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Autore: Mo0ny_    13/12/2015    2 recensioni
Londra, 1850. Nico Di Angelo è un uomo molto ricco e avido. Ha una piccola impresa commerciale e il suo unico aiutante è Jason Grace. Non ha rapporti con il mondo esterno e odia con tutto se stesso il Natale. Ma perché? Tutti lo giudicano male ma nessuno conosce il suo passato, lui stesso è concentrato troppo sul suo passato per godersi il futuro. Per questo interverranno lo spirito del Natale passato, lo spirito del Natale presente e lo spirito del Natale futuro. Riuscirà Nico a ritornare sulla giusta via e riguadagnarsi la fiducia degli altri?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nico di Angelo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~Dopo la visita dello spirito del Natale Passato, Nico non aveva chiuso occhio. Gli aveva fatto piacere rivivere alcuni momenti della sua vita, come l’ incontro con Will, Reyna e Leo. L’ aveva reso felice rivedere sua sorella Bianca e rivivere alcuni momenti felici insieme a Hazel. Ma lui non voleva cambiare! Aveva perso Reyna ed era sicuro che se Will fosse ancora vivo avrebbe senz’ altro rotto ogni tipo di amicizia con lui per via della strada intrapresa. Era stata una dura nottata per lui e quando chiuse  gli occhi, non li riaprì.
Quella notte sognò tutti i fantasmi del suo passato. Sognò Will e il suo fantastico sorriso; sognò Reyna e i suoi occhi scuri ma sempre allegri; sognò Bianca e sua madre Maria che cucivano alcuni vestiti; sognò Hazel che aveva il muso sporco di latte.
Si svegliò. Non voleva sognare altro. Batté le palpebre qualche minuto prima di rendersi conto che la sua stanza era completamente invasa di strumenti musicali che suonavano strane canzoni, dolci, ma strane. Fu allora che Nico ricordò degli spiriti.
- Era ora signor Angelo –disse un uomo sulla quarantina. Era bassino, con i baffetti e gli occhi di chi ti disprezza. Aveva una tuta tigrata e sembrava un gran bevitore.
- E tu chi saresti? –chiese Nico.
- Io sono lo spirito del Natale presente signor Angelo –disse.
- Di Angelo.
- Si quel che è… -disse scocciato. –sappi che non amo essere chiamato spirito. Chiamami Mister D.-
- Ci mancava uno spirito natalizio scorbutico! –fu il commento di Nico.
- Allora, ti muovi! Sappi che alle 3:46 ho un incontro con Chirone e Sileno quindi ti prego di muoverti!
- E cosa dovete fare esattamente? –chiese Nico curioso di sapere cosa mai dovesse fare uno spirito.
- Ci concediamo una partita a pinnocolo. Sbrigati! –disse Mister D. annoiato. Nico andò vicino allo spirito camminando a rallentatore. Aveva paura di quello che avrebbe visto. Ma forse il presente non sarebbe stato così tragico. Ad ogni modo, decise che si sarebbe mostrato sempre crudele e senza cuore, qualsiasi cosa avrebbe visto. Si mise di fianco a Mister D. e venne di nuovo avvolto da un soffice strato di neve e fu avvolto da un sacco di emozioni


Quando quell’ uragano di emozioni finì, lui si ritrovò a quel pomeriggio di poche ore fa. Annabeth Chase e Percy Jackson erano davanti la porta del suo negozio e stavano avendo una piccola discussione.
- Sei sicuro di voler entrare? –chiese Annabeth sistemandosi la chioma di capelli biondi e ricci.
- Tentar non nuoce! –disse il marinai sempre allegro.
- Sai perfettamente che ti caccerà in malo modo! –disse Annabeth un po’ scocciata. Percy annuì sorridendo e disse:
- È Natale! Può anche darsi che sia cambiato di uno scricciolo! –disse bussando. Jason Grace aprì e la giovane coppia entrò. Anche Mister D. entrò passando dalla porta come un fantasma e Nico lo seguì.
- Lui era seduto sulla scrivania del suo ufficio quando Annabeth e Percy cominciarono a parlare.
-  Buona sera!- disse Percy.
- Buona sera! Cosa desiderate signori?-chiese Nico con un sorriso falso.
- Vede, ci sono  poveri che non hanno niente da mangiare per Natale. Stiamo raccogliendo fonti per organizzare una cenone di Natale per loro. Vorrebbe contribuire?-chiese Annabeth.
- Un offerta? UN OFFERTA?- ruggì Nico.
- Guardi che non è obbligatorio! Non c’è bisogno di urlare se non vuole!-le disse sfacciatamente Annabeth.
- Uscite fuori immediatamente! Non ho intenzione di pagare perché dei morti di fame festeggino una festa senza valore come il Natale!- disse ancora Nico.
- La ringraziamo per la…ehm… noi andiamo!- disse Percy.
“ti scocciava tanto dare qualcosa?” disse Mister D.
“Non è un mio problema se le persone muoiono di fame!”
“Ma avresti potuto contribuire per cambiare le cose! Vieni! “disse ancora Mister D. riattraversando la porta seguito da Nico.
- Te l’ avevo detto Percy! –gridò Annabeth.
- Ok, ok ho sbagliato! Ma… -si fermò quando un bambino corse da lui abbracciandolo.
- Ciao Percy! –disse il bambino che aveva i capelli castani, grandi occhi dello stesso colore ed era molto alto e robusto. Era vestito male: i pantaloni erano pieni di buchi, le scarpe erano rotte e la maglia era di lana grezza
- Ehi Tyson! Come mai sei solo? –chiese Percy che aveva un’ ammirazione particolare per il piccolo. Si vedeva.
- Non sono solo! Beckendorf è salito sopra. Ha costruito un modello di ferrovia davvero fantastico e vuole farmelo vedere! Comunque mamma ha accettato. Verremo alla cena di Natale!
- È fantastico campione! Batti il cinque! –disse Percy giocando col bambino.
- Percy posso farti una domanda? –chiese il bambino e Percy annuì. –Cosa si fa durante il cenone di Natale?
Quella domanda ferì Nico dal profondo del cuore. Anche lui che non aveva quasi mai partecipato al cenone sapeva cos’ era.
“Quel bambino, è il figlio di Ninfa?” chiese Nico. Mister D. annuì. Ninfa aveva perso il marito prima che Tyson nascesse e si guadagnava da vivere lavorando in un’ industria tessile portandosi dietro anche suo figlio che aiutava nel lavoro.
- Tyson vieni! –era Beckendorf, il figlio minore d’ Efesto il fabbro che era già un abile costruttore.
- Arrivo! Me lo spieghi un ‘altra volta, ok? –disse il piccolo Tyson andando dal suo amichetto.
- E pensare che c’è gente ricca che non vuole dare neanche una sterlina per questi poveri bambini! –disse Annabeth a Percy che annuì guardando il negozio di Nico.
“Si riferivano a te!” gli disse Mister D.
“Grazie, non l’ avevo capito!”
“Vieni andiamo avanti!” tagliò corto lo spirito.


Quando la scena mutò, Nico si trovava davanti una casa che era sicuramente molto ma molto mal messa! Il tetto era pieno di spifferi e buchi di vario genere e i mattoni erano sparsi per terra. La porta era arrangiata con una tavola di legno anch’ essa piena di spifferi  e il colore delle pareti  era di un colore che andava dal bianco al giallo.
“MA chi vive in questa baracca?!” domandò Nico a Mister D.
“Entra e guarda con i tuoi occhi!” Nico si fece avanti e attraverso le “pareti” della casa. Quel che vide lo lasciò senza fiato. Era la casa di Jason Grace il suo aiutante. C’ era anche una ragazza con i capelli tagliati in modo asimmetrico, gli occhi caleidoscopici e i vestiti malmessi.
- Ragazze! Lacy vieni  giù, la cena è pronta!  Charlie, tu rimani fermo. Sto arrivando!–disse Jason.
“In che senso ‘sto arrivando’?” chiese Nico.
“Ora lo vedrai.” Disse Mister D. Dopo qualche minuto entrò Jason che aveva in braccio un bambino con i capelli biondi e gli occhi caleidoscopici. Aveva circa 9 anni intuì Nico. La bambina aveva invece i capelli castani e gli occhi azzurri e aveva circa 10 anni. La tavola in tanto era stata apparecchiata con tovaglioli di pezza sporchi e forchette arrugginite. L’ unica cosa era pulita era il piatto grande che stava al centro della tavola. Nico pensò che sotto al coperchio ci fosse un bel pollo ma quando lo alzarono, c’ era solo un misero uccellino che sarebbe bastato solo ai due bambini, forse. La ragazza aveva preparato anche una zuppa ma a Nico non sembrò molto ricca. Quando Jason poggiò il bambino, Nico si accorse che esso aveva soltanto una gamba.
“Cosa gli è successo?” chiese Nico.
“Un incidente stradale. La famiglia Grace non può permettersi le medicine adeguate. Presto morirà.”
“MORIRA’?!”
“Si, ma tanto a te che ti importa, sono solo dei morti di fame!” disse Mister D. e Nico provò vergogna per quello che aveva detto poco fa. La moglie di Jason aveva appena dato le misere porzioni tutti.
- Sembra, buono mamma! –disse la piccola.
- Lo è Lacy! –disse il bambino che aveva iniziato a mangiare.
- Buona Vigilia a tutti! –disse la piccola Lacy.
- Grazie –gli dissero gli altri.
- Papà domani rimani a casa? –domandò Charlie.
- La mattina no, ma ci vediamo il pomeriggio. Sarò a casa per il pranzo! –disse cercando di rendere felice la bambina.
- Che bello! –disse la bambina ma era evidente che era triste.
- E inoltre domani verrò pagato quindi potrò comprarvi qualcosa per Natale! –disse Jason e sua moglie lo guardò. Era evidente che non potava farlo. Mimò con la bocca “Ho qualche spicciolo da parte”.
- Dobbiamo ringraziare il signor Di Angelo allora! –disse Charlie. Jason aveva la testa bassa ma disse:
- Certamente! Piper, potresti prendere l’acqua –chiese gentilmente.
- Certo caro! –disse lei alzandosi.
- Facciamo una preghierina! Voglio che il signor Di Angelo passi un buon Natale! –disse Lacy obbligando il padre a farlo.
“Pregano per l’ uomo che li ha fatti morire di fame!” disse Mister D. Nico non disse nulla. E cosa poteva dire? Solo guardare quei bambini che pregavano e chiedevano un Buon Natale per lui, gli fece sciogliere il cuore.  Tutte le parole pronunciate prima del viaggio con lo spirito erano andate via col vento. Non esistevano più. Non potevano esistere. Quei bambini, il suo aiutante sempre generoso anche con l’ uomo che più dovrebbe odiare… Nico si accorse di essere un fallito. Un vero fallito…


La scena cambiò. Stavolta era in una casa lussuosa. Aveva un cancello ed era alte almeno tre piani e aveva anche un giardino bellissimo. Lo spirito lo guidò all’ interno e dopo aver girato in quella lussuosissima casa piena di colori, si ritrovò davanti Hazel seduta ad un tavolo per la cena della vigilia insieme a sua madre Marie e ai genitori di Frank: Ares ed Emily. C’ erano anche due bambini dalla carnagione scura i tratti orientali e gli occhi dorati. I capelli della più piccola erano lunghi, ricci e neri mentre quelli del bambino erano ricci color cioccolato e corti. Stavano cenando.
- Grazie per averci invitati cara suocera! È sempre un piacere venirvi a trovare. I regali li ho lasciati sotto l’ albero. –disse Emily.
- Non dovevate!
- Mamma non dire così! Altrimenti nonna non mi regala più niente –tutti risero tranne Hazel che gli lanciò un’ occhiata assassina.
- Non dovevi nonna! –disse di nuovo il piccolo guardando la madre.
- Così va molto meglio, Sammy! –
- Come mai quell’ idiota di tuo fratello non è venuto? –domandò Marie.
- Per prima cosa mio fratello non è un’ idiota e secondo non lo inviterei mai se nella stessa stanza ci sei tu madre! –disse Hazel che aveva davvero un carattere tosto.
- Quindi quest’ anno non lo hai invitato?
- Certo che l’ ha fatto! Solo che l’ invito è per il 25! –disse Frank.
- Mamma io voglio conoscere mio zio! –disse la bambina
- E lo conoscerai Emi! Solo che non so se in questo momento se la sente di venire! –disse Hazel lasciando un bacio a stampo sulla guancia della piccola.
“almeno qualcuno che ti difenda l’ abbiamo trovato!” disse ancora Mister D. e la scena cambiò, solo che questa volta, definitivamente.

Era di nuovo nella sua stanza.
- Tra poco verrà lo spirito del Natale futuro e  credimi, l’ incontro non durerà molto! Ci vediamo Di Angelo! –salutò Mister D. smaterializzandosi. Nico si sentiva il cuore a pezzi. L’ unica cosa che voleva, dopo quelle visioni, era cambiare!!!


 

 

Angolo Autrice
Ciao! Oggi è venuto a farci visita lo spirito del Natale presente che è Dioniso. Perché? Ci voleva qualcuno senza cuore che sbattesse in faccia le cose a Nico senza timore, mentre per il passato, ci voleva qualcuno con più tatto come Rachael. Non è molto lungo ma soddisfacente. Marie ancora è viva mentre Ade è morto (il signore dei morti che muore, che controsenso!). Il prossimo capitolo sarà ancora più corto, forse. Vi è piaciuto? Scrivetemi cosa ne pensate in una recensione. Voglio ringraziare voi 5 che la seguite e voi 5 che la preferite. Un ringraziamento speciale va a voi muti lettori e un’ altro a voi che recensite.
Alla prossima,
unamoresolitario!!

   
 
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