Challenge: Benvenuti al banco dei prompt
Tabella: “Slice of life/Introspettivo”
Prompt 03: “Confusione”
Protagonisti: Roy Mustang (e team)
Superiore e sottoposti
La guerra l’aveva reso un solista: anche se aveva avuto una squadra non aveva mai interagito con loro. Si erano conosciuti giusto alla fine, il tempo di imparare i loro nomi e poi si erano dispersi nel ritorno a casa.
Si era sempre detto che andava bene così e che era il giusto atteggiamento da tenere: non era il caso di esporsi troppo apertamente con altri soldati, per giunta sottoposti. Sicuramente alla lunga avrebbe causato confusione ed inoltre, una piccola parte nascosta della sua anima, non voleva andare incontro a delusioni.
Gli era bastata Ishval per fargli perdere la fiducia nel genere umano, specie in quello che indossava la divisa.
C’erano piacevoli eccezioni, come Riza e Maes, ma finiva lì.
“Havoc, smettila di bere: così ti rovini il palato e devi prima assaggiare questa delizia!”
“Ci impiegassi di meno a cucinare, Breda… ti manca solo un grembiulino immacolato e saresti una mogliettina perfetta!”
“Fanculizzati! Colonnello, passi il piatto che le verso lo stufato! Occhio che è piccante, ma il giusto!”
“Accidenti, sottotenente – annuisce Fury, seduto accanto a Mustang – già da qui l’odore è fantastico!”
“Bravo, nano, sei di buoni gusti!”
“Signore, aspetti, le avvicino il pane!”
“Grazie, Falman.”
“Ehi, tenente, non pensi di scamparla anche lei, eh? Un sorso di birra se lo deve bere, suvvia!”
“Solo un sorso, Havoc: non dimenticare che domani dobbiamo lavorare.”
“Ehi, questa è una cena di lavoro – risponde il biondo – sono serissimo!”
Roy sogghigna nel vedere la faccia leggermente contrariata del tenente Hawkeye rilassarsi in un sorriso.
E all’improvviso si chiede cosa ci fa lì, a casa di un suo sottoposto, in una tavola che è un po’ troppo piccola per tutti loro, ma non si sono fatti problemi a stringersi. Si chiede perché da quando quelle persone sono entrate nella sua vita le cose sono cambiate radicalmente.
Sono i suoi sottoposti ed in teoria non si dovrebbe fare confusione tra i gradi: nessuna confidenza, nessun rapporto che esca dal lavoro. Dove sono finiti i suoi buoni propositi?
“Dannazione, Breda! – esclama, mentre un’involontaria lacrima gli esce dall’occhio destro – alla faccia del poco piccante!”
“E’ solo la prima impressione! Poi diventa tutto più semplice.”
“Dici? Havoc, passami quella birra…”
“Signore, mi delude – lo canzona Havoc – eppure lei è l’alchimista di fuoco.”
“Spiritoso, davvero – gli lancia un’occhiataccia mentre il sapore in bocca diventa decisamente gradevole, proprio come pronosticato dal rosso sottotenente – qui finisce male: per ogni cucchiaio bisogna mandare giù un bicchiere di birra. Mi sa che domani nessuno di noi lavorerà.”
Strizza l’occhio a Riza.
La confusione di gradi con tutti i pericoli che potrebbe comportare non gli interessa.
Il senso di piacere che prova in quella stretta tavola vale molto di più.