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Autore: livinglifenow    21/12/2015    1 recensioni
Eccolo quel tono freddo e distaccato, questo era lui. Non doveva farsi ingannare da un paio di occhi gentili, lui non era fatto per le persone, era fatto solo per i duelli.
ZaneXOC
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Syrus Trusdale/Sho Marufuji, Zane Truesdale/Ryo Marufuji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. CONFESSIONI.


I due erano sul divano di lui, la gambe di Zane appoggiate sul grembo di lei. Il ragazzo trovò affascinante come il contatto con Nikki, contrariamente a come avveniva per tutte le altre persone, gli facesse provare delle sensazioni piacevoli.

“Sembri piuttosto stanco.” Constatò lei. “Quindi direi che io posso anche andare a casa e lasciarti riposare.”

Zane controllò l’orologio. “James ha già finito il suo turno, non posso chiedergli di accompagnarti. E io non sono nelle perfette condizioni di guidare.”

“Allora prenderò un taxi.” Decretò la ragazza.

Non gli piaceva l’idea di saperla da sola, in giro per una grande città, di notte. “Non ti lascio uscire da sola con questo buio, non mi fido. Resta qua a dormire, siamo due adulti possiamo dormire nello stesso appartamento senza che succeda qualcosa.” Propose lui.

Nikki sembrò pensarci su prima di prendere parola. “Ok, perché no.”

“Puoi metterti una mia maglietta per dormire, vai pure nella mia stanza. Io dormirò sul divano.”

“Neanche per sogno.” Esclamò lei. “Non ti lascio dormire sul divano dopo quello che hai passato prima. L’hai detto tu, siamo due adulti. Possiamo condividere il tuo bellissimo letto matrimoniale senza che succeda qualcosa.”

Zane rimase dubbioso ma annuì. Guidò la ragazza verso la sua camera e poi prese dall’armadio due magliette e un pantalone della tuta, lanciò una delle maglie a Nikki e se ne andò in bagno. “Io mi cambio qui, tu usa pure la mia camera. Avvisami quando sei pronta.”

 
Zane era sdraiato su un fianco, dando la schiena a Nikki che occupava l’altro lato del letto. Questa situazione lo metteva in imbarazzo. Le relazioni interpersonali non erano decisamente il suo forte. Iniziava a sentirsi davvero stanco, le fitte di poco prima l’avevano colpito più di quanto si aspettasse e in quel momento voleva soltanto dormire.

“Zane” Lo chiamò Nikki a bassa voce. Quella ragazza aveva un tempismo straordinario.

“Dimmi.” Rispose lui senza girarsi e con la voce impastata dal sonno.

Lei aspettò qualche secondo prima di prendere parola. “Penso che tu mi piaccia.” Sussurrò poi.

“Anche tu.” Mormorò lui poi e quando Nikki si girò stupita a guardarlo il ragazzo stava già dormendo.

 
9.00 a.m. accademia del duellante…

Atticus stava camminando per i corridoi quando incrociò Jaden e Syrus che stavano discutendo animatamente.

“Ti ho detto di no.” Urlò Syrus al suo migliore amico.

Sentendo i due decise di intervenire.

“Ei ragazzi.” Li chiamò. “Che succede?”

“Ciao Atticus.” Lo saluto Jaden. “Dì anche tu a Syrus che dovrebbe chiamare suo fratello.”

“Perché dovrebbe chiamare Zane?” Chiese allora l’obelisk.

“Perché sta tornando. Non ditemi che non ci avete fatto caso? In finale ha usato il suo vecchio deck, non può essere una casualità.”

“Non voglio chiamarlo per ricevere un’altra delusione.” Spiegò Syrus. “Se è davvero cambiato mi cercherà lui.” Concluse.

“Andiamo Sy, conosci tuo fratello: anche prima di diventare cattivo non è che fosse un gran simpaticone.” Gli rispose Jaden.

“Ha ragione Jaden. Non penso che Zane si farà vivo presto.”

“Bè, non lo farò nemmeno io.” Disse Syrus chiudendo ogni discorso.

 
9.00 a.m. appartamento di Zane…
 
Zane si svegliò, come tutti i giorni in quel periodo, con qualche dolore al petto; si guardò intorno e notò che il suo letto era sfatto. Ci pensò qualche secondo prima di ricordarsi che Nikki era rimasta a dormire, per quale motivo non si trovava a letto? Non era da lei andarsene senza salutare.

Si stava dirigendo in cucina quando la vide: era impegnata ai fornelli e lui si fermò un momento ad osservarla. Aveva i capelli mossi raccolti in uno chignon disordinato e qualche ciuffo ribelle le incorniciava il viso, indossava ancora la maglia che le aveva prestato la sera prima e che le arrivava poco sopra il ginocchio.

“Buongiorno.” Disse catturando l’attenzione di lei.

“Buongiorno.” Rispose Nikki sorridendogli. “Stai meglio? Ho fatto i pan cake, ne vuoi?”

“Sto bene.” Le disse lui sedendosi al tavolo dove la ragazza aveva già posizionato due piatti con dei pan cake. I due fecero colazione in silenzio.

“Ok, adesso è il momento delle spiegazioni. Dopo ieri sera voglio assolutamente sapere.” Era insistente la ragazza.

“Comincia tu allora.” La provocò lui.

La faccia di Nikki perse l’espressione allegra che la caratterizzava e la ragazza iniziò a parlare. “Oltre a Sarah io avevo un fratello, un gemello in realtà, Christian. Eravamo molto uniti, ma quando avevamo 7 anni si è ammalato di cancro. Era forte, ma era solo un bambino. Ha resistito più che poteva, ma non c’è stato niente da fare. E’ morto a 8 anni e mezzo.” Aveva il viso bagnato di lacrime, non aveva mai parlato con nessuno di Christian. Zane le si avvicinò e le strinse la mano che tremava leggermente.

“Mi dispiace.” Le disse, non sapendo cosa aggiungere per consolarla.

Sul volto di lei tornò l’accenno di un sorriso. “Mi ricordo che tutte le volte che andavo a trovarlo mi raccontava di quanto fossero bravi e divertenti i volontari che venivano a farli giocare; era anche grazie a loro che ha continuato a sorridere fino alla fine. E’ per questo che vado in ospedale, perché so quanto un piccolo gesto possa essere importante per quei bambini.”

I due, che nel frattempo si erano spostati sul divano, erano abbracciati. Zane si sentiva un po’ a disagio in quella posizione, ma sapeva che era l’unico modo che aveva per farle capire che lui le era vicino. Per quanto gli costasse ammetterlo, ormai teneva molto a Nikki e non voleva che la ragazza soffrisse ulteriormente.

Rimasero in quella posizione per qualche minuto, poi lei prese parola. “Bene.” Esclamò. “Adesso è il tuo turno.”

“Immagino di dovertelo dopo quello che mi hai appena raccontato.” Fece una pausa prima di iniziare il suo discorso. “Quando ho perso contro Aster non sono solo stato sconfitto, sono stato umiliato pubblicamente. Per me il periodo dopo quel combattimento fu piuttosto difficile. Ero depresso, i miei amici erano tutti lontani, così come mio fratello. Ero l’ombra di me stesso. Poi un giorno ho incontrato un uomo, mi disse che poteva aiutarmi, che mi avrebbe fatto rinascere; dovevo solo seguirlo. Tornando indietro non rifarei le stesse scelte di allora, ma ai tempi non avevo niente da perdere e andai con lui. Mi portò in uno scantinato dove si svolgevano dei duelli clandestini, erano diversi dai duelli ordinari, ad ogni diminuzione di life points conseguiva una scossa elettrica. Non si duellava per onore o rispetto, ma per ferire l’avversario. Ho iniziato a partecipare a questi duelli e sono cambiato. Ho fatto delle cose orribili sia ai miei amici che a mio fratello.”

“Zane?” Lo chiamò lei, in viso un’espressione preoccupata. “Non partecipi più a quei duelli, vero?”

“No. Ho smesso, ma il danno ormai è fatto. E’ a causa di quelle scosse che il mio cuore non funziona più bene; ho dei forti dolori e spesso mi manca il respiro, coi farmaci non migliora. Sono una persona pessima, merito di morire e tu non dovresti starmi vicino.”

“Non sei una cattiva persona, hai solo fatto delle cattive scelte. Tutti hanno dei momenti difficili, sono sicura che i tuoi amici capirebbero se chiedessi loro perdono.”

Zane scosse la testa. “Ho fatto cose orribili, non mi perdonerebbero mai.”

 “Non puoi affrontare tutto questo da solo, hai bisogno di qualcuno. Perché non chiami tuo fratello? Sono sicura che ti starebbe vicino.”

Zane si alzò e le diede la schiena. “Non sono pronto.” Sussurrò. “Mi guarderebbero come un mostro. Non sono pronto a rivedere quegli sguardi.” Le confessò.

“Sono sicura che capirebbero.” Gli disse lei avvicinandosi e abbracciandolo da dietro. “Ma finché non sarai pronto sappi che non sei solo. Io sono qua, Zane.”

Lui si girò per guardarla in volta e le sorrise. Per la prima volta dopo tanto tempo si sentiva meno solo.

Nikki lo abbracciò, gli diede un bacio sulla guancia, uno sul collo e poi uno sul petto, proprio dove stava il suo cuore.

Zane allora le prese il viso con le mani e la baciò.

Lei si sdraiò sul divano mentre continuavano a baciarsi.

“Sei sicura?” Le chiese lui e lei annuì.

I vestiti finirono sul pavimento e i due si amarono per la prima volta.




Spazio autrice: a questo capitolo tengo moltissimo, ci ho lavorato un bel po' eppure c'è ancora qualcosa che non è come dovrebbe essere. spero comunque che appreziate lo sforzo, e spero vi facciate sentire.
Bacioni, C.

 
   
 
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