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Autore: RoxxyNeko    16/12/2015    1 recensioni
Vi era un castello, collocato in un mondo inesistente, popolato da esseri che non dovrebbero esistere, i Nessuno.
Questi esseri erano solo dei gusci vuoti, che andavano avanti guidati dal desiderio di completare Kingdom Hearts, colui che avrebbe ridonato loro un cuore. Queste figure incappucciate di nero erano tredici.[...] Purtroppo questi tredici Nessuno non erano più in grado di continuare la loro scalata, poichè il loro lavoro non era sufficiente per raggiungere Kingdom Hearts.
Xemnas decise di mandar loro in cerca di altri senza cuore, come loro, e di portarli al castello.Mandò in ricognizione i suoi sottoposti in diversi mondi ma, solo tre di loro restarono più a lungo nei mondi assegnati, forse guidati dal richiamo di altri simili.
Genere: Avventura, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Organizzazione XIII, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Organizzation XVI'
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06Knowledge

Demyx suonò un’altra nota, prima che l’ultima delle sue coppie d’acqua sparisse. Posò lo strumento al fianco di una parete, poi si voltò verso l’altra figura vestita di nero che si trovava dinnanzi a lui “Hai battuto il precedente record, stai diventando davvero brava Xisir!” disse allegro “L’unico problema è che io non so nulla per quanto riguarda le tue abilità illusorie...” si fece un po’ triste, con quel broncio che lo faceva sembrare un bambino. La ragazzina vicino a lui emise un risolino, come poteva solo sembrare cattivo il numero IX?
Fece sparire dalle sue mani quelle spade dall’aspetto fatato, per poi sfregarsi le mani. Le sentiva dolenti e faticava a tenerle aperte, come ogni volta. Sapeva di fare già tanto con una sola sessione di allenamento al giorno, ma si ostinava a farne più del dovuto. Era svantaggiata rispetto alla maggior parte dei suoi “compagni”: era minuta e, sebbene utilizzasse due spade, preferiva tenersi a distanza dall’avversario, anche se per lei era davvero difficile. Sospirò, se voleva essere utile all’Organizzazione doveva impegnarsi ancora molto “Quel tizio strano dai capelli blu, Zexion, potrebbe aiutarmi?” domandò speranzosa “Oh, immagino che chiedere non costi nulla, ma non ti prometto niente! Zexy non è un tipo molto amichevole.” Si grattò la testa un po’ seccato, ogni volta che tentava di fare quattro chiacchiere col numero VI finiva sempre per fare monologhi. Sembrava quasi snobbarlo, mentre Demyx cercava semplicemente di fare amicizia.

Zexion sbuffò e chiuse il libro che teneva in mano, la quiete di quel posto sacro che era la biblioteca stava per essere disturbata da non una, ma ben due calamità non troppo naturali. Sentiva il loro vociferare dal corridoio e la cosa l’aveva già altamente irritato, chissà, poi, perché doveva essere disturbato proprio lui. Posò il libro sul comodino vicino alla poltrona e aspettò che i due Nessuno si avvicinassero “Non divagatevi in chiacchiere, per quale motivo siete qui?” sputò sprezzante, cosa che sembrò non toccare minimamente il biondo Nessuno che, a sua volta, rise “Perché fai il difficile? Abbiamo bisogno del tuo aiuto per l’allenamento!” e portò un braccio a circondargli le spalle.
Il numero VI arricciò il naso infastidito “E io cosa dovrei fare? Se non sbaglio Xisir utilizza le spade.” Si scostò dalla presa del compagno “Si, ma posso anche usare la magia. Essendo minuta non posso confrontarmi in un corpo a corpo, perderei sicuramente. Ho bisogno di distrarre l’avversario.” Spiegò, intanto, la castana, mentre i suoi occhi si scontravano con quelli del Burattinaio Mascherato.
Anche se contrariato, Zexion aveva capito da sé che accettare sarebbe stata la soluzione migliore  “In effetti sarebbe controproducente se tu venissi sconfitta ogni volta, magari riportando gravi ferite.” Mise una mano sotto al mento, mentre l’altra si posò sul fianco “Ti aiuterò, ma dovrai anche continuare l’allenamento di Demyx. Non sono un tipo paziente, quindi voglio che tu sia puntuale e ti impegni al massimo.” Il numero XIV annuì e sfoggiò un dolce sorriso, che avrebbe fatto sciogliere chiunque, ma non Zexion “Ti ringrazio! Farò del mio meglio!” dondolò appena, per poi prendere a braccetto il Notturno Melodico e uscire dalla biblioteca “Ci vediamo domani!”.
Il Nessuno dai capelli blu sbuffò, ma, ormai, aveva accettato. Tornò fiacco alla sua lettura, sperando che nessun’altro l’avrebbe disturbato.

In un'altra ala del castello, quella dedita al relax, uno stanco numero VIII si lasciò cadere su un divano, imprecando per una missione troppo lunga e faticosa. Posò i piedi su un bracciolo mentre, stanco, reggeva lo sguardo contrariato del Nessuno davanti a lui “Oh, avanti..” scosse un poco la testa “Abbi pietà di un moribondo!” piagnucolò ancora, cosa che fece irritare di più la donna davanti a lui “Già è stato seccante essere in missione con te, in più, ora, mi chiedi pure di fare rapporto?” domandò acida assottigliando gli occhi blu, rendendo la sua espressione ancora più minacciosa “Ti giuro, l’avrei fatto io, ma vorrei riposarmi dopo che... beh, sai...” indicò docilmente la gamba ferita, che sembrava dolergli parecchio.
La bionda sbuffò, come se avesse avuto a che fare con un bambino “Ti sei messo tu davanti, dovevi prestare attenzione!” si alzò dalla poltrona seccata, mentre il rosso la guardava male “Se devi proprio fare la vittima farò io il rapporto, ma mi devi un favore.” Axel si morse piano l’interno della guancia, per evitare di lanciarle qualche altra maledizione “Ma certo...” rispose velenoso seguendo con lo sguardo la bionda che usciva dalla stanza.
Infastidito dalla conversazione si posizionò meglio sul divano, cercando una posizione in cui la gamba non gli dolesse. Imprecò contro una possibile divinità, quella stupida l’aveva colpito con uno dei suoi coltelli mentre si trovavano a due metri di distanza e aveva pure la faccia tosta di credersi nel giusto! Si grattò la testa indispettito, ma cercò di dimenticare quella dannata donna e quel dannato Superiore che sembrava lo volesse far fuori con le sue missioni lunghissime e i compagni scomodi. Appoggiò completamente la testa su un cuscino pensando di rilassarsi, quando dalla porta sbucò una testa rossa che, con suo grande dispiacere, gli si avvicinò sorridente. Era davvero così difficile chiedere di riposare in pace?

 

“Oh, Axel, cercavo proprio te!” squittì Jekax prendendo posto sulla poltrona dove, prima, sedeva Larxene. Notò la sua gamba fasciata e sbatté gli occhi perplesso “Che è successo?” domandò “Ho avuto problemi durante la missione...” disse a fil di voce il più grande, non aveva voglia di spiegare all’ennesima persona le sue sfortunate vicende. Il numerò XV annuì “Capisco, hai bisogno di aiuto per cambiare le bende?” chiese innocentemente, Dio, era così carino che, difficilmente, qualcuno lo avrebbe creduto malvagio. Axel accettò di buon grado la sua offerta, indicandogli un kit medico, preso in precedenza dal loro scienziato, posizionato sul tavolino davanti al divano. Non che non fosse capace di medicarsi da solo, più che altro qualsiasi movimento non opportuno gli avrebbe procurato dolore. Vide il più piccolo sedersi sul divano con la valigetta e, dopo che fu libero dalle bende, sentì la mano calda del compagno sulla sua pelle, assieme al fresco del disinfettante e fu allora che il più giovane cominciò a parlare “Allora, vedo che tra te e il numero XIII c’è molta intesa...” sorrise appena, mentre fasciava la gamba con nuove bende “Si, strano da dire, ma siamo molto amici.” Ridacchiò Axel, non capendo l’allusione “Direi più che amici. Non penso che, come amico, mi intrufolerei nei tuoi pantaloni...” ammiccò il numero XV, portando la mano più in alto sulla coscia dell’altro “O, forse, il mio concetto di amicizia è sbagliato..?” Se prima sembrava un docile ragazzino, ora, con quel suo sguardo lascivo, non lasciava alcun dubbio sulla sua vera natura. Axel deglutì, era sorpreso del fatto che qualcuno li avesse scoperti “Come fai a..?” ma non finì la frase, che si ritrovò davanti ancora quell’ex viso angelico, distorto da un’espressione che non prometteva nulla di buono “Dovreste chiudere la porta quando vi trovate per fare certe cose...” ridacchiò “Non ho intenzione di dirlo a nessuno, se ti preoccupa questo, voglio solo parlare.” Lo fissò ancora, ‘sta volta senza quello sguardo ammaliatore.
Il numero VIII, sconfitto, annuì “Ok, quello che vuoi.” E, interiormente, si sentì un idiota totale, perché non avevano chiuso la porta? Anche se era tardi per pensarci, si annotò mentalmente di fare più attenzione. Jekax sorrise furbetto “Siete fortunati che sia stato io a vedervi, comunque ho preferito parlarne con te perché il tuo amichetto non è proprio il mio genere...” ammise “In che senso..?” chiese Axel dubbioso, davvero, dopo quella giornata avrebbe chiesto una vacanza, il suo cervello, ormai, non elaborava più i dati che riceveva “Beh, immagino che con te mi divertirei di più.” Disse secco, portando la mano sul cavallo dei suoi pantaloni. Il numero VIII che, finalmente, capì il suo fine fece un sorriso diagonale e si alzò appena, per guardarlo meglio in viso “Vista la tua audacia, potrei dire lo stesso, ma con Roxas non è solo sesso...” portò una mano dietro la testa dell’altro avvicinandoselo “Credimi, mi piacerebbe tanto prenderti ora, su questo divano, ma è una relazione, come dire, seria... non voglio compromettere tutto.” Spiegò ad un filo da lui, i loro volti che quasi si sfioravano. Jekax tolse la mano dal suo cavallo, continuando a fissarlo sorridente “Capisco. Sarò anche uno stronzo, ma non mi va di mettermi tra voi due.” Si scostò tornando seduto composto e ridacchiò “Una parte di me è ancora buona, dopotutto. O, forse, anche io, un tempo, ho amato qualcuno. Chi lo sa? Certi avvenimenti sono ancora avvolti nell’oscurità.” Sorrise malinconico al numero VIII, alzandosi “In ogni caso, se dovessi stufarti, vieni a trovarmi. Dovrai ripagarmi per la fasciatura!”  finì facendogli un occhiolino. Il numero VIII spostò la testa di lato, un po’ sorpreso da quella dolcezza e un po’ disarmato dal suo cambio di personalità “Lo ricorderò. Ti auguro di ritrovare anche quei ricordi, forse si tratta di qualcuno di importante.” Disse senza accorgersi dello sguardo cupo dell’altro che gli dava le spalle “Si, lo spero!” sentì solo, prima che se ne andasse.
Axel si sdraiò nuovamente, guardandolo andare via, sperando che quella fosse l’ultima seccatura della giornata, così che potesse, finalmente, prendersi il suo meritato riposo. Il pensiero, però, di Jekax l’avrebbe tormentato finché non ne avrebbe parlato con Roxas, lo sapeva. Sbuffò nervoso, pensando che gliel’avrebbe fatta pagare per avergli tolto le sue ore di riposo e si alzò, dolorante, per poi dirigersi verso la camera del numero XIII “Quel piccolo pel di carota guardone...” imprecò nuovamente, ma poi guardò la sua gamba fasciata e sospirò “In fondo, non è poi così cattivo.” Si rassegnò all’idea che non era un tale disastro che li avesse visti lui, almeno non ne avrebbe parlato con nessuno e sarebbero stati immuni dalla furia di Xemnas.

 

 

 

 

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Ciao a tutti!
Avrei dovuto aggiornare prima, ma per vari impegni ho dovuto rimandare, in più odio i capitoli come questo, perché si, sono utili a fondo di trama, ma succede molto poco.
In compenso il prossimo sarà più interessante!
Ringrazio tutti quelli che leggono e che recensiscono, apprezzo che spendiate un po’ di tempo per questa fic!
Saluti, RoxxyNeko


 

 

 

RECENSIONI:

The Big Dreamer: la prima fan fiction era comica, quindi i personaggi sembravano più spensierati. Purtroppo l’ho cancellata perché non mi ci ritrovavo più, poi era scritta molto male e, anche se ci ho provato, non sono riuscita a migliorarla. Però ho tenuto tutte le recensioni e sull’hard disk rimarranno sempre, perché anche per me sono ricordi speciali.
Questa storia parla di come sono veramente, cosa che non avrei fatto nell’altra per non appesantirla troppo. Comunque apprezzo davvero la recensione e mi ricordo di te, mi ha fatto davvero piacere che ti sia fatto risentire e, ammetto, che mi è scesa una lacrima pensando ad allora.

Liberty89: Mamma Je *^* purtroppo sto sviluppando la storia molto lentamente, più avanti si mischierà con la trama principale. Saix è un pervertito, si sa, e non penso approverebbe di vedere il suo Xemnas con quel piccolo essere petulante ( cit. Saix ) di Jekax XD
Sappi che approfondirò con felicità la storia di Linxeve, in più sto cercando di caratterizzare meglio Xisir che, poverina, la sto mettendo un po’ nel dimenticatoio.
Grazie per tutte le correzioni che mi hai fatto, prometto che nei prossimi giorni revisiono gli altri capitoli e farò più attenzione u.u ( ammetto che le virgole coi “ma” nel primo capitolo mi hanno uccisa D: ). In più sono felice ti piaccia questa fic, lo apprezzo tanto!

   
 
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