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Autore: february    20/12/2015    3 recensioni
{NaLu + altre coppie} {modern!AU}
Lucy Heartphilia è la ricca erede di Heartbucks, la catena di café più frequentata del momento e l'unica cosa che vuole è passare due settimane di relax con la sua amica Erza. Peccato che le cose non vadano mai come sperato...
***
{dal testo}
Incominciarono a venirle i sudori freddi: si rese conto che non aveva la benché minima idea di come tornare nella hall o al deposito bagagli.
Lucy Heartphilia si era persa nell'aeroporto, contravvenendo alla terza regola di Erza per quella giornata.
«Qualcosa non va, Lucy?» domandò innocentemente Happy, facendo le fusa contro il suo orecchio. Bastardo di un felino.
Era tutto un piano per farle perdere l'orientamento?
«Niente» replicò lei a denti stretti, sentendosi fregata. Altro che buona samaritana «Niente, sto benissimo. Com'è che è fatto questo Natsu?»
«Beh» Happy incominciò ad elencare sugli artigli «È alto ma non troppo, ha due occhi, un naso e indossa una sciarpa»
Ah, beh, certo.
Lucy represse l'istinto di affibbiare il gatto alla prima pellicceria e trovare un albergo per la notte, per poi chiamare Erza con tutta calma.
Signore, cosa ho fatto di male?
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Gray Fullbuster, Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Hellcome to London!
 

Capitolo tre
«Dove a Lucy non piace la vodka, Mira ha troppa fantasia e Gajeel è... Gajeel»

 

Ore 8:04.
Tutto andava per il meglio.
Il che significava che nessuno era ancora morto e che l'appartamento non era (per ora) in fiamme, perciò Gajeel si poteva ritenere abbastanza soddisfatto.
Con le mani nel lavabo a risciacquare i piatti e la fascetta (e il grembiule di pizzo) piuttosto virile sulla fronte, Gajeel era l'immagine del casalingo (disperato) perfetto.
Aveva persino messo una ciotola di cibo per gatti sulla finestra per sperare che il povero e disperso Panther Lily (il loro fantastico gatto porta-sfiga) ritornasse.
Ore 8:09.
Di bene in meglio.
Purtroppo Levy non era ancora tornata, così lui continuava ad annoiarsi, scrostando i rimasugli di cibo dai piatti. Un paio di volte gli balenò in mente l'idea di ritornare a frugare nei reggiseni della tipa... Lacie... o come si chiamava.
Levy, per quanto zuccherosa come un marshmallow, aveva una seconda scarsa, quindi era anche lecito per lui avere qualche... fantasia.
Ore 8:14.
Si stava quasi per voltare per cedere al suo piccolo sprazzo di infedeltà, quando un miagolio sospetto gli fece voltare il capo verso la finestra, dove stava la piccola ciotola di cibo per gatti.
E, nella notte, ecco comparire la figura muscolosa del loro gatto.
«Lily!» esclamò, facendo cadere un piatto di porcellana sul pavimento. Lily si leccò una zampa con sussiego e fece ondeggiare le vibrisse con uno sguardo di sdegno  nei confronti del cibo.
«Dove eri finito?!» esclamò Gajeel, felice come una pasqua. Lily era sempre stato un motivo di vanto per lui, nei confronti di quello spocchioso di Laxus, che l'aveva bocciato alle audizioni per la sua band, perché riteneva che fosse stonato.
Pfui.
Sicuramente, Laxus stava antipatico ai gatti. Certo.
«Avevo un impegno» replicò laconico Panther Lily «e sono venuto a dirti che passerò la notte fuori»
Gajeel, che si sentiva come un genitore nei confronti del suo gatto, alzò un sopracciglio metallico, vagamente offeso.
«Pensavo fossimo amici. Dovevi avvertirmi prima» osservò Gajeel, un po' sospettoso.
«Scusa ma... c'era traffico» replicò il gatto, mentendo palesemente, meritandosi un'occhiata confusa dal suo padrone «e comunque, devo sbrigarmi, altrimentiー»
Lily sgranò gli occhi, rendendosi conto di quello che stava per dire e si premette le mani sulla bocca felina.
«Ah-ha» Gajeel agitò il mestolo che gli era rimasto in mano con uno sguardo inquisitorio «non dirmi che stai andando anche tu al concerto di Laxus! Come hai potuto? Traditore!»
«No, in realtàー» Panther Lily di stoppò un'altra volta. No, non poteva assolutamente vuotare il sacco dopo tutto quello che aveva fatto.
«Bastardo!» Lily non fece in tempo a giustificarsi che Gajeel gli era già addosso, brandendo il mestolo come un'arma letale per 'ammaestrare' quell'ingrato. Il gatto scartò di lato e si gettò giù dal balcone con il suo miagolio di battaglia. Il gesto era volto a scoraggiare Gajeel, che però si buttò a capofitto giù dalla finestra con un urlo disumano, rincorrendo il povero Lily per il giardino.
Ore 8:25.
Tutto stava andando a rotoli.
Accidenti.
Gajeel maledì Lily e si gettò nuovamente dietro di lui, cacciandolo attraverso l'intera via.
Quello che non si ricordava, era che aveva lasciato il rubinetto totalmente, sfortunatamente e irreparabilmente aperto.
E fu così che incominciò l'apocalisse.

«Ecco qui» Mest passò ad Erza l'ennesimo foglio uguale da riempire con dati superflui e clausole abbastanza minacciose. La ragazza si limitò a firmare con sguardo ormai da automa arrugginito. Stare bloccata tutto il pomeriggio a Scotland Yard aveva avuto cattive ripercussioni sulla sua psiche, tanto che ormai avrebbe voluto strozzare Juvia per tutte le sue elucubrazioni su Gray-sama.
«Potete andare!» Mest passò alcune cartelle al commissario Lahar, sopprimendo uno sbuffo irrisorio alla comica scena che aveva davanti: una Erza sull'orlo dell'eccidio e una coppietta di innamorati tubanti.
Fantastico.
«Lo strazio è finito?» Gray si rialzò in piedi con uno scricchiolio di ossa indolenzite e si strinse nelle spalle ー finalmente coperte ー con un sorriso ebete «Era ora!»
«A Gray-sama non piace aspettare» assentì Juvia, stringendosi al suo braccio come... una sanguisuga. Già.
Una sanguisuga blu molto appiccicosa.
«Avete un desiderio di morte, voi due?» sibilò Erza, occhi socchiusi e sguardo velenoso, che fece balzare all'indietro i due piccioncini.
Mest si schiarì la gola, tossicchiando per riportare l'attenzione su di sé.
«Erza-chan, ti ricordo che l'assassinio è un reato punibile per legge»
Erza gli scoccò uno sguardo incenerente e si infilò nel cappotto con uno sbuffo seccato.
«Gray, il telefono» aggrottò le sopracciglia sventolando la mano vuota sotto il naso del suo vicino di casa. Ci mancava pure quella!
Gray le lasciò il telefono senza aprire bocca. Erza non era in vena di scherzi, il che era una brutta, anzi, pessima cosa.
«Gerard? Sono io» in men che non si dica, aveva già composto il numero del suo fidanzato ed eccola lì a parlare spedita, soffocando a malapena le imprecazioni «Sì, arrivo subito. Tranquillo, aspettami lì. Ci parlo io con Laxus, sì»
Riattaccò con uno sguardo che avrebbe potuto far appassire persino il Sahara.
«Beh, che si fa?» domandò Gray, con le mani nelle tasche.
«Rimettiti la camicia, sottospecie di nudista sfacciato» Erza indicò il petto nudo di Gray, che si era inconsciamente spogliato sotto gli occhi atterriti di Mest e Lahar «Andiamo al Fairy Tail»

Era stata una festa col botto ー o, meglio, con le botte. Letteralmente.
Dopo i primi venti minuti di canzoni, il tastierista ー tale Fried ー si era azzuffato con qualche fan del pubblico per 'difendere l'onore delle ciglia di Laxus' e perché 'solo lui poteva chiamarlo Laxus-senpai', cosa che aveva fatto morire dal ridere Mira e Lisanna.
E da lì tutto era caduto nella confusione più totale, tanto che Natsu aveva trascinato Lucy a ballare in mezzo alla pista, e la poverina aveva persino perso il senso dell'orientamento in mezzo a tutta quella calca maleodorante ed estatica.
Non aveva preso parte a moltissime feste in discoteca (suo padre, di nuovo), ma era abbastanza sicura che la gente di solito non suonasse continuamente Thunderstruck degli AC DC ー evidentemente Laxus era un grande fan di quella canzone, perché era dalle otto che le sfasciava i timpani con quel ritornello da far venire la voce roca.
«N-Natsu!» strepitò Lucy tra le luci stroboscopiche e la marea di fumo che avrebbe fatto venire un cancro al polmone anche ad un campione olimpico «Quando pensi che andremo da Erza?»
«Avanti, Lu! Divertiti!» Natsu la afferrò allegramente per la vita e la fece piroettare con maestria sulle note della canzone. Lucy, disorientata, trovò appiglio sulla stoffa della camicia del ragazzo, come un naufrago che si aggrappa disperatamente alla scialuppa.
Lucy avvampò per l'imbarazzo, ma Natsu scoppiò a ridere, reso evidentemente troppo ilare dai tre bicchierini che aveva bevuto. Inoltre, l'alcol aveva lo strano effetto di farlo sembrare ancora più iperattivo.
Nota a se stessa, pensò Lucy, mai farlo bere troppo. Davvero, evitate, è controindicato.
«Ah, beh» Lucy si divincolò dalla sua presa ferrea e finse un sorriso eloquente «cosa ne dici di qualcosa da bere? Non so tu, ma io sto morendo di sete»
Gli occhi di Natsu divennero grandi come palline da tennis, simili a quelli di un giocatore che ha appena vinto un jackpot.
«Vodka!» esclamò, alzando la mano con un sorriso a trentadue denti.
«Per me un White Russian, grazie» di accodò Happy, alzando la zampa.
Okay, pessima idea. Però almeno poteva confondersi tra la folla e tentare di svignarsela.
«Arrivo subito!» e, detto questo, si inoltrò tra la folla di clienti.
Impiegò circa dieci minuti e una buona dozzina di piedi calpestati per arrivare al bancone di una Mirajane piuttosto indaffarata con le ordinazioni e occupata a chiacchierare con un ragazzo con gli occhiali seduto su una sedia.
Mira alzò gli occhi su di lei e un grande sorriso le si impresse sul volto.
Non il sorriso ciao-come-stai, ma piuttosto il tipo simile ad un sto-cercando-tutti-i-modi-per-ucciderti-dolorosamente.
Londra era un posto strano.
«Ah, Lucy!» le fece l'occhiolino «Sei tornata. Hai bisogno di qualcosa?»
Sì, un esorcista mi farebbe comodo, pensò Lucy. Li vendono al supermercato, forse?
Il ragazzo con gli occhiali le lanciò un'occhiata incuriosita.
«Due bicchieri d'acqua, magari» col cavolo che avrebbe comprato la vodka a due schizzati del genere. Ora c'era solo il problema di dover spacciare l'acqua per alcol, ma Lucy credeva non sarebbe stato stanti difficile visto lo stato pietoso di quei due.
«Tutto gratis per la fidanzata di Natsu» Mira le passò due bicchieri di una sostanza che decisamente non era acqua. Lucy arricciò il naso, confusa.
«Vodka?»
«Vodka!» Mira le batté la mano sulla spalla, allegramente «Vodka in russo significa acqua*. Giusto Loki?»
Occhiali-tamarri e Mirajane scoppiarono a ridere assieme, rendendo Lucy ancora più stranita.
«La tua amica sembra sconvolta» osservò Occhiali-tamarri.
«Oh, è americana» Mira le fece l'occhiolino «Giusto, Lucy? Natsu ci sa fare con le ragazze»
«Oh, la nuova fiamma di Natsu» Loki-occhiali-tamarri strizzò gli occhi, imbronciato «Sono un po' geloso, huh»
«No, io... veramente...»
«Ed è già incinta» esclamò Mira, battendo una mano sul bancone in legno, tanto da far sussultare Lucy «Non è vero, Lucy?»
«Che cosー No! NO! Ci siamo conosciuti oggi!»
«Cosa? Una sola notte infuocata, huh?» esclamò Loki con la grazia di una signora dell'alta borghesia scandalizzata da due cani che si accoppiano in strada.
«Senza i profilattici?»
«Scandaloso!»
«No... io non ho mai...»
«Oh, oh! Sai almeno come si fanno i bambini?» quel Loki scosse il capo, dissentendo, come se disprezzasse l'idea.
«Oh, ma se vuoi glielo spiego io» Mira si allungò sul bancone, lanciando uno sguardo di intesa a Loki «Prima devi toglierti i vestiti e poiー»
«Ehi, Lucy, Mira!» Lucy fece un giro di 180°, pallida come un lenzuolo nel vedere un Natsu mezzo sballato davanti a sé. Imprecò mentalmente «Dove eri finita? Ti stavo cercando... ho notato che ci stavi impiegando troppo...»
«Natsu!» trillò allegramente Mira, con sguardo rapace che fece tremare Lucy «Stavamo giusto parlando di te...»
«Andiamo a ballare, Natsu» Lucy afferrò i due bicchieri di vodka, ma non tenne conto di due particolari molto, ma molto importanti: le mani sudate e i tacchi troppo alti.
Prima ancora che potesse rendersene conto, stava cadendo in avanti e un bicchierino si era già rovesciato in testa a Loki (poco male), mentre l'altro stava volando a velocità incredibile verso Natsu.
Il ragazzo, però, nonostante i suoi riflessi fossero offuscati dall'alcol, scartò di lato e la afferrò per i fianchi, evitando che ruzzolasse per terra.
Lato positivo: non si era slogata una caviglia.
Lato negativo: la sua faccia era vicinissima a quella di Natsu e le loro labbra si stavano sfiorando.
Lucy sentì vagamente Mira lasciarsi sfuggire un urlo di giubilo, prima che l'impensabile accadesse.
Erza entrò nel locale proprio in quel momento. 

Erza Scarlet aveva l'inquietante abilità di spaventare le persone a morte con un unico sguardo ー certo, era una cosa utile come un calorifero in agosto se si trovava in una stanza piena di gente, ma comunque la sua presenza non era molto comportante.
Accanto a lei, Gerard sembrava piuttosto confuso. Gray e Juvia erano ai lati della porta, due pali incuriositi, pronti alla carneficina.
«Il tweed party?» Gerard indicò con una smorfia uno dei tanti ospiti con una sciarpa in tweed.
Dio... persino Laxus, che si stava sgolando sul palco, portava dei pantaloni di tweed (sottolineiamo, molto stretti e senza niente sopra).
Fu in quel momento che Gerard si accorse della scena che stava accadendo nei pressi del bancone e che prevedeva una Mira falsamente scandalizzata e un Loki fradicio di vodka.
Eppure, nel vedere gli altri due, sentì il sangue defluirgli dal volto. Oh-oh.
Quelli non erano forse Natsu e Lucy?
«Ah, uhm, Erza...»
«Cosa?!» Erza si voltò di scatto, per notare solo in quell'istante la figura di Lucy, avvinghiata a Natsu, incredibilmente, insopportabilmente, impossibilmente vicini. Gli occhi di Erza scintillarono di rabbia e di sgomento repressi, mentre si dirigeva a passo militare verso i due. Certo, sapeva che Lucy era con Natsu, visto che Gerard aveva avuto la buona grazia di informarla. Ma non si aspettava... questo.
«Natsu!» esclamò, furente, facendosi largo in mezzo alla gran folla di clienti intenti a ballare come invasati. 
«Erza!» Lucy spinse bruscamente un Natsu piuttosto confuso lontano da sé, grata alla sua buona stella per l'intervento provvidenziale «Erza! Finalmente!»
«Oh, Ciao, Erza. È finito il divertimento» commentò Mira con un sospiro sconsolato, mentre Loki cercava disperatamente di pulirsi dal liquido con una smorfia indispettita.
«Ah, ciao... hic! Erza... hic!» la salutò Natsu, ignaro dello sguardo omicida che la rossa gli stava rivolgendo.
Gerard, dentro di sé, incominciò a pregare in qualsiasi lingua conoscesse, mentre Lucy si slanciò contro la sua migliore amica, ormai vicina alle lacrime di disperazione.
«Natsu...» incominciò Happy, preoccupato, con quel tono da meglio-fare-il-camaleonte-oppure-avranno-la-mia-pelle. E il gatto era piuttosto sicuro che Erza non avrebbe esitato a fare una bella sciarpa blu con il suo pelo.
Erza, massaggiandosi le tempie, abbracciò la stanza con un'occhiata e sospirò.
«Okay, spiegate quello che sta succedendo. Sono già stata arrestata una volta in una giornata. Mi basta»

Tornarono a casa che stava già albeggiando ー visto che erano in sei, il tassista non aveva voluto sentire ragioni. Però, era bastato un pizzico della dolcezza di Erza e un occhio nero a fargli cambiare idea.
Avevano caricato Natsu nel bagagliaio (con il gatto incorporato)  e Gerard si era molto gentilmente offerto di fermarsi al bar per ripulire il casino.
Il viaggio era durato poco, ed era stato caratterizzato da un silenzio imbarazzante e le canzoni di Justin Bieber in sottofondo (Erza non aveva avuto la forza di volontà per spegnere l'aggeggio infernale).
Lucy era abbastanza confusa, ma erano riuscite ad avere una conversazione lineare che non comprendesse grugniti e/o minacce. Alla fine erano riuscite a raccontarsi per filo e per segno ciò che era accaduto e a ricostruire la serie di avvenimenti del pomeriggio, ma poi avevano gettato la spugna: erano semplicemente troppo stanche per quella roba.
Alla fine del dialogo (in cui Erza aveva presentato Gray e Juvia come 'il nudista' e 'quella lì'), erano arrivati davanti al condominio e Lucy era rimasta sconvolta da due fatti:
1. Erza aveva un ragazzo, a quanto pareva. Con un tatuaggio figo, da sottolineare.
2. Erza non le aveva detto di avere un ragazzo, perché doveva essere una "sorpresa".
Una Erza insolitamente viola dall'imbarazzo, aveva borbottato che glielo avrebbe presentato il giorno dopo e Lucy l'aveva stuzzicata fino alla fine del viaggio.
Purtroppo, nessuno avrebbe potuto immaginare quello che sarebbe accaduto di lì a poco.
Salite le scale fino all'appartamento di Erza, quest'ultima, Lucy, Gray, Juvia e un Natsu ancora poco cosciente si fermarono davanti alla porta.
Gray fece per abbassare la maniglia, quando Juvia notò la piccola e strana pozza d'acqua che filtrava da sotto il tappetino.
«Gray-samaー» tentò di avvertirlo, ma non fece in tempo. Non appena la porta si socchiuse, un'enorme ondata di acqua li investì, infradiciandoli fino alle ginocchia, trasportando vasi, libri, cuscini, posate, asciugamani...
Erza rimase a bocca aperta, sforzandosi di credere allo spettacolo raccapricciante che c'era davanti ai suoi occhi: l'intero appartamento era allagato!
«Poco male!» esclamò Natsu tra i colpi di singhiozzo «Lucy può venire a dormire da me, giusto?»

Il giorno dopo...

Quel giorno Jude Heartphilia si alzò   con le orecchie che gli fischiavano e, dopo il terzo moment act, decise che il lavoro poteva aspettare.
Scese con tutta calma alle sette in punto, compiacendosi come al solito della sua modesta villetta a sette piani, e chiamò con voce roca il suo segretario, spiegando che era indisposto e che non si sarebbe presentato in sede, per poi riagganciare brutalmente con un sospiro stremato.
Idioti. Era circondato da idioti.
Poi, con tutta calma si sistemò in divano, carezzando distrattamente il suo palmare, perplesso.
Lucy non rispondeva alle sue chiamate da più di dodici ore e stava ponderando se rivolgersi a qualche agenzia di spionaggio (un moderno Sean Connery con la parrucca forse?) per rintracciarla.
Layla, sentendo le sue preoccupazioni sulla figlia, aveva scosso la testa e sospirato teatralmente.
«Avanti, Jude» gli aveva infastidito la spalla con un dito fino a fargli venire un ematoma «Si starà sicuramente divertendo con gli amici. Lasciala vivere»
Certo, divertirsi con le amiche era una cosa, ma scomparire improvvisamente dai radar... no, non poteva tollerarlo.
Jude si passò una mano tra i capelli radi, infastidito dal generale buonismo di sua moglie. Lucy andava messa in riga, punto e basta. Mk12 o no.
I piedi appoggiati ganzamente sulla scrivania, Jude afferrò il telefono per fare la famosa chiamata, ma appena lo prese in mano, l'aggeggio malefico trillò improvvisamente ー tanto improvvisamente che quasi si sfracellò sul pavimento.
Jude, con un ghigno divertito, lo prese di nuovo, pregustando la vittoria sulla figlia. Sicuramente era stata lei a spedirle il messaggio, qualcosa di patetico come: «Papiiii! Voglio tornare a casa!» o «L'Inghilterra fa pena. Avevi ragione tu!».
Eppure, non fu né l'uno né l'altro, ma una cosa che ebbe il potere di inquietarlo incredibilmente.
Era uno dei suoi colleghi di lavoro.
Jude era sul punto di tirare il telefono sul televisore a 72 pollici, ma si trattenne: in fondo, poteva sempre mandarlo a farsi benedire e poi chiamare l'ingrata che era sua figlia.
Il suo occhio cadde sull'SMS e Jude sentì il sangue gelarglisi nelle vene. Oh, dio.
No. No.
«Ehi, Jude! ;)» scriveva il tipo «Però, non mi avevi detto del fidanzamento di tua figlia!»
Jude mollò il telefono a terra (questa volta per davvero) e notò che quella diavoleria aveva improvvisamente cominciato a suonare e a vibrare ininterrottamente a causa dei messaggi ー o era posseduta da Satana? Non c'era modo di saperlo.
«BRUTTO COGLIONE! AVEVI DETTO CHE MI AVRESTI CONCESSO TUA FIGLIA IN SPOSA!!! 😡»
«Certo, Jude, che Lucy ha gusti strani...»
«A quando il matrimonio?»
«Signor Heartphilia, può confermare le generalità del fidanzamento della sua erede...»
«ODDIO! È già incinta?? Che razza di genitori siete?»
«Capelli rosa, huh *wink*»
«Signor Heartphilia, qui è l'hotel Ritz di Londra. Nel caso volesse organizzare i festeggiamenti per la recente unione, sappia che noi siamo disponibili»
Dieci minuti dopo Jude, sulla soglia di una crisi nervosa, aveva già in mano il nuovissimo numero del 'Fairy Glitter' e aveva già letto e riletto l'articolo principale con un disgusto sempre più crescente. Inoltre, c'era pure la foto di Lucy in copertina, avvinghiata ad uno strambo giovanotto dai capelli color zucchero filato all'aeroporto e... era un gatto quello?
Sentendo una vena pulsargli in fronte, il capo dell'impero Hearphilia recuperò l'mk12 da sotto il divano, con espressione truce ed afflitta.
C'era solo una cosa da fare.
«LAYLAAAAAA!» esclamò in preda alla frenesia del momento «QUESTA. È. SPARTA.»
Layla Heartphilia fece capolino dalla cucina con uno sguardo assonnato e inebetito.
«Sicuro di aver preso le medicine questa mattina, caro?»

*in russo acqua si dice вода, e vodka (водка) è un diminutivo, che si può tradurre con 'acquetta'.

feb said:
scusate il ritardo uwu
purtroppo ho avuto qualche problema di con la connessione, ma eccomi qui con il terzo capitolo!
Purtroppo non sono riuscita a rispondere alle recensioni, perdonatemi ー la terza superiore uccide (sigh).
ringrazio comunque le 10 persone che hanno messo questa storia tra le preferite, le 22 che ce l'hanno tra le seguite e coloro che hanno recensito questo capitolo:
tanomax
neverland_
Gnarly
Sayaka Chan 94
_Yuki00_
grazie mille! volevo dirvi, ho anche avuto un'ideuccia per un'altra long (sempre NaLu), anche se un po' più... cupa, ecco(?). quindi, non appena sarò arrivata a metà circa di questa (capitolo 6 o 7 credo, non ho programmato una lunghezza, in realtà. vedremo) pubblicherò il prologo dell'altra~
quindi, stay turned!
mahiru

  
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