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Autore: NeroNoctis    10/12/2015    1 recensioni
[Sequel di Nergal: Il Dragon Lord Dimenticato]
Atreia, il mondo dei Daeva in continua lotta tra loro e i Balaur. Ma i tempi stanno per cambiare e si respira aria di pace, almeno fin quando i Lost Masters non avranno nulla da ridire e getteranno la loro ombra e dominio sul mondo intero.
Fyeran, mondo oscuro e ignoto persino ai signori dell'Empireo e i Dragon Lord. Luogo dove sorgeva la prigione abissale, cella di uno dei Lost Master. La dimensione alternativa di Atreia nasconde un segreto capace di far collassare le due dimensioni in un unico piano.
Dove gli oscuri signori iniziano la loro manipolazione, Lord Beritra getta le basi per un oscuro piano e dimensioni alternative danneggiano la realtà, riusciranno i Daeva a credere in loro stessi o cadranno vittime delle loro scelte sbagliate?
Genere: Dark, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'War of Gods'
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La lava di Kaldor dava un riflesso rosso-arancione ad ogni Daeva che marciava verso la fortezza di Anoha, luogo dove attendeva Erra, intento a richiamare la Dea Nihil ad Atreia.
Noctis non lasciava trasparire la minima emozione, la minima sofferenza. Quel caldo era quasi insopportabile, e a dire il vero non ricordava che facesse così caldo da quelle parti. Forse era per via della situazione, o per via di tutte quelle persone che rendevano l'atmosfera soffocante. O semplicemente, e più logicamente, tutto era dovuto a Fyeran che aveva sostituito il cielo, un mondo speculare ad Atreia. La terra dei Daeva sotto, e sopra, non molto lontana, Fyeran.
Il ragazzo si voltò leggermente verso destra, osservando il ragazzo che marciava accanto a lui. Sembrava abbastanza giovane, inesperto. Si chiese cosa ci facesse là, coinvolto in quella guerra capitanata dal Lost Master. Era visibilmente nervoso, le sue mani toccavano ripetutamente i due revolver che portava alla cintura, e si mordeva spesso le labbra, quasi a voler allentare la tensione.
Il giovane notò lo sguardo di Noctis, e si voltò verso di lui per poi abbassare lo sguardo.
– Tutto bene? – gli chiese lo spiritmaster, a bassa voce.
L'altro annuì goffamente, per poi sospirare. 
– Qual'è il tuo nome? – continuò Noctis
– Aker – rispose lui.
– Aker – ripetè Noctis, guardando stavolta davanti a lui. – Andrà tutto bene.


✽✽✽

Enlil alzò la mano destra in alto, e il resto dei Daeva si fermò al suo seguito. Il Lost Master fece qualche passo avanti, scrutando il ragazzo che si ergeva di fronte a lui, accanto ad una spada conficcata nel terreno. 
Erra, circondato da un'aura di energia, interagiva con una piramide rovesciata che nasceva da Fyeran, piramide che scendeva praticamente dove una volta c'era il cielo. 
– Enlil, ti mancavo così tanto? – disse il Cavaliere della Dea, senza voltarsi e continuando con quello strano rituale che illuminava lui e l'area circostante a lui. La piramide, dove vi era inciso un simbolo simile all'omega, sembrava reagire a quel potere.
– Ti preferivo smemorato e senza voglia di richiamare qua quell'essere schifoso pronto a distruggerci, a dire il vero.
– AH! – Rise l'altro, dando ancora le spalle al Lost Master e all'esercito alle sua spalle. – Senti chi parla di essere schifoso. Dimmi un pò, maltratti ancora Ninlil?
– Il nome di quella cagna sarà l'ultima cosa che dirai. – Enlil fece cenno all'esercito di attaccare, mentre lui partiva alla carica.
Tutti scattarono, mentre sul volto di Erra si disegnò un sorriso. – Non così in fretta. – sussurrò.
Nella sua mano si materializzò un cristallo azzurro, e mentre si voltava, dalla spada vicino a lui un'esplosione di fiamme avvolse tutto e tutti, e quando essa svanì, un'essere fatto di fuoco emerse dalla terra.
– Vai, Anoha! – comandò Erra, e l'essere si schiantò contro il Lost Master e l'esercito.
 
✽✽✽

Noctis indietreggiò, schivando una fiammata uscita dalle fauci dell'enorme essere. Enlil ordinò a tutti di attaccare Anoha, mentre lui si sarebbe occupato del Cavaliere della Dea. Noctis analizzò velocemente la situazione: Anoha sbarrava la strada per raggiungere Erra ed Enlil, e l'esercito era la sola cosa che poteva abbattere quel colosso. 
Evocò lo spirito del fuoco, Kasai, e lo mandò all'attacco dell'essere, mentre lui attaccava dalla distanza seguito a ruota da tutti i presenti. Il colosso di fiamme colpì quelli vicini a lui con un gancio destro, mandando a terra i malcapitati elisiani e asmodiani. Alzò anche il braccio sinistro, schiacciando un elevato numero di Daeva che erano sotto di lui, ma nonostante ciò i Daeva non demordevano, continuando ad attaccare il mostro , che sembrava accusare quei colpi. Un ristretto numero di Daeva usò l'xform, la trasformazione in generale dei guardiani, e andò in prima linea, mentre i chierici si premuravano di curare i feriti, mentre altri tentavano di resuscitare i caduti, senza successo.
"E' stato evocato da Erra, ha le stesse abilità dei Lost Masters, morte permanente" pensò Noctis, mentre schivò un gruppo di Daeva carbonizzati da un'altra fiammata del colosso. Si scottò leggermente il braccio in quell'attacco, finendo quasi sul pavimento roccioso. La ferita bruciava, ma cercò di non darci troppo peso, lanciando un altro paio di incantesimi su Anoha, che sembrava sempre più indebolito grazie alle xform, nonostante le perdite Daeva erano molte, e gli altri erano comunque feriti. 
Anoha caricò un altro respiro di fiamme, stavolta rivolto verso un gruppo di combattenti a distanza, dove Noctis riconobbe Aker. Si lanciò verso di lui, e prima che l'ondata di calore lo investisse, lui si parò di fronte a lui, buttandolo a terra. Noctis venne investitò in pieno da quelle fiamme, ma un secondo prima dello schianto si lanciò il comando di protezione, respingendo ogni danno su Kasai del fuoco, che scomparve poco dopo.
– Perchè...? – tossì Aker, a terra e leggermente scottato.
– Serve un motivo per salvare qualcuno? – detto ciò, Noctis verso corse Anoha, e gli scivolò sotto, superandolo e arrivando alla lotta dei Lost Masters.
– ERRA! – urlò, piazzandogli un pugno in pieno stomaco, mentre dalle sue spalle, un attacco di Kami partì, lo spirito della tempesta. Il Cavaliere della Dea indietreggiò, accusando quel colpo. Sembrava stranamente debole, forse Enlil l'aveva portato allo stremo?
– Neronoctis. – disse Erra, in tono freddo. Il Cavaliere rispose al colpo, ma Noctis schivò con una capriola e caricò la Cursecloud, avvolgendo Erra da quello sciame letale. 
– Non immischiarti, feccia. – disse Enlil, sputando fuori le parole come se fossero veleno. Sembrava sbucato dal nulla. – A meno che non vuoi fare la fine del tuo amichetto Silar.
Noctis si sentì improvvisamente gelare, e si bloccò di colpo. – Cosa hai...
– E' morto, ucciso dalle mie mani. Ma pensaci dopo. 
Enlil si lanciò verso Erra, che evocò una spada fatta di vetro. Il Cavaliere della Dea tentò l'affondo, ma Enlil scomparve e colpì alle spalle il ragazzo, mentre Kami continuava i colpi diretti, che andarono a segno.
– Mi sembri fuori forma. – rise Enlil, mentre Erra si teneva principalmente sulla difensiva, schivando qualche colpo e subendone altri causati dall'attacco più forte di Noctis, misti allo spirito precedentemente evocato.
Noctis, dal canto suo, era immobile di fronte alla battaglia, mentre alle sue spalle si consumava l'altro combattimento contro Anoha. Non poteva credere a quelle parole, non voleva. Ma non sapeva bene il perchè, ma sapeva che Enlil diceva il vero. 
Erra osservò il ragazzo immobile, e lo colpì con una raffica di cristalli di ceranium, facendolo sanguinare in diverse parti del corpo. Si era distratto, si era lasciato trasportare dall'aspetto personale, e non doveva farlo durante una battaglia.
Ma quell'attacco di Erra fu fatale per il Cavaliere stesso, dato che Enlil riuscì ad afferrare il ragazzo e, una volta trasformata la sua mano in quella di drago, lo colpì in pieno petto, squarciandolo da parte a parte.
Erra osservò la mano artigliata di Enlil che l'attraversava, e sputò sangue.
Sapeva che quella sarebbe stata la fine, ma sorrise. 
Si voltò verso Noctis, che era a terra, ferito in diversi punti e sanguinante, stanco, e sorrise anche a lui.
Enlil uscì il braccio dal corpo di Erra, che cadde esanime a terra, seguito dalla caduta di Anoha. Il Lost Master si voltò verso Noctis, che si rialzò aiutato da Kami. 
– Ora tocca a te. – rise Enlil, avvicinandosi allo spiritmaster. Kami attaccò Enlil, che tuttavia fu attraversato da quegli attacco, spostandosi pochi metri indietro. Era pur sempre il Lost Master dell'illusione, chi se non lui poteva mettere in atto questi giochetti?
"Dannazione" pensò, mentre le sue gambe tremavano per l'attacco subito da entrambi i Lost Master, uno fisico, l'altro mentale.
– E' arrivata la tua ora, feccia. 
– Non ci giurerei. 
Enlil si voltò, e fu scaraventato a terra da uno spirito del magma, mentre Alnair soccorreva il ragazzo.
– Ce l'avrei fatta da solo.
– Lo vedo. – Alnair si voltò verso il cadavere di Erra, ma si voltò subito dopo, doveva essere forte, e lo sarebbe stata. – Ti aspettano in Abisso, ti porto là.
La ragazza utilizzò due pergamene, e scomparve insieme all'amico, lasciando Enlil e il corpo di Erra in quella landa, mentre alle loro spalle i Daeva festeggiavano e accudivano i feriti.
Enlil sorrise. – Stolti, Abisso uh? Vi darò il ben servito là.
– Ti sbagli, Enlil. – disse una voce femminile che il Lost Master non seppe riconoscere. Si voltò, e improvvisamente impallidì. Una ragazza dai lunghissimi capelli neri e gli occhi rossi camminava a piedi nudi verso di lui, con un frammento di sfera nella mano destra.
Era bellissima, ma di una bellezza letale, che non lascia scampo. Si chinò vicino al corpo di Erra, baciandolo sulla fronte, e successivamente, trafisse il corpo di Enlil, come lui aveva fatto prima con Erra, lasciandolo a terra, morto.
– Abisso, bene.
La ragazza scomparve, lasciando dietro di se solo morte.
Enlil apparve sofferente sul terreno, osservando la sua proiezione morta, era stato previdente ad usare una seconda illusione contro Alnair, ma non aveva previsto che quell'illusione fosse stata uccisa da lei.
Dalla Dea Nihil.
   
 
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