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Autore: happy ending    13/12/2015    2 recensioni
Fanfiction natalizia!
Ogni capitolo è ispirato ad un canto di Natale e parla di come ciascun membro della famiglia Weasley affronta il giorno della prima vigilia dopo la fine della seconda guerra magica.
Dal testo:
"Mentre adesso, proprio adesso che potremmo finalmente rilassarci, siamo distrutti. Siamo distrutti e nessuno dice nulla. Siamo distrutti ed indossiamo ben bene la misera maschera di chi è ancora tutto intero, stando attenti a non lasciarla mai cadere... Perché se ne scivola una, crollano tutte. Se ne scivola una, abbiamo fallito. Funziona così in famiglia, giusto? O forse no?"
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fleur Delacour, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Arthur/Molly, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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HERE WE COME A CAROLING
Here we come a caroling,
among the leaves so green!
Here we come a wandering,
so fair to be seen!
Love and joy come to you,
and a merry christmas too!
And we wish you a happy new year...
And we wish you a happy new year!

Villa Conchiglia è sempre uno spettacolo, anche con la neve, devo riconoscerlo. Busso alla porta e subito la bella Fleur corre ad aprire con un sorriso.
"Charlie! Quonto tompo!" esclama.
"Ciao cognatina! Bill è pronto?"
"Oui! Sta solo scercando le scarpe... Ti va di entrare a bere un tè?"
"Oh, beh, con questo freddo mi farebbe molto piacere" rispondo.
"Ontra, su!"
Non so se è un problema mio, ma ci impiego sempre qualche secondo a capire quello che Fleur dice... A volte mi chiedo se faccia apposta a marcare tanto il suo accento francese.
Entro in casa e mi faccio guidare in sala da pranzo.
"Allora, come state?" le chiedo, prendendo posto e osservandola mentre con la bacchetta recupera la teiera e le tazze.
"Bien, bien... Ogni tonto Bill ha qualche momonto triste, ma scerca di non darlo a vedere. Tutto sommato stiamo bene, però. E tu?".
"Tutto a posto, grazie".
"Non ti senti mai solo in Romania?"
"No, ho i miei draghi, me la cavo".
Annuisce, ma dallo sguardo capisco che non mi crede e la cosa mi irrita.
All'improvviso nella stanza entra Bill, che viene ad abbracciarmi.
"Piantala di mettere su muscoli, o non potrò più frequentarti in pubblico!" esclama.
"Paura di sfigurare, eh?" ridacchio.
"Oh, taci! Hai fatto il tè, amore?" chiede a Fleur.
"Oui, oui, eccolo qua".
Ci sediamo tutti e tre e chiacchieriamo un po' del più e del meno.
"Come pensate di comportorvi con Percy?" ci domanda Fleur, curiosa.
Io e Bill ci guardiamo ed entrambi capiamo di non sapere proprio come rispondere. E' per questo che mi trovo qui: da qualche tempo nostro fratello ci invia lettere strane... Sono sempre piene di errori ortografici e parlano di cose assurde per lui, come partite di Quidditch o scherzi che ha in mente di fare a lavoro... Insomma, Percy ci preoccupa, perciò abbiamo deciso di andarlo a trovare a casa sua e vedere coi nostri occhi com'è la situazione. Non abbiamo idea, però, di cosa faremo una volta che ci troveremo faccia a faccia con lui.
"Abbiamo un piano tesoro, tranquilla" risponde Bill, poco convinto.
Lei alza gli occhi al cielo, poi gli dà un lieve bacio sulla guancia.
"Oh, che schifo! Andiamo dai, che stasera dobbiamo essere puntuali alla Tana!" dico, alzandomi e indossando la giacca.
Una volta arrivati davanti all'appartamento di Percy, Bill suona il campanello e dinnanzi a noi compare un uomo che ha tutta l'aria di essere pazzo.
"Pe... Percy?" balbetto io, incredulo.
Il viso è scavato e pallido, gli occhi quasi fuori dalle orbite, i capelli arruffati lunghi fino alle spalle...
"Ehi! Che sorpresa ragazzi! Ma che ci fate qui?! Forza, venite dentro! Che bello rivedervi dopo tanto tempo!" urla, con un preoccupante eccesso di entusiasmo.
Entriamo e ad accoglierci in casa è il caos più totale: libri strappati, vestiti sparsi qua e là, giocattoli ovunque, polvere...
"Sedetevi sul divano, su! Vi offrirei qualcosa, ma ho fatto fuori tutto io e non avevo proprio voglia di fare spesa in questi giorni! Allora, che mi dite? Come mai questa visita a sorpresa? Ooooh, ma aspettate un attimo! Devo farvi vedere assolutamente una cosa! Non vi muovete, devo averla lasciata in bagno, vado a prenderla!"
"Qui la situazione è grave" sussurra Bill, agitato.
"Sinceramente mi fa paura... Ma lo hai visto? Sembra un matto!" rispondo io, guardandomi attorno preoccupato.
Percy torna da noi con una pila di pergamene.
"Con queste, cari miei, ci scriverò un libro. Sono tutte barzellette che ho inventato io! Leggete, leggete! Vi faranno scompisciare dalle risate!" esclama.
Scompisciare dalle risate? Ma come si è messo a parlare?!
Bill prende un foglio e comincia a leggere: "Sapete qual è il colmo per una tartaruga? Mangiare l'erba... Sapete qual è il colmo per un venditore di bacchette? Dirigere un'orchestra..."
Percy esplode in una risata incontrollabile, mentre io prendo seriamente in considerazione l'idea di portarlo al S. Mungo.
"Sono divertenti, vero?" ci chiede, quando finalmente riesce a riprendere fiato.
"Sì, Percy, molto... Ma... Come mai questa idea?"
"Il mondo ha bisogno di ridere e io sono a sua disposizione!"
"Ok... E... Tutto questo casino in casa? Da quando ti metti a trattare così malamente i libri?"
"Oh, che noiosi che siete! Come mai, perché, da quando, blah, blah, blah... Sono rinato, fratelli miei! Ammirate il nuovo Percy!"
Lancio un'occhiata a Bill e noto la sua faccia sconvolta.
"Beh, nuovo Percy, spero che per stasera ti taglierai almeno i capelli... Mamma già deve soffrire per quelli di Bill, se vede anche i tuoi così lunghi le verrà un infarto" cerco di sdrammatizzare.
"Stasera?" domanda, perplesso.
"Sì, stasera... E' la vigilia di Natale, siamo tutti invitati alla Tana per aspettare insieme il Natale, non ricordi?"
Fa un lungo sospiro, poi comincia a sbattere la testa contro il muro. Io e Bill ci alziamo di scatto dal divano e lo blocchiamo, increduli.
“Ma che ti prende?!” esclamo.
“Non sono ancora pronto! Ho passato tutti questi mesi lontano da casa solo per riuscire a prepararmi come si deve a questo giorno! E ora è arrivato e io non sono pronto!” urla Percy.
“Pronto a cosa?! Ci spieghi che diamine sta succedendo dentro la tua testa?!”
Lui non risponde, ma continua a dimenarsi, mentre noi lo tratteniamo.
“Ok, ora ci diamo tutti una calmata! Prendete i cappotti, andiamo a berci qualcosa” dice Bill.
Gli diamo ascolto e, dopo qualche minuto, ci troviamo seduti a un tavolo dei Tre manici di scopa.
Ordiniamo tre burrobirre, poi restiamo in silenzio per un po’.
“Allora?” chiedo a Percy.
“Eh va bene. Dopo tutto quello che è successo... Dopo la guerra... Ho deciso che dovevo cambiare. Mi sono comportato come un cretino nei confronti dei nostri genitori, allontanandomi da loro e facendoli soffrire con le mie stupidissime idee ed il mio orgoglio per un sacco di tempo...”
“Ma sei tornato per combattere. Hai chiesto scusa e sei stato perdonato” lo interrompe Bill.
“Sì, ma sono stato comunque un cretino. Ho fatto soffrire mamma e papà, ma da ora in poi voglio solo farli sorridere, divertire. Ho passato tutto questo tempo combattendo contro ciò che realmente sono, per diventare una persona totalmente diversa. Fred è morto per colpa mia. E ora manca un Fred in famiglia, qualcuno che combini qualche stupidaggine. Nessuno di voi mi sopporta... Mi avete sempre definito come un noioso, pomposo, precisino, rompiscatole. Oh, non guardatemi in quel modo, non impegnatevi nemmeno a ribattere perché è chiaro che ho ragione. E sapete, è vero, sono così! Sono proprio insopportabile! Perciò ho pensato: chi se ne importa se sparisce un Percy, se a sostituirlo sarà un Fred. Ecco spiegati i libri strappati, le barzellette e tutto il resto...
Speravo di essere sulla buona strada, ma giudicare dalle vostre facce direi che manca ancora molto... Ed è un peccato, perché avrei voluto essere preparato per stasera! Era una bella occasione per farvi divertire tutti”.
Lo guardo e provo una stretta allo stomaco. Annullarsi per diventare qualcun altro... Qualcuno che non c’è più e di cui la mancanza si sente veramente forte. Giudichiamo sempre tanto Percy, ma ci vuole un gran cuore per arrivare a fare tutto questo, a costo di impazzire.
“Senti un po’, Fred non è morto per colpa tua. E poi, ognuno dovrebbe impegnarsi per diventare la versione migliore di sé. Li abbiamo fatti soffrire tutti i nostri poveri genitori... Io me ne sono andato, li ho lasciati e vi ho lasciati soli nei momenti più brutti e più belli della vostra vita.  Avrei potuto essere più presente in tutti questi anni, invece ho sempre preferito starmene solo con i miei draghi, perché mi sembrava più comodo.
E Bill... Beh, Bill avrebbe potuto tagliarsi quei dannati capelli vent’anni fa, e invece non l’ha fatto!”  sorrido e Bill mi dà una spintarella.
“Charlie ha ragione, Percy. E ascoltami bene: per quanto tu possa essere noioso, pomposo e tutto quello il resto, noi ti vogliamo bene così. Importa eccome se sparisce un Percy. Importa. Quindi ora togliti dalla testa tutto questo tuo piano assurdo e fai pace con te stesso... Torna, perché manchi. Ok?”
Percy si asciuga una lacrima e annuisce.
“Sentite anche voi? Ci sono i cori di Natale fuori!” esclamo,contento.
Mi hanno sempre affascinato molto i canti natalizi... Credo siano incantesimi senza bacchette.
Bill e Percy mi guardano e scuotono la testa divertiti.
“Dai, venite!” dico, lasciando i soldi sul tavolino e alzandomi.
“Dove?” chiedono.
“A fare qualcosa di buono” rispondo.
Usciamo dai Tre manici di scopa e raggiungiamo il coro, proprio lì accanto.
Senza dire una parola mi unisco al gruppo e comincio a cantare insieme a loro. I miei fratelli tentennano un attimo, poi prendono coraggio e mi imitano, mentre la signora che dirige ci sorride sorpresa.
Riusciremo a portare un po’ di gioia anche a casa stasera... L’importante, è che tagliamo i capelli a Percy prima di arrivare.
   
 
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