Vacuo e son sidereo in un cupo
viaggio di disillusione.
Un deserto senza luna che invoca
il mio nome.
Ovunque il mio capo ne
faccia capolino, soltanto la
distanza del mio lungo cammino.
Il sole si desta, dal suo trono stellato;
chino gli occhi alla sabbia di cui il mio animo è costellato.
Maledico gli astri fulgidi e divergenti,
che del mio cuore non hanno fatto altrimenti.