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Autore: Ladyoftherainbow    20/12/2015    3 recensioni
Comunicazione importante della W|C|K|D
Il test è finalmente terminato. Abbiamo la cura. I corpi dei membri ‘morti’ sono stati rimesti in azione. Sono già stati rimessi in comando della propria mente. Possiamo spedirli a Paradiso come era stato promesso.
Ava Paige.
E se in realtà i morti, non fossero morti? Se la tecnologia avanzata della W|C|K|D avesse fatto in modo di creare un corpo esattamente uguale al loro e controllarlo attraverso la loro mente, mentre loro erano tranquillamente vivi e vegeti in un laboratorio segreto della W|C|K|D?
THOMINEWT
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Minho, Newt, Nuovo personaggio, Thomas, Un po' tutti
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Nel giro di pochi giorni, i rimanenti abitanti dell’isola avevano creato un metodo per essere sempre sicuri che nulla andaste storto nell’isola. E avevano anche fatto in modo che Thomas non fosse mai e poi mai da solo. O che fosse costretto a lavorare.

Il più giovane avrebbe probabilmente avuto qualcosa da dire al riguardo, se non fosse stato per il fatto che al momento si trovava nell’infermeria con una febbre da cavallo.

Tutti erano leggermente preoccupati per lui visto che, secondo le attente misurazioni di Jeff, Clint e della dottoressa dell’isola, Halle, mancavano poche settimane, un mese al massimo al parto.

Newt era già abbastanza teso per essersi perso, per una ragione o per l’altra la maggior parte della gravidanza, quindi aveva senso che il ragazzo si sforzava di essere con Thomas la maggior parte del tempo. Thomas era deliziato da questo, nonostante si sforzasse di nasconderlo.

“Non ti sei ancora stancato di me?” chiese il moro, osservando Newt seduto a terra ai piedi del letto a giocare a carte con Gally.

“In realtà sì, sono abbastanza stufo di osservare il tuo brutto volto pallido e malaticcio.” Rispose Gally, senza guardarlo. Ma le sue labbra erano curvate in un piccolo sorriso.

Thomas lo guardò imbronciato. “Non lo stavo chiedendo a te, testa di caspio.” Brontolò, lasciando andare un colpo di tosse.

Newt gli sorrise. “Nah. Mi diverto a farti da badante, Tommy.” Fece il biondo, osservando il proprio fidanzato da dove era comodamente seduto sul pavimento. Beh, non molto comodamente. Almeno non era sporco.

Il più giovane sospirò, guardando fuori dalla finestra. “È tre giorni che sono rinchiuso qua dentro. Mi manca vedere la luce del sole.” Mormorò, appoggiando la testa sul cuscino.

Newt sospirò a sua volta. Sapeva com’era fatto, Thomas. Detestava essere rinchiuso in una stanza per più di una giornata senza aver nulla da fare. Era un delle sue piccole cose che Newt aveva faticato a apprezzare all’inizio. Se li ricordava ancora, i primi giorni di Thomas nella Radura. Sempre in costante movimento, facendo domande a tutti e cercando di scoprire tutti i segreti che Alby e gli altri Radunai si ostinavano a nascondergli. Newt lo aveva trovato subito interessante. Strano, forse, ma di sicuro interessante.

Qualcuno bussò alla porta, e, senza aspettare risposta, entrò. Minho sorrise alle persone all’interno della stanza. “Buongiorno, teste di caspio.” Fece, in largo sorriso sul proprio volto.

Newt inarcò un sopracciglio. Minho non sorrideva mai in questo modo se non quando aveva qualcosa che gli frullava per la testa. Minho mandò un bacio nella sue direzione e si avvicinò a Thomas. Gally storse il naso, disgustato. “Come stai, Thomas?” chiese l’asiatico, asciugandosi il sudore dalla fronte.

Thomas storse il naso leggermente. “Ew. Sei tutto sudato.” Protestò quando Minho gli schioccò un bacio sulla guancia. “Sto bene. Non vedo alcuna ragione per cui devo rimanere qua, a dire il vero.”

Newt roteò gli occhi, ma si bloccò quando Minho annuì, d’accordo con lui. “Hai ragione. Non c’è alcuna ragione per cui devi rimanere qua.” Quando notò lo sguardo sorpreso di Newt non poté far a meno di scoppiare a ridere. “Dovresti vederti, Newt!”  scosse la testa. “Ho un piano.”

“Che dio ci aiuti, allora.” Mormorò Gally. Newt e Thomas ridacchiarono, mentre Minho gli lanciava un’occhiataccia.

“Dicevo, prima che qualcuno mi interrompesse a malo modo… dicevo. Jeff non ha mai detto che Thomas non ha il permesso di uscire. Ha solo detto che Tommy non ha il permesso di camminare fuori.”

Newt lo guardò confuso. “E cosa pensi di fare? Tenerlo in braccio per tutto il tempo mentre vai in giro?”

Minho scosse la testa, divertito. “Per quanto la proposta sembri allettante, no. Ho un piano migliore.” Disse, facendo un cenno alla porta.

Newt si alzò, incuriosito e si mosse verso la porta dell’infermeria. Non poté che scoppiare a ridere quando vide, aspettarlo li davanti, una sedia a rotelle.

Minho gli fece un occhiolino. “Come ho già detto, sono un genio.”

***

Newt si sdraiò sulla spiaggia, gli occhi fissi sul cielo. Era una bella giornata, e il cielo era leggermente coperto di nuvole, il che dava una buona ventata d’aria fresca rispetto alle afose giornate di qualche giorno prima.

Guardò verso Thomas, seduto sulla sua sedia a rotelle alla sua destra, gli occhi chiusi mentre inspirava l’aria del mare. Il suo ventre era decisamente prominente ed a un primo sguardo sembrava salutare. Ma Newt non poteva fare a meno di notare le occhiaie sotto gli occhi di Thomas, il fatto che sembrasse ancora disperatamente sottopeso e la sua costante aria di stanchezza. A Newt spezzava il cuore vederlo in quel modo e non poter aiutarlo in alcun modo.

Incrociò lo sguardo con Minho, un espressione simile a quella che Newt sapeva di avere in volto sul volto del ragazzo. Era seduto con la testa in grembo a Thomas, mentre parlava a bassa voce con Teresa.

La ragazza si era dimostrata ancora una volta degna di fiducia quando, qualche era venuta a trovare Newt, Thomas e Minho con un piccolo vestito cucito a mano da lei stessa. Thomas l’aveva pregata di insegnarli come fare, e da quel momento lui e la ragazza erano diventati quasi inseparabili. La cosa era abbastanza adorabile che né Newt né Minho ne erano infastiditi o ingelositi. Thomas era felice.

Gally e Daphne erano seduti a pochi passi da loro, uno accanto all’altro, spalle che si toccavano. A dire il vero, l’intera isola stava aspettando che uno o l’altro si dichiarasse, ma entrambi erano cocciuti e sembravano testardi nel dire di non aver affatto una cotta o qualcosa del genere. Come no.

Newt incrociò lo sguardo di Thomas, che lo stava fissando apertamente con un sorriso sul volto, mentre accarezzava i capelli di Minho. Newt sentì gli angoli delle proprie labbra alzarsi a loro volta, e se questo non era prova di quanto Thomas lo influenzasse!

Poi all’improvviso tutto cambiò. Grida si alzarono dai confini dell’isola tutto d’un tratto, e tutti saltarono in piedi, preoccupati. Tutti tranne Thomas, ovviamente che li stava fissando con un’espressione spaventata.

Videro Aris, correre verso di loro, il volto pallido e sudato. Sembra terrorizzato. Gally, Minho e Newt sfrecciarono a soccorrerlo quando il biondo si fermò accanto a loro e quasi cadde dalla fatica. “Sono qui!” disse tra un respiro e l’altro.

“Ragazzi…” sussurrò Thomas.

“Chi è qui?” chiese Minho, ma dalla sua voce si vedeva che aveva già capito. Newt strinse i pugni.

Aris prese un’altra boccata d’aria. “Martin! Martin e gli altri, chi se non altro?” fece, tenendosi una mano al petto.

“Ragazzi.” Fece Thomas nuovamente.

Minho tirò un calcio alla sabbia. “Ma è mai possibile? Come hanno fatto ad armarsi in così poco tempo? Sono passati appena dieci giorni!”

Tutti rimasero in silenzio. “Ragazzi!” questa volta la voce flebile di Thomas risuonò chiara sulla spiaggia.

Newt e Minho si volsero e spalancarono il volto alla vista di Thomas. Il ragazzo era pallido come un cencio, e stava sudando copiosamente. Stava tenendo le proprie mani strette sul proprio bacino. “Credo che mi si siano rotte le acque.” Disse il ragazzo.

Poi perse i sensi.

 

Angolo Autrice

AVANTI RAGAZZI! SOLAMENTE DUE CAPITOLI E LA STORIA E’ OFFICIALMENTE CONCLUSA. IL MIO CUORE STA BATTENDO FORTE ODDIO!

   
 
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