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Autore: Annah_Berry    14/12/2015    2 recensioni
"Fece un passo sul pavimento bagnato e quel movimento fece sussultare Malfoy. I suoi occhi rossi e inondati di lacrime schizzarono sul riflesso dello specchio di fronte a lui individuando nel riflesso la persona che più di tutte in quel momento non avrebbe dovuto vederlo in quello stato.
Si sentì nudo, fragile, sporco.
Si sentì preso in contropiede, scavato dentro da quegli occhi verdi che da sempre gli aveva invidiato ma che adesso erano solo un prolungamento di ciò che il riflesso dello specchio gli mostrava: un Draco Malfoy che non aveva diritto a quel privilegio, il privilegio di poter dimostrare a tutti quanto in realtà fosse umano".
Genere: Angst, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Voldemort | Coppie: Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Aveva paura di dimenticarselo col tempo, quel viso.
Quel viso solcato dai dolori più atroci che però lo avevano solo reso più forte, determinato e protettivo nei confronti di quel ragazzo che gli ricordava così tanto il suo migliore amico.
Harry Potter, contrariamente a quanto i suoi amici potessero pensare, quella notte voleva ricordarsela. Pensiero masochista, il suo, ma voleva capire dove finisse il dolore per quella perdita e dove arrivasse l’odio. Sì, l’odio: l’odio verso Voldemort, l’odio verso i Mangiamorte, verso Bellatrix, verso quella guerra inutile che gli stava portando via la poca felicità che era riuscito a racimolare in quel pochi anni ad Hogwarts.
Sentiva ancora il respiro farsi pesante e la voglia di urlare che trattenne a stento. Tutti stavano dormendo, escluso lui, era dall’inizio dell’anno che andava avanti. Il suo corpo avrebbe tanto voluto una pausa da tutta quella tensione, ma la mente era sempre vigile, tanto che in quel periodo pensava più del dovuto.
Si sentiva maledettamente in trappola. Poggiò i palmi delle mani sul vetro freddo della finestra accanto al letto, di conseguenza la fronte, appannando il suo riflesso con i vapori dei suoi respiri sconnessi.
Non sapeva cosa fare. La cicatrice gli bruciava, la Tana era bruciata, bruciava il rancore tenuto troppi anni sotto chiave.
Sentiva un fuoco montargli dentro giorno dopo giorno e a stento riusciva a calmarsi. Ron ed Hermione cercavano di distrarlo, ma sapevano benissimo che i suoi pensieri erano altrove e non avrebbero potuto fermarli.
 
 
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Lo scoppiettio delle fiamme verdi era l’unica cosa tangibile in quella Sala Comune. Draco le osservava mentre giocavano a riflettersi nell’espressione severa di quel paio di occhi grigi, mura invalicabili.
Era stanco e per quanto gli riuscisse bene nascondere la propria debolezza agli occhi degli altri si sentiva un peso addosso gravargli come un macigno sullo stomaco.
Era davvero pronto a fare quel passo? Lo voleva davvero? Voleva davvero distruggere Hogwarts e dare inizio a quella guerra?
Si sistemò meglio sul divano rizzando la schiena e accavallando le gambe. Certo che lo voleva, doveva farlo per molte ragioni: per i suoi genitori, per la sua reputazione, per quella parte di lui che era tremendamente attratta da ciò che sarebbe potuto succedere acquisendo il marchio nero, per Harry Potter.
Il nome gli balenò in testa come una saetta, la stessa forma della cicatrice che portava e che lo aveva perseguitato negli incubi più atroci dall’inizio dell’anno scolastico: Harry Potter che lo cruciava, Harry Potter che gli rideva in faccia uccidendo i suoi genitori, Harry Potter che tutto ad un tratto riusciva a diventare quasi più cattivo di lui.
Non poté fare a meno di serrare la mascella, prendere un profondo respiro e cercare di calmare i suoi nervi in modo distaccato, signorile, come avrebbe voluto Lucius.
“Suvvia Draco, più garbato”.
Era difficile, se avesse potuto avrebbe voluto ucciderlo. Quel ragazzo…non aveva la minima idea di come ci si sentisse ad essere messo da parte da tutti, ad essere sempre al secondo posto e anche in quel momento gli sembrò quasi come se il dolore per la reclusione del padre ad Azkaban fosse di conseguenza interpretato dagli altri come una stupidaggine in confronto a quello che Harry Potter aveva dovuto passare.
Nessuno ne aveva idea. Lui, lui e solamente lui sapeva quant’era difficile fingere che tutto andasse bene quando invece si sentiva già morto dentro, un automa che eseguiva ordini perché era giusto così, perché gliel’avevano insegnato da sempre e non poteva certo perder tempo a commiserarsi.
A volte sentiva un groppo alla gola durante quelle notti infinite in cui non riusciva a chiudere occhio, una sensazione strana accompagnata da un tremito alle mani, ma non aveva mai pianto, mai.
Draco Malfoy non aveva diritto neanche a quel privilegio, il privilegio di poter dimostrare a tutti quanto in realtà fosse umano.
 
 
 
 


 
 
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Note dell'autrice: salve a tutti! Vi ringrazio per aver letto questa piccola anticipazione e spero vi sia piaciuta.
E' passato un bel po' di tempo dall'ultima volta che mi sono messa a scrivere fanfiction, ma ho deciso di riprendere in mano "carta e penna" e rimettermi in gioco...spero di riuscire a postare a cadenza settimanale ^^
A presto, spero <3
  
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