Limbo.

 

Vedo tutti che si danno baci. Coppie, non coppie, che importa, si baciano.

Baci.
Per me, baci mai dati, baci mai rubati.

Chissà com'è baciare qualcuno, chissà com'è farci sesso, e se proprio si è fortunati chissà com'è farci l'amore.

L'amore. Che strana forza è l'amore, le canzoni ne parlano sempre e non lo provo. Le canzoni ne parlano, sì, e non solo. I libri, la televisione, perfino i videogiochi, tutto trasuda amore, tutto parla d'amore, tutto narra l'amore e io no. Io no, perché posso solo immaginarlo, perché sono bloccata in un limbo. Il limbo, ahimé, è la consapevolezza che non sto sfruttando la mia gioventù. La mia vita è un'equazione e dopo l'uguale c'è la scuola. Vita uguale scuola. Ormai si esaurisce lì, per me.

Alla mia età si vive e io sono già morta dentro.

Sento la mia anima logorarsi, ogni giorno un po' di più, ma non succede niente, non provo niente, non incontro nessuno, sempre le stesse persone, sempre le stesse frasi di circostanza, le stesse situazioni, nulla di diverso, nulla di nuovo. Come se la mia vita fosse un film e ci fosse sempre il replay della stessa parte. S'è forse inceppato il dvd?
Sono vuota, in un limbo che pare non aver mai fine.

Non sto vivendo perché mi sento soffocare, mi sento soffocare perché non sto vivendo.

Voglio cambiare, ma non posso, non ci riesco, è questo il mio limbo, seccante, molesto, inadeguato.

E' come un'ombra, un vicino ficcanaso che non la finisce mai di spiarti, un mostro, il mio limbo.