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Autore: MerlinAndCharming    11/12/2015    2 recensioni
Un romanzo breve, cross-over tra le due serie televisive “Merlin” e “Once Upon a Time”.
La storia di questa particolare fan-fiction racconta eventi successivi all'ultimo episodio di “Merlin”, e alla puntata numero 12 della quarta stagione di “Once Upon a Time”, “Eroi e Cattivi” (Heroes and Villains).
Un’opera scritta da Valerio Brandi.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù, Sir Leon | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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14) Non sei sola (Completato il 2 marzo 2015)
 
Tremotino e Morgana cavalcavano con furore, ma senza esagerare. Non c’era il bisogno di sfiancare i cavalli.
Anche se fossero riusciti a sconfiggere quel gruppo di orchi, ne avrebbero incontrati altri prima di raggiungere Camelot, e in ogni caso avrebbero viaggiato lenti, portandosi dietro civili e feriti.
Senza incontrare alcuna resistenza, in pochi giorni furono così in vista di Camelot.
Superata la radura del Drago, si accorsero subito che non potevano andare avanti.
La barriera era visibile ad esseri magici come loro, senza bisogno di sbatterci prima la zucca.
«Allora, che te ne pare?» Morgana si rivolse al suo compagno «Quanto tempo ci metterai a distruggerla?»
«Difficile dirlo» lo sguardo di Tremotino non trasmetteva certo ottimismo «Merlino oltre ad essere potente non è affatto stupido. Questa barriera non posso aprirla con i poteri che mi ha concesso ad Avalon. Non ci resta che affidarci ai nostri incantesimi, e provare»
«D’accordo, dai, fammi vedere cosa sai fare, Oscuro Signore!»
Tremotino era seccato da questa provocazione, ma mantenne la calma.
«Allora spostati mia cara»
Cominciò a concentrarsi, e poi l’atmosfera cambiò, come se si stesse avvicinando una tempesta.
La barriera sembrò ondeggiare, ma non si spezzò.
«Il solito incapace» Morgana era furiosa «Ora spostati tu, ci penso io!»
Tremotino non se lo fece ripetere due volte, e si allontanò.
Morgana lanciò contro la barriera i suoi fulmini, ma anche in questo caso restò intatta.
Ci provarono dunque insieme, più e più volte, finché non caddero a terra, esausti.
Decisero di riprovarci il giorno dopo, anche se dormirono più di 24 ore.
Al loro risveglio, provarono tutti gli incantesimi di cui erano a conoscenza, ma niente. La barriera sembrava impenetrabile.
«Bisogna ammettere che quel Merlino ci sa davvero fare»
Morgana odiava sentirlo, ma non poté negarlo.
«E se provassimo con il tuo pugnale?»
«Il pugnale è legato alla mia vita. Non voglio rischiare di distruggerlo, perché poi…beh, penso che tu lo possa intuire…»
«Ti ricordo che hai un accordo con me! Inoltre, ti facevo più coraggioso…»
«D’accordo, ma tanto non cambierà»
E infatti fu così. Tremotino colpì la barriera con il pugnale, ma riuscii solo a farla tremare di più, non si era formato alcun varco.
«Forse quell’arma ha bisogno di qualcosa di più forte…e io so dove trovarlo!»
«Che vuoi dire?» Tremotino era decisamente confuso.
«Lo vedrai! Tu aspettami qui, tornerò presto»
Così Morgana prese il suo cavallo e sparì all’orizzonte. Ma non tornò presto come aveva detto.
Passarono almeno due giorni, e intanto Tremotino stava in attesa, e per spezzare il tempo si era messo a filare dell’oro grazie a del fieno che aveva trovato nei dintorni.
E all’alba del terzo giorno eccola di ritorno.
«Allora, cosa hai portato dopo tutto questo tempo?»
«Guarda sopra di te»
Tremotino alzò gli occhi al cielo, e vide qualcosa che non aveva mai visto.
Sapeva bene che aspetto avessero i draghi, ma i suoi occhi non avevano mai osservato uno così strano. Oltre ad essere bianco come la neve, era brutto e deforme. Il suo muso assomigliava più a quello di un cane bastonato, che di un possente dragone.
“Deve essere Aithusa. Merlino aveva detto che era alleato di Morgana”
«Il fuoco del tuo drago distruggerà la barriera? Sai, non mi sembra molto potente il tuo cuccioletto…»
«Non il suo fuoco, ma il suo respiro. Alza il tuo pugnale al cielo»
Tremotino obbedì prontamente, più che altro per curiosità.
«Aithusa…»
E la draghessa obbedì, lanciando il suo respiro che aveva i colori del fuoco, senza però generare alcun calore o bruciore intorno alla mano di Tremotino. E quando ebbe finito, lo stregone sentì che la sua arma era diversa. Un’aurea potentissima, in poche parole.
«Bene, ora possiamo procedere»
Tremotino annuì, e colpì la barriera con il pugnale.
La terra cominciò a tremare, e la barriera sembrò come se si stesse scheggiando.
«Insisti!»
Tremotino usò ancor più forza per spingere il pugnale verso l’interno della barriera.
Se nei giorni scorsi l’averla toccata dava l’impressione di un temporale in arrivo, stavolta la tempesta arrivò davvero.
Il cielo si era oscurato, e fulmini e saette sembravano voler colpire le torri del castello.
Tremotino diede un ultimo strattone, e la barriera finalmente cedette.
Sia lui che Morgana subirono un contraccolpo, come il famoso rinculo di una pistola molto potente, tanto che li fece finire sedere a terra diversi metri più indietro.
Ma appena riuscirono ad alzarsi, videro che la tempesta era sparita, e con essa la barriera.
Non ci volle nulla ai due signori del male per entrare nella fortezza. Gli abitanti della città bassa si rinchiusero nelle loro case, e le guardie a difesa vennero subito messe fuori combattimento.
In pochi minuti arrivarono nella sala del trono, dove Ginevra era seduta, circondata dalla sua corte di donne.
«Mia cara Ginevra, quanto tempo. Non sei contenta di vedermi?»
«Vi piace scherzare, Morgana?»
«Via, via, Gwen, più garbata. Così ti rivolgi a una vecchia amica?»
«È da tempo che non vi considero più tale»
«Il sentimento è reciproco. Bene, allora, i convenevoli li abbiamo fatti. Ora, se ti alzi dal trono e mi lasci sedere, ti assicuro che renderò la tua fine nella maniera meno dolorosa possibile»
«Voi non mi farete niente, invece!»
«E chi me lo impedirà? Il tuo Artù, il tuo Merlino, e quei insignificanti dei tuoi cavalieri sono a molte leghe di distanza. Dovresti prendertela con loro: ti hanno lasciato sola!»
«Lei non è sola!» una voce possente attraversò la sala.
Morgana era confusa, ma in pochi attimi la sua confusione si tramutò in sorpresa.
Amara sorpresa. Una delle donne intorno al trono si tolse il velo. Era Artù.
E poi toccò a Merlino e ser Leon. Non si erano mai mossi dal castello.
Era stata ingannata.  
   
 
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