One Direction, 'Solo nostre e di nessun altro' di Haarmony su EFP Fanfiction

Solo nostre e di nessun altro.

Le cose che più odio dei funerali sono sicuramente: quell'insistente odore di fiori che invade l'aria e ti fa venire la nausea, le parole del prete e i pianti e i singhiozzi che risuonano nella chiesa.
Tre anni fa al funerale di mio nonno stringevo forte la mano di mia madre e le accarezzavo la schiena, scossa dai singhiozzi: ora si sta ripetendo la stessa identica scena, solo che i ruoli si sono invertiti.
Mia madre mi accarezza delicatamente i capelli, mentre la sua mano è intrecciata nella mia, in una presa salda: non ci siamo dette una parola, da quando mi sono alzata quella mattina. In questi casi, penso che le parole siano di troppo, siano inutili, quasi insignificanti: sono solo una insieme di lettere messe alla rinfusa, senza un ordine logico. E' così che ho percepito tutte quelle frasi di condoglianze e dispiacere, che le persone mi hanno rivolto, accompagnate da un espressione sofferente: mi veniva quasi da ridere nel vedere le loro facce. Come si può soffrire così tanto per una persona che si incontra si e no due volte nella vita?
In questo momento le parole del prete, sono così lontane, quasi inesistenti: in realtà non mi interessano molto e neanche le voglio capire.
Anche per te le parole non servivano: bastava uno sguardo, un gesto, un semplice tocco e quello che volevi trasmettermi, mi arrivava forte e chiaro. E ora? Con chi comunicherò così? Chi mi toccherà e mi farà venire la pelle d'oca? Chi mi farà contorcere lo stomaco solo con uno sguardo?
Chi farà tutte queste cose ora che tu non ci sei più?
Mi sono rifiutata di scrivere un discorso, che poi avrei dovuto divulgare al tuo funerale, me l'ha chiesto tua zia e quando le ho risposto con un secco no, mi ha guardata confusa, allibita: tua madre era lì vicino e mi ha sorriso con gli occhi lucidi, perché lei l'ha capito, lei mi conosce.
Perché dovrei sventolare al mondo il mio dolore, i miei pensieri più intimi, i nostri momenti?
Sono cose nostre, solo nostre e di nessun altro.
Non esistono delle parole capaci di descrivere l'amore che io ho provato e provo tutt'ora per te, ma solo i ricordi che conservo e i momenti trascorsi insieme, possono spiegare una minima parte di ciò che abbiamo provato.
Hai scombussolato la mia vita due volte: quando ne sei entrato a far parte e quando te ne sei andato via, ed entrambe le volte l'hai fatto senza avvisare. In questi giorni ho pensato che forse sarebbe stato meglio non esserci mai conosciuti, ma mi sono pentita subito dopo, perché ho vissuto attimi irripetibili. Tutti quei baci, anche quelli rubati, le litigate che sbocciavano all'improvviso, ma che poi finiva sempre che facevamo l'amore e gli insulti lanciati poco prima svanivano tra le lenzuola, dando spazio alla passione che ci consumava. Le risate nella tua macchina, gli abbracci che mi riservavi quando qualcosa non andava bene, la tua fronte che toccava la mia, le tue dita fra i miei capelli e le mie mani che si aggrappavano alla tua schiena. I tatuaggi sul tuo petto che baciavo ogni volta che potevo e quel piccolo neo, vicino al mento che mi piaceva tanto, ma che tu odiavi.
La mia vita continuerà, anche senza di te ed è questa la cosa che più mi spaventa e so già che dovrò distrarre il mio cuore in modo che non senta la tua mancanza, ma la verità è che mi manchi Harry, e mi mancherai per sempre.