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Autore: TheElektra    05/03/2009    1 recensioni
Ogni cosa mi pareva noiosa, sempre le stesse persone, le stesse facce, sempre le stupidissime persone che ho la sfortuna di incontrare, di vedere ogni misero giorno della mia vita...Eppure, non so cosa pagherei per poterle rivedere ancora, per rivedere quei loro inutili e insensati volti...per vedere lui. Lui con la sua insensata e stupida risata a volte, con quel modo di fare che solamente un Gryffindor può avere mischiato a quella bellezza eterea e a quel carattere forte che probabilmente lo avrebbe portato nella mia casa. Lo rivoglio. Voglio rivederlo, voglio tornare indietro, passato, quel maledetto giorno.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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6. Digitalis Purpurea

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ho mai avuto così tanta paura come in questo momento.

Sapete, ovvio che lo sapete, vi parlo di me da molto tempo ormai e chi mi conosce, sa che io non sono una persona che ama spiattellare i fatti propri con chiunque ma voi mi ispirate fiducia.

Penso che non mi abituerò mai a questa situazione. D’altronde, chiunque direbbe che non è facile. No, non è fottutamente facile!
Harry mi ha aperto gli occhi, in un certo senso. Infondo io sono stato la sua nemesi per anni e lui la mia. Ora invece è qui a prendersi cura di me e davvero, non avrei mai pensato che ne fosse stato in grado. Mi spiego meglio, Potter è in grado di tenere a bada un esercito di Mangiamorte, fronteggiare il Signore Oscuro ma è sempre stato un imbranato in quanto rapporti sociali. D’accordo, ha il complesso dell’eroe, su questo non c’è dubbio, ma guardate bene - tanto perché mi piace essere masochista ed usare termini come guardare, osservare e altri sinonimi che chiedono l’utilizzo della vista – è diventato meno imbranato,  - e non negatelo – e molto più..come dire..non trovo un vocabolo corretto ma malleabile, penso si avvicini molto a ciò che voglio capiate.
Questa esperienza ha fatto bene e male ad entrambi. Ho iniziato ad essere più positivo, infondo, il tempo sistema tutte le ferite del corpo e dell’anima. E poi senza guardare il bicchiere mezzo vuoto, devo dire che le mie nuove capacità non mi dispiacciono. Avere degli “ultrasensi” non mi dispiace. Per una volta, non mi dispiace essere diverso dagli altri, avere qualcosa che non ha nessun altro.

 

 

Ho paura.
Ho una paura fottuta.
Perché Piton viene proprio ora a lanciare le sue novità come se fossero un’Atomica?
Mi chiedo se abbia pensato un po’ – anche se ne dubito – ai miei sentimenti.

Facciamo una piccola premessa. Da quando ho perso la vista, sono diventato molto più timoroso di ciò che non è me ed Harry, anche se a volte mi sento intimorito anche da lui. Impossibile vero?
Sono un bravo attore ovviamente. La maggior parte della mia vita ho recitato una parte ma quando accadono eventi di questo genere, non riesci più a fingere e devi effettivamente gettare la maschera e scendere dal palco.

Ora, ritornando a noi e a me, la nuova Hiroshima su cui Piton aveva sganciato la sua Atomica senza preavviso.  Avevo finalmente deciso di uscire dalla mia stanza e scendere a lezione. Harry era talmente eccitato che iniziavo a dubitare del suo stato d’eccitazione nei momenti in cui scopavamo.  Non lo avevo mai visto così su di giri.  Evidentemente aspettava questo giorno da mesi, anche per lui era stata dura, vedermi rintanato nel mio pozzo senza fondo, da cui non volevo uscire.

 

 

“Ho trovato un rimedio”

Erano state le parole di Piton.

“Come ha trovato un rimedio??” chiese d’istinto Harry  che aveva la mano stretta nella mia. La sua pressa si fece più ferrea.
“Seguitemi” disse ancora il professore di Pozione guardando poi Draco. Il biondo aveva una espressione pietrificata.
Harry si mosse per fare un passo ma sentì che Draco non aveva intenzione di muoversi. si volse verso di lui guardandolo impensierito da quel blocco momentaneo.
“Draco? Vieni”. Draco però aveva una strana espressione in viso, piuttosto intimorita.
“Ehi Draco, che succede?” domandò ancora il moretto che gli passò una mano sul viso con fare istintivo, fregandosene altamente di chi era li e li guardava. Draco emise un respiro profondo.
“Professore!” Chiamò Harry verso Piton. “Arriviamo a breve”.

Draco era sempre immobile, non voleva muoversi dalla sua posizione, come se fosse stato inchiodato al terreno.
“Harry..”. Il moretto  guardò il biondo chiamarlo e gli sorrise capendo al volo cosa gli stesse succedendo. Aveva paura.
“Stai tranquillo. Se Piton ha trovato una contro-pozione, potrai tornare ad essere te stesso”
 Te Stesso.

Draco non mutò la sua espressione ansiosa. Voleva tornare ad essere quello di prima? E poi, tra l’altro, ci sarebbe davvero riuscito? Voleva davvero tornare ad essere sé stesso?
“Si, hai ragione Harry”. Non era per nulla sicuro della sua scelta.

“Forza andiamo..” lo rassicurò Harry pensando di aver risolto quella piccola preoccupazione nel volto del biondo. Ma Draco, rimaneva sempre un bravo attore.

 

La strada per lo studio di Piton non glie era sembrata così breve. Eppure era nei sotterranei.

“Entrate” parlò il professore da dentro la stanza, una colta che Harry ebbe bussato.

Draco si andò a sedere su una delle poltrone davanti alla scrivania, Harry al suo fianco in piedi.
“Professore ha trovato una contro-pozione?” chiese Draco riacquistando, dopo minuti che pareva una statua, la capacità di parola.  

“Per averla trovata, l’ho trovata signor Malfoy ma non ho modo per sperimentarla” disse Piton mentre ritornava dalla sua dispensa privata di pozioni.
“Cosa vorrebbe dire di preciso?”domandò stavolta Harry non capendo a pieno le parole del professore.  Piton rivolse al Grifondoro uno dei suoi sguardi arcigni e tetri.
“Vuol dire Potter che Malfoy potrà prenderla questa pozione ma a suo rischio e pericolo. Ora prima che vai in escandescenza come sempre, quando si parla di Malfoy, sarò più chiaro. gli antidoti vengono prima testati e poi utilizzati. Questa pozione..” indicò la piccola beuta che aveva tra le mani e che appoggiò sul tavolo “Non è stata sperimentata, e non conosco gli effetti che potrà avere sul corpo di Malfoy. Ora ti è tutto più chiaro?” fece con un tono acido e sprezzante in fine verso quello che per lui era uno dei ‘peggiori incubi’.

Harry emise un’espressione contrariata verso il professore per poi scendere a guardare Draco che non aveva più proferito parola ed era rimasto zitto in silenzio ad ascoltare.  Anche Piton guardava Draco. Il biondo era pensieroso, non per il fatto che conosceva zero effetti ma per perché non era più molto sicuro di voler tornare a vedere.

“Signor Malfoy non ho tutto il giorno per aspettare che lei decida cosa fare” gli parlò chiaro e tondo – e anche cinico – il professore.

“Certo che lei è meno gentile di un Folletto della Cornovaglia!” esclamò Harry stufo marcio di quel comportamento menefreghista da parte di Piton. Era o meno il padrino di Draco?

“E lei Potter dovrebbe imparare a tenere a freno quella lingua che si ritrova”. Draco a quella frase, presa ovviamente in un altro senso, scoppiò a ridere come un matto cogliendo così l’attenzione massima da parte di entrambi gli altri due presenti nella stanza.
“La prego no, non gli dica una cosa del genere,  glie la lasci dove si trova e con tutti i suoi movimenti”. Harry afferrò subito il senso della frase e divenne di un colore prossimo al rosso pomodoro, mentre Piton assunse un’espressione schifata.
“Tenga i suoi pensieri per sé Malfoy, vorrei fare sogni tranquilli questa notte e non incubi!”.
questa volta fu il turno di Harry a ghignare ma senza farsi vedere dal professore.
“E’ un problema per lei se porto la pozione nella mia stanza? Preferisco pensarci sopra” concluse Draco alzandosi e allungando la mano a prendere la pozione. sapeva benissimo da che parte del tavolo si trovava, come se la vedesse veramente.
Poi alzò il viso verso il professore. “Se le fanno ribrezzo i miei pensieri, eviti di leggerli la prossima volta”. Draco vedeva l’espressione di Piton, o meglio, sentiva gli spostamenti del suo viso e da quelli capiva le sue espressioni facciali.
Harry, rimasto a fianco del biondo osservava la pozione. “Con cosa è fatta?” chiese d’istinto incuriosito dal colore rosa acceso.
Piton volse lo sguardo verso Potter come se non fosse uscita da lui una domanda, tanto inerente, alla materia Pozioni.

“Pozioni. Tomo secondo. Sezione preparazione erboristica. Digitalis Purpurea” spiegò burbero come sempre e con le mani incrociate al petto.

Draco emise una piccola risata per quella sottointesa affermazione di Piton verso Harry, come a dire ‘studia Pozioni capra ignorante’.
“Arrivederci” sibilò Harry affrettando il passo verso la porta. Draco salutò Piton con un tono che indicava la sua gratitudine e il suo interesse per la cosa. Harry non lo sapeva ma Severus si era messo al lavoro fin da subito. Però per trovare una contro-pozione, occorreva parecchio tempo e soprattutto pazienza.
Ad ogni modo il biondo, nonostante la gratitudine verso il suo padrino, non aveva dimenticato i propri dubbi sul tornare a vederci. Draco non è che non voleva, per carità! Ma effettivamente si stava abituando a tutta quella situazione, la sua vita ora stava prendendo una piega che per una volta, riusciva a gestire da solo.

 

“Dray, cosa vuoi fare ora?”
Draco perso tra i suoi pensieri e preso a rispondere a qualche saluto o a qualche cenno che percepiva venire verso di sé, dagli altri studenti, non sentì le parole di Harry.
“Draco?” lo chiamò ancora il moretto voltandosi verso di lui.  Era la prima volta da quella mattina che non camminavano tenendosi per mano. Harry credeva che l’avere un contatto con Draco, desse sicurezza al biondo, invece ora, sembrava essersi ambientato da solo.
“Cosa? Hai detto qualcosa?” . Harry sospirò.
“A cosa pensi?” gli chiese subito dopo il Grifone vedendolo perso tra i suoi pensieri. Come se dovesse capire a cosa Draco stava pensando.

“Un po’ a tutto. La situazione mi ha lasciato molto di sasso.”. Harry aspettò alcuni attimi per chiederglielo.
“Senti..cosa hai intenzione di fare?” chiese poi mentre camminavano nel corridoio, vicino alle scale per salire verso la Sala Grande. Draco parve indeciso.
“Non saprei…cioè ho desiderato tanto per questi mesi ritornare a vedere. Ma ora..”
“Ora..?” chiese Harry continuando a guardarlo.
“Ora non sono più sicuro di voler tornare a vedere di nuovo.” Si fermò all’imbocco del corridoio che si affacciava sul cortiletto vicino alla biblioteca. Harry ascoltò stupito quella confessione.
“Non fare quella faccia..”. Sorrise “E’ solo che mi sto abituando a questa nuova situazione e devo ammettere che non mi dispiace il poter sentire tutte quelle cose che prima non mi sarei mai immaginato di ascoltare. In un certo senso mi piace poter ascoltare quando qualcuno sta arrivando riconoscendolo dal suo passo, dal suo modo di muoversi o dal suo odore. Sentire la pioggia prima che cada, percepire il vento ancora prima che mi soffi addosso. Sono sensazioni che non avrei mai provato se non mi fossi trovato in una situazione come questa. Ed ora sorridi Harry”
Harry infatti sorrise, sia per le parole che aveva sentito venire da Draco, sia per la sua previsione riguardo al proprio imminente sorriso.

“Però allo stesso tempo sono comunque preoccupato per quello che potrebbe succedere se tornassi a vederci.”. La voce del biondo si fece più cupa.
“Cosa ti preoccupa?”. Fu Draco stavolta a sorridere mentre si avvicinava al muretto e con un salto, tenendosi con le mani, ci si sedette sopra.
“Tornare a vedere vorrebbe dire, tornare ad essere quello di prima, essere di nuovo immischiato nei progetti assurdi di mio padre e del Signore Oscuro, tornare dalla mia famiglia e quindi primo fra tutti, tornare ad essere un Malfoy, ed io sto bene come sto. Non mi è mai piaciuto così tanto, essere solo Draco, come in questi pochi mesi. Tutto questo vorrebbe dire, tornare all’Inferno.”
Harry si era avvicinato a lui mentre lo sentiva parlare. Quelle parole venivano davvero da qualcuno che non era lo stesso Malfoy che aveva avuto modo di conoscere in quegli anni di scuola. Sembrava quasi un’altra persona. Quello era il vero Draco Malfoy.

“Draco..” iniziò Harry appoggiandosi con le braccia al muretto e guardando verso il cortile vuoto.
“Io posso solo seguirti nelle tue scelte, posso consigliarti in quello che credo sia più giusto fare ma la scelta devi farla tu. Qualsiasi decisione tu prenda alla fine, avrai il mio appoggio, perché io non ti mollerò mai da solo. E anche se questo è l’ultimo anno di scuola, non è detto che tu debba seguire le orme di tuo padre solo perché potresti riprendere a vedere. Anche se tu ora potessi vedere, non ti lascerei mai diventare uno di loro. Non ti lascerei mai a nessuno, e so di essere egoista a volte pensando di avere un ascendente tale su di te da non poterti mai fare andare via da me. “ Sorrise sedendosi anche lui, con uno slancio, sul muretto.
“E’ proprio vero..” proferì questa volta Draco sorridendo amichevolmente verso Harry che si era voltato verso di lui.
“Cosa?”

“Siamo cresciuti entrambi in questi due anni” disse subito Draco. Era vero, erano maturati molto, avevano smesso di farsi quegli scherzetti stupidi che ricorrevano tra loro nei primi tempi della loro pseudo - relazione, dove Draco era Malfoy, il Furetto ed Harry era Potter, lo Sfregiato.
“In effetti è molto tempo che non ti chiamo Furetto” buttò li Harry sapendo già la risposta ma ridendosela comunque.
“Oh, Sfregiato sei simpaticissimo, devo dartene atto” lo sbeffeggiò anche Draco ridendosela subito dopo.
Ci voleva effettivamente per entrambi un piccolo momento di ilarità. Ma si sa sempre come vanno queste cose, dopo la tempesta, torna sempre la quiete.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Et Voilà!

il sesto capitolo!
Chiedo venia per l’attesa ç__ç
Penso si sia capito il motivo del titolo anche se ho fatto lacune ricerche su alcune piante particolari per creare gli ingredienti per l’antidoto, ma non voglio spoiler are nulla del prossimo cappy.
Due parole ancora su Draco e Harry. Questo capitolo è completamente diverso dagli altri, cioè non è che è diverso ma prende i pg sotto un aspetto psicologico più profondo rispetto agli altri.  Draco in questo capitolo parla e agisce in maniera molto profonda, come anche Harry  ma credo che lui , a differenza di Draco, si noti di meno. Del resto questa storia è tutta incentrata su Draco e il suo problema.
Ed ora passiamo ai ringraziamenti.

Ringrazio la Canzone ‘Samarcanda’ che mi ha ispirato per tutto il tempo della stesura di questo capitolo.
Grazie alla Kry e al suo Harry che mi hanno ispirato a scrivere questo cappy.

Per Alicesimone ecco i futuri aggiornamenti che speravi, in ritardo ma ho la velocità e l’ispirazione di un Bradipo a volte. Chiedo venia ^^

Per ShortMaggot  soddisfatta la tua curiosità?? Spero di si dato che mi sono qusi prosciugata per scriverlo xD

Al prossimo capitolo!
baci!

THE

 

 

 

 

   
 
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