Serie TV > I Cesaroni
Segui la storia  |       
Autore: kibachan    05/03/2009    2 recensioni
mio primo tentativo di fic sui Cesaroni. adoro Rudi e Alice e questa fic parla di loro. di loro che si punzecchiano ma si difendono, che si voglioni bene anche se professano l'esatto contrario. Io ce li vedo benissimo come fratelli più che come fidanzati come spera qualcuno, quindi avverto che questa non sarà una storia d'amore. ps: aggiornerò circa un cap alla settimana. recensite!!!
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

La mattina seguente era cominciata rumorosa come al solito, ma stavolta era un altro il motivo del baccano: Alice che tentava di scendere le scale e Lucia che tentava di convincerla a tornare a letto.
“insomma mamma! Ti dico che sto bene! Voglio andare a scuola!” ripeté la ragazza per la centesima volta.
“scusa ma ieri sembrava stessi morendo! Sei persino tornata prima! Prenditi un giorno di riposo!” controbatté la madre. Rudi dietro di loro stava cominciando a spazientirsi di quel teatrino
“posso passare? Che ne dite?? Finiscono i cornetti!” sbottò. Ma venne deliberatamente ignorato.
“certo che è una scena paradossale..” commentò sbuffando mentre Marco li raggiungeva attirato dal trambusto “la figlia che vuole andare a scuola a tutti i costi e la madre che non vuole mandarcela!” aggiunse Rudi facendo cenno verso di loro con faccia sconvolta. Marco sbadigliò rumorosamente
“in effetti Lucì..” commentò rivolto alla donna grattandosi la nuca.
Alice approfittò del momento di distrazione della madre per fintare a destra, scartare a sinistra e passare, beffandola.
“hei torna qui!” la richiamò Lucia liberando finalmente il passaggio delle scale.
I due ragazzi la seguirono mestamente… entrambe avevano in fondo in fondo sperato che la controversia madre-figlia gli facesse saltare almeno la prima ora.

Alice afferrò un cornetto con la marmellata e se lo sistemò tra i denti, armeggiando con giacca e cartella. Nel tempo che lei terminava di prepararsi e iniziava a masticare la sua colazione Rudi era riuscito a trangugiare due cornetti, una ciambella, una tazza di latte e due manciate di cereali.
Il soprannome “idrovora” che Alice gli aveva affibbiato qualche tempo fa, gli calzava sempre più a pennello.
“dove la metterai tutta quella roba..” commentò la ragazza con aria invidiosa, cercando di gustarsi lentamente l’unica dose giornaliera di zuccheri che si era concessa con la dieta.
“che vuoi farci.. far funzionare il mio cervello richiede energia” rispose lui con aria di superiorità.
“allora è il caso che mangi di più figlio mio..” si intromise Giulio scherzando “perché ancora non ho avuto il piacere di vederlo in funzione sto cervello tuo” aggiunse facendo sogghignare tutti i commensali.
Lucia osservava il simpatico quadretto familiare stizzita, con le mani piantate sui fianchi, trovando inconcepibile che là dentro fosse l’unica a pensare che Alice dovesse restare a casa.
“bhè io vado! Rudi tu che fai?” esclamò la ragazza in quel momento dopo aver salutato Mimmo (che si era trascinato a colazione nonostante la febbre) con un bacetto sulla fronte.
“afpetta! Fto arrivando!” farfugliò Rudi a bocca piena, alzandosi e tentando di mandare giù intera la metà del terzo cornetto.
“tesoro ma sei proprio sicura sicura di non voler restare a riguardarti almeno oggi??” tentò di nuovo Lucia. In quel momento Rudi sembrò finalmente collegare la questione andare a scuola di Alice con quello che era successo il giorno prima con quei tizi, si tirò un paio di pugni allo sterno per spedire definitivamente il cornetto nello stomaco e si affiancò a Lucia.
“sai che penso Sardina?” disse “che forse… tua madre ha ragione.. Non è meglio se stati a casa oggi!?” aggiunse lanciandole una eloquente occhiata. Alice distolse lo sguardo. Lucia invece lo guardò come se avesse appena bestemmiato.
“oh, ma non è che niente niente stai male tu??” gli disse allarmata prendendogli il viso tra le mani “tu che consigli ad Alice di stare a casa mentre tu devi andare a scuola!! Hai la febbre Rudi???” il ragazzo si sottrasse al suo tocco con un brusco gesto stizzito, rimediando una leggera sberla al fianco da Giulio che gli stava seduto di lato.
“non fare lo scostumato..” lo sgridò con poca convinzione, non volendo distrarsi dal suo bombolone alla crema.
“ma lei mi sfotte!” protestò Rudi.
“sentite” si intromise Alice guardando più il suo fratellastro che sua madre “io sto bene. Voglio andare! Non mi va di perdere lezione!” sentenziò. Quindi girò i tacchi e prese la porta praticamente marciando. Rudi afferrò lo zaino e la seguì con un:
“ciao a tutti!” urlato praticamente con un piede già fuori dalla porta.

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

non era passata neanche un’ora da quando i ragazzi erano usciti tutti di casa quando Lucia sentì trillare la suoneria del suo telefonino.
“pronto?..... Stefania!” cinguettò la donna nel ricevitore, contenta di sentire la voce della sua migliore amica. “aspetta… aspetta, non urlare che non mi fai capire niente…” disse meno allegra dopo qualche secondo, facendo girare Giulio a guardarla incuriosito.
“oddio.. che ha fatto…?” la sentì chiedere esasperata nel ricevitore. Ciò gli bastò per capire che la cosa lo riguardava più di quanto sperasse, e si fece più attento.
“scusa Stefania ma sei sicura che…….  No, non è che lo voglio difendere per forza è che è uscito di casa manco un’ora fa come…” Giulio alzò gli occhi al cielo. Si, riguardava lui e quella peste del suo figlio di mezzo. Come al solito.
“ah… è successo ieri..” disse ancora Lucia guardando il marito con aria colpevole. Giulio si diede uno schiaffo sulla coscia simulando di mordersi la mano.
“te l’avevo detto io” sibilò tra i denti per farsi sentire solo da Lucia.
“va bene, va bene… arriviamo subito” concluse la donna parlando nel ricevitore, e attaccò.
“E meno male che giungevo a considerazioni affrettate!” la attaccò subito Giulio furibondo. La moglie non seppe cosa controbattere. “allora? Che ha fatto stavolta?” incalzò l’uomo prendendo la giacca dalla spalliera del divano. “giuro che stavolta lo faccio pentire..” aggiunse tra se e se.
Poi notò l’espressione mesta sul viso di Lucia e si preoccupò. “oh.. ma che è successo..?” le chiese. Ok rimanerci male per… qualsiasi cosa avesse fatto Rudi…. Ma quell’aria da funerale non è era normale. In fondo quel ragazzo gliene faceva praticamente una al giorno!
“pare che abbia picchiato pesantemente due ragazzi” gli disse Lucia con un filo di voce lasciando Giulio di stucco “Stefania… dice che rischia di essere espulso..” aggiunse.

%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%%

Quando Lucia entrò nella presidenza della scuola media seguita da Giulio, che si era chiuso in un mutismo quasi inquietante, la trovò invasa di gente. Non esattamente quello che si aspettava.. pensava di trovare Stefania imbestialita dietro alla scrivania (con tanto di fumo dal naso tipo toro), e Rudi che non appena li vedeva entrare si fiondava addosso a loro cominciando a dire a ripetizione “non sono stato io, io non ho fatto niente, non sono stato io!”.
E invece l’unica cosa che combaciava con la sua descrizione mentale era Stefania, che per l’appunto sembrava una bomba pronta a detonare per quanto era livida in faccia.
Rudi invece stava seduto e insolitamente calmo, neanche si girò quando li sentì entrare. In più seduti accanto a lui c’erano due ragazzi con l’aria imbronciata. Lucia non li conosceva, ma a giudicare dal naso sicuramente rotto di uno, e del grosso livido sullo zigomo dell’altro, dovevano essere i ragazzi che Rudi aveva picchiato. In più, in piedi in un angolo, con la schiena poggiata alla parete, c’era anche Alice.
“ciao Stefania..” disse la donna con tono grave lanciando un’occhiata interrogativa alla figlia. Quella per tutta risposta distolse lo sguardo da lei incrociando le braccia al petto. “scusa che ci fa qui anche Alice?” chiese quindi all’amica.
“ah non si è capito!” esclamò Stefania senza riuscire a mascherare la voce in falsetto dalla rabbia. “le ho detto già tre volte di togliersi dai piedi ma non vuole saperne di schiodare!” quando era infuriata gli intercalari dialettali si sprecavano.
“vabbè..” tagliò corto Lucia “mi pare che non sia questo il problema principale!” aggiunse avvicinandosi e mettendo una mano sulla spalla di Rudi. Giulio invece rimase zitto e sul fondo della stanza. Alice notò che aveva un’aria davvero sconfitta. Fissava la schiena di suo figlio, e non lo aveva mai visto così triste.
“è presto detto amica mia!” incalzò di nuovo Stefania “questi due ragazzi qui, sono venuti stamattina a dirmi che Rudi Cesaroni ieri li ha presi a pugni, senza motivo!” trillò “ora… le cose sono due: o è vero, o questi due sono passati per sport sotto uno schiacciasassi!” aggiunse.
“mo, schiacciasassi…” intervenne Lucia tentando di minimizzare “per due lividi! So ragazzi!”
“HE NO LUCIA!” sbraitò Stefania sbattendo la mano sulla scrivania talmente forte da far sobbalzare persino Giulio “non sono ragazzate quando accadono nella mia scuola! Durante l’orario delle lezioni!” aggiunse sempre urlando.
“si bhè ma come fai a essere certa che è stato proprio Rudi?” insistette ancora Lucia guardando Giulio in cerca di aiuto, invano. Se possibile questa domanda fece arrabbiare Stefania ancora di più.
“quando la finirai di difenderlo, Lucia??” sbraitò “ecco come è venuto su a forza di essere difeso!!” Lucia voleva farle notare che lei faceva da mamma a Rudi solo da un anno e mezzo, e che quindi non poteva dipendere da lei come lui fosse venuto su…. Ma decise di soprassedere. Le coronarie della sua amica sembravano già messe a dura prova.
“e poi se proprio lo vuoi sapere Rudi lo ha ammesso” aggiunse Stefania indicando il ragazzino con un rapido gesto della mano.
Questa rivelazione fece ammutolire Lucia e distogliere definitivamente lo sguardo di Giulio dal figlio. Si sentiva davvero tradito. Se fosse stato suo fratello Cesare avrebbe condito il tutto con un sonoro “che amarezza!”. La cosa che lo intristiva era che fino a quella mattina era convinto di conoscere il suo ragazzo; sapeva che era una peste, sapeva che era una zucca vuota per quanto riguardava la scuola, ma non si sarebbe mai aspettato che diventasse un violento.. senza motivo poi! Almeno a sentire Stefania.
“si può sapere almeno il motivo di questo colpo di testa?” chiese Stefania a Rudi in quel momento, quasi ad interpretare i pensieri di Giulio.
Rudi rimase un attimo in silenzio, poi guardò Alice, ma lei girò gli occhi di lato, incassando la testa nelle spalle in imbarazzo.
“hei! Non guardare lei, guarda me!”  lo richiamò Stefania schioccando le dita davanti al suo viso “è inutile che cerchi suggerimenti!” aggiunse.
Il ragazzo gettò un’occhiata di puro odio ai due ragazzi seduti accanto a lui, fulminandoli. Che vigliacchi! Gli facevano proprio schifo! Poi lasciò andare un sospiro di rassegnazione
“così.. mi andava” rispose con un alzata di spalle, ma guardando Alice fisso. Nella stanza piombò il silenzio. La ragazza chiuse gli occhi. Una parte di lei avrebbe voluto urlare quello che era successo in faccia a Stefania e a quei maledetti, ma l’altra parte, quella che si vergognava della se stessa così ingenua che si era fatta ingannare, di quella debole che non si era difesa, quella parte…la tratteneva con forza, le tappava la bocca con la stessa determinazione di quello più basso dei suoi due assalitori, quello che il giorno prima l’aveva tenuta ferma, stretta al punto di farle male, terrorizzandola.
Niente non ce la faceva. Era più forte di lei.
Riaprì gli occhi. Rudi aveva smesso di guardarla e ora si fissava le mani concentrato. Sua madre e Giulio si guardavano tra loro senza sapere cosa dire. Stefania si massaggiava le tempie, stanca. I due ragazzi seduti accanto a Rudi stavano in silenzio anche loro, ma si lanciavano delle occhiate con un sorrisetto sulla faccia che Alice li avrebbe volentieri ammazzati!
“Lucia io non ho altra scelta” la preside ruppe il silenzio “lo devo espellere” sentenziò tristemente.
“no! senti Stefania per favore!!...” la pregò Lucia mentre Rudi alzava la testa di scatto a guardare la preside sconvolto. Guardò di nuovo Alice, questa volta con un chiaro messaggio di richiesta d’aiuto negli occhi, ma lei non riuscì neanche a far uscire la voce dalla gola. lo fissò triste per un attimo prima di distogliere lo sguardo da quegli occhi imploranti, incapace di sopportarne oltre la pressione.

Lucia si accostò a Stefania, che si era alzata e aveva raggiunto la finestra.
“Stefy, ti prego..” le sussurrò “qualsiasi altra cosa ma l’espulsione no..”
“amica io ho le mani legate!” le disse la donna a voce bassa, guardandola in viso “le madri di quei ragazzi mi stanno col fiato sul collo! Vogliono una punizione esemplare!” riportò lo sguardo dalla finestra “se almeno ci fosse una ragione, anche stupida, tipo che è stato provocato o qualcosa del genere!” aggiunse dopo qualche istante “potrei salvarmi in corner sospendendoli tutti e tre! Ma niente! Dice che lo ha fatto così per sport!” Lucia non seppe che rispondere.
Guardò Giulio, lo video scuotere la testa e uscire sbattendo la porta, quindi vide Rudi nascondere il viso nel palmo della mano. Si accorse che, qualsiasi cosa avesse fatto, non sopportava di vedere così suo marito e quello che già considerava abbondantemente suo figlio.
“Stefania senti..” sussurrò all’orecchio dell’amica “lo so che dici che lo difendo troppo, però.. non lo so.. a me pare proprio strano che Rudi abbia picchiato quei ragazzi senza motivo” la donna sospirò guardandola
“ok. Se devo essere sincera sincera… me pare strano pure a me” ammise rabbonita. Lucia sorrise.
“ti propongo una cosa.” Le disse “tu dici alle madri di quei ragazzi che lo hai espulso, però aspetti diciamo… tre giorni.. a ufficializzare la pratica” Stefania la guardò di sottecchi “eee io in questi tre giorni provo a cavargli fuori la verità” continuò Lucia “che ne dici?” chiese con un gran sorriso.
La preside sembrò pensarci per un lungo momento, fissandola negli occhi come se volesse incenerirla.
“DUE giorni” sentenziò “oggi e domani. Altrimenti nel week end metto tutto su carta” Lucia si trattenne dal buttarle le braccia al collo e urlare di gioia
“grazie” sillabò quasi senza sonoro.
“bhè adesso levatevi tutti dai piedi!” disse Stefania ad alta voce dopo aver lanciato un’ultima eloquente occhiata all’amica “anche voi due! Sciò! Non voglio più vedere le vostre facce!” aggiunse rivolta ai due ragazzi del liceo, che non se lo fecero ripetere due volte e schizzarono fuori dalla presidenza facendo risatine all’indirizzo di Rudi.
Lui, in una situazione normale, si sarebbe alzato e li avrebbe presi a calci fino ad essere stanco, ma in quel momento riusciva solo a pensare all’espressione amareggiata sul viso di suo padre. Credeva che avrebbe urlato furibondo, che lo avrebbe menato li direttamente in presidenza.. e invece non aveva fatto niente.
Lo aveva guardato con la stessa espressione che aveva rivolto a Marco e ad Eva dopo l’infarto che gli avevano fatto prendere con la loro relazione clandestina. Lo aveva guardato deluso.. da lui, e questo gli faceva molto più male di qualsiasi sberla avrebbe potuto dargli.
Lucia lo guardò, convinta a dissimulare il suo sollievo per la proroga concessa da Stefania. Gli avrebbe fatto credere di essere stato espulso davvero. Gli sarebbe servito di lezione, e magari lo avrebbe convinto a vuotare il sacco… anche se sapeva che non sarebbe stata un’impresa facile estorcere qualcosa dalla testa di Rudi. Aveva la pessima abitudine di chiudersi stile riccio quando soffriva.
“coraggio Rudi” gli disse fredda “andiamo a casa” aggiunse sorpassandolo. In quel momento le si avvicinò Alice
“mamma… posso venire a casa anche io? Per favore” disse piano guardando tristemente il fratellastro. La donna gettò un’occhiata a Stefania che le fece un cenno d’assenso.
“va bene.. sbrigatevi vi aspettiamo fuori” le disse.
Non sapeva perché ma era convinta che Alice c’entrasse qualcosa, non sapeva ancora bene cosa, ma estranea ai fatti non era di sicuro. Giulio si era concentrato su Rudi, ma il ragazzo non era il solo ad essere tornato strano da scuola il giorno prima, e ad essersi comportato in maniera ancora più strana per tutto il resto del giorno. Alice non era stata affatto da meno. E lei avrebbe scoperto perché.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > I Cesaroni / Vai alla pagina dell'autore: kibachan