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Autore: Valerie Leyl Alekxandre    13/12/2015    4 recensioni
Come già qualcuno sa, questa Long-Fic è nata come NaLu Week, ma ho deciso di trasformarla in base alle mie esigenze e a quelle dei lettori in una Long.
Ringrazio gaia21 che senza di lei non avrei mai cominciato a scrivere questa long.
Spero possa piacervi quello che la mia mente ha dato origine.​
*§*§*§*
Lucy è una normale ragazza condannata a vivere una vita infelice sin dalla nascita.
Orfana di genitori e cagionevole di salute, si ritrova ad affrontare tante sventure nel corso della sua vita, finché è una delle sue stesse sventure a farle conoscere l'amore di una famiglia e l'amore della sua vita.
*§*§*§*
Un bacione a tutti e che la lettura sia di vostro gradimento!
[REVISIONE IN CORSO]
Genere: Angst, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ho un cuore per poterti amare
Capitolo IX. Happy
**❤**

-Juvia, puoi passarmi il resto- Lucy si chinò dalla scala verso la sua amica, la quale se ne stava giù da basso a passarle i panni da stendere.  

I ragazzi avevano appeso delle corde alle pareti facendo in modo che si riuscisse a stendere i panni anche in invernoma le due ragazze scoprirono che non funzionava bene solo in inverno quel trucco, ma anche in estate, solamente che per stendere c'era bisogno della scala data l'elevata altezza in cui erano poste le corde.  

-Certo- la ragazza dai capelli turchini si voltò verso il cesto che conteneva i panni bagnati, presi direttamente dalla lavatrice che stava a pochi passi da loro.  

-Allora? Sei ansiosa?- Lucy la guardò prendere una maglietta e tirarla per poi passargliela per stenderla tra le corde.  

Juvia sorrise massaggiandosi il rigonfiamento pronunciato del suo ventre -Un po'- disse poco prima che la bionda si girasse per dare attenzione allo stendino 'volante'.  

La ragazza dai capelli biondi si aggrappò alla scala quando sentì questa venir scossa, un urletto le uscì dalla gola, era sul punto di lanciare imprecazioni varie ma quando chinò lo sguardo verso la sua amica, la vide con il capo chino appoggiata alla scala mentre teneva posata la mano libera sul pancia.  

-Juvia?- la chiamò preoccupata cominciando a scendere i gradini lentamente per poi sgranare gli occhi quando sentì un gemito di dolore provenire dalla turchina, scese la scala e per poco non scivolò per terra piantando uno dei suoi soliti voli.  

Abbassò lo sguardo notando una pozza di liquido ai loro piedi, ma non ebbe nemmeno il tempo di formulare ciò che stava succedendo che un urlo la distrasse facendo tornare la concentrazione sulla sua amica.  

-Juvia!- urlò presa dal panico facendosi avvolgere il collo dal braccio della ragazza cominciando a uscire dalla lavanderia per dirigersi verso la sedia più vicina.  

Un altro urlo le fece accapponare la pelle e sentì la sua amica pesare di più, per poco non rischiarono di cadere entrambe a terra. Juvia si era rannicchiata dal dolore appena uscite dalla lavanderia.  

-Lucy..- si lasciò sfuggire la turchina stringendo gli occhi dal dolore mentre veniva scossa da spasmi e gemiti di dolore, le fitte di facevano sempre più forti, così tanto che a stento riusciva a trattenere le urla.  

-Juvia, tranquilla prendi respiri profondi- la bionda cominciò ad agitarsi prendendo a camminare nervosa davanti all'amica, non era in grado di pensare, non si era preparata psicologicamente a una situazione simile, eppure ne aveva parlato spesso con Juvia e Gray, soprattutto in quell'ultimo periodo, sapevano che c'erano alte probabilità che la ragazza avrebbe avuto le contrazioni quando i ragazzi sarebbero stati fuori a fare lavori e quindi toccava a lei a prendersi cura di Juvia.  

Ormai era evidente che quella che aveva bisogno dei respiri profondi era la stessa Lucy che non riusciva più a connettere nulla con il cervello, tanta era l'agitazione.  

Si abbassò davanti alla sua amica inginocchiandosi lentamente, le prese una mano, e con boccate profonde cominciò a illustrarle come respirare.  

-Tranquilla, ci sono io- disse continuando a fare respiri profondi assieme all'amica.  

Questa cacciò un urlo ancor più acuto e terrificante dei precedenti per poi afferrare il braccio della bionda e tirarsela addosso con uno strattone violento.  

Lucy si lasciò sfuggire un urletto sorpreso per poi sentire il suo braccio formicolare, la turchina l'aveva afferrata così forte da fermarle quasi completamente la circolazione sanguigna.  

-Tu!- esclamò Juvia cercando di respirare come più poteva mentre il sudore scivolava giù lungo la fronte fino a raggiungere il collo e perdersi nel vestito estivo della ragazza, i capelli umidi e appiccicati al volto ormai tinto di un bel rosso porpora -tu! Ah!- un'altra contrazione le fece spalancare la bocca facendole emettere l'ennesimo verso di dolore.  

La bionda, poveretta, aveva il cuore in gola, aveva paura di ciò che la sua cara amica Juvia le avrebbe fatto o per che cosa le avrebbe fatto fare, e sapeva che contrastare una Juvia arrabbiata e soprattutto agitata e percossa dalle contrazioni, era ben più pericolosa di quando comandava a bacchetta quando veniva attraversata dagli sbalzi di umore.  

Era a dir poco terrorizzata dalla situazione venutasi a creare e da quello che sarebbe potuto succedere da quel momento in poi.  

-Porterai Juvia in ospedale!- esclamò la neomamma stringendo ancora più forte il povero braccio della ragazza.  

-Cosa?!- disse spalancando gli occhi ancor più sconvolta, come avrebbe fatto a portarla in ospedale?! Juvia era completamente impazzita, non poteva mica portarla in braccio fino a lì! Figuriamoci di..  

-Guiderai- sussurrò con le narici dilatate guardando con fare indemoniato la sua interlocutrice, la quale sgranò ancor di più gli occhi terrorizzata da quella proposta, era proprio ciò che voleva evitare: guidare.  

-Ma Juvia! Io non ho la patente e tanto meno non so neanche guidare! Non ho mai messo mani su un vol..!  

La turchina la interruppe lasciandosi sfuggire l'ennesimo urlo per poi stringerle ancora di più il braccio, ormai violaceo, e avvicinarla fino a far cozzare le loro fronti.  

-Ti dirò io come fare- ringhiò in preda al dolore, il bimbo era davvero impaziente di nascere se la povera indemoniata stava reagendo così alle contrazioni -quindi tu porterai Juvia in quel maledetto ospedale! Nel modo più veloce possibile!  

Lucy non ebbe la forza di obbiettare, non aveva mai visto la sua amica in uno stato del genere e soprattutto rivolgersi a lei in quel modo, così annuì debolmente mandando giù un groppo in gola.  

-Va bene- disse solo per poi sentire una sensazione di sollievo quando la turchina le lasciò la presa sul braccio.  

-Aiutami ad alzarmi- disse Juvia allungandole una mano, la crisi di poco prima sembrava essersi completamente volatilizzata nel nulla, lasciandola tutta dolorante.  

Lucy si alzò per avvicinarsi, si inginocchiò e si fece posare il braccio dell'amica sopra le spalle per poi circondare con il proprio la schiena di lei.  

-Avanti...- si lasciò sfuggire la bionda tirando in piedi la ragazza dai capelli turchini, la quale gemette tenendo la mano libera sul suo pancione mentre la smorfia sul viso sembrava non volerla abbandonare.  

Lentamente cominciarono ad incamminarsi fermandosi spesso quando una contrazione più violenta delle altre le coglieva alla sprovvista facendo gridare Juvia dal dolore.  

Una volta arrivate dove i ragazzi tenevano i veicoli, Lucy chinò la testa spaesata e terrorizzata per poi rivolgersi all'amica intenta a fare dei respiri profondi molto veloci e rumorosi.  

-Juvia- la chiamò -dove sono le chiavi della macchina?- chiese con voce tremante, le gambe minacciavano di cederle al pensiero che da un momento all'altro avrebbe messo le mani su un volante.  

-No, prenderemo l'A.P.S.- rispose con il fiatone indicando con un dito l'unico A.P.S. disponibile in garage.  

-Cosa?!-  

-È il modo più veloce per attraversare il traffico- continuò a parlare gemendo a una lieve contrazione -accenderemo la sirena- aggiunse tentando di asciugarsi con una mano la fronte tutta impiastrata di sudore.  

-Ma..-  

Juvia cacciò un urlo a quel punto le gambe non riuscivano quasi più a sostenerla, Lucy strinse i denti adoperando a tutte le sue energie per cercare di farla rimanere in piedi.  

Cominciò subito dopo ad incamminarsi lentamente sentendo i muscoli delle gambe e delle braccia bruciarle, qualche volta sentiva la presa scivolarle per colpa della fatica che le trasudava inarrestabile dalla pelle.  

-Un ultimo sforzo- incitò la bionda arrivando alla portiera del passeggero mentre con una mano, facendo attenzione a non lasciare la presa sull'amica, cercava di aprirla.  

Una volta esserci riuscita guardò la turchina -Appoggiati qui- le disse riferendosi alla parte interna della portiera per poi salire sul veicolo e sporgersi subito dopo verso la ragazza -vieni, ora ti tiro su- disse porgendole entrambe le mani.  

Juvia si aggrappò e mugolò dal dolore quando cominciò a salire il gradino che l'avrebbe portata al sedile.  

Urlò sforzandosi per poi accasciarsi contro la figura di Lucy.  

-Juvia! Ehi!-  

-Juvia è sveglia, non sarà un parto a stenderla- disse sedendosi meglio, divaricò un po' le gambe e chiuse la portiera con un tonfo, dopo di che tornò a guardare più agguerrita che mai la bionda -andiamo-  

Questa ingoiò il vuoto cominciando a sudare freddo, chissà se il suo cuore avrebbe retto a tutta quell'adrenalina che da lì a poco l'avrebbe totalmente sopraffatta.  

-Dove sono le chiavi?- chiese con un filo di voce dirigendo lo sguardo sul volante, da quel giorno era sicura che questo sarebbe stato il suo nemico giurato a vita.  

Sentì gemere la turchina per qualche secondo, sperando che in qualche modo questa non sapesse dove fossero le chiavi, ma dovette mettersi il cuore in pace, perché l'amica non tardò molto a risponderle con la soluzione.  

-Lì- mugolò indicando con il dito l'aletta parasole che la bionda aveva davanti -dovrebbero esser nascoste lì- specificò soffocando la voce, spezzata dai respiri profondi che cercava di auto imporsi.  

Lucy allungò la mano velocemente verso il parasole e abbassandolo di scatto le chiavi le caddero per terra nascondendosi tra i pedali, i rantoli di dolore dell'amica stavano diventando sempre più terrificanti e nonostante fosse terrorizzata da ciò che stava per fare, voleva far finire il prima possibile le pene della turchina.  

Si abbassò rapida cozzando malamente la testa contro il volante quando prese le chiavi e fece per tirarsi su, si lasciò sfuggire un gemito di dolore, e massaggiandosi la nuca con la mano libera cercò di mettere a fuoco ciò che aveva davanti.  

-Infila la chiave svelta!- gracchiò Juvia inarcando la schiena facendo prendere uno spavento alla bionda, la quale dall'agitazione non riusciva a centrare l'entrata delle chiavi.  

-V-va bene! Fatto- disse posando le mani sul volante stringendolo nervosa.  

-Devi anche girarla!- esclamò furibonda la ragazza di fianco stringendo la stoffa del sedile in preda alle contrazioni.  

-A-ah! Ok!- balbettò Lucy girando la chiave sentendo in seguito il motore accedersi, posò nuovamente lo sguardo oltre il parabrezza -Juvia.. come si apre il garage?  

Juvia si chinò infilando la mano nel cruscotto con stizza facendo diversi rumori con la mano ogni volta che la sbatteva alla ricerca del telecomando che avrebbe aperto il garage.  

Con un urlo di vittoria alzò il braccio barcollante e aprì il garage cliccando su un pulsante, dopo di che lo cacciò tra i sedili riprendendo a stringere il tessuto del suo vestito fradicio guardando l'amica con uno sguardo truce.  

-Ho-o c-capito- balbettò Lucy stringendo il volante ancor più forte di prima -dimmi cosa devo fare- disse poi posando lo sguardo tra i piedi cominciando a fissare i pedali con diffidenza, quella sarebbe stata la giornata più disastrosa della sua vita, ne era certa.  

  

Era almeno da un paio d'ore che quei maledetti cerotti continuavano a darle un enorme prurito sul viso e sulle braccia, ed era sempre da un paio d'ore che era bloccata con l'ansia addosso su quella sedia, in corridoio, vicino all'entrata della sala travaglio.  

Avrebbe tanto voluto fare compagnia all'amica, ma questa voleva solo la presenza di Gray al suo fianco, ma il pompiere purtroppo era ancora impegnato insieme alla sua squadra ad una chiamata proveniente da un paesino vicino.  

Sospirò facendo cozzare la testa contro la parete come a voler scrollarsi di dosso tutte le urla che aveva udito in quel maledetto 'viaggetto' fatto fino all'ospedale, le aveva causato un gran mal di testa, per non parlare delle contusioni che si era procurata per via delle numerose botte che aveva preso con il veicolo contro cassettoni, pali e qualche strusciatina contro le auto parcheggiate.  

Sapeva di aver fatto un gran casino e che i danni che aveva procurato sarebbero stati tutti da ripagare, per questo si sentiva davvero in colpa.  

Lei non aveva un lavoro, non aveva dei soldi con cui ripagare tutti i danni e ciò voleva dire che ci avrebbero pensato gli altri, ci avrebbe pensato Natsu.  

Un peso le si formò sul petto, si sentiva così inutile, per di più era diventata anche una combina guai con il gesto sconsiderato che aveva fatto, il problema più grande sarebbe stato ripagare il tutto senza uscirne vinti.  

Si strinse tra le proprie braccia provando vergogna, era anche vero che aveva fatto tutto per aiutare Juvia e non per cattiveria, ma non poteva comunque evitare di provare questo senso di vergogna.  

-Lucy!-  

Udendo quella voce chiamarla drizzò di scatto il capo nella direzione dei due ragazzi, i quali correvano per il lungo corridoio dell'ospedale con il fiatone in gola.  

Natsu era dietro Gray, entrambi preoccupati e ancora vestiti della loro divisa da lavoro, sporche entrambe di cenere, odorose di fumo e un poco bagnate d'acqua.  

-È dentro?- chiese il corvino guardando Lucy, appena ebbe la risposta positiva di questa non si fermò neanche ed entrò di corsa nella sala mentre 'calorose' grida e gemiti di dolore dell'amata lo accolsero dentro.  

La bionda vide le due porte chiudersi in automatico cominciando a fissarla con un leggero sorriso in volto "L'amore.." pensò presa da un attimo di dolcezza.  

-Lucy-  

Si voltò verso Natsu, il quale si era fermato di fianco a sé tutto agitato e preoccupato e un leggero fiatone in gola.  

-Natsu!- esclamò lei lanciandosi verso il ragazzo con le lacrime agli occhi; lui, colto alla sprovvista, l'accolse tra le sue braccia incurante che fosse ricoperto di cenere e perse l'equilibrio cadendo a terra assieme a lei.  

I singhiozzi della ragazza gli riempirono le orecchie in un batter d'occhio, si ritrovò ad accarezzarle il capo e la schiena nel tentativo di tranquillizzarla, ma non sembravano aver alcun effetto quei piccoli gesti di affetto.  

-Ehi, perché piangi?- chiese ridacchiando vedendola alzare lo sguardo per incontrare il suo e notare che si era sporcata anche lei di cenere, mentre le lacrime scivolavano lente pulendo quelle macchie sulle gote.  

-Mi chiedi anche il perché?- singhiozzò tirando su il naso stringendo la casacca sporca con le sue dita affusolate -mi avete lasciata da sola a gestire qualcosa di più grande di me!- esclamò un poco arrabbiata facendo sorridere ancora il suo interlocutore.  

-Ma noi sapevamo che con te Juvia era in buone mani- la rimbeccò togliendosi i guanti per poter asciugare le perle salate sul viso della bionda -certo che non potevamo sapere che avresti messo a soqquadro quasi tutta la città con l'autopompa pur non avendo la patente- ridacchiò facendole gonfiare le guance.  

-Stupido- disse lei rossa di imbarazzo nascondendo il viso ancora una volta nella casacca del ragazzo alzando una nuvoletta di polvere scura.  

Natsu scoppiò in una sonora risata mentre con le braccia prese a stringerla in un caldo abbraccio per poi scioglierlo poco dopo e prenderle il mento tra le dita e far rincontrare i loro sguardi.  

-Ti correggo- le disse causandole un'espressione confusa, mentre lui le si avvicinò con il suo viso -sono il tuo stupido- non le diede nemmeno il tempo si capire che poggiò le sue labbra su quelle morbide di lei per rubarle un tenero e casto bacio.  

  

Dovettero passare almeno altre due ore prima che la ragazza entrasse finalmente in sala parto e poco meno di un'ora prima che il pargolo potette vedere la luce, perché sì, quello che avevano generato i due era un bellissimo maschietto per di più con una salute di ferro, in perfetta forma.  

Juvia pianse di gioia quando poté accoglierlo tra le sue braccia, tutto piangente e sporco, con un ciuffetto azzurrognolo sulla piccola testa, e il piccolo corpicino tutto avvolto da un tenero asciugamano.  

Gray, che poco prima aveva avuto l'onore di prendere in braccio il suo primogenito, aveva guardato la scena commosso, accarezzando il braccio dell'amata.  

-Sei stata favolosa- le sussurrò dandole un bacio sulla fronte sudata ricevendo in cambio un sorriso sincero da parte della turchina.  

In quel momento un'infermiera comparì dinnanzi a loro -Signori, come vorreste chiamarlo? Avete già deciso il nome?-  

Entrambi si guardarono presi alla sprovvista, fino a quel momento non avevano mai pensato a che nome dare a loro figlio.  

  

-Che cosa?!-  

Natsu e Lucy erano a dir poco allibiti, semplicemente erano stati entrambi completamente colti alla sprovvista dalla richiesta del loro migliore amico.  

Erano passati solamente un paio di giorni dal parto, Juvia e il bambino non erano ancora ritornati a casa per via dei controlli che ancora dovevano finire di effettuare, solo Gray era ritornato a casa con i suoi amici, senza però smettere di andare a trovare l'amata in quei due giorni. La sera del secondo giorno Gray aveva chiamato Natsu e Lucy in cucina per poter parlare con loro di una questione che per i neogenitori era importante, significativa.  

-Come mai questa scelta?- Lucy intrecciò le dita poggiando le mani sulle sue gambe, guardando un po' agitata e imbarazzata il suo migliore amico con il dubbio a farle tremare la voce.  

-È un modo per poter ringraziarti, Juvia ti è davvero grata per averla assecondata, soprattutto per aver commesso una pazzia del genere- rise il corvino imbarazzato per ciò che l'amata aveva costretto a fare alla sua amica.  

La bionda abbassò il capo con le guance completamente rosse di vergogna, si continuava a chiedere come avrebbe mai fatto a lasciarsi alle spalle ciò che aveva fatto.  

-E poi Natsu è il mio migliore amico, penso non ci sia persona più adatta a fare il padrino di Happy- aggiunse facendo roteare gli occhi, non era proprio così ma sentiva senza alcuna ragione che il rosato sarebbe stato perfetto come padrino e Lucy come madrina di suo figlio.  

Natsu invece si grattò il capo dubbioso -Sei sicuro? Non mi sento la persona adatta, cioè dai, mi conosci, non sono poi così tanto responsabile come credi, dovresti saperlo meglio di tutti- rise nervoso accasciandosi contro lo schienale della sedia per poi sbuffare.  

-Certo che lo so, stupido- sospirò il corvino -ma io e Juvia siamo convinti che sareste perfetti per questo compito-   

-Se siete sicuri allora accettiamo- Lucy prese per mano sia uno che l'altro sorridendo -faremo sicuramente del nostro meglio-  

Il rosato la guardò inizialmente stranito con le guance un po' arrossate, sorrise poi nel capire che era ormai da giorni che avevano cominciato a vivere sostenendosi l'un l'altra, insieme.  

Allargò ancor di più il suo sorriso ricambiando la stretta di mano dell'amata -Sono tutto un fuoco!-

**❤**
Angolo dell'autrice
Ok.. ho su il nervoso, dovevo pubblicare più di un'ora fa ma EFP si diverte a fare i capricci, adesso è l'una passata e sono riuscita a pubblicare, non mi sembra vero!
Comunque.. salve!! Lo so, avevo promesso di aggiornare subito, ma non ce l'ho fatta, ho avuto problemi nonostante il cap fosse già finito da molte settimane, mi dispiaceee
Ho provato a correggere io senza l'aiuto della mia beta, spero sia accettabile quello che ho scritto xD
Non picchiatemi vi prego! Lo so che questo capitolo non è quasi completamente fluff e soprattutto NaLu al 100%, ma incentrato soprattutto su Lucy e Juvia, ma dovevo farlo!
Spero di avervi almeno strappato qualche risata, anche perchè un po' mi sono divertita a scrivere di loro due c: e poi non vedevo l'ora di far nascere quel benedetto bambino! 
A proposito del bambino.. sorpresi? Il nostro caro Happy è il figlio di Gray e Juvia.. non ve lo aspettavate immagino xD Beh.. ho scelto di fare così per due motivi ben precisi, prima di tutto non mi andava di creare un nuovo personaggio e di inventare il nome del pargolo di quei due (questo aspetta a Mashima xD) e poi.. boh.. non mi ricordo (capitemi, è tardi e il rincoglionimento è toccato anche a me xD) :/ lo so, in fatto di memoria sono la peggiore, si è già visto purtroppo.
Inoltre già si capisce dal titolo che questo cap è la seconda metà di quello precedente (notare il prompt 'Happy' della NaLu Week), per questo motivo è piuttosto corto, ma dovrete abituarvici, comincerò a scrivere cap lunghi più o meno come questo.
Vabbeh, con questo per stasera ho finito c:
Vorrei ringraziare il mio Gabibbo, gaia21, Sayaka e Tata Randagia per il loro sostegno ❤ Grazie mille!
Ringrazio coloro che hanno letto e aggiunto ai preferiti/ricordate/seguite questa fiction, ho visto che siete aumentati **
Naturalmente un ringraziamento va anche a coloro che hanno recensito lo scorso capitolo! Grazie mille! Sono davvero felice, soprattutto perché vedo che la storia vi sta piacendo e così anche i miei sforzi, e poi... non saprò mai ringraziare abbastanza tutti voi per tutta la pazienza che state mettendo per aspettare i miei capitoli ritardatari i.i Graziee T^T

Mary la ritardataria che spera di aggiornare tra due settimane
   
 
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