Videogiochi > Tenchu
Segui la storia  |       
Autore: WaterfallFromTheSky    17/12/2015    1 recensioni
Haruko è solo una innocente ragazzina quando Lady Kagami irrompe nella sua vita, stravolgendogliela. Da quel momento, la giovane sarà costretta a fingere, a fare cose che logoreranno la sua anima, tutto per salvare se stessa e suo fratello. Riuscirà nel suo intento? Sarà capace, la ragazza, di mantenere intatti i suoi principi?
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2
 
-Ottimo lavoro, Haruko. Ora che Toda è rimasto senza il suo prezioso alleato, avremo la strada spianata-
-Ne sono lieta, mia signora-
-Continua così e, presto, diventerai uno dei miei guerrieri più validi-. Haruko, rigida nella sua postura diritta, rimase impassibile nonostante la cosa la inorridisse. Rispose semplicemente:-Sarebbe un onore-. Cos'altro poteva mai risponderle?
La donna le sorrise, in quel modo affilato e soddisfatto da gatto diabolico; Haruko restò immobile mentre la fissava in quei grandi occhi scuri e decisi, cosicchè non fu rilevabile il suo nervosismo.
-La tua famiglia sembra molto valida. Tu e tuo fratello continuate a riempirmi di soddisfazione, sebbene siate così diversi. Cosa facevano i vostri genitori?-
-Nostro padre era un contadino, mia signora. Nostra madre era solo una casalinga-. Non reputò opportuno rivelarle che era proprio da lei che aveva appreso l'arte di utilizzare a suo favore piante, fiori...e funghi.
-Mh, allora devono essersi impegnati parecchio nel concepirvi-
-Può darsi-. La guerriera suo superiore sorrise appena della sua stessa battuta, dopo di che cambiò discorso dicendo:-Si avvicina l'attacco al castello di Goda. Noi saremo al centro dell'azione, naturalmente. Se tutto va secondo i piani, potremo sbarazzarci di Toda e dare inizio alla nostra ascesa. Tieniti pronta perchè potresti essermi molto utile-
-Ma, signora...io non sono un asso nel corpo a corpo. Io...-
-Lo so bene, sciocca. Non osare mai più contraddirmi-. La voce dura della donna si fece improvvisamente tagliente; spaventata -si, quella donna la terrorizzava- Haruko chinò il capo e si affrettò a dire:-Mi dispiace, non si ripeterà più-
-Ritirati fino a nuovo ordine-
-Si, mia signora-. Haruko si prostrò in un inchino più lungo del normale e andò via, calibrando il passo per evitare di dare l'impressione di darsela a gambe.
Dannazione, la guerra tra Toda e Goda. Era davvero arrivato il momento, quindi. Non solo rischiava di perdere suo fratello, ma rischiava pure di trovarsi in mezzo a quella baraonda che non le si confaceva affatto. Ci avrebbe lasciato le penne. "Maledetta. Che sia dannata quella donna!". Doveva trovare un modo per avvelenarla, diamine. Doveva smetterla di lasciare che la terrorizzasse a tal punto. Doveva muoversi, prima che la situazione precipitasse irreparabilmente.
***
Si sentiva osservata. Probabilmente lo era. Fece comunque finta di nulla, continuando ad allenarsi in solitudine con la sua asta allungabile. Eseguiva una sequela di movimenti lenti e veloci alternativamente, tenendo lo sguardo fisso dinanzi a sè, sul verde della foresta di bambù. Quell'asta era la sua unica difesa. Finora non aveva mai avuto bisogno di utilizzarla...ma sapeva che, prima o poi, quel momento sarebbe arrivato. Forse era proprio quello.
Nonostante i suoi movimenti non avessero perso fluidità, lei si muoveva con sempre minore scioltezza. Colpa del nervosismo. Diamine, lei non sapeva combattere.
D'improvviso udì un frusciare di foglie alle sue spalle; svelta, si voltò puntando l'asta verso...Yoshi. Restò immobile, sollevata che fosse solo lui e al contempo maledicendolo per non essere uscito subito allo scoperto. Cos'è, la stava spiando? Inoltre, solo in quel momento si accorse che il suo cuore stava palpitando come quello di un ratto spaventato. Dannazione.
-Scusa, non ti volevo spaventare-
-Non importa- fece lei, abbassando l'arma. Il ragazzo le sorrise e disse:-Sei brava-
-Non quanto vorrei-
-Sei severa con te stessa-
-Purtroppo devo esserlo-. Il giovane ninja le puntò addosso i suoi occhi neri, serio; a disagio, Haruko chiese:-Che ci fai qui?-
-Si avvicina la guerra. E' questione di giorni-
-Lo so-. Lo maledisse nuovamente: con quell'allenamento Haruko aveva sperato di sgombrare la mente dai mille piani folli che la affastellavano, tutti concentrati su un unico obiettivo, ossia uccidere quella pazza. Eppure era inavvicinabile: non era mai sola, non si faceva servire da nessuno perchè non era una nobile...
-Qualcosa non va?-
-No. Cioè...sono preoccupata. Per la guerra, intendo-
-Anch'io. Molto-
-Perchè? Credevo non vedessi l'ora di combattere per la nostra causa-. Usare quella parola, "nostra", le costò molto, come se tenesse qualcosa di amaro sulla lingua. Quella non era di certo la sua di causa...
-Si, certo che lo voglio. Infatti non è per me che sono preoccupato-
-E per cosa, allora?-
-Per chi- replicò lui, sorridendo leggermente. E continuava a fissarla. Haruko, ancor più a disagio, abbassò lo sguardo e gli diede le spalle, maledicendo ora se stessa: perchè durante le missioni era capace di fingersi debole, sicura, inoffensiva o indifferente a piacimento e in quei momenti invece riusciva soltanto a fuggire? Aprì la bocca per salutarlo e allontanarsi con una scusa, ma se lo ritrovò alle spalle e poi faccia a faccia, dato che le aveva preso le spalle per voltarla verso di sè. Erano dannatamente vicini e Haruko si sentì arrossire, infatti abbassò lo sguardo e fece un passo indietro per scostarsi. Yoshi le chiese, dolente:-Perchè hai paura di me?-
-Io non ho paura di te. Non essere ridicolo-
-E allora perchè sei sempre così sfuggente?-
-Io....-.
"Sei bellissima"
"Dai, scemo...".  
Haruko strinse forte le palpebre e fece un altro passo indietro, come per scacciare quel lieve ricordo; solo quando riaprì gli occhi si accorse che stringeva l'asta convulsamente con entrambe le mani.
-Ti senti bene?-. Yoshi era così gentile, nonostante fosse un assassino e avesse scelto di seguire una violenta svitata. Soprattutto, era gentile con lei. Ma lei non poteva permetterglielo. E non voleva.
-Io...io non posso. Per favore...lasciami in pace-. Yoshi sospirò, i suoi lineamenti delicati intrisi di dispiacere. Ma Haruko non poteva farci nulla: in quel clan chiunque era suo nemico. Chiunque tranne suo fratello. Non poteva legarsi a nessuno, in nessun modo. Ma soprattutto nel modo in cui voleva Yoshi...
-Almeno posso fissare delle lame alle estremità della tua asta? Ti servirà un'arma più pericolosa in previsione della guerra-
-Cosa?-
-Ero un fabbro prima. Oltre a essere un ninja. Forgiavo io stesso le armi per me e per la mia famiglia. E le forgio anche ora per il clan-. La domanda di Haruko però non si riferiva a questo. Possibile che lui fosse disposto a rendere la sua arma migliore nonostante lo avesse allontanato nuovamente?
-No, ti ringrazio. Andrà bene così- rispose lei, dolcemente. Non aveva intenzione di approfittare della gentilezza di Yoshi...ma soprattutto non era affatto propensa a dover provare gratitudine per chiunque in quel clan. Se fosse riuscita a raggiungere il suo obiettivo, lo avrebbe fatto da sola, poco importava se le sarebbe costato la vita.
Yoshi annuì e non insistette, cosa che la ninja apprezzò molto; si limitò a dire:-Bè, allora io vado. Buona serata-
-Anche a te-. Immobile, osservò il ragazzo voltarsi e allontanarsi, la coda color carbone che gli accarezzava la nuca, tra le spalle forti. Solo quando fu andato via si accorse che stava trattenendo il respiro, così lo rilasciò, tentando di recuperare la calma. Ma sobbalzò e quasi lanciò un grido quando si ritrovò le mani di qualcuno sulle spalle; si voltò di colpo, l'asta tesa contro il nemico, ma quando vide di chi si trattava sbuffò sonoramente e sbraitò:-Ooohhh, Raundomaru1!! Mi hai spaventata a morte!-
-Eheheh, eri distratta! Haruko era col suo nuovo fidanzato!-
-Non dire scemenze, non è il mio fidanzato!-. Abbandonò subito il tono rude e gli dedicò un sorriso quasi materno; era l'unico che lo meritasse in quel covo di matti.
-Però, sei diventato bravo. Non ti ho proprio sentito!-
-Lady Kagami dice che Genbu deve diventare più forte, e Genbu diventa più forte per Lady Kagami!-. Il volto della giovane si adombrò all'istante, il suo cuore si gonfiò d'odio e per poco non temette che si lacerasse. Lady Kagami. Quella maledetta, dannata pazza furiosa...
Aveva irretito suo fratello con qualche moina. Era riuscita perfino a fargli credere che avesse ucciso la loro famiglia per una buona ragione. Haruko spesso aveva dovuto sopprimere l'impulso di assestare un colpo al centro di quella zucca vuota di suo fratello...come in quel momento. Avrebbe voluto spaccargliela quella testa pelata. Lo odiava. E odiò ancor di più Lady Kagami perchè per colpa sua finiva per odiare anche suo fratello.
Haruko si ritrovò a sospirare tristemente e a dire:-Raundomaru, noi non dovremmo essere qui. E' una guerra che non ci interessa. Ti ho già spiegato che....-
-Raundomaru ora è Genbu. E Genbu segue Lady Kagami-
-Ma....!-
-Lady Kagami è buona con Genbu. Sa quanto vale Genbu-
-Sarà buona con te ma...!-
-Genbu vuole bene a Lady Kagami-
-E a me vuoi bene?-. Si pentì all'istante di aver posto quella domanda perchè temeva la risposta oltre ogni dire. Potè giurare che per un attimo il cuore le si fosse fermato mentre fissava il suo corpulento fratello, che ricambiava in silenzio con la solita espressione stolida sul faccione rotondo.
-Genbu vuole bene a Haruko, certo! Ma vuole bene anche a Lady Kagami-. Era assurdo. Quasi le caddero le braccia. E le si inumidirono gli occhi, ma trattenne le lacrime con tutta la forza che possedeva. Purtroppo non riuscì a celare uno sguardo duro e affilato, difatti il ninja lo percepì e spalancò i piccoli occhi, esclamando:-Haruko è molto arrabbiata con Genbu!-
-No, Haruko è arrabbiata con Raundomaru-. La ragazza, rigida, si voltò e si allontanò, più arrabbiata che mai, piantando il suo fratellone lì in mezzo alla foresta, perplesso.
***
Prese una boccetta di vetro e vi versò all'interno la polverina grigiastra, ottenuta poco prima sminuzzando una particolare varietà di fungo velenoso, piuttosto raro per giunta. Era molto tossico, ed era riservato ad una persona "speciale"...
Haruko tappò la piccola boccetta e la nascose sotto il duro giaciglio che la ospitava. Il problema ora era quando e come utilizzare quel veleno su Lady Kagami. Non ci era riuscita per tutti quei mesi...
-Sorellina!!-. Era Raundomaru, si avvicinava alla svelta. Prima che lui arrivasse nella sua celletta, la ragazza si affrettò a far sparire le varie boccette e gli utensili coi quali sminuzzava i funghi: suo fratello era poco sveglio, ma non si poteva mai sapere. Ancora una volta le fece male constatare che non poteva fidarsi nemmeno di lui...
-Eccoti!-
-Ciao, Raundomaru-. Haruko apprezzò molto che, una volta tanto, suo fratello non le avesse ricordato che ora era Genbu, non Raundomaru.
-Cosa stavi facendo?-
-Uhm, riposavo. Tu?-
-Lady Kagami mi ha detto di venire a chiamarti! Ha convocato tutti i ninja!-. Haruko, preoccupata, si alzò dal giaciglio e seguì suo fratello, che quasi saltellava dalla gioia, come un bambino che sta per ricevere un grandioso regalo di compleanno.
Lady Kagami aveva convocato tutti i ninja. La cosa non poteva che agitarla. Sospettò che si trattasse della famigerata guerra tra Goda e Toda. Pur sconfortata, sperò vivamente di sbagliarsi, anche perchè altrimenti avrebbe dovuto rimandare l'uccisione di Kagami.
Haruko seguì il fratello fino al punto centrale di quell'intrico di caverne: vi era un ampio spazio, talmente vasto da farci stare una nave -difatti si vociferava che la signora avesse in mente proprio di far realizzare un veliero, e proprio in quel posto- e in quel momento era gremita di ninja che parlottavano e bisbigliavano tra loro. Al centro di quella baraonda, su un rilievo di roccia, torreggiava Lady Kagami, fiera e seriosa nella sua armatura succinta; alle sue spalle vi erano tre dei suoi combattenti migliori, ossia Biakko, affiancato da quella enorme e spaventosa tigre bianca che aveva ammaestrato, Suzaku e Seiryu. Il quarto era proprio Raundomaru, che infatti salutò Haruko con la mano e un sorriso entusiasta e si addentrò nella folla per raggiungerla. La giovane inorridì e rimase ai margini della calca: non aveva dubbi sul fatto che la donna sarebbe stata in grado di farsi sentire forte e chiaro fino a lì.
Trascorsero ancora alcuni minuti, durante i quali giunsero altri ninja: Haruko fu stupita di quanti seguaci lei avesse. Sapeva che fossero in moltissimi, ma non pensava così tanti. Possibile che tutta questa gente credesse ciecamente alle parole di quella fuori di testa?
-Ehi-. Alla sua destra apparve Yoshi; lei lo salutò con un cenno del capo e lui le si affiancò. Le disse:-Pare che la guerra abbia inizio-. A conferma di quelle parole, Kagami fece un passo avanti su quel palco roccioso e tanto bastò a far tacere ogni singolo ninja presente. Si diffuse improvvisamente un silenzio carico di aspettativa.
-Compagni miei- esordì, con voce decisa e ben udibile -è giunto finalmente il momento che tanto attendevamo. Lord Toda intende attaccare il suo rivale tra tre giorni esatti. E sarà tra tre giorni esatti che nascerà ufficialmente l'Aurora di Fuoco!-. Un coro di approvazione si levò d'un tratto, ma fu breve: nessuno voleva eclissare Lady Kagami quando parlava, nemmeno se era per appoggiarla. La donna fece planare lo sguardo su tutta la folla mentre continuava, con fervore:-Si avvicina la nostra rivincita. La rivincita dei ninja. Siamo forti, potenti, letali; non dobbiamo sottostare a nessuno. Non dobbiamo vendere le nostre vite a nessun signorotto superbo che pretende di assoldarci e comandarci a bacchetta. Possiamo avere il mondo. E lo avremo!-. Altro coro di approvazione; Haruko aggrottò leggermente le sopracciglia, contrariata. Era l'unica a vedere la follia in tutto ciò?
-Toda ha i giorni contati. Quando meno se lo aspetta, spegneremo la sua inutile vita e sanciremo la nostra indipendenza. A quel punto, nulla potrà fermarci!-
-Nulla!- gridarono tutti, sollevando un pugno. Perfino la tigre di Biakko, Kiru, che era comodamente accovacciata ai piedi del suo minuscolo domatore, si sollevo sulle poderose quattro zampe, attenta.
-Ringrazio tutti voi per aver scelto di seguirmi, per aver scelto la libertà. Perchè è questo che io voglio, che conquisterò e che donerò anche a voi, col vostro aiuto. Ce la meritiamo di diritto e nessuno ce la toglierà! Vi prometto che arriveremo fino in fondo, costi quel che costi! Il mio sogno, il nostro sogno, si realizzerà e saremo liberi!-
-Siiiii!-
-Viva Lady Kagami!-. Haruko a stento trattenne una smorfia di disapprovazione, ma non riuscì proprio a unirsi a tutto quell'esaltato entusiasmo. Anzi, le toccò i nervi vedere come Raundomaru pendesse dalle labbra di Kagami, eccitato come un bambino. Ciononostante, dovette riconoscere l'abilità di quella donna di attirare l'attenzione su di sè con la sua aura forte e determinata. Era solo una giovane donna, eppure appariva invincibile, come se avesse potuto combattere quella guerra da sola, raggiungere quel suo pazzesco obiettivo senza l'aiuto di nessuno. Ma il punto era proprio questo: nonostante la forza che sprigionava con uno sguardo, con la sua voce, con la sua gestualità, con le sue parole, faceva sentire indispensabili tutti i suoi seguaci. Conquistava la loro fiducia. Era nata per essere un leader.
-Nei prossimi giorni ognuno di voi sarà convocato. Ad ognuno di voi verrà assegnato un preciso compito in questa guerra. State pur certi che ognuno farà la sua parte-. Nuovo boato entusiasta, a conferma delle riflessioni di Haruko. Accidenti, per quanto la odiasse, non potè che ammirarla, non potè che desiderare la sua forza interiore e la sua capacità di intimorire e affascinare chiunque...
-Cos'è quella faccia, Haruko?-. La ragazza si riscosse da quei pensieri cupi; solo allora si accorse che Yoshi non aveva esultato come tutti gli altri. Pochi altri avevano fatto come lui. Lo apprezzò, anche se ciò non significava affatto che non avrebbero seguito ciecamente quella psicopatica.
-Niente. Tutto a posto-. Si, tutto a posto. A gonfie vele. Aveva insomma tre giorni per uccidere Kagami. Se ci fosse riuscita, avrebbe anche evitato quella futile carneficina.
 
1Raudomaru: raundo = rotondo, maru = ragazzo
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Tenchu / Vai alla pagina dell'autore: WaterfallFromTheSky