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Autore: bambolinarossa98    21/12/2015    1 recensioni
Partecipante alla Challenge per le feste Natalizie indetta dal gruppo facebook "EFP - Fandom One Piece"
Piccola shot dedicata a questo magico periodo dell'anno
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1. Pandoro {"Perché non chiamarlo Pandolce, visto tutto lo zucchero che ci mettono sopra"}
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Enjoy ♡
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Donquijote Family, Mugiwara, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Challenge indetta dal gruppo facebook: "EFP - Fandom One Piece"
Piccola raccolta (cominciata in ritardo per vari motivi) che voglio dedicare ad una delle festività più significative, sotto molti punti di vista, dell'anno.
Buona lettura!


Titolo: Pandoro
Prompt: << Dopo oggi sono come Voldemort: mi è caduto il naso dal freddo! >>





Quando le feste di Natale sono vicine l'aria che si respira è sempre diversa; così felice, così luminosa, così... fredda.
Si, beh, dicembre è sempre freddo e per uno come lui, che il freddo lo odiava, non era certo una gioia vedere la neve che fioccava abbondantemente per le strade... figurarsi camminarci sotto!
Ma, come è ovvio che sia, ad ogni problema c'è una soluzione: se fuori fa freddo si resta in casa, che è...?
Esatto, calda!
Doflamingo non era un tipo complicato, che faceva baldoria o cose così... lui amava la tranquillità del proprio salotto, il fatto di potersi sedere di fronte al camino infilato nel pigiama di paille regalatogli da Monet, con le pantofole batuffolose e la tazza di cioccolato tra le mani. Insomma, Donquijote Doflamingo voleva godersi la serenità di casa sua... già, peccato che casa sua fosse un porto di mare in cui, puntualmente, ogni anno, attraccavano amici e parenti (alcuni di cui non sapeva nemmeno l'esistenza) pronti a festeggiare il Natale con lui.
Beh, quello verso il 24 dicembre o giù di lì... il problema stava nei giorni adiacenti al Natale che possono trasformarsi in un vero incubo, specialmente se hai un fratello che passa tutto il santo il giorno ad affiggere addobbi in ogni singolo angolo della casa canticchiando canzoncine a tema.
Ma il maggiore dei Donquijote era un tipo paziente e sopportava tutto, almeno finché non arrivava il fatidico giorno in cui Corazòn abbandonava i nastri e le lucine, afferrava il cappotto e tirava giù dalla poltrona l'amato fratello.
"Alza il culo, dobbiamo andare a comprare i regali!"
Quello era il giorno che Doflamingo odiava di più, per tre semplici motivi:
1. Doveva uscire lì fuori, e ciò implicava camminare metri sotto la neve per raggiungere il centro.
2. Avrebbe dovuto passare tutto il giorno a girare per negozi alla ricerca di chissà quanti regali e per chissà quanta gente.
3. Doveva uscire lì fuori!
Ma Doflamingo era un tipo paziente e sopportava tutto... si, ma entro un certo limite.
"Vacci da solo!" sbottò "Io non metto un alluce fuori la porta!" esclamò.
Quanto si sbagliava.
Doflamingo non ci mise solo l'alluce, fuori quella porta, ma l'intero piede accompagnato dal resto del corpo.
Era in quei giorni che lui provava un odio profondo per il suo amato fratellino, accompagnato da un sano istinto omicida. Oh, Doflamingo, quale bel Natale ti farai quest'anno?

Viola stava allegramente pulendo la cucina mentre Law metteva la tovaglia e Baby disponeva piatti e bicchieri; quella sera avrebbero cenato a casa Donquijote su invito di Cora-san. Dopotutto era quasi Natale, facevano solo le prove per il cenone del 25 (aveva fatto notare sarcasticamente la piccola Sugar mentre svuotava la fruttiera da tutta l'uva che riusciva a raccapezzare).
La tavola non era ancora apparecchiata quando la porta si aprì mostrando i due Donquijote coperti di neve e di pacchi che deposero all'ingresso.
"Dopo oggi sono come Voldemort: mi è caduto il naso dal freddo!" sbottò Doflamingo sfilandosi sciarpa e cappello e gettandoli sul termosifone.
"Buonasera anche a te, Dofla" disse ironico Law aggiustando le posate.
"Fai poco lo spiritoso, non è giornata" sbottò il biondo togliendosi il cappotto, entrando nella sala da pranzo decorata a festa.
"Avete fatto compere?" chiese Viola dalla cucina.
"E non puoi sapere che abbiamo comprato!" esclamò Corazòn felice "Nah, ma è una sorpresa!" finì emozionato.
"Ciao, zio Dofla. Zio Cora" salutò Sugar, seduta sul divano a guardare i cartoni.
"Tutta questa tv ti brucerà il cervello" l'ammonì Baby mentre Doflamingo si lasciava cadere accanto alla nipote.
"Lasciagli godere la vita finché può" sospirò "Presto la dura realtà le piomberà addosso e rimpiangerà i giorni in cui doveva preoccuparsi solo di tenere a mente l'orario d'inizio dei programmi tv"
Viola rise sommessamente e Law scosse la testa, aggiustando i tovaglioli.
"Che mi hai comprato per Natale, zio Dofla?" domandò innocentemente la bambina.
"Se te lo dico lo zio Cora mi squarta" rispose lui, rassegnato.
"Infatti!" rincarò lo zio intento a sistemare i regali sotto il grosso albero posto accanto alla finestra del salotto.
"Ragazzi, per la cena ci vorrà ancora un ora, chi la vuole una fetta di dolce nel frattempo?" domandò Viola dalla cucina "Ho fatto il Pandoro!"
"Uh, io!" Cora sfrecciò via da sotto l'albero appena Viola pronunciò la parola 'Pandoro'.
"Basta che ci sia del cioccolato, sto morendo di freddo!" rispose Dofla alzandosi dal divano, seguito da Sugar che spense la tv.
In un attimo erano tutti seduti intorno al tavolo dipinto di rosso e bianco dalla tovaglia decorata a tema, Viola portò a tavola il vassoio con il dolce e Baby la seguì con le tazze di Ciobar al gianduia.
"Sapete, mi sono sempre chiesto perché si chiamasse Pandoro" disse Cora.
"Perché è pane ed è color oro" spiegò spiccio Dofla addentandolo, spargendo zucchero a velo su tutto il tavolo.
"Pane-d'oro: Pandoro" rifletté Law "Si, ha senso" decretò infine.
"Perché non chiamarlo Pandolce, visto tutto lo zucchero che ci mettono sopra" commentò Baby scrollandoselo dalla scollatura del vestito.
In un secondo tutti smisero di muoversi, bere o masticare, riflettendo sulle parole di Baby; poi gli sguardi si posarono su di lei.
"Potresti avere ragione..." sentenziò Law ancora perso nelle sue riflessioni.
"Potremmo frane una catena e chiamarli Pandolce" s'illuminò Viola "Sfonderemo il mercato!"
Dofla alzò gli occhi la cielo e prese un sorso della cioccolata, ascoltando i discorsi insensati dei suoi 'amici e parenti'.
Quando Natale è vicino si respira sempre un'aria diversa, così felice, luminosa, un pò fredda e noiosa sotto certi aspetti, ma anche calda e dolce dove le idee più bizzarre prendono forma e ti viene voglia di condividerle con amici e parenti. Forse, quello, era l'unico aspetto del Natale che Doflamingo amava... oltre alla tranquillità del suo salotto, ovviamente.
   
 
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