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Autore: gab_ri    15/12/2015    0 recensioni
E' possibile innamorarsi di un sorriso? Per Ian Taylor lo è. Ed è così che nasce una storia d'amore bellissima dove ogni attimo sembra eterno e per ogni sorriso sembra di sognare
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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 Il periodo di Natale era l’unico che rendeva la piccola città in cui vivevo l’unico in cui non avrei voluto cambiarla. Tutte quelle luci, la neve che cadeva incessantemente la rendeva romantica come non mai.
Era uno di quei giorni in cui ero in giro con i miei amici e la mia ragazza, l’avevo appena riaccompagnata a casa e mi ero rimesso in macchina per tornare. Alla radio c’era –I’ll stand by you- dei Pretenders, fu un attimo che mi sembrò durare in eterno: il suo sorriso mi fece tremare, camminava vicino qualcuno che non riuscii a guardare perché i miei occhi non volevano spostarsi da lei : dal suo sorriso, dai suoi capelli, dal suo corpo e dai suoi occhi grigi ridenti. Mi ricordai di premere sui pedali al rumore del clackson della macchina dietro di me, fu allora che quei suoi occhi ipnotici incontrarono i miei.

Erano passate settimane e quasi non pensavo più a quella ragazza che piano piano si stava consumando tra i miei ricordi, dopotutto la mia ragazza era una vera bomba: corpo da urlo, bella come nessuna, dolce, intelligente, insomma perfetta. Non c’era niente che non funzionasse tra noi, andava tutto liscio, eppure qualcosa si stava spegnendo. Ultimamente litigavamo spesso per via dei nostri assurdi orari. Io con gli allenamenti di Hockey, la squadra, i corsi e lei con il giornale della scuola, il volontariato, le cheerleaders; quasi non ci vedevamo più.

Erano le 2.30 di notte quando sentii il mio cellulare squillare, senza nemmeno leggere chi fosse aprii il cellulare e sentii la voce di Cassei , la mia ragazza -Ian ,Ian, ci sei??-

-Si,si sono qui. Che succede?-

-Devi venire da me, subito-

Senza farmi troppe domande, mi vestii e in silenzio uscii da casa e la raggiunsi, glielo dovevo per averle dato buca lo scorso pomeriggio per l’allenamento.

Quando arrivai fuori casa sua lei era sull’altalena a dondolarsi. –Cassei- dissi piano io e lei si girò, corse da me abbracciandomi e dandomi un veloce bacio sulla guancia. – Ian, ho fatto richiesta per andare in Messico con la chiesa- . Rimanemmo in silenzio per un po’ quando aggiunse – Sono stata accettata, devo partire tra 3 giorni per 7 mesi-. La guardai senza sapere cosa dire. Mi prese la faccia tra le mani e mi sussurrò – Amore, vedrai sarà come non allontanarsi mai, ci sono i telefoni, skype e poi lo sai che ti amo. e tu.. tu mi ami?- Continuai a rimanere in silenzio alzando gli occhi al cielo, poi li riportai ai suoi, in quel momento incerti e risposi in fretta – certo, certo anche io-.

I 2 giorni seguenti passarono come se lei fosse già partita : qualche messaggino veloce al telefono, pranzo insieme e incroci a scuola. L’accompagnai all’aeroporto, lei piangeva già. Parlammo poco in macchina, ma la sua mano calda era sopra la mia gamba come per dire – io ci sono-. – Siamo arrivati, ti prendo le borse- dissi io e lei mi rispose con un leggero cenno.

Quando entrammo iniziò a piangere forte così decisi di non farla parlare, ma affrontare io la parte difficile. – Ci siamo- la baciai sulla fronte e dissi- Ti amo- e poi ci baciammo come non ci baciavamo da mesi ormai. –Cassei, dobbiamo andare- disse una sua amica tirandosela. Cassei prese la borsa e indietreggiò senza mai smettere di guardarci, fin quando fu troppo lontana per riconoscerla tra la folla. Aspettai qualche istante e poi tornai alla macchina, dove poggiai la testa sul volante e ci rimasi per un po’.

Io e Cassey all’inizio ci sentivamo ogni ora, ma pian piano le chiamate iniziarono a diminuire fino a scomparire nel giro di 1-2 mesi, lei diceva che c’era tanto da fare per i bambini e io non feci niente per recuperare il nostro rapporto così da un giorno all’altro ci ritrovammo a non sentirci più.

   
 
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