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Autore: StellinA003    12/12/2015    2 recensioni
"il fantasma vendicatore", una storia un po' diversa dalle altre, una storia che parla di Sana Kurata che all'improvviso , dopo la morte di sua madre, diventa improvvisamente un fantasma e il suo principio principale è la vendetta, la vendetta di Akito Hayama.
si trasforma in umana ed entra nella villa Hayama come cameriera sotto falso nome: Fujiko Matsumoto.
per scoprire i particolari leggete, spero che perdiate il vostro tempo leggendo una cosa bella
Genere: Fantasy, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Altro personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il fantasma  vendicatore

 

Capitolo 2- primo giorno di lavoro

 
<< Mamma, mamma! >>  non  rispondeva  nessuno
<< Mamma! >>  la inizio a   cercare  in tutte  le parti  della casa  fino  a quando arrivo  in  cucina  trovandola   stesa  per  terra,  che  stava  perdendo molto  sangue,  così  tanto  che  non  mi  accorsi  nemmeno da  dove  proveniva.
<< Mamma,  mio  Dio,  che  ti  è  successo? >>
<< H-Haya-ma…  A- ki-to  Haya-yama >>
<< Hayama?  Quell’uomo  dell’azienda? Mamma!   MAMMA,  RISPONDIMI,  MAMMA >>  cado  a  terra,  sfinita  dal  dolore.
Perché  a me?  Perché?  Mamma
Una  squadra  di  poliziotti  fanno  irruzione  in  casa,  mi  fanno  delle  domande  ma  io  non rispondo,  sono  su  un altro  pianeta,  completamente  vuoto.
All’improvviso perdo  i  sensi  e  mi  trovo  in  un altro posto, a  me  totalmente  sconosciuto.
All’improvviso,  noto  una  scritta,  una  scritta  che  mi  fa  ribollire  il sangue:  “Villa  Hayama”.
Mi  vendicherò.
 
Dopo  mesi  e  mesi di ricerche  su  quell’uomo  finalmente  il  mio  piano  verrà  attuato.
 
 
Villa Hayama- ore 8:35
TOC TOC
Una volta che Annamarie  aprì  la  porta Fujiko  le  fa  un enorme sorriso
<< Ciao Fujiko >>
<< Ciao Annamarie, come sta? >>
<< Cara,  io sto benissimo  ma  non  essere  così  formale con  me, per  favore >>
<< Hahaha, d’accordo,  non  sarò  più così  formale Annamarie >>
<< Bene,  brava ragazza,  adesso entra >>
Una  volta entrata   Annamarie  riprende la  parola
<< Allora,  adesso  vado  a  chiamare  il  signor  Hayama >>
<< Ah,  ehm,  senti  Annamarie,  potresti chiama       re il figlio, il signor Akito  anziché  suo  padre?  No, non  fraintendere,  voglio  parlare  con  lui  solo perché  ieri  è  stato  lui  a  darmi  indicazioni  e  oggi  voglio  chiedergli  da  dove  iniziare  e poi… >> << No  Fujiko,  non  devi  darmi  spiegazioni,  adesso  lo chiamo e  gli  ordino  di  scendere >>
<< Grazie >>
<< Di  niente >>
Annamarie  sale  su  per  la  lunga  rampa  di scale e   si  dirige  verso la  camera  di  Akito.
 
Sana  lascia  posto  ad un’espressione  seria, molto  seria  e  molto  vendicativa.
Questo  è  solo  l’inizio,  caro  Hayama…
 
*** POV AKITO***
 
<< Akito, Akito! >> Urla  Annamarie  alzando  le  tende  delle  finestre  per  far  penetrare  la  luce  del  sole.
<< Annamarie,  ti  prego,  basta  urlare  e  abbassa  le  tende,  per  favore,  non  farmi  perdere  la  pazienza >>
<< Su  Akito,  c’è  la  signorina  Fujiko giù >>
<< Oh  mio  Dio,  mandala  via  o  chiama  mio padre >>
<< No,  mi  dispiace  Akito  ma  Fujiko  vuole  che  sia  tu  a dire  cosa  deve  fare  perché  sei  stato  sempre tu ieri  a  darle  l’ordine,  ti  vede  come il  suo capo >>
<< Fantastico >>  dice  Akito   con  tutta  l’ironia   possibile.
<< Akito,  non  è il  momento  di fare  l’ironico,  alzati  e  vai  da  Fujiko >>
Akito  si  alza  e  ancora  seduto  sul  letto dice
<< Io  non sono il  capo  di nessuno  okay?  E  adesso  Annamarie,  te  lo  chiedo  per  favore,  puoi  andare  lì  e  dire  a  quella  che  io non  comando  nessuno?  Sono  il figlio del  capo  ma non  IL  capo,  okay?  Puoi  ripetere  queste   stesse parole  alla Matsumoto? >>
<< Oh oh,  no,  mi  dispiace ma  vedo  che  quella  ragazza  ti   fa proprio  un buon  effetto,  ti  fa  parlare  molto  di  più,  complimenti  alla “Matsumoto” >>
<< Un  buon effetto?  Mi  fa perdere  proprio la  pazienza,  altro  che  buon  effetto >>
<< Akito  senti,  mi  dispiace  ma io  non  le  dirò  assolutamente  niente  se  non  di  aspettarti,  adesso  preparati,  non  si  fa  aspettare  una  donna >>
Akito  poteva  giurare  di  aver  visto  spuntare  da  dietro  la porta,  mentre  la  porta  si  stava  chiudendo, un  ghigno  divertito  da  parte  di   Annamarie  che  lo  fece  sospirare   e  andare  in  bagno  a  prepararsi.
Una  volta  finito  scese   giù dove  incontrò  Fujiko.
<< Oh  ciao  signor  Hayama >>
<< Di cosa hai bisogno? >>
<< Molto  semplice,  vorrei  cominciare  a lavorare  e vorrei  sapere cosa devo  fare  e  metterci  d’accordo  sulle  stanze >>
<< Senti >>  inizia  Akito  con  una  calma  forzata  << IO  non mi  occupo  di questo  genere  di cose, IO non  sono  il  capo  di  nessuno,  IO  non  devo  assolutamente  dirti  niente,  né  riguardo  la tua  stanza,  né  di  quello  che  farai,  ieri  era  un  caso  a  parte,  oggi  mio  padre  credo  che  sarà  disponibile quindi  vai  da lui >>   << Senta  signore,  io  sono  qui  per LA-VO-RA-RE,  non per  giocare  okay?  Suo  padre  mi ha  detto  che  in  caso  di bisogno  potevo  chiedere  al  figlio,  in  questo  caso  tu,  e  che  potevo  contare  su  di te  in  qualsiasi  momento.
Adesso  vorrei  che  lei  mi  dia informazioni   perché  lei  ieri  mi  ha reso possibile della  sua  disponibilità  e  dato  che lei  sa cosa  io voglio  sapere  e  a  che punto  ieri  è  arrivata  la nostra  conversazione  vorrei  che lei  mi  desso  altre  informazione >>
<< Va bene,  ma che  sia  l’ultima  volta >>
<< Certo,  come no >>
<< Senti,  in  qualità  di  tuo  capo,  non  ti  permetto  di  rispondermi >>
<< Punto 1, io,  anche  se sono solo una  dipendente,  sono  un’umana, una  persona, UNA DONNA  e  merito  anch’io,  come  lei,  rispetto,  capo  o  non.
Punto 2, lei,  ha  appena  detto  che  non  è il  capo  di  nessuno  quindi non  le  permetto  di trattarmi  come  una schiava  perché  lei,  per me,  non  è  assolutamente  nessuno se  non  un  conoscente,  anzi,  uno  sconosciuto e  non  le  permetto  di  prendersi  tali  confidenze,  quindi,  per  favore,  mi dia  del  lei   come io  le do  del  lei >>
<< Ma  che  sfacciata >>
<< Eh? Io  sfacciata? Io?   Io ho  solo detto  quel  che penso!  Che  c’è?  Il  signor  Hayama non  digerisce il fatto che   gli  si  viene detto  la verità? >>
<< Senti  ragazzina… >>
<< In  quanto  al fatto  di anni per  quanto   mi  riguarda  io  ho  i  tuoi  stessi  anni,  quindi  ragazzino… >>
<< Questa è bella! Io  ragazzino? >>
<< Amplifon? Ho  il numero,  se  vuole lo  chiamo,  non  ho problemi  se  è  per   aiutare  IL MIO  CAPO >>  Risponde  a  tono  Fujiko  marcando il tono  di  voce  sulle  ultime  parole.
<< Sei  davvero  impossibile,  in   questo  modo  rischierai  il  licenziamento  immediato >>
<< Mi  deve  dare  del  lei  prima  di  tutto  e  poi,  suo  padre  non  credo  che mi  licenzierà  solo  perché  ho  risposto  ad  una provocazione  di  suo  figlio,  questo  è il mio  carattere  e  mi  dovrà  sopportare  per  quel che  sono.  Io  non cambio  solo  perché lavora  in  questa  casa  chiaro? >>
<< Chiarissimo >>
<< Lo  spero >>
<< Bene,  adesso  PUÒ  andare nell’ufficio  dove  siamo  stati  ieri >>   disse  Akito  marcando  di  più  il  “può”  per  farle  capire  che  aveva   capito  il  concetto  forte  e  chiaro.
<< Ma  certo  signor  Hayama >>   Akito  e  Fujiko si  dirigono  verso  lo  studio  dove  era solito  andare  Akito  per  le  riunioni  che  gli  affidava  il  padre.
<< Bene  signorina  Matsumoto,  adesso  lei  inizierà  a  lavorare  almeno il  primo  giorno  con  le  altre  cameriere che  vi  faranno  vedere  come  e  cosa  dovrete  pulire  la  casa e  occuparvi  delle  persone  che  ne  occupano la  proprietà,  ovvero  il  servire  i  padroni  di  casa >>   << Capisco,  del  pagamento  ne  parleremo  più  il  là,  non  m’importa  molto >>   Akito  da  quel  “non m’importa  molto”  rimase  basito.
Ma  come  può non  importarle?  Non  è  venuta qui  solo  per riuscire  a  vivere  con i  soldi  che le  diamo?
Questa  donna  è un  mistero.
Senza  neanche  rendersene  conto,  Fujiko  era  già  arrivata  in  cucina dove   stava   Annamarie.
<< Ciao  Annamarie!  Il  signor  Hayama  mi ha  detto  che  il  primo  giorno dovrò  lavorare  con le  altre cameriere.  Non  è  che puoi  farmi  tu  da “guida” >>  << Ma  certo  Fujiko,  non  preoccuparti >>   << Grazie >>
 
Fujiko  e  Annamarie  si  misero  a  lavoro  ed  entro  mezzogiorno  la  casa  era  pulita  e la  tavola  apparecchiata.
<< Adesso  Fujiko  arriveranno  i  padroni,  il  signor  Hayama,  Natsumi  e  Akito,  noi  dobbiamo  servigli e   augurargli  buon  pranzo >>  << Sembra  abbastanza  facile >>   << Sì,  non  è niente  di  che >>     
 
Bene,  credo  proprio  che  il  caro  signorino  Hayama  oggi non  pranzerà.  Poi,  stasera  gli  porterò  giusto qualche  avanzo  per  guadagnarmi  un  po’  di  fiducia.
 
<< Buongiorno signori >>  dicono all’unisono Fujiko, Annamarie e  altre  cameriere.
<< Buongiorno >>  Dicono Natsumi, il signor Hayama  e  Akito.
<< Oggi cosa si  mangia? >>   Dice  Natsumi  sprizzando energia  da tutti i pori  come  sempre.  Annamarie  risponde
<< Per  primo abbiamo  ottime  lasagne,  per  secondo pollo al  forno  con  contorno di  patate,  come  frutta  abbiamo   fragole  con panna  e  come dolce  un’ottima  torta al  cioccolato  fatta  dalla migliore pasticcera  della  città, chiamata personalmente  da me  e Fujiko >>
<< Mmmh,  ho sentito parlare  di  Fujiko ma non  la  conosco  ancora,  chi  è? >>   Fujiko  prontamente  dice  << Io  signora! >>  << Oh!  Finalmente  faccio la sua  conoscenza >>  poi  si  alza dal suo  posto a  tavola  e  si avvicina a lei  dicendo  << Io  sono  Natsumi,  per favore,  non mi  chiamare  signora e mi  dia  del  tu >>   << Se  io  ti  devo dare del  tu,  dammi  anche tu del  tu >>  << D’accordo…  noi  diventeremo  molto amiche >>
<< Ahaha, sì >>   << Bene,  adesso ti  presenterò  tutti i  camerieri,  la  governate  che  già  l’hai conosciuta,  è  Annamarie,  e tutti  i  miei famigliari >>  << Certo,  una  volta finito  di  mangiare  andremo a  conoscere  tutti >>  << No no,  adesso,  per primo  inizierò  con  la mia  famiglia >>  << Su  Nat,  adesso  è ora  di pranzo,  anch’io  voglio  conoscere bene   Fujiko  ma  una volta finito  di pranzare >>  << Papà,  può pranzare  con noi? >>
<< Beh,  se non  è un  problema  sì >>  << Per me  è un  problema >>  interviene  Akito.
<< Taci  Aki,  se papà   dice  sì,  è sì >>
<< Ma  taci tu  che sembri  una  bambina con   il tuo primo   giocattolo >>
<< Grr,  zitto, Fujiko non  è il mio  giocattolo >>
<< Su ragazzi,  basta  litigare! Akito, non  vedo cosa   ci sia  di male nell’invitare  una  ragazza a pranzare    con  noi,  me lo spieghi? >>
<< Semplicemente  perché è una  cameriera e  poi non  bisogna darle troppa confidenza >>
<< Ma  Natsumi vorrebbe  diventare sua  amica e poi  non  credo cosa  centri  con il  fatto che sia   una  cameriera >>
<< Perché  poi se diventano amiche  Natsumi  e  la  “signorina”  Fujiko  si metterebbero a   spettegolare e   non  lavorerebbe più  perché  assumerebbe  un ruolo di  preferenza in  questa casa,  e non  è giusto >>   Natsumi  prende la  parola   << Parli  proprio tu  di  preferenze quando  Annamarie  è la tua preferita >>  << Di  certo  non spettegolo con  lei  come fate  voi  ragazze,  specie se  siete  della  stessa età >>   Fujiko  interviene  << Scusatemi  se  m’intrometto nella  vostra conversazione ma  avrei  anch’io qualcosa  da dire.  Io  non spettegolo perché  sono una   persona  seria  e  ho bisogno  di questo lavoro  e non  vorrei  perderlo per niente al mondo.  Se  sua sorella vuole  diventare mia  amica mi  farebbe piacere  perché io  non  ho mai  avuto una  vera amica e  poi  parlerò  con lei  solo se  necessario  e se una  delle  padrone mi  chiede  di conversare  un  po’,  il mio  dovere  è  ubbidire,  non  spettegolare a  mio  piacimento >>    Natsumi  rimane  colpita  dalle  parole  di  Fujiko,  così  tanto  che le  fa  i  complimenti   << Bravissima  Fujiko >>  poi  si rivolge a  suo fratello   << Esattamente  e  quindi,  caro fratello,  non puoi   opporti  perché io  sono il  suo  secondo capo >>  << Anch’io  sono il  suo  capo! >>  si  oppone Akito.
Fujiko  allora  con il  ghigno  sulle  labbra  dice << Oh!  Mi  dispiace  signor  Hayama ma  lei non  è il  mio  capo,  me  lo  ha  detto proprio  lei,  quindi…  io non  la  considero  un mio  capo >>  Queste  parole lasciarono  a  bocca aperta   tutti,  anche  Akito  che  per come  è  stato  contraddetto è  rimasto a   bocca  aperta,  mai nessuno  lo  aveva  trattato  in  quel modo,   specie  una  donna.
Il  signor  Fuyuki  allora  per  smorzare  quel  silenzio imbarazzante  dice   << Allora  ragazzi, adesso  basta,  Fujiko,  perché non   vieni a  pranzare  con  noi >>
<< Verrei  volentieri  ma non  posso,  essendo il  mio primo  giorno di  lavoro  vorrei  rendermi utile  in  qualche  modo,  pranzerò  più  tardi  con  Annamarie,  poi  forse  a cena  potrei,  sempre  se l’invito  sarà  ancora  valido >>  <<       Ma  certo  Fujiko,  l’invito  sarà  sempre  disponibile  per te >>   << Allora  grazie >>
Poi  fa  una specie d’inchino  ai presenti  e  se ne va  in cucina  seguita  da  Annamarie.  Una  volta  in cucina  Annamarie  ancora  sbalordita  dalle  parole della  ragazza  dice  << Fujiko,  non ti sembra  di essere  stata  troppo dura  con  Akito? >>  << No,  per  niente,  se l’è   cercata.  Io non  spettegolo,  io  eseguo  degli  ordini  e  lui  quando  ci fu  il  colloquio  ha  detto  esplicitamente  che  non  è  il mio  capo  ed  io  non lo  tratto  come  tale >>   << Sì  però… >>   << Basta, non  voglio  parlare  più  del  signor  Hayama >>  << D’accordo >>  poi  Fujiko  domanda   << Annamrie,  oggi  potrei  distribuire  i  piatti  ai  signori?  Voglio  fare qualcosa >>  << Ma  certo,  non  ci  sono problemi,  nel frattempo  che  tu  distribuisci i  piatti  col primo,  io  sto  in  cucina  a  distribuire  nei  piatti  il pollo >>   << Okay >>.
 
<< Ecco  a  voi >>   dice  Fujiko  portando  tre  piatti con  lasagne  come  una  perfetta  cameriera.
Prima  dà  il piatto  a Natsumi,  poi  al  signor  Fuyuki  e  quando  arriva  ad  Akito  “involontariamente”  lo  fa  cadere  addosso  ad  egli.
<< Oh  mio  Dio!  Mi  scusi,  davvero  non  volevo,  è  il mio  primo  giorno di  lavoro,  mi  perdoni >>   Akito  sentiva la  rabbia  salire,  come  si  era  permessa  quella  stupida   << Basta! >>  urla  Akito   << Sei  venuta  qui per lavorare,  non  per  rispondere  a  persone che non conosci affatto.  Se  non sapevi  fare la  cameriera  non   vedo  perché  sei  venuta.  Sei  un  disastro!  Basta, mi  sono  stancato,  vado  in  camera,  dite  ad  Annamarie  di non  portarmi  nient’altro >>  Akito  va in  camera  sua  arrabbiato  più che  mai,  si  era  trattenuto  dal  menare  un ceffone  a quell’insolente.
Sana  dal canto  suo  si sentiva  pienamente soddisfatta.
Adesso  cercherà  di  diventarle  amica,  di  avere la  sua fiducia.  Il  suo piano  sta  andando  come  voleva lei.
 
   
 
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