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Autore: tavlor13    11/12/2015    1 recensioni
Non avrebbe mai pensato di trovarsi in una situazione del genere, la piccola Talia. Era palpitante, seduta sul terriccio umido a fremere. Il freddo le stava penetrando nelle ossa, non avrebbe superato la notte. [...]
Talia, è una ragazza strana. Si lascia convincere sempre dalla sua amica Grace a fare cose che crederebbe mai di fare. Questo, però, le farà conoscere due persone: il Sole e la Luna. Il Sole per lei sarà una presenza serenatrice, mentre la Luna rappresenterà l'oscurità, il mistero. La Luna, farà conoscere a Talia qualcosa che non aveva mai mostrato a nessuno e le farà qualcosa di terribile. Talia, cosa farà? Continuerà a vedere la Luna nello stesso modo? La vittima, si innamorerà del suo carnefice?
IL RATING PUO' CAMBIARE.
Luca.
Genere: Angst, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Omnia vincit Amor.

 
Non avrebbe mai pensato di trovarsi in una situazione del genere, la piccola Talia. Era palpitante, seduta sul terriccio umido a fremere. Il freddo le stava penetrando nelle ossa, non avrebbe superato la notte. Addosso aveva solo una misera vestaglia nera.
Tremante, posò le mani a terra e strinse fra esse, con la poca forza rimasta, le foglie, sporcandosi le mani. Come poteva essere stata così stupida? Si era lasciata convincere, nonostante avesse ribadito fin da quando era bambina che non avrebbe mai voluto far parte di una sorellanza. Soprattutto, di quella stupida sorellanza. La Alpha Epsilon Phi, nota per la sua brutale iniziazione. Era stata stupida ad ascoltare Grace, non avrebbe dovuto farlo.
Quella notte l’avevano prelevata dal suo letto, senza nessuna spiegazione. Urlò e a quel punto, una delle ragazze incappucciate le infilò un calzetto in bocca, sistemandole poi un sacco in testa. Non volevano farle vedere la strada. La lasciarono in un boschetto, ordinandole di non muoversi e di aspettare l’alba, a quell’ora sarebbe arrivato qualcuno a prenderla.
Se solo avesse saputo come uscire da quel dannato bosco, lo avrebbe fatto, ma era bloccata lì. Aveva troppa paura di muoversi e rischiare, in questo modo, di perdersi.
L’atmosfera in torno a lei la spaventava, al minimo rumore si trovava a sobbalzare. Stava pensando a che ore potessero essere, mentre i suoi arti iniziarono ad intorpidirsi sempre di più. Aveva perso la sensibilità al piede destro, immerso in una piccola chiazza d’acqua torbida davanti a lei, quando cercò di rassicurare sé stessa. “Sii come Siddhartha” si ripeteva, “ignora il dolore, il freddo, la sete e la fame. Ignora ogni tuoi desiderio.”
Si ridestò e guardò il cielo, era chiaro. Poteva essere l’alba? Un carico di energie la pervase e non appena sentì il rumore delle foglie schiacciate a causa dei passi di qualcuno, il cuore le scoppiò in petto. Ora, sarebbe potuta tornare al caldo.
Non fece in tempo a guardarsi intorno che si trovò davanti un ragazzo alto, con delle spalle ben piazzate, dai folti capelli ricci e dagli occhi verde smeraldo. Non proferì parola, non sapeva bene cosa dire.
Lui la guardò da capo a piedi, era ridotta male e sulla gamba aveva un piccolo taglio dal quale sgorgava sangue. Se l’era procurato cercando di muovere la gamba.
“Come ti senti?” domandò, mentre si chinava sulle ginocchia. Sfilò un fazzoletto dalla tasca dei jeans e lo passò sul piccolo taglio, ripulendolo dalle foglie e dal sangue. Ne prese un altro dopo aver buttato il primo e lo premette contro la ferità, fermando così l’emorragia esterna. Talia deglutì pesantemente, era troppo gentile con lei.
“Penso di aver perso la sensibilità al piede destro” ammise la ragazza, rivolgendosi al ragazzo per la prima volta.
“Adesso, ti porto al caldo.” Senza aggiungere altro, avvolse le braccia attorno al busto della ragazza e la aiutò ad alzarsi. Notò come fosse faticoso per lei stare in piedi, così la prese in braccio. Era leggera come una piuma, era gracile. Come avevano potuto pensare di farle fare questo tipo di iniziazione?
“Talia,” iniziò il ragazzo, mentre percorreva in modo esperto il bosco, come se avesse fatto questa cosa per diversi anni “è stata un’iniziazione piuttosto dura, ma ora, ti porteranno rispetto.”
Sapeva il suo nome. Talia rimase sbigottita ed alzò lo sguardo verso il ragazzo. Come poteva saperlo?
“Come mai sai il mio nome?” chiese, inclinando appena il capo di lato a causa della confusione che aveva in testa.
“E’ normale che io lo sappia. Faccio parte della Fratellanza affiliata alla confraternita di cui fai, oramai, parte. Ti hanno assegnata a me, sei la Matricola che dovevo controllare all’alba” rispose, prima che fra i due calasse il silenzio.
Il viaggio in macchina dal bosco all’università durò una decina di minuti, lei era seduta sul posto del passeggero e si stava godendo il calore che le pervadeva il corpo. Per fortuna, Harry aveva accesso il riscaldamento. Aveva scoperto il suo nome grazie ad una targhetta scintillante posizionata sul cofano: Harry Styles, figlio del professore di Psicologia  Patrick Styles.
Arrivarono davanti all’imponente edificio quale era quello della Sorellanza. Talia, lo vedeva per la prima volta. L’esterno era interamente ispirato all’Architettura Greca, erano presenti merletti, colonne in stile Corinzio, nel marmo in bianco era incisa la frase “Multa corda, una causa”* e nel timpano erano riportate scene tipiche della Mitologia Greca.
“Bello, vero?” le chiese Harry, sfoderando per la prima volta un sorriso abbagliante. La ragazza si limitò ad annuire, mentre studiava con attenzione ogni sfaccettatura della costruzione dinanzi a lei.
“Talia, ora devo lasciarti. Ti consiglio di farti una doccia, prima di presentarti alle altre.”
Harry se ne andò, senza aspettare il saluto ed il ringraziamento che la ragazza avrebbe voluto dargli. Rimase un po’ sbigottita da questo suo modo di fare, ma non ci diede molto peso.
La porta era aperta, era stata lasciata così per permettere ad ogni Matricola che aveva subito l’Iniziazione di poter tornare al caldo, nella stanza adibita proprio per loro.
Talia corse verso la stanza, impaziente di vedere chi delle altre fosse tornata. Non c’era ancora traccia di nessuno di loro. Solo in quel momento pensò a Grace. Cristo, cosa potevano averle fatto fare? E se si fosse fatta del male? Il suo libero flusso di pensieri negativi non fece in tempo a continuare che la porta si spalancò, rivelando la figura di una ragazza minuta: Grace. I suoi lunghi capelli rossi erano scompigliati e pieni di foglie, Talia cercò di trattenere le risate.
“Mi hanno lasciata in mezzo ad un campo, nel nulla!” sbottò Grace, strabuzzando gli occhi.
“A me in un bosco, solamente con questa addosso” le disse Talia, indicando la camicia da notte sgualcita, sporca e strappata. Le due poi non ebbero più la forza di parlare e decisero di sistemarsi un po’.
Talia andò per prima in bagno, era enorme. Lo specchio occupava quasi interamente la parete, il pavimento era di marmo e la doccia sembrava piuttosto accogliente.
Osservò poi la sua figura allo specchio: i lunghi e liscissimi capelli corvini erano totalmente scombinati, la vestaglia distrutta ed aveva il viso sporco in alcuni punti. Nonostante ciò, i suoi occhi azzurrissimi emanavano serenità.
Si tolse la vestaglia di dosso e fece lo stesso con l’intimo, posando tutto sul piano in marmo davanti a sé. Entrò nella doccia ed aprì l’acqua, lasciando che questa scorresse lungo tutto il corpo. Era calda, la rilassava molto. Chiuse gli occhi e lasciò cadere il capo all’indietro, godendosi a pieno la sensazione di farsi una doccia dopo la terribile esperienza provata poche ore prima, al limite dell’estremo.
Prese la spugna e cominciò a passarla sul corpo, dopo averci messo il bagnoschiuma. Odorava di lavanda, uno dei suoi fiori preferiti. Una volta finito di pulirsi dal terriccio, passò ai capelli. Li spazzolò diverse volte, cercando di sciogliere ogni nodo e poi, li lavò.
Si fece una doccia lunga, voleva rilassare il corpo il più possibile. Uscì dal bagno dopo aver asciugato e sistemato i capelli in una coda di cavallo, con addosso solo un asciugamano.
La stanza delle Matricole si stava gremendo di ragazze, nessuna di loro si era fatta male in modo particolare.
Mantenendo l’asciugamano intorno a sé, Talia indossò l’intimo e poi decise quali vestiti si sarebbe messa. Optò per un maglioncino, dei jeans a vita alta e le solite scarpe da ginnastica. Dopodiché guardò l’ora sul cellulare, erano le sei.
Si sdraiò sul letto, intenta ad aspettare che si facciano le otto e mezza.



TEA CORNER;

Heilà!
E’ un po’ corto come capitolo, non spiega molto la situazione, ma spero di aggiornare preso.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensare, quindi se vi va recensite.
 

 
X: Harry!Het, Harry!2013  
   
 
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