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Autore: manueos85    10/12/2015    0 recensioni
Hiroki e Nowaki sono alle prese con il loro nuovo ruolo di genitori, con tutta la dolcezza (ma anche i piccoli problemi...!) che questo comporta! Come se la caveranno? Scopriamolo in questa raccolta di one-shot!
Attenzione! Questo è un seguito della long "junjou in Trouble"! Se ne consiglia la lettura per capire come hanno fatto i nostri due eroi a diventare papà e conoscere alcuni nuovi personaggi che sono stati introdotti!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hiroki Kamijō, Nowaki Kusama, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 04: … imprevisti...

 

Quando terminò la spiegazione, Hiroki sollevò lo sguardo sui suoi studenti, che l'avevano ascoltato in religioso silenzio fino a quel momento, le teste chine e le matite che correvano veloci sui fogli prendendo freneticamente appunti.

Nessuno aveva osato distrarsi neanche per un secondo, né c'era stato qualcuno tanto temerario da provare ad utilizzare il cellulare sotto il banco credendo di non essere visto. Erano ancora troppo spaventati dal pessimo umore che aveva mostrato nei giorni precedenti il trasloco, che aveva fatto emergere il peggio del peggio del Diavolo Kamijo.

Ma, dal momento che alla fin fine questo era andato meglio del previsto, il giovane professore si sentiva con una disposizione d'animo più buona del solito, così decise che per quel giorno li aveva torturati abbastanza.

Chiuse il libro e lo appoggiò sulla scrivania insieme ai suoi occhiali da vista.

“Per oggi è tutto” disse.

Era un annuncio talmente tanto inaspettato che ogni singolo studente lo fissò con un'espressione sbalordita, dal momento che di solito soltanto il suono della campanella aveva il potere di interrompere le lezioni del Diavolo Kamijo. Lui li ignorò, riordinando con tutta calma i suoi fogli di annotazioni sull'argomento del giorno e riponendo gli occhiali nella loro custodia, ma non volle rinunciare ad una delle sue abituali, pungenti osservazioni.

“Ricordatevi che questi argomenti rientreranno nei prossimi esami, quindi studiate e dimostratemi che non ho sprecato il mio tempo ad insegnare a delle immeritevoli zucche vuote che non capiscono un accidente di letteratura. E ora, tutti fuori dai piedi.”

Non ne era certo, ma gli parve di cogliere qualche sospiro di sollievo nel fuggi fuggi generale che seguì le sue parole. Nessuno studente si attardò per chiedergli chiarimenti sulla lezione, così recuperò la sua valigetta e uscì a sua volta dall'aula. Si avviò senza fretta verso l'ufficio che condivideva con Miyagi con la mente già mille miglia lontana dalla lezione che aveva appena tenuto e concentrato invece sul progetto del libro. Nel pomeriggio, Aikawa-san sarebbe passata a fare il punto della situazione e Hiroki era abbastanza soddisfatto dei progressi che avevano fatto negli ultimi giorni. Anche se aveva dovuto chiudere un occhio e sopportare la puzza di fumo causata dall'aumento del numero di sigarette fumate quotidianamente da Miyagi, era stato contento di vedere il professore impegnarsi finalmente nel lavoro.

Tuttavia, giunto in prossimità dell'ufficio, si rese conto che c'era qualcosa di diverso dal solito. Un inconsueto numero di studenti ciondolava per il corridoio e un gruppetto di ragazze era assiepato davanti alla porta chiusa dell'ufficio, bisbigliando concitatamente l'una con l'altra e tentando di sbirciare all'interno. Un simile, inspiegabile comportamento lo lasciò perplesso per qualche istante, ma non si soffermò troppo a pensare sul perché quasi tutti gli studenti vennero colti dall'improvvisa fretta di sparire dalla circolazione non appena lo videro avvicinarsi.

“Miyagi!” esordì, aprendo la porta dell'ufficio. “Mi auguro che tu non abbia battuto la fiacca mentre ero impegnato con la mia le...”

Ma le parole gli morirono in gola in un borbottio incomprensibile quando scorse il collega comodamente seduto alla sua scrivania. Teneva tra le labbra una sigaretta spenta, giocherellandoci distrattamente mentre scorreva alcuni fogli che teneva nella mano. Fin lì niente di strano, se non fosse che l'altro suo braccio era impegnato a sostenere Hideki, seduto sul suo grembo con l'aria di trovarcisi perfettamente a proprio agio.

Il professore alzò gli occhi dal fascicolo e gli rivolse uno dei suoi soliti smaglianti sorrisi.

“Ah, eccoti qui!” lo salutò, come se niente fosse. “Ho appena finito di stampare le modifiche all'indice che Aikawa-san ha richiesto la volta scorsa. Credo che oggi sarà soddisfatta dell'impostazione. Devo ammettere che aveva ragione lei, in questo modo la sequenza dei capitoli è molto più coerente con la logica alla base del libro.”

Per un momento, il senso di quelle parole gli rimase oscuro e Hiroki sbatté le palpebre, stupefatto.

“Perché mio figlio è qui?” riuscì a chiedere non appena ritrovò la voce.

“Probabilmente per lo stesso motivo per cui è qui anche tua figlia” ribatté il professore.

“E perché anche mia figlia è qui?”

“Questa è una buona domanda. Io mi sono solo ritrovato lo scricciolo in braccio due minuti dopo che il tuo bel dottorino si è presentato a quella stessa porta cercando te. Io proverei a chiedere spiegazioni a lui.”

Miyagi gli indicò la sua, di scrivania, e Hiroki ci mise qualche altro istante a rendersi conto che Nowaki era davvero seduto sulla sua sedia, con accanto il passeggino gemellare e Miyuki tra le braccia, impegnata a terminare il suo biberon.

Non appena si accorse della sua presenza, però, Nowaki scattò in piedi con un'espressione sollevata.

“Hiro-san! Finalmente ti ho trovato! Ho provato a chiamarti un'infinità di volte.”

“Com'è possibile? Il mio telefono non ha mai suonato, altrimenti ti avrei risposto.”

“Il tuo telefono avrebbe suonato se fosse stato acceso, Hiro-san” replicò lui con pazienza.

E Hiroki ricordò soltanto in quel momento che la sera precedente gli era completamente uscito dalla testa il fatto di dover mettere a caricare la batteria dell'apparecchio. Non ebbe nemmeno bisogno di estrarre il cellulare dalla tasca della giacca per verificare che era davvero, irrimediabilmente spento.

Borbottò tra i denti un'imprecazione prima di tornare a concentrarsi su quanto gli stava dicendo il compagno. “Ti ho portato tutto quello che ti serve, un paio di cambi ciascuno e il latte già pronto, devi solo scaldarlo. Io non so a che ora potrò essere a casa, ma se l'emergenza rientra presto...”

“Che emergenza?” Hiroki faticava a seguire il discorso perché era ovvio che se ne era perso un pezzo mentre era ancora impegnato a maledire la scarsa durata delle batterie dei cellulari moderni.

“L'emergenza all'ospedale, Hiro-san. Mi hanno richiamato in servizio.”

“Ma... e i bambini...”

“Mi dispiace, Hiro-san, ma non ho potuto rifiutare. Mi hanno chiesto di raggiungere l'ospedale appena fossi riuscito a sistemarli in qualche modo e l'unica soluzione che avevo era portarli qui da te...” Nowaki si strinse nelle spalle, dispiaciuto. “Miyagi-san dice che non ci sono problemi a farli stare qui, visto che per oggi non hai altre lezioni.”

Il collega si affrettò ad eclissarsi dietro i suoi fogli quando gli scoccò un'occhiataccia degna del miglior Diavolo Kamijo, liquidando la questione con un vago gesto della mano e una risata gioviale. “Suvvia, Hiroki! Ad Aikawa-san non importerà per niente di avere attorno i tuoi pargoletti mentre lavoriamo!”

Hiroki aveva già pronta una replica adeguata per quell'affermazione, ma dimenticò completamente ciò che stava per dire quando, un istante più tardi, Nowaki gli si avvicinò, porgendogli la bimba. Fu un riflesso istintivo quello che lo spinse a tendere le braccia e stringersi al petto la piccola.

Distratto da Miyuki, Hiroki non si rese conto che Nowaki gli era ancora vicinissimo finché non sentì le sue dita imprigionargli il mento, facendogli alzare il viso per incontrare il suo sguardo, le sue labbra ad appena un soffio dalle proprie.

“Ti chiamo appena esco dall'ospedale” promise in un sussurro. “Ti amo.”

Il contatto fu troppo rapido e leggero per essere considerato un vero bacio, ma Hiroki si sentì lo stesso arrossire furiosamente per l'imbarazzo all'idea che Miyagi si stesse godendo la scenetta con malcelato divertimento. Era certo che lo avrebbe preso in giro fino alla morte per quello.

“Oh, fate come se non ci fossi!” esclamò infatti il collega. “Salutarsi con un bacio aiuta a mantenere vivo il legame di coppia! Parlo per esperienza personale!”

“Ti riferisci al matrimonio con la tua ex-moglie, o alla tua nuova relazione sentimentale con Shinobu-kun?” fu il commento mordace di Hiroki mentre Nowaki recuperava il suo cappotto e la sua borsa.

“Touchè!” ridacchiò Miyagi. Prese la manina di Hideki e la agitò. “Forza, mio piccolo amico, saluta papà che sta andando a lavorare!”

Nowaki sorrise e accarezzò il bimbo sulla testa. “Grazie, Miyagi-sensei.”

Prima di chiudersi la porta alle spalle, rivolse un ultimo cenno di saluto a Hiroki che, però, pareva come pietrificato. Il giovane professore si era reso conto solo in quel momento che la porta dell'ufficio era rimasta aperta per tutto il tempo e che chiunque si fosse trovato a passare per il corridoio poteva aver visto o sentito tutto quello che era accaduto in quei brevi minuti.

Hiroki si precipitò a spalancarla e a scrutare il corridoio, ma nemmeno Nowaki era più in vista. Leggermente sollevato, andò a mettere Miyuki nel passeggino, ma il suo umore era ormai irrimediabilmente rovinato. Anche i suoi studenti ebbero modo di accorgersene nei giorni seguenti, quando si resero conto che il loro scorbutico professore pareva aver sviluppato una incomprensibile ossessione per le porte chiuse, e fu una vera fortuna che al suo orecchio non giunsero mai le voci più incredibili che avevano preso a rincorrersi per i corridoi riguardo una sua recente paternità.



Angolino dell'autrice:
buongiorno a tutti i miei cari cuoricini romantici che, nonostante tutto, continuano a seguirmi! Vi adoro tutti! 
Vi stritolo in un giga abbraccio fortissimo perchè siete veramente meravigliosi! 
Comunque, tornando alla nostra storia, spero che vi piaccia il capitolo di oggi! 
Vi aspetto sempre qui per il prossimo aggiornamento!
Ciao!
manueos85

  
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