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Autore: narden91    13/12/2015    3 recensioni
[NaLu]
“ È normale avere paura Natsu, tuttavia in una battaglia più che la numerosità di un esercito a fare la differenza sono gli ideali per i quali si combatte, le persone diventano più forti se hanno qualcuno da proteggere, non è per questo che ci siamo allenati durante questo anno?” Mirajane a Natsu
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Mirajane, Natsu
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Hiro Mashima; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro
L’alba della battaglia
Questa Fanfic è dedicata a Beatrice Dragneel Cannata, con la quale ho perso una scommessa
 
Magnolia, anno X792, erano ormai passate alcune ore da quando master Makarov aveva rivelato all’intera gilda di Fairy Tail quanto aveva scoperto nell’anno ad Alvarez,  Zeref, il male assoluto era il sovrano, i 12 Spriggan, maghi potentissimi al suo servizio, un esercito sconfinato ai suoi ordini e il motivo per cui Zeref bramasse disperatamente Lumen Histoire, il corpo del primo Master Mavis. Nessuno sapeva quando avrebbero attaccato, ma sapevano che la battaglia per proteggere la gilda, Magnolia e l’intera regione di Fiore sarebbe stata imminente e non priva di perdite.
Il tramonto era ormai prossimo, gli ultimi rossi raggi di sole splendevano dalla grande finestra circolare della gilda, creando all’interno un suggestivo gioco di sfumature, era quasi del tutto vuota, tutti si erano recati nelle proprie case per prepararsi al meglio all’ormai incombente battaglia; ad un tavolo della gilda, tuttavia, era ancora seduto un ragazzo alto, con i capelli rosa e spettinati, era Natsu e insieme a lui c’era il suo inseparabile amico Happy.
Happy sedeva sul tavolo e consumava allegramente la sua quotidiana dose di pesce crudo, Natsu invece, scrutava pensieroso il soffitto della gilda, appoggiato comodamente sullo schienale della panchina e con le mani raccolte dietro la nuca.
Happy raramente lo aveva visto pensare, non era nella sua indole, quindi consumò velocemente il pesce che stava mangiando ed esordì:
-“Cosa c’è che non va Natsu?”
-“mmh…?” il ragazzo sembrava così assorto nei suoi pensieri da non prestare attenzione alla domanda che gli era stata rivolta, destando la preoccupazione di Happy.
-“Oi Natsu mi senti? Non è da te rimuginare in questo modo” esclamò deciso.
Natsu chiuse gli occhi, scostò lo sguardo dal soffitto e disse, con fare rassicurante e sul volto un palese sorriso forzato:
-“Niente di che Happy, sono solo concentrato sulla battaglia”.
Happy si accorse immediatamente che quella non era la verità, erano ormai tanti anni che lo conosceva, sapeva che qualcosa lo turbava, ma assecondò la sua bugia con un sorriso , si alzò in piedi prese il piatto ormai pieno delle sole lische e si incamminò verso la cucina.
Appena Happy era lontano, il sorriso sul volto di Natsu si spense e divenne nuovamente cupo, pensieroso come se di li a poco qualcosa di irreparabile potesse accadere. Una infinità di cattivi pensieri roteavano insistentemente nella sua mente e in men che non si dica quei pensieri iniziarono a trasparire anche all’esterno, i muscoli tesi, i pugni serrati la tipica espressione sulla bocca di chi prova una rabbia incommensurabile… All’improvviso sulla sua spalla destra sentì posarsi una mano,  di colpo i suoi pensieri si bloccarono, si voltò con fare curioso e la vide, una ragazza alta, con lunghi capelli argentati, resi splendenti dagli ultimi sprazzi di sole della giornata, raccolti per metà in una semplice coda e per metà sciolti fino ad arrivare a metà della schiena, con il suo tipico sorriso e il lungo vestito rosso; era Mirajane, la più bella della gilda,  Natsu la considerava come una vera e propria sorella maggiore,  recava nella mano destra un piatto pieno di fiamme , il cibo preferito di Natsu,  glielo porse davanti e con la sua tipica eleganza raccolse il lungo vestito e si sedette di fronte. Natsu si era un po’ disteso ma il suo sguardo rimbalzava freneticamente tra il piatto, nel quale le fiamme continuavano a bruciare, e un punto immaginario sul tavolo, non sapeva che dire; d’un tratto Mirajane esordì:
-“ Di un po’ Natsu.. “
Prima che potesse finire la frase alzò lo sguardo verso di lei, era proprio dinanzi a lui, con la testa leggermente flessa verso sinistra e l’immancabile sorriso.
-“cosa c’è che non va ?” finì la maga.
Natsu , come colto alla sprovvista, esclamò celermente:
-“ Ehm niente” distogliendo lo sguardo dal viso di Mirajane che incalzò, sapendo che la sua risposta non era sincera:
-“ Sei preoccupato per la battaglia?”
Natsu era pronto a rispondere con l’ennesima frase fatta, ma qualcosa lo bloccò, sapeva che Mirajane non l’avrebbe bevuta e che in un modo o nell’altro lo avrebbe incalzato di domande e alla fine avrebbe ottenuto ciò che voleva, quindi espulse l’aria che aveva accumulato fino ad allora, con fare liberatorio, e guardando negli occhi Mirajane disse:
-“ Si, questa non è una battaglia come le altre, è in ballo il nostro futuro, il futuro del nostro mondo, della nostra gilda, della nostra famiglia di…” si bloccò all’improvviso.
Mentre parlava gli passò nella mente tutto ciò che gli era caro, Fairy Tail, i suoi amici, Igneel…. Lucy.
Stranamente tra tutte le cose care, la sua mente si fermò al pensiero di Lucy, ma prima che potesse continuare il discorso, omettendo il nome di Lucy, Mirajane continuò la sua frase ed esclamò:
-“ di Lucy” con un sorriso malizioso di chi sa di cosa sta parlando.
Natsu si bloccò, distolse velocemente lo sguardo dal volto di Mirajane e visibilmente arrossito disse a mezza bocca:
-“ oh si di Lucy”
Mirajane scoppiò in una dolce risata , lei sapeva ciò che Natsu inconsciamente aveva cercato di sopprimere fino ad allora, aveva notato come la guardava , come aveva cercato di proteggerla in ogni situazione e in ogni battaglia che avevano combattuto fino ad allora, per lei era palese.
La risata di Mirajane andò via via scemando finché non torno al suo classico sorriso e portandosi le mani al volto in modo da sorreggerlo disse:
-“ Sei in ansia per ciò che potrebbe accaderle?”
Natsu riprese il controllo e cercando di guardarla negli occhi disse con fare sincero:
-“Si, onestamente non so cosa potrà accadere domani, non so cosa succederà in futuro, il mio obiettivo è quello di proteggere tutti, ma loro sono numericamente superiori a noi, inoltre non avremo una seconda possibilità”
Mirajane raccolse le mani e si adagiò sullo schienale della panchina, comprendeva le preoccupazioni di Natsu, erano anche le sue, ma si fece forza e tornando a fissarlo negli occhi, dissipando ogni sorta di dubbio che sarebbe potuto trasparire dal suo volto, disse:
-“ È normale avere paura Natsu, tuttavia in una battaglia più che la numerosità di un esercito a fare la differenza sono gli ideali per i quali si combatte, le persone diventano più forti se hanno qualcuno da proteggere, non è per questo che ci siamo allenati durante questo anno?”
Natsu nel sentire quelle parole, pensò al duro anno di allenamento al quale si era sottoposto, a tutti gli sforzi fatti per diventare più forte e pian piano sul suo volto la preoccupazione lasciò spazio al suo tipico sorriso, prese una delle fiamme del piatto ed esclamò:
“Assolutamente”
Mirajane aveva capito che era riuscita nel suo intento, si alzò e prima di andarsene in cucina con il piatto di Natsu ormai vuoto,  gli porse di nuovo la mano sulla spalla e disse:
-“Vinceremo anche questa battaglia insieme”
Natsu rispose:
-“Certamente” con un determinazione ritrovata.
-“ Bè credo che dovresti fare visita a Lucy non trovi?” come se più che un suggerimento fosse un vero e proprio appello accorato, Natsu visibilmente colto di nuovo alla sprovvista esclamò timidamente:
-“Ehm si forse lo farò” cercando un improbabile punto nella gilda che non gli facesse guardare negli occhi Mirajane che elegantemente si incamminava verso la cucina.
Attese che Happy tornasse e uscirono dalla gilda,  si incamminarono verso casa, quando Happy, incuriosito dal sorriso stampato sul volto di Natsu esclamò:
-“ Ehi Natsu cosa ti ha detto Mira?” esordì con fare curioso.
-“ Ah nulla di che, mi ha solo ricordato i motivi che mi spingono ad andare avanti e a proteggere tutti” sogghignando
-“Inclusa Lucy? ” esclamò il gatto blu cercando di soffocare una risata fragorosa.
-“ Tch , certo anche lei fa parte della gilda”  disse con voce sorpresa.
-“ Si certo, ma sappiamo entrambi cosa provi per lei no?!” disse con tono soddisfatto.
-“aaaa dannato Happy” era ormai rassegnato, sapeva che era come un libro aperto per Happy
-“ Be è anche per lei che mi sono allenato quest’anno, per proteggerla e tenerla al sicuro, in modo che non debba più vivere esperienze traumatiche”
-“ Aye, che ne dici di andare da lei questa sera? Dopotutto potremmo dormire a casa sua, la nostra è tutta in disordine” esclamò Happy.
-“Concordo Happy , ma prima passiamo a casa devo fare una cosa” concluse .
Così i due corsero con una fretta mai vista a casa, mentre percorrevano una città calma e allegra, del tutto ignara del pericolo che incombeva.
Era ormai sera quando i due arrivarono dinanzi all’appartamento di Lucy,  aprirono così delicatamente la porta che Lucy, seduta alla scrivania non se era minimamente accorta di nulla, quindi con passo felpato si avvicinarono a lei e cominciarono a leggere ciò che stava scrivendo, e lo ripeterono a gran voce , Lucy balzò sulla sedia, visibilmente rossa in volto urlò talmente forte che la sua voce riecheggiò per tutta la città ormai deserta, prese tutto ciò che le capitava per le mani e iniziò a lanciarlo verso i due, con fare violento, ma Natsu e Happy evitarono tutti gli oggetti, l’allenamento era servito anche a questo, finché Lucy, visibilmente affannata e insoddisfatta per non averli colpiti con nemmeno un oggetto, placò la sua rabbia e ansimante disse:
-“Di nuovo in casa mia senza permesso? Dannati”
-“E dai Lucy non fare così , il Master ha detto di riunirci in piccoli gruppi in modo da non stare soli ricordi?” esordì soddisfatto Natsu
-“ Si ha ragione , e poi questa è come la nostra seconda casa, aye” disse Happy
Lucy prese fiato e si calmò, il fatto che i due fossero li non poteva che farle piacere, non le piaceva stare da sola, soprattutto dopo esserlo stata per così tanto tempo, quell’anno di solitudine l’aveva distrutta.
-“ D’accordo potete rimanere” cercando di mascherare la sua felicità.
-“Ma dormirete sul divano  e guai a te se mi rovini il muro con le tue dannate zampe Happy”
-“ Aye, Lucy” esclamò diabolicamente il gatto.
Passarono la sera raccontandosi tutto ciò che non si erano detti fino ad allora, ridendo e scherzando, Natsu e Happy fecero un bagno ristoratore, invitarono anche Lucy ma rifiutò categoricamente, mangiarono alcuni dolci avanzati alla gilda che Mirajane aveva dato a Lucy e poi andarono a dormire.
Quella notte Natsu, come temeva, non riusciva a prender sonno, l’adrenalina per la battaglia dell’indomani l’aveva pervaso, il recondito pensiero della perdita di qualcuno di caro lo faceva impazzire; decise di alzarsi dal divano e fare due passi per la stanza, badando di non svegliare Happy che dormiva beatamente abbracciato  ad una lisca di pesce; all’improvviso, sentì l’urgenza di andare in bagno, il che rendeva il passaggio davanti la camera  di Lucy obbligatorio, così con passo felpato badò bene di non svegliare Lucy. Di ritorno dal bagno notò che la porta della camera di Lucy era socchiusa, non l’aveva notata prima, forse per la troppa concentrazione nel non fare rumore, decise che se l’avesse aperta delicatamente probabilmente Lucy non avrebbe sentito nulla e avrebbe potuto mettere in atto uno dei suoi soliti scherzi; così senza fare alcun rumore, aprì così delicatamente la porta che non si udì nemmeno il minimo cigolio, così sul suo volto si stampò un ghigno malefico di chi sta per commettere uno scherzo perfetto… Quando la porta fu completamente aperta , quel ghigno all’improvviso sparì e sul volto prese posto un’espressione di stupore.  Lucy era li, seduta sul letto, le gambe raccolte al petto, la testa chinata, i lunghi capelli sciolti dalla tipica coda che era abituato a vedere, la veste rosa trasparente e il volto, solcato da due fiumi di lacrime resi scintillanti dai raggi della luna che incidevano dalla finestra.
Natsu rimase immobile, sulla soglia della porta, combattuto tra il proferire parola o rimanere in silenzio, non ebbe bisogno di scegliere, Lucy si girò verso di lui e sibilò con voce tremante:
-“Na.. tsu” riusciva a malapena a parlare.
-“Cosa c’è che non va Lucy?” disse Natsu mentre una espressione seria prendeva posto sul suo volto.
-“Ho… paura sigh” singhiozzò la ragazza.
Natsu non sapeva che dire, era rimasto attonito alla vista di Lucy in lacrime, così prese coraggio e si avvicinò al suo letto, si sedette, le prese la mano, quella dove aveva impresso il marchio della gilda e guardandola dritta negli occhi disse:
-“Non devi averne” con un sorriso che Lucy aveva visto moltissime volte, “ Questo marchio non è il simbolo di una gilda, ma il simbolo di una famiglia, vinceremo anche questa guerra, per poter proteggere chiunque ci è caro”
Il pianto di Lucy si placò, non sapeva come, ma Natsu era in grado di dissipare tutte le sue paure, era già accaduto in passato molte volte, a Tenroujima, durante i giochi Magici e durante l’invasione dei draghi, lui era sempre li, per lei, pronto a sostenerla e ad aiutarla, non importava quanto disperata fosse la situazione, lui riusciva a vedere un barlume di speranza anche nella situazione più disperata.
Lucy era conscia dei suoi sentimenti per lui, dalla prima volta che si incontrarono, anche Mira glielo disse, quell’incantesimo d’amore non si dissolse per puro caso, solo se avesse incontrato l’anima gemella sarebbe potuto sparire, ma non era sicura che Natsu la contraccambiasse, temeva di perdere un amico, il primo da quando era fuggita di casa per unirsi a Fairy Tail; tuttavia , il fatto che quella poteva essere una delle ultime  volte in cui sarebbero stati insieme la corrodeva, doveva dirgli ciò che provava e a quel punto tutte le problematiche legate ad un probabile rifiuto si dissiparono, prese coraggio, ma prima che potesse proferir parola, vide Natsu scrutare fuori dalla finestra della sua camera, si girò anche lei e vide che stava nevicando, come a voler diradare quell’alone di disperazione che aleggiava nella città e nelle loro menti.
Prima che potesse girare nuovamente lo sguardo si senti afferrare le spalle, Natsu la strinse a se, lei assecondò quell’abbraccio improvviso, non le erano chiare le sue intenzioni; decise allora che quello era il suo momento, si distaccò dolcemente dal suo abbraccio e mise amorevolmente le sue mani al volto di Natsu, i due erano li ormai uno vicino all’altra , quando improvvisamente Natsu la bloccò, Lucy aprì gli occhi, e vide comparire una espressione di serietà sul suo viso, quindi disse:
-“Cosa c’è Natsu?”
-“Sono qui..” disse con tono serio il ragazzo.
Natsu balzo dal letto, strinse il pugno e urlò:
-“Happy svegliati” mentre si recava nel soggiorno
Lucy era impaurita, il momento tanto atteso era giunto, le prime navi dell’impero di Alvarez stavano invadendo Fiore, aveva inoltre percepito alcune grosse fonti di magia, alcuni degli Spriggan erano sulle navi, la battaglia stava per iniziare.
Natsu si vestì di fretta, lui faceva parte dell’avanguardia doveva intercettare le prime navi, non aveva tempo da perdere, Happy era già fuori dalla finestra che lo aspettava, Natsu stava per balzare fuori quando Lucy lo bloccò.
-“Ti prego Natsu sta attento, torna sano e salvo” disse mentre si asciugava le ultime lacrime dal viso.
Natsu si bloccò, sul suo viso comparì un sorriso di rassicurazione e mostrando il braccio bendato esclamò:
-“Non ti preoccupare Lucy, ho la mia arma segreta ricordi? Ucciderò Zeref e tornerò vivo e vegeto, proteggerò tutti”
Lucy non disse nulla, fissò il pavimento per alcuni secondi e prima che potesse fare qualunque cosa, Natsu l’avvolse in un caldo e dolce abbraccio, quindi le sussurrò:
-“Tornerò da te a tutti i costi” con un sorriso tale da farle tornare nuovamente il sorriso.
Lucy si fece forza, mostrò il suo sorriso più bello e rispose:
-“  Ok Natsu, va ora , stendili tutti”
Natsu sciolse l’abbraccio e volò fuori dalla finestra, come era solito fare tutte le volte che fuggiva da casa di Lucy, lei si affacciò alla finestra, mentre lentamente vedeva i due allontanarsi all’orizzonte, il sole ormai stava sorgendo come una debole fiamma che attende di divampare, si rassicurò e corse in camera per prepararsi anche lei alla battaglia.
Prima che arrivasse in camera sua, il suo sguardo andò a finire per puro caso sulla scrivania, affianco a ciò che rimaneva della chiave di Acquarius c’era una lettera, era certa che fosse di Natsu, aveva riconosciuto l’illeggibile calligrafia, la prese e sul retro c’era una scritta che recitava:
“ Nel caso non tornassi”
 
Continua….
 
   
 
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