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Autore: loujsmyheart    10/12/2015    0 recensioni
"Sono passati tre mesi, cazzo!” pensò, erano tanti, chissà se la sua sorellina Clare era cresciuta di qualche centimetro e chissà se suo nipote Natan sembrava più grande da quando l’aveva visto l’ultima volta.. Le mancava la sua famiglia, i suoi genitori le erano sempre stati vicini e non voleva abbandonarli così, ma faceva troppo male restare in quella città dove viveva anche lui.
Chissà se LUI stava bene, se continuava a tingersi i capelli, se i suoi occhi erano ancora di quell’azzurro tendente al verde, come quelli di suo padre.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I’ll never leave again.
Chapter I.
Era una giornata come tante ed Emily si era appena svegliata dopo una nottata tormentata.
Il giorno precedente era stato pieno di preoccupazioni e ansie, per quante ne potesse comprendere la vita di una normale ventunenne.
Doveva ripianificare la sua vita ormai da mesi, affittare un nuovo appartamento, trovare un nuovo lavoro e magari cambiare città ma le mancavano i soldi e anche le forze.
Aveva da sempre sperato che tutti i suoi piani potessero andare nel modo giusto, che la sua vita da adulta sarebbe stata semplice e senza intoppi e aveva sempre voluto trovare un compagno che l’avrebbe accompagnata per il resto dei suoi giorni.
Adesso, lontana km da casa, dalla propria famiglia e da tutto ciò che le ricordava lui, doveva soltanto ricostruire a piccoli passi tutta la sua vita e il suo cuore.
Aveva scoperto a sue spese che aggrapparsi ad una sola persona e pianificare insieme viaggi, sogni, poteva essere piacevole al momento ma poi ti lasciava un vuoto immenso quando i viaggi non potevano più essere prenotati, i sogni non potevano più essere realizzati e non c’era più un noi.
E così, quella mattina, Emily si era svegliata nuovamente stordita e doppiamente stanca rispetto a quando era andata a dormire.
Scese dal letto e si guardò allo specchio: borse sotto gli occhi marroni, quasi neri, capelli biondi arruffati in uno chignon improvvisato e una maglia grigia fin troppo larga per lei, apparteneva a suo fratello Johnny.
Decise di sciacquarsi il viso prima di fare colazione, andò in bagno e tentò di svegliarsi e di riprendersi dai sogni turbolenti della notte precedente.
Dopo quasi dieci minuti passati a contemplare il nulla, seduta sulla vasca da bagno, decise di alzarsi e strisciando i piedi a causa della stanchezza si trascinò fino alla cucina del suo piccolo appartamento in piena Londra.
Non era certo il meglio ma Emily avrebbe accettato anche una bettola pur di fuggire dall’Irlanda e dalla sua vita lì.
Ho scordato di nuovo di comprare il caffè! disse tra se, si era abituata a tutta quella solitudine poiché aveva passato lì tutta l’estate, senza nessuno che le facesse compagnia.
Ora era ormai settembre e doveva riorganizzare le sue giornate, i soldi che le inviavano i suoi genitori per mantenersi erano abbastanza ma non voleva certo pesare ancora sulle loro spalle.
Si aspettava che qualche suo amico, di ritorno dalle vacanze estive, si accorgesse della sua assenza a Mullingar, ma non credeva avrebbe ricevuto visite; l’unica a cui l’aveva detto era la sua migliore amica Jen che non aveva accettato volentieri l’idea, scoppiando a piangere.
Sono passati tre mesi, cazzo!pensò, erano tanti, chissà se la sua sorellina Clare era cresciuta di qualche centimetro e chissà se suo nipote Natan sembrava più grande da quando l’aveva visto l’ultima volta.. Le mancava la sua famiglia, i suoi genitori le erano sempre stati vicini e non voleva abbandonarli così, ma faceva troppo male restare in quella città dove viveva anche lui.
Chissà se LUI stava bene, se continuava a tingersi i capelli, se i suoi occhi erano ancora di quell’azzurro tendente al verde, come quelli di suo padre.
Adoro suo padre si disse è simpatico e gentile, mi trattava sempre come una figlia.
Si sentiva un mostro perché aveva abbandonato tutti, si sentiva un mostro che era stato abbandonato.
Le stava squillando il telefono, non rispose subito perché la sua suoneria era la sua canzone preferita.
All of these stars will guide us home canticchiò.
La scritta sul display la preoccupò, “Mamma”.
Mamma? Cosa c’è? rispose.
Niente tesoro, volevo sapere come stavi.
Io sto bene, e voi? Clare? Johnny? Natan? Jen? Hilary? Papà?
Tutti bene rise Perché non vieni qualche giorno qui? Settembre è alle porte, è vero, ma non ci vediamo da 3 mesi e manchi..
Anche voi mi mancate, mamma, ma non voglio tornare lì.. Forse torno per le vacanze di Natale o prima, ma in questo momento non ho voglia di ritornare in quel posto.
Oh, Emily! Sono passati più di 4 mesi ormai, smettila! Non devi farti questo, tu ami l’Irlanda e stai lontana per un stupido capriccio!
STUPIDO CAPRICCIO? I miei sentimenti non sono uno stupido capriccio, non ho voglia e basta!
Va bene tesoro, solo.. Fatti sentire più spesso ‘che una volta al giorno non mi basta. Non voleva far rattristare sua madre. Certo mamma, va bene, allora facciamo così, nel weekend cerco di venirvi a trovare, ok?
Ma certo tesoro! Jack, Emily nel weekend torna!
La mia piccolina! senti urlare suo padre. Emily rise, quanto le mancava la sua vita lì.
Mamma senti devo andare, ci sentiamo dopo, ti voglio bene!
Anche io tesoro. La ragazza stava per staccare quando.. Ah, Emily? E' tornato ed è passato di qui, gli ho detto che ti eri trasferita e sembrava un po’ scosso.
Ah.. Adesso devo proprio andare mamma, vi voglio bene! E staccò subito la telefonata.
Era scossa, stordita, di nuovo.
Prima mi disturggi e poi chiedi di me, brutto coglione di merda? VAFFANCULO HO DETTO, VAFFANCULO! urlò, non le era passata.
Decise di uscire, di andare a comprare qualcosa al supermercato, di andare dal parrucchiere, a fare shopping, in un centro estetico, di dedicarsi a se stessa, di prendersi una giornata per lei.
Le prime due settimane le aveva passate visitando Londra e dintorni, adesso però conosceva ogni singola parte di quella città e passava la sua vita guardando la TV e mangiando, uscendo soltanto la sera per andare a bere qualcosa.
Decise di andare prima dal parrucchiere per tagliare i suoi lunghissimi capelli biondi e renderli castani e corti fino alle spalle, successivamente comprò un vestito nuovo e dei nuovi tacchi, una T-Shirt bianca che le lasciava scoperto l’ombelico e dei pantaloncini di jeans alti in vita.
Passò dall’estetista e fece manicure e pedicure, poi decise di andare a comprare gelato e nutella al supermercato.
Finito il suo giro, tornò nell’appartamento, decisa ad uscire la sera stessa per mangiare da Nando’s e poi andare a ballare in qualche locale.
Il pomeriggio passò velocemente, tra un pensiero e l’altro, le mancava persino il suo gatto Palla che la svegliava tutte le mattine leccandole il viso.
Verso le 19:30 andò a farsi una doccia e per le 20 era già vestita e profumata, doveva soltanto truccarsi.
Si truccò lievemente, eyeliner, mascara e via! Scese le scale per uscire dal suo appartamento e si diresse verso Nando’s, il suo unico amore al momento.
Entrò nel locale e si sedette ad un tavolino.
Ciao John, buonasera! salutò Emily.
'Sera Em.,  sai, ho bisogno di una nuova cameriera, tu non cercavi lavoro?
SUL SERIO? Ti prego, scegli me! Amo questo posto e si, mi serve un lavoro! Rise lei, implorandolo quasi.
Certo che scelgo te, allora dal 1 settembre vieni qui e ti spiego quali saranno i tuoi turni e cosa dovrai fare di preciso! Le sorrise lui, a sua volta.
Ordinò un panino e una birra e attese, giocando un po’ con il suo cellulare.
Ad un tratto, una figura si sedette al suo stesso tavolo, aveva un cappello della NY e i capelli marroni.
Ciao, è occupato? chiese.
No. Rispose lei. Ma non voglio compagnia, quindi la prego di andare via.
Ne sei sicura? E il ragazzo si tolse il cappello.
NIALL? si stava per strozzare con la sua saliva. Che cazzo ci fai qui? tentò di non urlare, rossa in viso.

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"A week ago you said to me "Do you believe I'll never be too far", if you're lost, just look for me, you'll find me in the region of the summer stars."

Sono passati due album e un membro della band in meno dall'ultima volta che ho scritto una storia su efp.
Tralasciando il fatto che Four è stupendo e Made in the A.M. è spettacolare, quando Zayn ci ha lasciato sono stata malissimo.. E ancora non ho realizzato bene che lui farà il solista, ma sono sicura che andrà bene.
Sono stata al concerto del 28 giugno e mi mancano tanto i ragazzi, ma sono contenta della pausa perchè se la meritano. 
Li vedo più uniti, da quando a marzo Zayn è andato via..
Comunque, oltre tutte queste cose non interenti a ciò che ho scritto, questa non è una storia vera è propria, doveva essere una One Shot ma avendo scritto 5 pagine ho deciso di dividerla in una storia a due capitoli ahah.
Spero che vi piaccia, è un po' scontata ma non scrivevo da tanto e quindi ho buttato giù questo.
A presto per il secondo capitolo.

Benedetta. :)






 
  
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