Come sempre si ringrazia la oneesan (helenaavenged) che mi fa da beta ogni volta *w* grazie mille oneeeeeesaaaaaaaan *le fa una statua con mio fratello e la sua volpe* *w*


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Every time we lie awake
After every hit we take
Every feeling that I get
But I haven’t missed you yet

Paulie e Lucci non si potevano considerare amici. Nessuno dei due riusciva a trovare una buona parola da spendere nei confronti dell’altro, un pregio dell’altro. Erano come il bianco e il nero, ma le emozioni che c’erano tra i due davano vita a migliaia di colori. Non si piacevano. E niente avrebbe cambiato le cose.

Every roommate kept awake
By every sigh and scream we make
All the feelings that I get
But I still don't miss you yet

Ormai la gente aveva imparato a ignorare le loro liti quotidiane. Avevano imparto a bloccare del tutto il mare di forti emozioni che scorreva tra i due. Si guardavano in cagnesco, si urlavano contro oscenità, alle volte si picchiavano e poi entrambi se ne andavano sconfitti, non importava chi era stato proclamato vincitore. Alla fine, entrambi avevano perso.

Only when I stop to think about it

Erano l’uno l’opposto dell’altro. Troppo diversi per essere associati l’uno all’altro, soprattutto l’essere amici. Forse nemici, ma molto probabilmente neanche quello. Ed era proprio quello il loro problema.

I hate everything about you
Why do I love you
I hate everything about you
Why do I love you

Paulie e Lucci odiavano amarsi, e amavano odiarsi. Dimostravano il loro affetto reciproco con i continui litigi e le parole ‘ti odio’ dette quasi troppo spesso. E quando erano nelle rispettive case, nel silenzio delle loro stanze si chiedevano del perché provavano quello strano sentimento l’uno nei confronti dell’altro.

Every time we lie awake
After every hit we take
Every feeling that I get
But I haven’t missed you yet

Paulie la sera si sdraiava sul suo letto, fissando il soffitto mentre pensava a quello che era successo durante il giorno. Era come una routine quotidiana. Il soffitto era diventato il suo confidente. Il soffitto sapeva ogni singola emozione che lo attraversava. Si passò una mano sul viso mentre cercava di auto convincersi che era tutto falso. Se il muro avesse potuto parlare, lo avrebbe chiamato bugiardo.

Only when I stop to think about it

E non si sarebbe sbagliato. Il soffitto, di tutte le cose, avrebbe avuto ragione.

I hate everything about you
Why do I love you
I hate everything about you
Why do I love you

Entrambi chiedevano a se stessi le stesse cose, ogni giorno. Ogni giorno, dieci volte al giorno, la solita domanda gli sfiorava la mente “perché sono innamorato di quella ‘cosa’?”. Non c’era nessuna risposta e quindi entrambi non facevano niente per risolvere la questione tra di loro.

Only when I stop to think
About you, I know

Lucci confidava tutto al suo fedele Hattori, quel dannatissimo piccione che aveva sempre con lui. Hattori sapeva cosa pensava il suo padrone del biondo. Più di una volta Lucci aveva confidato ad Hattori cosa avrebbe pensato Paulie se avesse saputo che in più di un modo era riuscito a controllarlo.

Only when you stop to think
About me, do you know

Paulie chiedeva la stessa identica cosa al suo soffitto. Ma per tutte e due erano cose che non potevano dare una risposta.

I hate everything about you
Why do I love you
You hate everything about me
Why do you love me

Alla fine, entrambi lo sapevano. Forse si leggevano nel pensiero, forse avevano capito che la tensione che c’era tra di loro era qualcosa di più, o forse erano da ringraziare i loro compagni che li avevano spinti l’uno nelle braccia dell’altro. Si erano sempre odiati più di qualunque altra persona, ma nello stesso momento il loro odio era pari all’amore che provano l’uno nei confronti dell’altro. Perché, si sono chiesti tante volte, e la domanda ancora non ha una risposta.

I hate
You hate
I hate
You love me

Erano destinati, semplicemente destinati. Destinati a cadere vittima di quella strana e contorta relazione, che faceva da ponte alle loro emozioni e sentimenti. Come sempre, avrebbero mentito su quello che realmente provavano, e lo avrebbero sempre fatto. Lo dovevano fare. Erano testardi. Erano fieri. Avrebbero sempre fatto quello che per loro sembrava giusto. Ma prima o poi avrebbero scoperto che il ‘giusto’ non ha niente a che fare con il potere delle ‘emozioni umane’.

Erano stati destinati.

Semplicemente destinati.

I hate everything about you
Why do I love you