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Autore: AuraNera_    15/12/2015    1 recensioni
Trento, liceo artistico ai confini della città, caotico, disorganizzato e ricolmo di aspiranti artisti su campi diversi tra loro.
Quattro ragazze di quarta superiore, Sabrina e Sara di Arti Figurative e Sara e Silvia di Multimedia, vengono selezionate per una misteriosa iniziativa che prevedrà dei ritratti e delle fotografie con effetti particolari aggiunti.
Loro: le artiste.
Un gruppo musicale sud-coreano: i modelli.
Piccolo particolare: le quattro sono EXO-L.
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Storia partorita dalla sanità mentale molto poco sana della sottoscritta e delle mie colleghe, di conseguenza dedicata a loro.
Utilizzo talvolta di parole non esattamente fini, ma direi che siamo grandi e vaccinate abbastanza (?)
Il 93% di questa storia è frutto di situazioni analoghe nate tra i banchi del liceo.
Speranze per la storia? Strappare un sorriso a chiunque la leggerà!
Genere: Demenziale, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15 – EXO a Domicilio.

 
 
Brina P.O.V.
 
 
Erano gli ultimi giorni scolastici, ma i professori non sembravano essersene accorti, perché non avevano mollato il ritmo nemmeno per un attimo. Sbadigliai, contrariata, soprattutto perché era solo la seconda ora. Ambè, almeno era sabato.
Sentii un peso sulla mia spalla, e mi girai ad osservare Ayumi, che si era comodamente sdraiata sopra di me, chiudendo gli occhi. Effettivamente, era da tutta la mattina che era stranamente silenziosa.
“Ayu?”
“Mmh?”
“Stanca?” l’altra annuì, strisciando la testa contro la mia spalla ricoperta dalla manica corta della maglietta.
Io non ero convinta però.
“Ayu... quando sei stanca?” le chiesi. L’altra si tirò su per potermi guardare in faccia.
“Abbastanza. Come al solito unnie” rispose, sollevando un sopracciglio come a dire ‘ma che vuoi da me stamattina?’.
Io però, conoscevo bene la mia polla, o meglio, la mia unicornina, e le leggevo l’espressione colpevole e il ‘facciamo finta di niente’ negli occhi scuri, sotto ai quali c’erano due brutte occhiaie che spiccavano sulla pelle pallida.
Un po’ tanto pallida, anche per lei e spesso faceva concorrenza a me per il biancume.
Le poggiai due dita sulla fronte. Mi bloccai. Lei sospirò sconfitta. Io le tirai uno scappellotto.
“Brutta cretina, sei venuta a scuola con la febbre. Di nuovo”. Era così tutti gli anni.
Lei sbuffò, sollevandosi dalla mia spalla sulla quale si era appoggiata una seconda volta. “Sì. E con ciò? Era solo a trentasette e mezzo. Non si può considerare una vera febbre. Sto bene” rispose prontamente, puntualmente. Come tutte le volte in cui si ammalava.
Lanciai gli occhi al cielo. “Sara, ti proibisco severamente di fermarti questo pomeriggio a ritrattare. Ok?” imposi. Lei fece gli occhi da cucciolo.
“Eddai, unnie~” mi pregò sporgendo il labbro inferiore.
“N.O” risposi, implacabile. L’altra mi fece la linguaccia e iniziò a cantare l’omonima canzone dei BTS. ‘No’, intendo, non ‘linguaccia’... vabbè.
 
 
-
 
 
“Sabrina, finalme...! Dov’è Sara?” furono le prime cose che sentii dire alle due di Multimedia, in un piacevole coretto. Capitava spesso, eravamo arrivate a sospettare di essere lievemente telepatiche.
Perché no.
“Ho appena finito di convincerla a tornarsene a casa a dormire sotto innumerevoli strati di coperte con un the caldo e di non venire qui a fare i ritratti” sbuffai. Quella ragazza era dannatamente cocciuta alle volte.
“Fammi indovinare... è venuta a scuola con la febbre. Di nuovo” borbottò Seir, che la conosceva bene quanto me, se non di più.
“Probabilmente ha preso freddo ieri tornando da danza” ipotizzò Silvia, mentre alle nostre spalle, la porta si apriva.
“Salve a tutte e... tre? Dov’è Sara? Di solito è Sabrina che manca e che arriva dopo dieci minuti con tutta calma” osservò Jongin.
“YAH! È successo una sola volta!” mi difendetti, per poi tornare sull’argomento principale. “Spiegateglielo voi due... io vado a trovare una supplente” e mi dileguai.
 
 
Silvia P.O.V.
 
 
Sabrina tornò con a seguito una nostra amica.
“Ragazzi, lei è Valery. Valery, trattieni la sincope, ho bisogno di te per fare  ritratti” rise la maggiore, battendo la mano sulla spalla alla nuova arrivata.
Valery ha la stessa età di Seir, anche se è più piccola di quest’ultima. Kpopper di natura, piuttosto bassina, capelli neri e corti e occhi scuri e tenerella. Quando lei e Aura si incontravano, passavano più tempo a spupazzarsi a vicenda che altro.
Diciamo che la nostra ‘sorella maggiore’ acquisita. Anche se tutti dicono che la più grande tra le tre sembro io.
Sì, tra le tre, perché Sabrina e Seir sarebbero le madri. Che culo, eh? Mi ritengo fortunata di non essere ancora a mendicare sotto a un ponte.
Vi voglio bene ragazze.
Comunque.
Ricominciammo a lavorare, ovviamente non dopo che Suho avesse finito di darsi alla frustrazione contro la sua biased malaticcia. Tutte cose come ‘non le fa bene alla salute’ e ‘dovrebbe prendersi più cura di se stessa’.
Garnier.
E qualcuno dovrebbe spiegare a Suho che il rapporto di Sara e la sua salute fisica è un po’ basato sul... menefreghismo. Ecco. Non eccessivamente, ma quanto basta.
Ogni tanto, dalla mia postazione computer, lanciavo uno sguardo a Valery. Solo per assicurarmi che a) fosse ancora viva, b) non avesse perdite di sangue da naso o bava dalla bocca, c) stesse facendo quello che doveva fare, che la poteva aiutare a salvarsi da un infarto.
Senza contare che era stata lei a chiederci di farglieli conoscere. E non era stata la sola. C’era anche... Stella. Che io avevo visto due volte, forse. Stella era un’amica di Sabrina che si era diplomata l’anno precedente e che stava frequentando l’accademia delle belle arti a Venezia.
Però era sclerata quanto noi, e quindi approviamo.
Tornando sulla terra, più precisamente nella palestra del nostro piccolo liceo disperso in una cittadina già dispersa di per suo. Ok che io che vengo da un paese non dovrei aprire bocca a riguardo... ma sono dettagli.
“Silvia, che stai facendo? È da un paio di minuti che fissi il desktop come se stessi decifrando il codice Maya”.
Io mi voltai al rallentatore verso il volto sorridente di Chen.
“Senti un po’, bias Kim Trollollol Jongdae, ti conviene restare zitto altrimenti ti infilo su per la narice destra questa tastiera. E sono sicura che non sia divertente perché lo ho già sperimentato su alcuni compagni di classe particolarmente ed insopportabilmente dementi” minacciai.
Per tutta risposta, quell’altro si mise a ridere e io tornai a fissare il desktop.
Chissà perché, avevo una strana sensazione.
 
 
-
 
 
Dovevano eleggermi al grado superiore di veggente, altro che fotografa. Inchinatevi a me, o esseri inferiori.
Ok la smetto.
Comunque: me e le mie sensazioni; avevamo ragione. Eravamo sulla strada di ritorno con EXO appresso. Non tutti, grazie al cielo. C’erano Suho, Sehun, Lay e Kai. Suho e Lay erano venuti per i bias feels nel confronto della biased, Sehun e Kai... i maknae feels? Non lo so e penso non lo sappiano neanche loro.
Fattostà che ci sono. E povere noi.
Era venuta anche Valery, non appena aveva saputo che la sua sis era ammalata. Ci aveva chiesto, e con ‘ci’ intendo a Sabrina, che cosa avesse, come stava, perché, quando, come, dove e perché.
Una cosa come trenta volte.
Ma questi sono dettagli.
Scendemmo dall’autobus stando attente a non perdere due membri a caso, che iniziano uno con ‘L’ e l’altro con ‘K’, per non fare nomi.
Dato che il secondo si era già perso e il primo... il primo era un miracolo che fisicamente fosse ancora qui con noi, a detta degli altri membri.
Li accompagnai fino al quarto piano del condominio dove abitavamo io e Sara, e la sottoscritta si affacciò un secondo alla porta del proprio appartamento per gridare al fratello delle dolci parole.
“SONO QUI AFFIANCOOOOOO!!!”
Ehm, dolci. Sì.
Dettagli, tutti dettagli.
Bussai alla porta di casa di Sara. Mi rispose sua sorella. Il suo sguardo si soffermò sulle ragazze alle mie spalle e poi sue ragazzi exosi. Ridacchiò, riconoscendoli.
“Prego, esercito di Mordor” disse ridendo, facendoci posto. Era vestita di tutto punto per uscire, probabilmente per andare in università. “Dite a mia sorella che torno per cena. A proposito: lei sta dormendo in camera di mia mamma” disse a me e alle ragazze, poi salutò con una mano i ragazzi e ci lasciò.
Io feci strada, dato che conoscevo quell’appartamento come le mie tasche.
Stravaccata in diagonale sul materassone dormiva la mia compagna di scleri. Era tutta raggomitolata, con una mano chiusa a pugno vicino alla faccia e l’altro sotto il cuscino. Dietro di me, stavano tutti fangirleggiando, nessuno escluso. Io scoccai loro un’occhiata perplessa.
Sabrina, ignorandomi, mi superò e si buttò sul materasso, abbracciando la povera febbricitante.
“Ayuuu~ Sveglia, ci sono le tue unnie e i tuoi oppa~” cinguettò spupazzandola. L’altra si appallottolò ancora di più, mugugnando e sparendo interamente sotto le coperte.
Seir si aggiunse a Sabrina, Valery seguì Seir, e poi mi tuffai anche io sopra le altre, tutte impegnate a svegliare la bella addormentata.
“Gnnnn... che cosa...” mugolò quella, aprendo gli occhi assonnati e trovando quattro ragazze sdraiate sopra di lei e quattro ragazzi che la salutavano dalla porta. “Uh?” fu il suo geniale commento, mentre sbadigliava. Poi si mise seduta, facendoci rotolare like a buffalo sul pavimento, sorridendo e stropicciandosi gli occhi. “Annyeong” riuscì ad articolare, prima di sbadigliare di nuovo.
“Come stai?” le chiese subito Suho, da brava mammina premurosa.
“Mmh” rispose la ragazzina, annuendo. E poi: “Mi passate il termometro?” chiese.
Era sul comodino di fianco a lei, glielo passò Sabrina. Dopo qualche istante, ci disse che aveva trentasette preciso.
“Quindi è tutto ok” esclamò sorridente.
“Ma potrebbe salire di nuovo” obbiettò Kai, con approvazione delle unnie.
“Nah, con questa dormita sono a posto. E poi domani è domenica, me ne sto a casa ed è tutto ok. Mi ammalo due volte l’anno, ed è una febbre estremamente passeggera, probabilmente per la stanchezza accumulata”
“...dato che sei una scavezzacollo” completammo io e Sabrina in coro, e lei come risposta ci fece una linguaccia.
“Quindi è tutto ok?” chiese Sehun a conferma.
“Yehet, tutto a posto, sto bene” rispose l’altra, con un sorriso.
“Ohorat” rispondemmo tutti e otto in coro, mettendoci a ridere, Sehun con tanto di perplessità facciale.
 
 
-
 

Aura fece vedere la casa ai ragazzi, ma non ci mise molto, perché era un buco di appartamento. ‘Un buco comodo, ma pur sempre un buco’, parole sue. Ci buttammo sul divano, per terra e sulle sedie, iniziando a blaterare a caso.
Ossia: Suho che ogni dieci minuti chiedeva ad Ayu se stesse bene, con relativa risposta affermativa. D‘altro canto la biased approfittava dello spazio per chiedere a noi e ai ragazzi se volevamo qualcosa da bere o da mangiare. Poi iniziarono a parlare uno sopra all’altra, sbrodolando.
Quando si capisce in base a che criterio vengono abbinati bias e biased, volume uno.
Nel frattempo, rispondevo a dei miei compagni di classe che mi chiedevano aiuto per i compiti di fisica, e io rispondevo da brava ragazza quale sono.
“Senti un po’, emerito imbecille, queste cose le sanno fare anche i criceti che non hanno altro a cui pensare che ai semi di girasole e a guardare Hamtaro!” e fangirleggiare su Xiumin. Sì, ho detto che rispondevo, non in che modo.
Comunque.
In sottofondo dovevano sentirsi alcuno ‘aigoo’ e questo avrebbe procurato qualche interrogativo ai miei compagni di classe, al di fuori di quelli dovuti dalla fisica cricetosa.
Nel contempo, gli EXO ci scrivevano per informarsi sulla salute di Ayu, che stava visualizzando un messaggio di sua sorella. Era un audio e lei lo fece partire.
“YEAHIROMISEYOU!”
Sara si coprì la faccia con una mano, in seguito a quello sbraitamento degno di un cantante metal.
“Scusatela, fa così da quando ha sentito Promise” pigolò da dietro il suo palmo. Valery cominciò a ridere fino a rotolare giù dal divano. E continuò anche là. “Non c’è niente da ridere” borbottò imbronciata la padrona di casa.
Nel frattempo gli EXO non presenti stavano intasando la chat di Line con adesivi. Soprattutto, confondevano Luhan e Yifan, che non stavano capendo una mazza di ciò che era successo. Tra l’altro il mio bias se ne era uscito con ‘Ayumi chi?’ e io avevo preso a testate il tavolino del soggiorno, sotto gli sguardi perplessi di tutti i preseti meno Sara.
Era abituata a vedermi fare headshot.
“Questa cosa fa molto da... ‘I was a leader too?’” commentò Sabrina. Poi iniziammo a ridere mentre gli EXO non capivano esattamente di che diamine stavamo parlando.
“Ma infatti lui è un emerito imbecille!” esplosi, allargando le braccia alla ‘with open arms’. Luhan approved, insomma.
“Come i tuoi compagni criceti che pensano ai semi di girasole in vece che alla fisica?” chiese Seir, che stava lentamente diventando bordeaux per il troppo ridere.
“Esatto”. E poi, tutte assieme: “Xiumin approva”. E giù a ridere di nuovo.
“Scusate, noi ci siamo persi” alzò una mano Jongin. Sara-grande si alzò per accarezzargli la testa.
“Sssssht, va tutto bene, è tutto normale...” gli disse, accarezzandogli i capelli e annuendo ripetutamente, ignorando gli sguardi perplessi che le venivano riservati.
“Va bene... qui non si capisce più se Ayu vi ha passato la febbre o cosa” commentò Sehun.
“Naaah, siamo disagiate di nostro, con febbre, ebola o broncopolmonite” rispose Valery spostandosi un ciuffo di capelli a mo’ di divaH. Tutto questo ignorando il ‘stai zitto butto broccolo’ di Sabrina e la risposta di Sehun ‘ma io sono un bel procione’.
Lay, in mezzo a tutta quella confusione, non aveva trovato niente di meglio da fare che ridere in modo disagiato, mentre Suho era in una posa da ‘perché a me’.
Ayumi ed io avevamo iniziato a parlare a caso, invece.
“Solo io lo trovo quite funny?” mi chiese, cambiando a caso da una lingua all’altra, così che gli altro capissero ‘dbhsgfhga abbastanza divertente?’.
Io concordai con lei ridacchiando. “Dopotutto... Stay hungry stay foolish!” esclamai in risposta. Ridacchiammo come due cretine.
“EVERYBODY DANCE NOW!” urlammo assieme alla fine, iniziando a rotolare sul pavimento, mentre Suho ci fisava stupito con un semi-sorriso scandalizzato in volto, Yixing continuava a ridere perso nel suo mondo unicornoso, Jongin aveva elegantemente sollevato un sopracciglio ignorando Seir che lo prendeva a cuscinate per motivi a me ignoti e Sehun bisticciava con Sabrina, che lo liquidava con un gesto altezzoso della mano mentre ghignava divertita da tutto e tutti. Valery, dal canto suo, aveva avuto una specie di Shutdown, ma si era ripresa e, da brava sorella maggiore, ci fece compagnia dal ridere sul pavimento.
“Sono partite” declamò Suho ridacchiando. La unnie annuì.
“Sì, sono impazzite del tutto”.
La reazione di noi tre?
“Dora dora dora doraga dora!”
Eccola.
I quattro ragazzi ci fissarono stupiti, Seir rideva con me e Sara e Valery con Brina andavano avanti a cantare la canzone a memoria.
“Sarebbe da filmarvi, lo giuro” disse ad un tratto Sehun.
“Provaci e ti rosicchio via un polso” ringhiai in risposta. Di fianco a me, Ayu si mise a fare ‘gnomgnomgnomgnom’ facendo finta di mangiucchiarsi una mano.  Il risultato? Si trovò tre ragazze su quattro appese al collo. E io ero l’eccezione che non la stava spupazzando.
“Quei momenti in cui mi chiedo perché sono io la maknae. Cioè... con che elementi!” declamai, fissando il leader. Quello si mise a ridere.
“Tu sei la evil maknae” asserì Jongin. Io lo trucidai con le pupille.
“No, semplicemente non sono una demente patentata, caratteristica che, per fortuna non ho ‘ereditato’ da nessuno di voi tre bias exolosi” declamai con orgoglio. Contrariamente a ciò che mi aspettavo, lui scoppiò a ridere. E questo non fece altro che aumentare le mie ipotesi sulla patente di demenza, con tanto di sigillo bollato.
“In realtà tu ci ami” ammiccò quello. Buttai gli occhi al cielo.
“Oh, Krisus, Shisus e sacrosanta polenta coi finferli!” imprecai. Grazie Ayumi, che mi insegni queste perle di... ehm... saggezza culinaria. “Sì, siete i miei bias mica per niente... ma restate dei dementi patentati” conclusi con orgoglio.
Ci fissammo per qualche istante, prima di metterci a ridere come due cetrioli. Grazie Sabrina che rincari la dose di insegnamento di Ayumi aggiungendo frutta e verdura.
Le vitamine fanno bene alla salute.
 

Se vi dico che non abbiamo fatto altro che ridere tutto il giorno, mi credete?
Vi faccio degli esempi.
Avevo di nuovo imprecato in spagnolo e adesso ascoltavo le due di arti figurative che cantavano ‘Living la Vida Loca’, mentre mi facepalmavo teatralmente e Seir... Seir rideva.
Come è normale che sia.
Avevamo parlato su qualunque cosa, e avevamo assistito alle discussioni su delle sfumature di colore di qualcosa che non ricordo tra Ayumi e Sabrina.
“Secondo me è turchese“
“No, è lo sfondo che ti frega. È una leggera sfumatura di blu... cobalto, se devo tirare a indovinare”
“...Nel blu, dipinto di rosso! Sehun è caduto nel fosso!”
“Unnie please”
“Aspetta, perché proprio io devo cadere nel fosso?”
“Perché sei una farfalla... e quindi voli”
“Ayu, please”
“Non copiarmi, brutta prugna”
Eh, vabbè, cosa volete che vi dica.
Ogni tanto a Sara saliva la febbre, che si riabbassava subito. Lo si capiva dal passaggio da normale-coma e dal coma-normale.
Quando era nella versione coma si raggomitolava contro qualcuno. Una volta Brina, una volta Valery e una volta Yixing. E questo fece partire il fangirleggiameto della Layra da parte delle due maggiori e di Kai.
“Jongin, stai zitto” gli rimbeccai. Sì, solo per il piacere di dargli fastidio.
“Ma che ho fatto!” si difese lui, facendo gli occhi da cucciolo.
“Ti assomiglia, lo sai? Anche tu quando hai la febbre ti accuccioli contro qualcuno” intervenne Junmyeon, non prima di aver lanciato gli occhi al cielo per il nostro continuo bisticciare.
Povero LidaH.
“Oh mio Dyo! Questi feels!” declamò Seir portandosi le mani al cuore e volando giù dal divano alla ‘I believe I can fly’. O alla ‘Sehun è caduto nel fosso’, fate un po’ voi. E poi, dalla posizione di scalda-piastrelle ha iniziato a ridere e rotolare.
Non fatevi domande, è meglio per noi, per voi e per tutti.
Amen.
 
 
Angolino nascosto nell'ombra:
 
Salve. Sì, lo so, dovevo aggiornare ieri.
Ma prima ero in contemplazione dell'immenso (non sto scherzando, sono rimasta un'ora in cucina a guardare la tangenziale dalla finestra. Capite perché mi chiamano Layla?), poi avevo danza e sono andata a fare canederli. E poi avevo sonno.
PS: canederli = cibo. Punto. Così unnie nonn ha sulla coscienza quelli che non sanno cosa sono. Contenta? *Sabrina: ahahahahahah cibo!*
Sì, è contenta.
Dicevo.
Non so da dove mi sia uscita sta cosa. Quindi non fate domande.
LOL
Valery, il capitolo è tutto tuo ahahahahaha così sei contenta, ti ho messo pure assieme agli u-kiss.
L'altra apparizione del capitolo, Stella, è della storia di Unnie, Moonlight. Ve la consiglio, sempre sugli EXO, è... lupesca e powerful. Yehet, insomma. Lei su EFP è _Lolli910.
Ok.
Bumshakalaka, gente! (?)
 
 
Aura_
 
  
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