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Autore: moonknight    19/12/2015    1 recensioni
Dopo la guerra contro Gea il mondo sembra aver trovato la sua calma, ma è destinata a non durare tanto. Nyx è decisa a voler conquistare il mondo, e toccherà a due semidei e ad un mortale a cui è stata data una grande occasione dover recuperare tre pezzi di un'arma capace di esiliare la divinità primordiale nel Tartaro. Non vi farò la solita domanda "Ce la faranno i nostri eroi...?" perché, diciamolo, è stupida. Sappiamo che ci riusciranno, ma sta a voi vedere come.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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I miei amici mi prendono per pazzo, poi se ne assicurano

Raggiungemmo Robert alla cabina di Tyche (ma dai, quello sciagurato, figlio della dea della fortuna) circondati da decine di occhi che mi fissavano. Gli unici che si avvicinarono furono due ragazzi sui diciotto anni: si presentarono come Percy e Annabeth, ed era chiaro che fossero fidanzati. - Fratello, sei stato straordinario! Quando arrivai io al campo la affogai nel gabinetto, ma questa è classe! - mi disse con entusiasmo il ragazzo, come se mi conoscesse da una vita, battendomi il cinque. Quando mi presentai, mi chiese chi fosse il mio genitore divino: lo guardai e sorrisi, dicendo - Tieniti forte stasera al falò, Percy. Ne sentirai delle belle. - Mi stava già simpatico.

Capivi di starti avvicinando alla cabina di Tyche dalla quantità di monetine e gratta-e-vinci che trovavi lungo la strada. Salutai Bobby con un cenno, che ricambiò. Poi sembrò non capire, e si fiondò a cercare spiegazioni, che non tardarono ad arrivare. Avevo in programma di raccontare tutto dopo, al falò, una volta sola, ma non potevo dire di no agli occhi da cucciolo di Hope, e vuotai il sacco. Finii di raccontare in tempo per la cena, mentre i due mi guardavano ancora sconvolti.

Mangiai al tavolo della Casa Grande, perché, a quanto pare, avevano rigide leggi sul dove ti dovevi sedere. Solo allora notai quanti fossero i semidei e come fossero diversi a gruppi: a parte il tavolo di Ermes, che era pieno di persone dalle caratteristiche diverse (mi spiegarono che andavano lì i semidei non ancora riconosciuti), notai la serietà del tavolo di Atena, dove ognuno mangiava con gli occhi su un libro diverso, o quelli di Efesto, che finivano in fretta e furia di mangiare per finire i loro progetti, quelli di Dioniso che tracannavano qualsiasi bevanda possibile dai loro boccali, e quelli di Apollo, che scherzavano e sorridevano, chi col camice da medico, chi con l’arco in spalla.

Finita la cena ci spostammo tutti nella zona del falò: nonostante i canti allegri, il centauro Chirone se ne stava in disparte, e per la prima volta lo vidi con il suo corpo equino, a testa bassa e con la coda saettante a destra e sinistra per il nervoso. Il fuoco era di un rosso acceso, luminoso e caldo, ma con piccole fiammelle più scure: mi stavo concentrando sul braciere quando fecero il mio nome e mi alzai, prendendo posto davanti a tutti i semidei. Raccontai la mia storia, la mia vita. Mi aprii a loro senza problemi, come se stessi parlando con i miei migliori amici, e continuai nonostante tutte le occhiatacce, gli sbuffi e i ringhi provenienti dai figli di Ares e le facce stupite degli altri semidei. Per un istante mi sentii come a casa, quando mamma e papà ordinavano la pizza e mangiavamo tutti insieme, vicino al camino guardando un bel film. Quando finii di parlare e tornai al mio posto, notai nella folla le facce di Percy e Annabeth: il primo a bocca aperta, occhi spalancati, mi sembrava di vedere il criceto nella sua testa correre sempre di più per cercare di capire se fosse veramente possibile tutto ciò; Annabeth invece sembrava scavarmi nel profondo dell’anima con quei suoi occhi grigi, mentre la bocca era contratta in un sorriso curioso, come se fosse contenta di poter sapere sempre più cose del mondo che la circondava.

Dove poco prima mi trovavo io, adesso c’era Chirone, e tutti gli sguardi si puntarono su di lui, fissi e silenziosi; dopo qualche secondo di quiete, dove solo il fuoco si sentiva scoppiettare, il centauro prese la parola: - Campeggiatori, ho brutte notizie da darvi. Avrete sicuramente notato che adesso il sole si vede poche ore al giorno, e ogni volta la sua luce dura sempre di meno. Purtroppo ci troviamo senza l’aiuto delle profezie, ma gli dei, che hanno di recente tenuto un consiglio di emergenza, non hanno dubbi: Nyx, la divinità primordiale della Notte, risiedente nel Tartaro, si sta risvegliando preparandosi a una guerra. - a quelle parole il caos si diffuse tra i mezzosangue, e vidi il panico sui volti di Percy e Annabeth. Il centauro, poi, battendo uno zoccolo sul suolo, richiamò l’attenzione dei semidei, e continuò: - Abbiamo bisogno di un’impresa. Secondo una leggenda, in tempi lontani, Emera e Etere, figlie della Notte e dee del giorno e della luce, costruirono una fiaccola con i loro poteri, ma quando vennero scoperte dalla madre, furono costrette a dividere lo strumento in tre parti; secondo gli dei, queste si trovano in tre grandi città americane: Washington, Nashville e Atlanta, molto probabilmente negli edifici più importanti e con un maggiore valore storico. - A quel punto, proseguire era necessario, ma Chirone non voleva chiedere troppo ai suoi eroi. - Ci sono volontari? - concluse con lo sguardo fisso a terra.

- Io. - dissi, alzandomi e sostenendo lo sguardo del centauro. Avevo di nuovo centinaia di paia di occhi fissi su di me, e girandomi a guardare notai le facce sconvolte dei miei amici Robert e Hope, che dopo un muto accordo si alzarono, completando la squadra. Chirone ci stava fissando, cercando di capire il perché delle nostre azioni, e dopo un gran sospiro, dichiarò che il falò era concluso, che tutti sarebbero dovuti andare a dormire, e che i diretti interessati sarebbero stati accompagnati la mattina seguente all’aeroporto. Un’orda di semidei sciamò verso le proprie case, ma io rimasi lì, seduto e con gli occhi puntati al focolare, che piano piano prendeva colorazioni sempre più scure. Quando mi passarono davanti Hope e Rob li guardai negli occhi, e per un lungo attimo, il tempo parve fermarsi. - Siete sicuri di voler venire con me? - il figlio di Tyche sorrise divertito, poi aggiunse - Avrai bisogno di fortuna, amico mio. E poi, siamo una squadra. - concluse tendendo la mano col palmo verso terra; ci appoggiai sopra la mia, poi fissammo Hope, che con un sospiro e un - Se non ci fossi io, finireste ammazzati nel giro dei primi venti minuti. - appoggiò la mano sulla mia. - Compagni fino alla fine. -

Abbracciai quei matti e li augurai buonanotte, dirigendomi verso la Casa Grande dove avevano allestito un letto vicino la testa di leopardo viva solo per me, quando una mano mi si posò sulla spalla, e girandomi notai la mia ship coppietta felice preferita. I due mi guardarono attentamente con un misto di gratitudine e preoccupazione, e dato che il silenzio si stava facendo imbarazzante (come al solito, qui al campo) infilai le mani in tasca e mi guardai la punta delle converse pensando a cosa dire. - Percy, Annabeth… quando vi ho conosciuti, guardando nei vostri occhi ho visto quello che avete passato: la folgore, il mare dei mostri, il labirinto, la guerra contro Crono, i Sette della Profezia, la battaglia contro Gea, il Tartaro… quando Chirone ha parlato di un’impresa ho visto il panico sui vostri volti, ma sapevo che se nessuno si fosse fatto avanti voi vi sareste buttati nella mischia. Il fatto è che il Campo ha bisogno di voi. Nyx ha un esercito, e anche se la nostra impresa dovesse riuscire perfettamente, il Campo sarebbe comunque in pericolo; non vi prometto di evitare la guerra, ma giuro sullo Stige che farò di tutto pur di diminuire le perdite… Buonanotte, ragazzi, preparate i semidei ad un’ultima grande guerra. -

ANGOLO AUTORE
Abbiamo capito chi partirà, dove andranno i nostri eroi e cosa stanno cercando, è tutto proto per l'avventura, no? *musichetta eroica in sottofondo.*
Percy e Annabeth. Allora. Credo si sia capito che la mia amata Percabeth non se ne starà in disparte durante la battaglia solo perchè non andrà in missione; tutt'altro, loro due hanno il compito di preparare il Campo ad un attacco dell'esercito di Nyx, che, inutile dirlo, arriverà e sarà devastante.
I nostri tre matti, invece, all'alba partiranno per Washington. Quanti problemi avranno durante il viaggio?
-Moonknight

   
 
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