Distrazioni curiose o speranze future?
In cima, portava incisa un’
iscrizione:
“Erouc li amotlov li ottelfirnon”.
[…] “…Ricorda: non serve a niente
rifugiarsi nei e sogni e dimenticarsi di vivere …”
da Harry
Potter e la pietra filosofale,
Capitolo 12
– Lo Specchio delle Brame,
J.K. Rowling
In un caldo pomeriggio
d’autunno, dalla finestra stavo osservando la superficie calma e luccicante del
magico e vasto lago… ad un tratto però, mentre percorrevo con lo sguardo la
riva, la mia attenzione fu catturata da quattro ragazzi, che avranno avuto più
o meno sedici o diciassette anni.
Erano due ragazzi e due ragazze. Uno dei due maschi, si poteva notare grazie alla luce del tramonto, aveva capelli di un rosso acceso e teneva il braccio sinistro attorno ad una delle due ragazze. Questa portava capelli lunghi, castani, molto mossi e poggiava la testa sulla spalla di lui.
Vicino a lei sedeva
l’altro ragazzo con capelli spettinati e scuri e, da quel che potevo vedere,
portava gli occhiali; il suo braccio poggiava sulle spalle dell’altra ragazza,
anch’essa dai capelli color fiamma e, come la prima ragazza, aveva trovato
sulla spalla del ragazzo che l’abbracciava, un posto comodo dove accoccolarsi…
Subito mi sembrava di
averli già visti da qualche parte, poi, mentre spremevo il cervello, capii che
non mi interessava poi così tanto
sapere chi fossero.
Erano probabilmente
studenti del quinto, sesto o settimo anno, e io li stimavo, non solo perché
erano due, tre, quattro anni più grandi di me, ma soprattutto perché sembravano
veramente felici, sembravano avere ciò che desideravano…e sapevo bene che nel
mondo, magico o babbano che fosse, la felicità non è facile da
guadagnare…sorridendo, così, tirai la tenda della Sala Comune e ritornai al mio
tema di trasfigurazione.