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Autore: Dany Art 99    12/12/2015    1 recensioni
eccomi tornata con un altra storia yeeeeee. qui mi cimento in una narrazione di una figlia di Artemide, lo so mi direte Artemide non può avere figli è una dea vergine.. ma io amo quella dea e volevo che vi fosse qualcosa che la rappresentasse, comunque tranquilli è tutto intrecciato senza intaccare l'idea di "Vergine" di Artemide (che poi amando le cacciatrici ed il loro universo, rispetto molto), comunque spero di avervi incuriosito :) e magari lasciate un consiglio.
dal testo
"Mentre camminavo con affianco i lupi mi chiesi se fossero gli stessi che avevano fissato Maggie mentre mi cullavano la prima notte in cui mi aveva trovato.
Ma dai loro occhi capii che erano loro.
I miei protettori.
Il simbolo di mia madre."
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Apollo, Artemide, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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heylaaaaaa:) eccomi tornata con il 5 capitolooo yeeee... devo scusarmi per il mostruoso ritardo.. ma sul serio ho avuto troppi problemi incentrati in un periodo breve e da brava ragazza gli ho dovuti risolvere tutta da sola... spero che la storia non ne abbia ricensito.
buona letturaaaa
[Revisionato]



Erano passate un paio di settimane da quando avevo deciso cosa fare con Simon.
Stare insieme ad un ragazzo non era così male... ma il mio animo diffidente comunque mi impediva di essere troppo sciolta con lui.
Almeno Simon sembrava contento... e questo mi faceva sorridere molto più del solito; anche se effettivamente non sapevo come comportarmi quando senza preavviso mi prendeva la mano e mi scoccava un bacio sulla guancia.
Un paio di volte era capitata che mi partisse un pugno e gli provocassi un gran bel livido.
La classica amorevole fidanzata insomma.
Comunque... ritorniamo al momento in cui sono salita su quella dannata collina diretta a cena.
Tanto so che volete sapere che ho detto al figlio di Apollo.
Quindi... cominciamo.
Percorsi tutta la strada e con passo tremante mi morsi leggermente il labbro mentre arrivavo sotto il portico del padiglione.
Alcuni semidei stavano già facendo il giro per gettare la loro offerta e non vedendo Simon fra i suoi fratelli mi apprestai a mettermi in coda.
Bruciai una delle fette più succose di cervo e chiesi a mia madre di rendermi coraggiosa e lucida in quel momento... avevo troppa paura di fare qualsiasi cosa con Simon.
Una mossa sbagliata... sarebbe potuto significare la fine del mio rapporto di amicizia con Simon..
Già... l'essermela filata in quel modo non aiutava affatto.
Mangiai velocemente quasi senza guardare quello che inforcavo nella forchetta e mi portavo alle labbra.
Dovevo cercarlo... e lì non c'era.
Quando finii guardai ancor nel tavolo di Apollo e vidi Will che guardava verso un tavolo e continuava a sorridere e ridacchiare.
Seguii il suo sguardo e vidi Nico seduto da solo che mangiava un panino simile a quello del Mc Donalds grande come la sua testa con stava tentando di nascondere il rossore che gli imporporava le guance.
Sorrisi lievemente e ripassai per l'ennesima volta le testa bionde di quel tavolo... ma non c'era.
Incrociai lo sguardo di Will e mi morsi il labbro, lui fece cenno con la testa verso la spiaggia ed io feci un'espressione tipo “che..?”.
Lui sbuffò e girò gli occhi al cielo, fece un cuore con la mano e lo gettò verso la spiaggia di nuovo.
Ahhhhh.
Si, lo capii un po' dopo.
Gli sorrisi leggermente e andai verso la spiaggia a passo veloce mentre sentivo lo sguardo di Will sulla schiena, strinsi le mani a pugno e mi dissi di darmi una calmata.
Simon... non era un nemico.
era il mio migliore amico, non dovevo avere paura di lui.
-Calmati calmati...calmati...- mormorai facendo un grande respiro profondo e raggiungendo l'inizio della spiaggia.
Camminai per qualche altro minuto e vidi una figura seduta sul piccolo molo con i piedi che sfioravano la superficie dell'acqua e che guardava fisso davanti a sè.
Simon.
Presi coraggio e me ne infischiai delle mie paure; percorsi tutto il tragitto compreso il piccolo molo, non curandomi di non farmi sentire.
Ma quando arrivai li in quel momento quella parvenza di stabilità che avevo trovato scomparve.
Non sapevo veramente che cosa fare.
Feci l'unica cosa che mi venne in mente.
Mi sedetti anche io a fissare l'orizzonte; con le mani che artigliavano il legno mezzo marcio del molo e le gambe che dondolavano placidamente.
Simon non parlava.
Io non parlavo.
Stavo odiando quella situazione con tutta me stessa.
Alla fine fu lui a rompere il silenzio, -sai... quando ho scoperto ... tutto questo,il campo... la mia discendenza... ho subito pensato che anche tu fossi una mia sorella...la bravura con l'arco e tutto il resto...- mormorò lui continuando a guardare fisso davanti a se.
Non dissi niente ma lui non aspettò che rispondessi, -ma non volevo pensarlo... sarebbe stato troppo brutto essere per davvero un tuo fratellastro no? Non volevo quel genere di rapporto con te... volevo che tu fossi la mia ragazza e non mia sorella- disse smettendo di muovere le gambe.
Continuò a parlare senza aspettarmi, -ma comunque volevo che facessi parte di questo mondo... perchè se non lo fossi stata... ti avrei perso totalmente, non ti avrei mai fatto fare parte della mia vita... era troppo pericolosa...- sussurrò contro la leggera brezza che cominciava a soffiare.
Rabbrividii. -Non... ti seguo- sussurrai io guardandolo, lui sorrise leggermente -come al solito insomma... non sei mai stata brava con i rapporti con le persone...- mormorò lui girando il viso.
Lui era sempre stato più alto di me e il mio naso sfiorava quasi la sua spalla.
-Sono rimasto notti intere a pensare se preferivo averti come sorella ma nella mia vita... o come ragazza ma a rischio della tua vita...- mormorò lui guardandomi.
-E alla fine... che hai deciso?- chiesi io socchiudendo leggermente le labbra, -e ti volevo nella mia vita... ma che ti avrei preferito sorella che a rischio... da quello ho capito veramente che mi ero innamorato di te... a dal quel momento ti ho aspettato... volevo venirti a cercare... ma non sapevo dov'eri... non riuscivo a trovarti... ho perfino pregato mio padre che però non ha mai risposto... forse per colpa di sua sorella- disse lui guardandomi negli occhi e sorridendomi;la lieve fossetta visibile sul lato destro delle labbra.
-Simon...- sussurrai io guardandolo, -aspetta... lascia parlare me per primo... io... non voglio ... forzarti a stare con me... non desidero farti fare qualcosa contro la tua volontà. Non ci riuscirei mai... tu sei uno spirito libero... non potrei ma vincolarti a me... nemmeno per essere la mia ragaz...- mormorò ma non lo lasciai finire.
Quel figlio di Apollo parlava davvero troppo.
Mi avvicinai a lui e gli tappai quella stramaledetta bocca con le mie labbra.
Eh si questo era il mio grande discorso.
Ma forse per certi versi era meglio essere la ragazza che non pensava ma che agiva.
La mano di Simon scattò verso il mio viso avvicinandosi di più sulle mie labbra ma io a quel punto ero nel panico...non sapevo che fare.
Ero in totale panico.
Insomma... quello era solo il secondo bacio che ricevevo... anzi il primo che davo di mia spontanea volontà.
L'altra mano di Simon si poggiò sul mio fianco appena sotto il mio braccio ma lo fece così tanto all'improvviso che io spaventandomi mi scostai.
Ora vi ricordate dov'eravamo seduti?
Ecco.
Splash.
Entrambi completamente fradici in acqua.
Riemersi sputacchiando acqua, sinceramente sapevo nuotare solo per un fattore di sopravvivenza,  ma non amavo quell'ambiente.
Sentii entrambe le mani di Simon che mi aiutavano a risalire in superficie dell'acqua.
Sputacchiai leggermente e mi aggrappai a lui ancora con gli occhi chiusi e i capelli appiccicati al viso.
-Ok... la prossima volta ti avviso se ti dovessi toccare – disse mentre rideva quasi a crepapelle.
-Hey!- sbottai io, -io... non sono abituata a questo genere di ... cose... insomma...- dissi io abbassando lo sguardo e rimanendo con le braccia intorno al suo collo.
-Shh... che ne dici di un altro bacio figlia di Artemide? - mormorò lui con un lieve sorriso in volto.
Arrossii di colpo di nuovo mordendomi il labbro.
-Non... sono molto brava...- dissi io, -nemmeno io... non ho mai baciato nessun'altra- mormorò lui guardandomi.
-Co...me?- chiesi io, -non ho mai baciato nessuna... stavo aspettando te... - disse lui.
A quel punto sorrisi anche io, nonostante stessi davvero morendo di freddo per l'acqua e il vento che si stava alzando quella sera, la stretta di Simon era calda.
Imitai il suo sorriso e mi avvicinai molto lentamente guardandolo in quegli occhi chiari.
Inclinai leggermente la testa e riappoggiai le labbra su quelle morbide di lui chiudendo gli occhi.
A quel punto sentii anche lui rispondere e cercai di rilassarmi.
Ci sarei anche riuscita ma qualcuno proprio non voleva lasciarci da soli.
Basta che vi dica una cosa.
Ninfe d'acqua. Molto poco gentili e molto pettegole.
Alla fine decidemmo di uscire dall'acqua. Simon mi riaccompagnò nella mia cabina e li mi diede un bacio sulla guancia.
Tutto qui.
Poi se ne tornò indietro e mi lasciò li bagnata fradicia sulla soglia, ma con le gote molto molto rosse e probabilmente con un espressione così stupida che forse mi sarei presa a pedate da sola.

Passò un mese in completa calma.  Mi allenavo, stavo con Simon e vivevo la mia vita al Campo.
Un giorno mi svegliai e mi guardai intorno come facevo di solito, mi stiracchiai e mi vestii.
Di solito Simon mi veniva a prendere la mattina per fare colazione assieme, visto che ero l'unica al tavolo di Artemide, come in fondo facevano Nico e Will nonostante non avessi ancora visto il figlio di Ade senza un minimo di rossore sulle gote per via di Will.
Ma quella mattina non c'era.
Sbuffai. Insomma... quello era il giorno del mio compleanno.
ma non mi arrabbiai, infondo era già capitato che non si svegliasse in orario.
Quello lì era un tale dormiglione se ci si metteva.
Scrocchiai un paio di volte il collo ed andai verso il padiglione per fare colazione.
Di solito ero una delle prime a mangiare quindi non mi meravigliai nell'essere in pochi a mangiare.
Ma stranamente non c'era nemmeno Will.
Di solito mangiavamo assieme quando aspettavano che Simon e Nico si svegliassero, ma quella mattina mangiai la mia porzione di frutta e le mie brioches da sola al mio tavolo.
Sbuffai.
Che palle... perchè dovevo cominciare da sola il giorno del mio compleanno?
Sbarazzai il mio posto a tavola e mi alzai a malavoglia, sperando che fossero solo tutti in ritardo.
Non sapendo che cosa fare, andai al padiglione di tiro con l'arco.
Appena prima di tirare l'ennesima freccia e colpire il centro però qualcuno mi coprì gli occhi con le mani e mi sussurrò all'orecchio -buon compleanno Cloi-.
Era Simon.
Sorrisi leggermene e feci per togliermi le sue mani dagli occhi ma lui non me lo permise, -hey- sussurrai riprovandoci, -eh no, c'è una sorpresa... tieni quegli occhi chiusi ancora per un po'- mi sussurrò di nuovo all'orecchio, il suo fiato caldo mi solleticava la spalla per metà scoperta, risi leggermente.
-E va bene...ma sai che odio le sorprese... muoviti...- mormorai io mordicchiandomi il labbro.
Odiavo dover rinunciare ad uno dei miei sensi, anche se era solo per una sorpresa.
-Va bene, va bene...- disse lui e mi fece girare facendomi poggiare la schiena sul suo petto per avere un minimo di stabilità.
Sospirai ed aspettai che mi togliesse le mani dagli occhi.
Davanti a me sentivo qualcuno confabulare parole sconnesse.
Risi leggermente riconoscendo la voce di Will e Nico.
-Possiamo continuare?- chiese Simon e sentii un “si”. Finalmente ebbi la vista libera.
Davanti a me c'erano Nico e Will che tenevano in bilico una torta davanti a me con su scritta con la glassa “buon compleanno Cloi”.
Sorrisi a tutti e due, Nico era rosso in volto e teneva lo sguardo basso, invece Will era sorridente come un sole, Simon di fianco a me si mordicchiava il labbro nervoso per capire se mi piaceva.
Risi leggermente e mi girai verso di lui saltandogli praticamente addosso, -avevo twmuto che te lo eri dimenticato...- sussurrai contro la sua guancia per poi dargli un leggero bacio.
-Anche io voglio un bacio sulla guancia!- disse Will e sentii chiaramente Nico ringhiare e disse -tu i baci devi riceverli solo da me- disse guardandolo e il capocabina rise e gli diede un bacio a stampo.
Io sorrisi ed avvicinandomi dissi -allora posso darlo a te no?- e prima che Nico potesse dire o fare niente gli diedi un bacio sulla guancia destra.
Dire che arrossì è dire poco.
Ci mettemmo sul prato e cominciammo a mangiare la torta, -è per questa che oggi sembravate tutti evaporati stamattina?- chiesi dopo un po' con la bocca piena di torta alla crema.
-eh si...abbiamo avuto qualche problema con la prima infornata stamattina...- disse Simon grattandosi la testa, -non fa niente... sono anni che non ricevo un regalo di compleanno.. grazie ragazzi..- dissi io poggiando la testa sulle ginocchia di Simon.
Quasi mi meravigliai di me stessa... con i giorni... riuscivo a a stare molto più rilassata con Simon..
Stavo quasi per dire che stava andando tutto bene e m sarei potuta godere quegli attimi di felicità.. quando successo il finimondo.
Vi ricordate che vi avevo detto che nella mia vita niente è semplice?
Ecco. Questo è il perfetto esempio.
Mentre chiudevo gli occhi e mi beavo dell'ombra proiettata dal busto di Simon sul mio viso, successe qualcosa simile ad un terremoto.
Un quadrato intorno a me e Simon sprofondò nella terra di circa mezzo metro.
Sentii Simon stringermi contro di sè mentre io cercavo di tirarmi su.
Una voce ruppe il silenzio.
-Nessun regalo? Figlia mia...c'è il tuo paparino adesso...- disse Orione con voce ferma e sicura puntando i suoi occhi meccanici su di me.




ta da taaaaa Orione is coming )?( si molto inglese lo so ahahhaha, spero che vi sia piaciuto e spero recensiate, o anche solo leggeste la ia storia.. mi farebbe tantooooo contenta :)
un bacione,
DAny

   
 
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