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Autore: deborahdonato4    16/12/2015    2 recensioni
Nico di Angelo ha appena capito i suoi sentimenti nei confronti del solare Will Solace. Quando finalmente possono passare del tempo insieme, per conoscersi meglio... Arrivano gli altri spasimanti di Nico, per nulla felici di vederlo con Will.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason/Nico, Nico di Angelo, Nico/Will, Percy/Nico, Will Solace
Note: OOC | Avvertimenti: Non-con
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Nico non si sentì affatto diverso dopo quel bacio.

Era il primo che dava nella sua vita – almeno, era quello che credeva – e aveva sperato in qualcosa di magico. Scintille, fuochi d'artificio, un coro di voci angeliche. Be', in realtà si aspettava di sentire delle ossa che ticchettavano una canzoncina poco allegra, delle risate terrificanti, o le farfalle scheletro che si agitavano nella sua pancia.

Ma nulla di questo era accaduto.

Baciando Jason, Nico non avvertì alcuna emozione. Nessuna sensazione, nessuna voglia matta di mettersi a correre e cantare, niente di niente.

 

Jason si scostò da lui, posandogli una mano sulla coscia, molto vicino alla poca pelle ancora coperta. Anche a quel contatto, Nico non si trovò affatto stupito nel non sentire nulla.

«Mi hai sorpreso parecchio, di Angelo.» sorrise Jason, sedendosi vicino a lui, guardandolo con gli occhi magnetici nascosti dietro le lenti degli occhiali.

«Anche tu. Pensavo ti saresti spogliato, prima di entrare.»

Nico si stese sul letto, passandosi un dito attorno all'elastico dei boxer, facendolo scattare contro la propria pelle. I suoi pensieri caddero sul braccialetto al sicuro nel suo anfibio. A chi apparteneva?

Jason sorrise, sfilandosi i boxer e stendendosi sopra il figlio di Ade, premendo il suo corpo nudo contro l'altro.

«Ora sono qui, nudo, e per te.» disse, con voce carica di desiderio.

Nico annuì. Non si sentiva minimamente eccitato all'idea di perdere la propria verginità. In realtà, non provava nulla, a parte un acuta curiosità verso quel braccialetto. A chi era caduto?

Jason iniziò a baciarlo lungo la gola, e Nico chiuse gli occhi, sperando di provare una scintilla di desiderio, un qualcosa che potesse affermare la sua umanità.

 

Quando sentì la mano di Jason scendere lungo i suoi boxer, Nico sussultò appena e invertì le posizioni. Spinse Jason premuto sul letto, a pancia in su, tenendogli forte i polsi. Non voleva che si liberasse.

«A questo punto potevamo usare le mie catene.» ridacchiò Jason, osservandolo.

«Chissà con chi lei hai usate.» sbuffò Nico.

«Fidati, non vuoi saperlo.»

Nico aggrottò la fronte, accigliato. In effetti non era interessato. Ma ricordò il braccialetto. «Dimmelo, avanti.» ordinò.

Jason si mordicchiò il labbro. «Il tuo dottore.»

«Che sarebbe... Solace?»

«Esatto.»

Nico rimase un momento a guardarlo. «Non credevo che gli piacessero cose del genere. E non pensavo nemmeno che gli piacessi tu.»

Il figlio di Giove lo guardò. «Perché? Ho qualcosa che non va?»

Nico accarezzò il suo corpo con lo sguardo. «Non hai nulla che non va. Solo pensavo che lui avesse gusti diversi.»

«Stai cercando di offendermi, di Angelo?»

«Forse.» Nico fece spallucce, poi abbassò la testa sul petto del biondo e iniziò a baciare la pelle chiara.

Jason fremette leggermente a quel contatto, e guardò Nico. Le sue labbra fredde premevano su tutta la sua pelle senza soffermarsi su nulla. Quando arrivò al suo sesso, Jason pensò che si sarebbe tirato indietro, ma invece Nico lo sorprese. Continuò a baciarlo, passando la lingua su di lui, e infine lo prese in bocca.

Jason gemette di piacere mentre Nico si affaccendava sulla sua erezione. Il moro indossava ancora i boxer, e Jason intravide quella dell'altro.

«Dei, Nico.» ansimò Jason, afferrandogli la testa e aiutandolo nei movimenti. «Ti hanno insegnato bene.»

Nico gli passò i denti sulla punta prima di spostarsi completamente e lanciargli un'occhiata.

«Non mi ha insegnato nessuno.» affermò, gli occhi scintillanti. Poi si riabbassò e riprese.

Jason si mordicchiò il labbro. Allora com'era possibile che fosse così bravo? Possibile che alcuni dei ricordi con Will stessero risorgendo?

Non doveva andare così. Nico con avrebbe dovuto ricordare niente, men che meno le cose fatte con Will. Perché la prima volta aveva funzionato, e la seconda volta no?

 

Nico si scostò dal suo sesso poco prima che Jason venisse. Raccolse il suo seme nella mano, leggermente disgustato, e si ripulì sui boxer dell'altro. Jason provò a mettersi seduto, ansimando. Voleva dargli un bacio, ma il figlio di Ade era sfuggente.

«Bene, Grace.» sorrise Nico, passandosi la mano pulita tra i capelli, che gli ricaddero a coprirgli un occhio. «Ora voltati.»

«Cosa?» Jason si mise seduto, fissandolo. «Non ho alcuna intenzione di voltarmi.»

«Ah. Allora abbiamo finito.» Nico scese dal letto, e si avviò alla porta.

Jason lo guardò sbigottito. «Aspetta! Te ne vai così?!»

«Tanto sono tutti a festeggiare il Natale, no?» sbuffò Nico, infilando un piede nell'anfibio. Toccò il braccialetto con il sole, e pensò di nuovo a Solace. Ecco dove aveva perso il braccialetto. Quando aveva fatto sesso incatenato con Jason.

Il figlio di Giove scese dal letto e gli si avvicinò, posandogli una mano sul fianco. Intendeva costringerlo, se necessario. Ma Nico alzò gli occhi su di lui, guardandolo con sfida.

Per una manciata di secondi, si confrontarono, poi Jason obbedì a quella muta richiesta. Si stese sul letto a gattoni, in attesa di Nico, chiedendosi perché si fosse sentito così sotto messo sotto quello sguardo.

Il figlio di Ade sorrise malizioso e gli si avvicinò. Lo penetrò con un dito, e ne aggiunse subito un altro, aumentando la velocità di secondo in secondo. Jason gemette piuttosto forte, e Nico gli allargò ancora di più le gambe. Si sfilò i boxer, eccitato dalla situazione, e lo penetrò senza tentennamenti.

Quando sentì il gridolino di Jason, Nico gli posò le mani sui fianchi e provò a farsi spazio. Era la prima volta, per lui. Jason sembrava invece abituato a quella posizione.

Dopo qualche minuto per far abituare Jason, Nico cominciò a muoversi piano. Non era male ma, ancora, non provava niente.

Jason strinse le coperte tra le dita gemendo di piacere e di dolore, mentre Nico aumentava il ritmo.

«Non è affatto male.» mormorò Nico ad alta voce, tra una spinta e l'altra.

«Nemmeno tu sei affatto male.» rispose Jason, ansimando, spingendo il bacino più contro di lui. Si chiese da dove fosse nata questa parte aggressiva di Nico. Doveva ammettere però che gli piaceva.

Nico gli strinse i fianchi e continuò, smettendo di parlare. Jason apprezzò la sua rudezza e, quando lo sentì venire con un gemito, si lasciò andare sul letto.

Jason mordicchiò il cuscino e si voltò verso Nico, che si stese supino vicino a lui, ansimando.

Jason gli posò la testa sulla spalla, e Nico gli scoccò una strana occhiata.

«Allora? Era la tua prima volta, vero? Non si direbbe affatto. Sei andato bene.» mormorò il biondo, trattenendo una risatina. Ormai Nico non era più vergine da tanto tempo.

«Sì, l'ho notato dai tuoi gemiti.» rispose Nico, mettendosi seduto e stiracchiandosi. Guardò la stanza per qualche minuto, poi si voltò di nuovo verso Jason. «Cosa si fa in queste situazioni?»

«Quale situazione?» domandò Jason perplesso.

«Be', dopo che hai finito. Cosa si fa?» chiese Nico, stiracchiandosi.

«Ah. Si sta a letto. Ci si coccola. Si dorme.»

«Mmh.» annuì il figlio di Ade, annuendo. «Non ho voglia di fare nessuna delle due cose. Quindi... Ciao.»

Nico recuperò i suoi boxer e li indossò, ignorando Jason. Prese il braccialetto e se lo mise al polso, infilandosi subito dopo gli anfibi. Un minuto dopo uscì dalla sua cabina, lasciando Jason da solo e confuso sul letto.

   
 
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