Insomma,cari lettori,un po’ avrete capito come stanno andando le cose.In questo terzo capitolo parliamo di problemi di cuore,ascoltando gli esempi di due storie d’ amore.Forse avrete già capito ma vi prego di leggere lo stesso(magari vi sbagliavate!).Ringrazio darkroxas92 per i consigli(ps:ho corretto la scritta sbagliata!!) e mi raccomando non perdete i prossimi capitoli!!!
Takeru rimise il diario di Hikari al suo posto e si sedette in attesa dell’ amica…chissà se tuttora quella frase valeva…forse la cotta di Hikari si era esaurita…
Mentre si abbandonava alle riflessioni nella stanza entrò Hikari che reggeva due bicchieri d’ acqua

K:Takeru?

T:…

K:Takeru?

T:…hem, si?

K:Tieni(gli  porge un bicchiere e si siede vicino a lui)

Bevono entrambi e poi appoggiano i bicchieri sul tavolino.

T:Allora…che cosa fai stasera?

K:Vuoi invitarmi a ballare per caso?

T:E anche se fosse che male c’è…(Hikari lo guarda male)…semplice curiosità…

Pensa che Hikari lo stia guardando ma lei è… girata da tutt’ altra parte.

T:Kari?

Ma Hikari non risponde

T:Hikari?

Hikari scoppia a piangere,si volta verso di lui.Takeru  istintivamente l’ attira a se.Adesso capisce:c’ è un motivo che turba Hikari,che la rende fragile come un uccellino appena nato.La sua Hikari, ha bisogno di protezione.Si volta a guardarla,e i loro occhi s’ incrociano;Takeru le solleva delicatamente il mento.Le loro labbra s’ incontrano,tirano fuori,dall’ altro, parte della passione che avevano tenuto dentro per molto tempo.Entrambi si sciolgono in un caldo abbraccio che solo
l’amore può far accadere.Quando si staccano Hikari sorride

K:(sottovoce)Grazie

T:e di che cosa?

K:di avermi consolato

Rimangono fermi , seduti sul divano stretti uno all’ altro fino a che è ora di andare.Quando si salutano,Takeru, le da un bacio sulla guancia.
Dopo cena Hikari si chiude in camera.Scoppia a piangere:Si è innamorata del suo migliore amico.Non doveva succedere.Non doveva,non poteva.Eppure la tentazione di dirgli che lo ama stavolta ha preso il sopravvento sul suo abituale autocontrollo.Continua a piangere,le lacrime scendono come un fiume in piena,incapaci di fermarsi.
Povera Hikari,non sa che dall’ altra parte dell’ mondo un’ altra persona sta soffrendo.

New York,sera ore 20.00 circa

Basta.Con quella lettera aveva superato ogni limite.Nei tre anni di fidanzamento con lui di umiliazioni ne aveva subite di ogni tipo.Ma quella le aveva superate tutte

“Adesso basta!Pensavo di dover rimanere qui per amore suo ma io mi sono stufata.Domattina con i miei genitori torno in Giappone”
Queste parole rimbombavano nella mente di Mimi Tachicawa mentre preparava la valigia con i suoi vestiti

M:”Cosa crede, che non ci trovi molto a trovarne un altro?”si disse fra se e se.

Forse è meglio fare un passo indietro per capire di cosa stiamo parlando…ve lo spiegherò molto velocemente

Mimi e Michael erano stati insieme per 3 anni.Quando lei era appena arrivata in America,lui era stato il suo primo amico,e dopo pochi mesi avevano preso la decisione di mettersi insieme.Da quel giorno di maggio lui era cambiato notevolmente.Passava più tempo con gli amici che con la su ragazza,trattava Mimi come una serva,non facevano mai qualcosa insieme.Eppure lei aveva resistito perché sperava che,vi fosse ancora amore.
Poi il dieci settembre due giorni prima,si era vista consegnare una lettera da parte sua.Dopo averla letta l’ aveva bruciata:nonostante ciò le parole le risuonavano nella testa e spesso la facevano piangere.Ricordava bene quello che c’ era scritto su quel pezzo di carta che la faceva soffrire così tanto:

“So che il nostro legame comporta non pochi problemi e per questa ragione devo prenderne le distanze.Stò per trasferirmi nel Cansas,dai miei zii,perché voglio vivere sereno.Al mio ritorno se vorrai potremmo ricostruire quello che ho distrutto.Mi dispiace veramente,ma questo è il destino.Spero che accetterai la mia decisione.
Ti amo,Michael”

M:“Lo sapevo.È solo un maledetto pervertito.Scommetto che se la starà godendo con un'altra mentre io, qui mi dispero come un cane,e tutto perché?Vuole vivere una vita serena il signorino.Basta oramai è andata,inutile piangere sul latte versato.Me ne torno in Giappone,con o senza di lui.Ho già chiamato gli altri, ora devo solo aspettare la partenza di domani.”Improvvisamente Mimi si fa seria”Anche se …un po’ mi dispiace lasciare l’ America…in fondo mica è colpa di questo paese se devo andarmene.È tutta colpa di quello stupido di…di…”Scoppia a piangere”Stupido di un Michael!!!”