Film > Dragon trainer
Segui la storia  |       
Autore: katyjolinar    22/12/2015    1 recensioni
Seguito di "Il veleno del Pungolo Orrendo". Moccicoso ha 5 anni, ora, e vive una vita normale, esattamente come i suoi coetanei. Questa è la storia di come crescerà e diventerà un uomo, seguito e amato dai suoi vecchi amici e dalla sua famiglia, senza mai dimenticare le tradizioni vichinghe.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Moccicoso, Testa Bruta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il veleno del Pungolo Orrendo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Cosa?!" esclamarono i due giovani, all'unisono.
"Avete capito bene, ragazzi: vi sposerete questo venerdì, fra cinque giorni." ripeté Moccicoso, incrociando le braccia con fare autoritario.
"Non puoi farlo!" obiettò Astrid, scattando in piedi "La legge dice che i matrimoni vanno fatti a fine estate, e c'è una lunga preparazione per gli sposi!"
"Lui è il Capo, può fare delle deroghe alla legge." si intromise Hiccup, anche lui non così contento di questa sparata del padre adottivo.
"Stai zitto, sfigato!" lo zittì la bionda, prendendolo per i capelli e spingendogli la testa contro il tavolo.
Il castano, stufo di quegli atti di bullismo, e ancora nero per lo scherzo di poco prima alla radura, scattò in piedi e le afferrò la mano, per poi storcerlgliela, portandole il braccio dietro la schiena e bloccandola.
"Avete finito?" ruggì il capofamiglia, ottenendo di nuovo la loro attenzione "Okay, mi avete costretto a farlo! Dovete imparare a convivere, quindi da questo momento condividerete la stessa stanza." Astrid stava per replicare di nuovo, ma uno sguardo del moro la zittì all'istante "Niente storie, signorina! Ora vai a pendere le tue cose e sposta tutto in camera di Hiccup! E i prossimi giorni non voglio più vederti in compagnia di quei ragazzi con cui sei sempre, chiaro?"
La ragazza non disse altro, si liberò dalla presa di Hiccup, che ancora la teneva ferma, e andò in camera, sbattendo la porta. Moccicoso si voltò verso il figlio, che stringeva i denti, ancora colmo di rabbia.
"Vai ad aiutarla, e non perderla d'occhio, i prossimi giorni." ordinò "È la tua fidanzata, impara a farti rispettare."
Il ragazzo annuì e seguì la bionda; quando furono soli, Moccicoso si voltò verso la moglie e il suocero, passandosi, esasperato, una mano tra i capelli.
"Non avrei mai voluto arrivare a questo punto..." disse "Ma ora credo di capire come si sia sentito lui quell'unica volta che mi ha schiaffeggiato..."
"Però Astrid ha ragione." obiettò Testa Bruta "Il matrimonio ha bisogno di una lunga preparazione..."
"Lo so, sono il Capo, conosco la legge." ammise il moro, abbracciandola "Ma, al contrario di quanto ha detto Hiccup, non ho fatto nessuna deroga."
"In che senso?" domandò l'altra, confusa, ma fu interrotta da Testa di Tufo, che sembrava aver capito cosa intendesse il genero.
"Geniale!" esclamò, per poi guardare la figlia e spiegare quanto avesse capito del piano dell'uomo "È vero che ci vuole una preparazione lunga, ma loro l'hanno già fatta... e sono già sposati! Questo che faranno adesso è solo una sorta di rinnovo delle promesse. Ora capisco perché mi avevi chiesto di aggiustare i loro vecchi abiti da sposi."
"Esatto, papà." ammise il capotribù "Anche avessero scelto di loro spontanea iniziativa, come speravo all'inizio, la cerimonia sarebbe stata solo un pro-forma, e avrebbero comunque indossato gli stessi abiti di 40 anni fa."
Intanto Astrid stava raccogliendo tutte le sue cose, buttandole sul letto con fare arrabbiato. Hiccup entrò nella stanza, fermandosi sullo stupite della porta e guardandola seriamente.
"Mi ha ordinato di tenerti d'occhio." le riferì.
"Come se una checca smidollata potesse fare qualcosa..." lo schernì, acida, senza guardarlo.
"Disse colei che le ha prese dalla suddetta checca..." continuò l'altro, avvicinandosi "Davvero ti aspettavi che continuando di questo passo papà non avrebbe perso la pazienza?"
"Papà può anche andare a farsi fo..." esclamò la bionda, buttando alcuni vestiti sul letto.
"Basta così! Stai esagerando!" la bloccò Hiccup prendendola per un braccio "Puoi anche insultare me quanto vuoi, la cosa non mi tocca, ma se incominci a prendertela con le persone che ci hanno cresciuto allora mi fai incazzare sul serio!"
"Ah, sì? E cosa fai?" lo punzecchiò Astrid, guardandolo negli occhi con aria di sfida "Ti metti a piangere? Sei solo una ragazzina viziata, anche se provi ad atteggiarti da vero maschio vichingo!"
"Vuoi il vero maschio vichingo?" ruggì il castano "Va bene, avrai il vero maschio vichingo, però poi non ti lamentare!" prese alcune delle cose che c'erano sul letto e gliele mise tra le mani "Metti subito in ordine la tua roba nella mia stanza, e non fiatare!"
Senza dire altro le prese un braccio, trascinandola in camera sua. Astrid oppose resistenza, ma non riuscì a opporsi, così dovette soccombere e riordinò tutto, sotto lo sguardo irritato del fidanzato. Quando ebbe finito si fermò di fronte a lui, con le braccia incrociate e la sua solita aria sprezzante.
"Se pensi davvero che questo basti a farmi rigare dritto ti stai sbagliando." riferì.
"A me basta che ti insegni un minimo di rispetto." ammise il castano.
"Sai dove te lo puoi mettere il tuo rispetto, tesoro?" continuò la ragazza, portandosi le mani sui fianchi.
"Come ho detto, poi non ti lamentare." ripeté l'altro "Non imparerai il rispetto, allora non ne riceverai più da me. E visto che vuoi il vero maschio vichingo mi comporterò come tale." le afferrò il braccio, facendola avvicinare a lui, e la guardò intensamente negli occhi "Tra pochi giorni sarai mia moglie, quindi sei una mia proprietà. Posso fare qualunque cosa io voglia."
Detto ciò la attirò a sé, unendo le sue labbra con le proprie. Astrid oppose resistenza, ma lui non la mollò, inducendola a ricambiare.
Non gli piaceva obbligarla, ma lei stava davvero passando il limite, doveva fare qualcosa per fermarla, e se fare il marito-padrone era l'unica strada, allora doveva seguirla.
Dopo un po' la giovane sembrò arrendersi e ricambiò spontaneamente. Lentamente, Hiccup addolcì il bacio, pur mantenendo il controllo, la presa sulle braccia di Astrid si allentò, permettendole di nuovo di muoversi, e le mani si spostarono sul volto della bionda, ad incorniciare quell'atto che, da aggressivo e possessivo era diventato dolce e condiviso.
La ragazza non si mosse, non reagì. Era come bloccata, come se fosse stata ipnotizzata dal giovane. Lo odiava con tutta sé stessa, aveva una gran voglia di picchiarlo, prenderlo a calci finché non lo avesse visto agonizzare, ma allo stesso tempo lo stava baciando, e si sentì sussultare quando lui si allontanò per un momento, prima di riprendere a baciarla. Non riusciva a interrompere il contatto; non voleva farlo, voleva che durasse il più a lungo possibile.
Finalmente, Hiccup interruppe il bacio, seppur allontanandosi di poco, e spostò le labbra vicino all'orecchio di Astrid.
"Che tu lo voglia o no, ora sei la mia donna." sussurrò "Sta a te decidere se vuoi una convivenza pacifica o vuoi una guerra che potresti non vincere mai."
La ragazza alzò la testa, guardandolo negli occhi. Sapeva che avrebbe combattuto, non si sarebbe mai arresa, ma capì che anche lui non lo avrebbe mai fatto, lo capì solo guardandolo negli occhi.
Perché quelli erano gli occhi di un drago pronto alla battaglia.
Una battaglia che era appena iniziata.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Dragon trainer / Vai alla pagina dell'autore: katyjolinar