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Autore: kamy    20/12/2015    1 recensioni
(Wtf). A vincere gli Hunger Games sono sempre un maschio e una femmina di due distretti. In questo caso hanno vinto il favorito Cato e Katniss. L'unico modo per entrambi di continuare a vivere è dare in pasto al Distretto 1 la loro storia d'amore. Riuscirà davvero un sentimento a nascere tra questi due?
Scritta a quattro mani con Darcy Taserqueen Lewis..
Genere: Dark, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cato, Katniss Everdeen
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.7 Fiona

- Per Capitol sono io la preda - ripensò Katniss. Avanzò lungo il palco, tenendo un braccio alzato. Guardò Cato sfilare davanti a lei, salutando. I flash delle macchine fotografiche la abbagliavano e il brusio delle voci rimbombavano tutt'intorno. Effie singhiozzò, seduta su una poltroncina, dimenando un fazzolettino rosa di pizzo con disegnate delle spighe di grano viola fosforescenti. "Fanno i loro primi servizi fotografici" piagnucolò. Cato si voltò e Katniss lo guardò cingerle la vita.
"Dobbiamo baciarci, vero?" bisbigliò con voce inudibile al ragazzo. I muscoli di Cato erano rilassati, la sua espressione serena. I flash dei fotografi si riflettevano nelle sue iridi chiare.
"Non diverte nemmeno me, ma basta solo che appoggi le labbra sulle mie e mi abbracci" suggerì il giovane, "Possibilmente, evitando di inciampare" commentò, prendendola al volo prima che cadesse e baciandola fra i sospiri generali.
"Visto? Mi sono anche lavato i denti" sussurrò per scherzare.
Katniss assottigliò gli occhi e si raddrizzò, passandosi la lingua sulle labbra. "Sai, mi sta venendo in mente un soprannome con cui potrei chiamarti" sibilò a voce inudibile. Gli sorrise, sbatté le palpebre facendo fremere le ciglia e si rialzò in piedi. Si voltò verso il pubblico, il suo viso brillava. Un paio di ragazzi sospirarono al suo sorriso e un paio di giovani alzarono dei cartelloni olografici in cui venivano riportate le sue foto con Cato. Katniss prese la mano dell'altro vincitore e continuò la passerella. Raggiunsero i truccatori, che gli rifecero il trucco nuovamente. Katniss sentiva il sudore pizzicare, la luce bollente dei riflettori si abbatteva sui visi di entrambi i giovani. Alcuni rivoli di sudore scendevano anche sul viso di Cato, nonostante i muscoli del suo viso non fossero contratti.
"D'accordo pausa, dobbiamo far arrivare il prossimo cambio di vestiti" disse una truccatrice. Un cameramen indicò un camerino.
"Andate lì, devono venire i bambini a fare visita ai Vincitori" spiegò. Cato e Katniss seguirono l'indicazione.

*************

Una bambina si avvicinò a Katniss, appoggiandole accanto un cesto di frutta adornato da un fiocco di seta rossa. Mise le mani sulla gamba di lei e si sporse, facendo ondeggiare le treccine che portava ai lati del capo.
"Io sono Fionda, del Distretto due" si presentò. Un bambino con un ciuffetto biondo si avvicinò a Cato che lo prese in braccio. La piccola sorrise alla vincitrice e ticchettò con la punta dei piedi sul pavimento, guardò il suo coetaneo e si voltò di nuovo verso Katniss.
"Posso stare in braccio a te?" chiese. Cato ghignò.
-Sarà divertente - pensò. "Come ti chiami?" chiese al piccolo davanti a sé.
Katniss socchiuse gli occhi, sorrise e si sporse in avanti. I suoi gesti erano meccanici, ma prese la bambina in braccio da sotto le ascelle e se la mise sulle gambe. Le guance della ghiandaia imitatrice erano arrossate. "Ciao Fiona, lo sai che ho una sorellina poco più grande di te?" chiese.
"Come si chiama? Ha le treccine come me?"chiese Fiona. Le sue iridi azzurre si specchiarono in quella della più grande.
"Sai, mia sorella parteciperà ai prossimi giochi, ma non sono sicura che voglia andarci..." confessò. Cato intanto ticchettò sulla fronte del più piccolo.
"Non basta solo il coraggio, bisogna usare il cervello quando sei lì, nell'oscurità dell'arena" narrò. Il piccolo spalancò la bocca ad o.
Katniss giocherellò con la treccina di Fiona e le annuì.
"La mia paperetta si chiama Pym e ama le trecce" le spiegò. Guardò il bambino in braccio a Cato, il piccolo dimenava le mani e ridacchiava.
Katniss accarezzò la guancia della bambina. "Auguro tutta la fortuna del mondo a tua sorella". Aggiunse e la voce le divenne più roca.
- Non può essere giusto tutto questo. Non può! - pensò.
"Tu puoi...". Fiona abbassò la voce. "Dire alla mia sorellina di non andare, se non pescata? Io non voglio 'che muore' "chiese piano. Vide una telecamera avvicinarsi, si voltò verso di lei e le sorrise, sventolando la manina paffutella. Cato guardò le due e passò la mano tra i capelli biondi del piccolo sulle sue gambe.
"Alexander, sei adorabile, perché non andiamo a fare un giro con tutti questi signori? Magari ci spiegano anche come fanno le loro foto..." suggerì.
- Devo allontanare la gente da quelle due, speriamo che lo staff abbocchi - pensò.
Alexander batté le mani e saltò giù dalle gambe di Cato.
"Andiamo! Andiamo!" strepitò il piccolo. Le telecamere si puntarono su di lui e sul biondo.
Katniss vide la troupe seguire loro e si voltò nuovamente a guardare Fiona. Le strinse le mani e la guardò negli occhi.
"Penserò a cosa fare con la tua sorellina. Va bene?" domandò. Le iridi di Fionda divennero liquide.
"Mamma e papà non capiscono, io si " sussurrò la piccola. Consegnò a Katniss un biglietto, su di esso erano scritte alcune indicazioni, delle frecce e la mappa di un archivio bibliotecario.
"Lo dia al signor Cato, nessuno vuole veder morire altri bambini" sussurrò la bambina. I suoi occhi si spalancarono e rabbrividì.
"Se vado io nell'Arena, al posto di sorellina, mi farò male. Mamma è stata lì, dice che è bruttissimo, ma non ha voluto raccontarmelo perché sono piccola. Il foglietto te lo manda la mamma" bisbigliò, tremando più forte.uttissimo, ma non ha voluto raccontarmelo perché sono piccola. Il foglietto te lo manda la mamma" bisbigliò, tremando più forte.
Katniss le baciò la fronte e la mise a terra, nascondendosi nel corsetto il foglietto.
"Sei stata coraggiosa, ma da qui lascia fare a noi" le sussurrò dolcemente. Vide la telecamera tornare ed aiutò la piccola a salutare ancora con la manina. La bambina aveva smesso di tremare e stava sorridendo di nuovo.
"Spero di rivederti mia piccola fan. Così potrai conoscere il mio bimbo" disse. 
Guardò Fiona allontanarsi, si voltò verso Cato e le sue iridi grigie divennero di un colore più metallico.





  
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