“Senti, ti immagini se ci mettono in squadra insieme?” il rosso paffutello era decisamente in estasi al pensiero. Anche a Shikamaru sarebbe piaciuto: fare squadra era molto più semplice con qualcuno che ti andava a genio.
“Ci sono buone possibilità” Shikamaru riferì al compagno quello che aveva sentito dalla bocca di suo padre qualche settimana prima, quando lui aveva avuto l’esame, “dopotutto, i nostri vecchi fanno squadra da quando avevano la nostra età.”
Shikamaru ci arrivò con qualche secondo di ritardo, ma Chouji fu più lesto: “assieme ad Inoichi Yamanaka, il tizio che vende i fiori.”
Shikamaru batté le palpebre un paio di volte. Già. “Quindi… con Ino?”
Chouji gli batté una mano sulla schiena. Era un gesto da adulti, indicava compartecipazione emotiva, condivisione di uno stesso stato, serviva a tirarsi su di morale, non era adatto a due ragazzini di dodici anni. Ma erano comunque due ragazzini che andavano a fare i soldati, non a giocare a nascondino; Shikamaru giudicò che c’erano gli estremi per un comportamento così… ‘da grandi’.
“Con Ino-chan.”
[ispirato al terzo episodio dell'anime. Quando la storia è iniziata.]