Quindi lei è tua figlia, o diletta cugina?
“Sta sera non posso uscire, James. Devo fare da balia alla figlia di mia cugina” il vento estivo si fa sentire nelle sue vesti di mago.
“È una di quelle due megere? Sai, quella bionda è carina”
“James, sul serio, sei una contraddizione vivente: prima dai della megera a Narcissa, poi dici che la trovi carina” sbuffa appena e guarda il sentiero sterrato davanti a sé.
“Allora? È lei?”
“Narcissa non ha figli, James”
“Allora chi è?”
“Andromeda, te la ricordi?”
“Oh, lei? Non sapevo fosse tua cugina”
“Okay che sei cieco come una talpa, ma una somiglianza fra noi due no eh? Ah e tipo abbiamo lo stesso cognome ‘Black’. Collegamenti zero, Potter. Per questo non sei stato smistato a Corvonero”
“E tu non in Serpeverde”
“E questo che cazzo c’entra?”
“Collegamenti, Sirius”
“Oh, certo. Collegamenti freudiani”
“Freud - … cosa? Non usare paroloni, per favore, non sono in vena”
“Quanto sei ignorante, amico”
“Posso venire a dare una mano?”
“No”
“E dai, Sirius! Ho bisogno di soldi”
“Sei il solito opportunista”
“E va bene! Fa come vuoi”
“Non fare quella faccia da cane bastonato. Ti porto con me: ricorda, non ci saranno ricompense di qualunque tipo”
“Ok. Ci sto”
***
“Dora, guarda la mamma” James non può fare a meno di fissare la bambina: ha capelli rosso scuro e gli occhi verdi. “Guarda la mamma, non loro. Prometti di fare la brava?” la bambina annuisce, facendo ondeggiare i capelli leggermente.
Rivolgendosi ai due giovani, Andromeda li ammonisce di non somministrarle zuccheri, potrebbe diventare iperattiva e non addormentarsi – e quindi lei è tua figlia, o diletta cugina?
“Guardiamo la TV?” la voce di Dora è come piccole campane che tintinnano dolcemente.
“La … cosa?” ripetono in coro con tono stranito i due ragazzi.
“Ma sì, la televisione” e li prende entrambi per le mani.
E i due sono in salotto ora, a sorbirsi una strana cosa, dentro una scatola parlante.
“E questo cosa sarebbe?” la voce di James è arrogante e prepotente.
“Il mio programma preferito” ribatte la piccola con sicurezza – una sicurezza paragonabile solo a quella di Lily Evans.
“Eccoli! Eccoli!” e intanto inizia a saltellare con i capelli che mutano improvvisamente e repentinamente colore.
James, spaventato, chiede all’amico se la cosa sia normale.
“Tranquillo, è una Metamorphmagus. Sai, loro cambiano spesso aspetto. Dovevi vederla due settimane fa: è riuscita a trasformare la sua bocca in un becco d’anatra, ma ci pensi?”
“Fantastico” mormora James e nel mentre, i capelli di Dora ritornano rossi.
“Oh, non sono magnifici?” il tono della bambina è sognante, ha appena visto la sua band preferita alla TV.
“Quello è solo rumore”
“I Clash non fanno rumore, fanno musica!”
“No”
“Sì”
“No”
“Sì”
E James prende un cuscino dal divano e ingaggia una battaglia fino a notte fonda.
“Adesso ti prendo, Dora Tonks!” Sirius sembra felice, per una volta perché quella bambina, per lui, significa futuro – e anche passato.
“Non ci riuscirai mai, sei troppo lento” ribatte facendogli una linguaccia.
“Ah sì? Ti ho presa, piccola monella” James fa un placcaggio da dietro e la butta a terra.
“Aiuto, un mostro mi ha preso” e Dora ride, dimenticando cos’è, cosa le vuole far credere la società – ride come una bambina di cinque anni e mezzo, e lei ha cinque anni e mezzo anche se, a volte, è come se non li avesse.
“Mostro a chi, signorinella?” James sorride guardandola negli occhi e, dopo averle dato un bacio sulla fronte, la prende in braccio dicendole che è ora di andare a dormire passandola a Sirius.
Le rimbocca le coperte e, prima di addormentarsi sussurra a Sirius che il suo amico è proprio carino e speciale.
Il ragazzo sorride e dà la buonanotte alla piccola Dora, raggiunge l’amico in cucina e si addormentano sulle poltrone aspettando il ritorno di Andromeda e Ted.
E James nella sua mente ha deciso che quei due sono fortunati ad avere una bambina così.