Un paio di occhi cerulei lo fissavano dall’altra parte della strada. Un ragazzina dai lunghi capelli color ebano gli sorrideva dolcemente e chinando il capo lo guardava bieco.
Kiba attraversò il pezzo di strada che li separava e le sorrise.
- cosa ci fai tu qui?-
- aspetto…-
E le guance della ragazzina si colorarono istantaneamente di rosso.
Kiba le sorrise ma sospirò. Amava il rossore di quelle guance, davano un tocco di colore in quella figura così apatica. Era strano come il colore della pelle e degli occhi di Hinata fosse molto più chiaro del colore dei suo capelli. Una caratteristica peculiare, che però la rendeva simile ad un essere fatato.
Ed era così che Kiba la vedeva, bellissima come una fata, irraggiungibile, a cui piaceva nascondersi dietro il fitto buio dei suoi pensieri, che preferiva arrossire piuttosto che ammettere quali erano veramente. Hinata era così, le piaceva nascondere le cose, era timida e non le piaceva far soffrire gli altri.
Quando amava lo faceva con tutta se stessa ed era proprio per questo che lui sospirava. Sapeva chi aspettava, l’aveva capito dal guizzo di gioia negli occhi di lei, e aveva capito anche che Naruto, questo, non l’avrebbe mai immaginato. Naruto non capiva Hinata veramente, forse non si sforzava, o forse solo Kiba che la amava veramente poteva riuscirci. Pensava questo e la rabbia lo assalì. Non era arrabbiato solo perché il suo amore non era ricambiato, era arrabbiato perché sapeva che lui avrebbe potuto darle di più.
E il suo amico Naruto si trasformò nel suo nemico…
Intanto Hinata si era seduta sull’erba e aveva preso una margherita tra le mani. Il vento le soffiava tra i capelli e la sua figura sembrava ancora più fragile. Lui avrebbe voluto stringerla a se, avrebbe voluto, ma non l’avrebbe fatto mai.
- m’ama, non m’ama…-
La litania infantile si sperse nell’aria e la voce di Hinata gli scese in un attimo dentro l’anima. Com’era dolce e confortevole. Era come quando si sedeva sul dorso del suo cagnolino e lo sentiva correre lontano. In tutte e due le situazioni, si sentiva a casa.
Era veramente importante sapere se lei lo amava? Kiba non lo sapeva, però seguiva i movimenti della ragazza, quasi ossessivamente. Ma Hinata continuava la sua filastrocca sorridente. Kiba vedeva i petali cadere sull’erba, facendo una giravolta oppure perdendosi, portati via dal vento. Perché Kiba torturava se stesso? Perché non andava via? Una strana forza gli diceva di rimanere, ma per vedere cosa? Ce l’avrebbe fatta?
- non m’ama…-
Un altro petalo che veniva portato via dal vento. Perché non gli era sufficiente sapere che Hinata gli voleva bene? Sapere che alla fine anche lei si sentiva a suo agio quando era con lui. O forse era solo indifferenza? Non lo sapeva, perché riusciva solamente a perdersi in quegli occhi color del ghiaccio, si perdeva fissando il suo sorriso dolce e gentile.
- m’ama.-
E l’ultimo petalo venne strappato via. La voce di Naruto risvegliò Kiba dai suoi pensieri e Hinata scattò in piedi. Sorrideva come non sorrideva mai con nessuno, neppure con Kiba. Per un attimo i suoi occhi parvero illuminarsi come se la luce li avesse colpiti per la prima volta. E Kiba seguì il contorno del petalo che cadeva per terra. Si incastrò sotto una pietra e intanto Hinata si voltava verso di lui. Gli sorrise con il suo sorriso gentile, ma dietro la sua espressione si vedeva la felicità, quella pura e semplice che forse Kiba non sarebbe mai riuscito ad ottenere.
- Io vado Kiba, ci vediamo.
E sorridendo si allontanò. La voce di Naruto risuonò, forse lo chiamava ma Kiba non si voltò. Poi ci fu un piccolo silenzio, quando una mano bianca e piccola toccò la spalla di Kiba.
- Sei sicuro di stare bene? Sembri strano… se vuoi rimango co…-
- No vai, Naruto ti aspetta. Io starò bene.-
E le sorrise. Hinata titubava ma la spinse via, avrebbe fatto lui i conti dopo con la sua coscienza, se ne avesse avuto il tempo. Anche Naruto gli sorrideva sta volta e questo non riusciva a sopportarlo.
Si voltò e corse via, dietro di lui Hinata era rimasta con un braccio teso e il vento la avvolse. I capelli neri le volarono tutti intorno alle spalle e il sorriso scomparve via. Una smorfia di dolore le apparse sul volto e gli occhi si riempirono di lacrime. Naruto le fu subito accanto.
- Hinata! Cos’hai anche tu?
- No nulla, è che mi entrata qualcosa nell’occhio.-
E si passò una mano sugli occhi. Naruto preoccupato la sorresse dalle spalle.
- Andiamo a casa, ti va?
- Andiamo via…-
Lontano una figura scappava via, con in mano un petalo di margherita, l’ultimo…

If I could take your pain away __Se potessi portare via il tuo dolore
I would scream for you ________io urlerei per te
And I'll bleed for you __________e sanguinerei per te
So you'll never _______________così tu mai
feel this way again ____________più dovrai sentirti in questo modo
When you're in my arms _______quando sei tra le mie braccia
I would scream for you ________urlerei per te
I will bleed for you. ___________Sanguinerei per te



Allora, questo è un regalo per la più grande maestra che possa esistere, Princess Hina, meglio nota come Ali, una delle scrittrici più brave e splendide della terra. Per il tuo compleanno [perdonami se ti faccio solo ora il regalo] volevo fare qualcosa di speciale, e questo raccontino spero che ti piaccia, ci ho messo l'anima XD
Grazie di essere ciò che 6
grazie di farmi divertire quando sono giù
grazie per i tuoi consigli favolosi
grazie per avermi insegnato a vivere
grazie, perchè hai fatto di me questa scrittrice pazza che sono adesso
Grazie! Ti amussolo <3