PopCorn e decorazioni

Akane sorrise soddisfatta osservando le decorazioni che adornavano la casa.

«Sono pronti i popcorn!» annunciò Kasumi dalla cucina.

«Arrivo!» rispose Akane, raggiungendo la sorella.

Vedendo l'enorme ciotola poggiata sul tavolo la ragazza si chiese se non si fosse imbarcata in un'impresa superiore alle sue forze e, sopratutto al tempo a sua disposizione.

Quest'anno aveva deciso di decorare l'albero di Natale con dei festoni fatti di popcorn e Kasumi era stata così gentile da prepararglieli...anche se in parte sospettava lo avesse fatto per evitare che lei facesse esplodere la cucina.

Presa la ciotola si spostò in sala da pranzo, la poggiò sul tavolinetto e corse in camera sua a prendere ago e filo per creare i festoni.

La porta scorrevole si aprì con uno scatto secco e un Ranma visibilmente stanco e sudato fece il suo ingresso.

Aveva passato tutto il pomeriggio a pulire il dojo per le feste natalizie e adesso aveva proprio bisogno di una pausa.

Certo, a Kasumi non aveva saputo dire no ma anche suo padre aveva promesso di aiutarlo e poi se l'era svignata.

Sbuffando per il disappunto Ranma si sedette al tavolo della sala da pranzo e accese la tv.

Bastò mezzo secondo perché il profumo dei popcorn gli solleticasse le narici e attirasse la sua attenzione.

Mentre un gigantesco sorriso gli si allargava in volto tuffò entrambi le mani nella ciotola e trasferì due enormi montagnette bianche nelle su capienti fauci.

Aveva appena iniziato a masticare quando un urlo belluino lo fece voltare di soprassalto giusto in tempo per vedere un'Akane estremamente infuriata fiondarsi su di lui.

«Giù le zampe! Quelli servono per l'albero!» gridò prima di bloccarsi di colpo e portarsi una mano al petto stringendola con l'altra.

«Che ti prende?» chiese il codinato, perplesso.

«Per colpa tua mi sono punta con l'ago.» piagnucolò Akane succhiandosi il dito ferito.

«Dai, fai vedere.» la esortò Ranma, prendendo la mano della ragazza tra le sue. «Che esagerata che sei, neanche si vede.» aggiunse osservando il punto rosso appena individuabile sul dito.

«Facciamo come i bimbi, bacino e passa la bua!» esclamò il codinato per prenderla in giro ma facendo seguire l'azione alle parole depositando un lieve bacio sul dito ferito.

Quasi si fosse scottata, Akane ritrasse la mano fissandolo con gli occhi sgranati dallo stupore.

Temendo il peggio Ranma fece un balzo indietro in attesa della reazione della ragazza.

«Io...io...» balbettò, tentando di giustificarsi, anche se in realtà lui stesso non sapeva come gli fosse venuto in mente di fare una cosa simile.

Akane osservava alternativamente la sua mano ed il ragazzo sorpresa dal gesto che aveva appena fatto.

Ad ogni secondo che passava Ranma faceva saettare il suo sguardo, con sempre maggiore apprensione, tra il tavolo e la ragazza in attesa della punizione che, ne era certo, sarebbe arrivata.

«Hai ragione, è passata!» esclamò inaspettatamente Akane, esibendo un sorriso che lo abbagliò per poi raccogliere ciotola e attrezzi di cucito ed uscire dalla stanza.

Rimasto solo, Ranma si accasciò a terra, svuotato di ogni forza; non poteva credere di essere uscito indenne da quella situazione.

Intanto, all'ingresso, Akane sorrideva tra se mentre seduta a terra preparava i festoni che avrebbero adornato l'albero.

Ogni tanto si osservava il dito e non poteva fare a meno di ripensare con un po' di batticuore al lieve bacio che Ranma vi aveva deposto.

Il viso del codinato alla sua esclamazione era qualcosa che non avrebbe mai dimenticato. Quella mattina Kasumi le aveva raccomandato di cercare di essere più dolce con il suo fidanzato e in cuor suo decise che avrebbe cercato di seguire più spesso i consigli della sua saggia sorellona.