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Autore: Notteinfinita    22/12/2015    3 recensioni
Il Natale si avvicina anche a casa Tendo e tra una decorazione e l'altra c'è anche tempo per la scoperta di nuovi sentimenti...
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ranma Saotome
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Decorazioni e tradizioni

 

La neve scintillava nel giardino di casa Tendo rendendo l'atmosfera natalizia palpabile.

Akane si affacciò alla finestra e osservò il panorama sorridendo.

Lei aveva già decorato la casa, la natura aveva provveduto ad abbellire l'esterno. Adesso mancava solo il dojo e tutto sarebbe stato pronto per le imminenti festività.

Indossati giaccone e sciarpa, sollevò l'enorme scatolone ai suoi piedi ed aprì la porta di casa per uscire.

Bloccatasi di colpo, volse il viso all'indietro, in direzione della sala da pranzo.

«Ranma, io vado in palestra. Ti aspetto per decorarla!» urlò, perentoria, quindi uscì.

Arrivata a destinazione, poggiò lo scatole ed iniziò a tirare fuori le varie decorazioni guardandosi intorno per decidere dove posizionarle.

«Kasumi dice che questo era il tocco finale che ti mancava per decorare il dojo.» disse il codinato, entrando e poggiando a terra un sacchetto di carta marrone con un'alzata di spalle.

Akane, troppo impegnata a cercare di fissare una ghirlanda ad uno degli angoli della stanza, si limitò ad annuire senza prestare reale attenzione a quello che le veniva detto.

Un'ora e diversi litigi dopo su come mettere le decorazioni, i due si lasciarono cadere al centro del pavimento, esausti.

«Finito!» sospirò Akane, soddisfatta.

«Non ancora.» la corresse Ranma, sdraiandosi e terra e osservando col viso capovolto il sacchetto che lui stesso aveva poggiato vicino all'ingresso.

«Cos'è?» chiese la ragazza che non aveva sentito le parole dette da lui al suo arrivo.

«Non so. Apriamolo.» rispose il codinato.

Raccolto il sacchetto e apertolo, Ranma vi infilò una mano alla ceca e ne estrasse il contenuto trovandosi tra le mani un mazzolino di vischio trattenuto da un grazioso nastro rosso.

Arrossendo lievemente al pensiero della tradizione che vi era collegata, Akane strappò il decoro dalle mani del suo fidanzato.

«Dammi, lo sistemo io.» affermò, afferrando la scala e posizionandola nel punto più alto della palestra, al centro della stanza.

«Come vuoi.» rispose Ranma, avviandosi verso l'uscita.

Salita sull'ultimo gradino si sporse per sistemarlo.

Era appena riuscita a fissarlo quando la scala si chiuse con uno scatto e lei si ritrovò a precipitare al suolo.

Impaurita, chiuse gli occhi ma, invece del temuto tonfo, si ritrovò stretta tra due forti braccia e avvolta da un profumo speziato che conosceva bene. Per sua fortuna Ranma aveva deciso di attendere che finisse prima di andarsene.

Riaperti gli occhi si trovò davanti lo sguardo ridente e divertito del ragazzo che sembrava prenderla in giro per la sua goffaggine.

Con un balzò saltò giù dalle sue braccia e si rimise in piedi ma, ancora una volta, il destino non fu clemente e così mise il piede proprio sul rotolo di scotch ai suoi piedi.

Ancora una volta Ranma intervenne a sostenerla per evitarle la caduta ma la battuta di scherno che gli era salita alle labbra si dileguò dalla sua mente quando entrambi si resero conto di essere finiti esattamente sotto il vischio.

Entrambi rossi in viso, si fissarono un attimo negli occhi per poi distogliere lo sguardo.

Nel silenzio assoluto che regnava era quasi possibile sentire i loro cuori battere all'impazzata e le loro idee vorticare incessantemente alla ricerca della cosa giusta da fare, in fondo la tradizione parlava chiaro ma loro sarebbero stati capaci di rispettarla?

Quasi per un tacito accordo, i loro occhi tornarono ad alzarsi nello stesso momento e i due si ritrovarono incatenati l'uno dallo sguardo dell'altra.

Akane non poté fare a meno di ripensare alla volta che in quella stessa stanza lui l'aveva quasi baciata e di chiedersi se stavolta avrebbe avuto il coraggio di andare fino in fondo.

Anche Ranma sembrava aver ricordato l'episodio, almeno a giudicare dal rossore che gli coloriva il volto ed appariva in preda ad una lotta interiore su come agire.

Ad un tratto, rafforzata la presa sulle braccia di Akane le si avvicinò leggermente mentre il cuore della ragazza perdeva un battito.

Con enorme disappunto, però lo vide bloccarsi subito dopo e lasciarla andare.

Era già pronta a urlargli contro quando lo vide avvicinarsi alla porta d'ingresso con un balzo per poi spalancarla di colpo.

Stessa cosa fece con ogni finestra, tendaggio o pannello semovibile presente nella stanza.

Quando comprese il motivo dei suoi gesti un sorriso divertito le affiorò sulle labbra; memore degli avvenimenti passati, stavolta il ragazzo aveva deciso di controllare che non ci fossero intrusi.

Finito il controllo, tornò da lei sospirando.

«Con i padri che ci ritroviamo!» esclamò, a giustificazione, grattandosi la testa impacciato.

Temeva che la ragazza si sarebbe arrabbiata, invece si limitò a sorridergli apertamente facendo un cenno di assenso col capo.

Mentre la tensione diventava palpabile, Ranma si riavvicinò alla sua fidanzata con movenze sempre più legnose ad ogni passo e le poggiò le mani sulle spalle riavvicinando il viso al suo.

Ancora una volta si fermò, con enorme disappunto di Akane.

«Chiudi gli occhi.» le sussurrò.

Fece come lui le diceva anche se una piccola parte di se le ricordava come già la volta precedente si fosse comportato nello stesso modo e come tutto fosse andato a finire in un nulla di fatto e in una cocente delusione.

Ogni elucubrazione, però, svanì nel momento in cui sentì due labbra morbide poggiarsi esitanti sulle sue e le braccia del suo ragazzo stringerla forte.

Stupita schiuse appena la bocca, permettendo così al ragazzo di approfondire il bacio.

Le loro lingue s'incontrarono in un lento assaggiarsi reciproco mentre i loro corpi aderivano l'uno all'altro, quasi fossero stati creati per questo.

Per una volta, nessun genitore impiccione era sopraggiunto ad interromperli e nessuna speculatrice li stava fotografando mentre si godevano finalmente il loro tanto agognato primo bacio alle porte del più bel Natale della loro vita.

Quando infine si staccarono non poterono fare a meno di sorridersi, imbarazzati e felici certi che se anche per quell'anno non avessero ricevuto altri regali non gli sarebbe importato perché il più bello se lo erano appena scambiato.

 

  
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