Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Heartless    22/12/2015    3 recensioni
Chiudo gli occhi e spingo ancora di più la testa nell'incavo del collo del ragazzo che mi stringe, ma una sensazione di sgomento si impossessa del mio corpo. Quando li riapro ci siamo spostati ed ora posso chiaramente vedere chi sia l'artefice di quella melodia così tormentosa: Draco Malfoy. Il suo sguardo incontra il mio e vi si incatena. Anche da questa lontananza riesco a notare lo scintillio dei suoi occhi grigi e lentamente mi ci perdo dentro, scivolando nell'oblio più profondo e ritrovandoci la stessa mia insoddisfazione e perdizione.
Genere: Angst, Dark, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi osservo l'ultima volta davanti allo specchio e mi passo una mano tra i capelli raccolti lateralmente in morbidi boccoli. Le labbra sono colorate di una tinta rosso acceso e gli occhi sono incorniciati da una linea di eye-liner spessa, ma elegante. Sospiro, poi finalmente mi decido a scendere al piano di sotto dove Ron mi sta aspettando insieme a Ginny. Mentre scendo le scale il lungo vestito rosso in chiffon svolazza dandomi un'aria molto elegante e lasciando intravedere la pelle leggermente dorata della gamba destra attraverso lo spacco laterale che inizia appena più sotto l'anca e lascia veramente poco all'immaginazione. Mio marito mi sorride con occhi sognanti e quando gli arrivo vicino mi posa un bacio su la spalla lasciata scoperta dal vestito, che nella parte superiore è composto da un corpetto con scollo a cuore privo di spalline, per poi poggiarvi un soprabito. “Sei bellissima, Hermione!” mi dice Ginevra prima di voltarsi e aprire la porta della nostra casa “Lo sei anche tu!” riesco a rispondere, poi usciamo e Ronald ci prende entrambe per mano “Dov'è Harry?” dico rivolgendomi ad entrambi i Weasley “Ha detto che ci raggiungerà lì” annuisco e subito dopo ci smaterializziamo.

Arriviamo in un grande giardino curato, con grandi roseti e siepi tagliati con forme scultoree. Inizio a tremare preda della paura e dell'impressione che temo di fare sui colleghi di Ron ed Harry.

Ginny si avvicina a me e conscia della mia situazione emotiva mi stringe la mano mentre suo fratello ci fa strada verso l'entrata di quel maniero.

La costruzione architettonica è imponente e lugubre. È sviluppata molto in altezza e mi lascia pensare che l'idea alla base nel costruirla sia stata presa dal pensiero gotico.

“A chi appartiene questa casa, Ron?” chiede Ginevra ingenuamente, ma io conosco già la risposta “E' il Malfoy Manor” dico voltandomi verso la mia amica e compagna in questa avventura,dopo che le mie stesse urla mi riecheggiano nelle orecchie e d'istinto mi porto una mano a coprire la cicatrice che Bellatrix mi ha lasciato come ricordo di quel giorno di tortura “Ah” si limita a rispondere e sembra leggermente rabbrividire quando mi vede sfiorare queste linee bianche. “Già!” sospiro continuando a pensare che non vi sia edificio più giusto per quella famiglia. Nel gotico l'architettura sviluppata verticalmente rappresentava un qualcosa che doveva spaventare l'uomo e farlo sentire inferiore rispetto a Dio, perché la fede era una luce che non doveva illuminare il fedele, ma colpirlo e annientarlo. Ed era esattamente questo che i Malfoy usavano fare: colpire e annientare.

“Ronald, mi spieghi ancora perché sono dovuta venire a questa festa?” dico leggermente irritata e mi stringo di più nel soprabito appena passiamo la soglia e una lenta musica da ballo mi raggiunge le orecchie. Un elfo domestico ci raggiunge velocemente e ci indica la strada per poi raccogliere i nostri cappotti e oggetti personali. “Perché sono un Auror e questo è un incontro di lavoro a cui anche le mogli degli Auror sono state invitate!”

Ginny mi lascia la mano e sparisce dietro la grande porta dove anche io e Ron dovremmo entrare “Andrà tutto bene, sei fantastica.” sussurra l'uomo che ho sposato al mio orecchio e poi mi posa un delicato bacio sulle labbra che non mi suscita particolari emozioni se non fastidio ulteriore per tutta quella situazione a cui mi ha sottoposta.

Non mi sono mai piaciute le feste o le occasioni in cui è necessario che io mi metta in mostra, in più solemente respirare l'aria di questo maniero mi fa venire voglia di scappare e nascondermi in qualche angolo della mia casa così calda e accogliente.

Dopo altri minuti di esitazione finalmente mi convinco di entrare e Ron si avvicina alla grande porta argentata che subito gli si apre davanti. Lo seguo tenendo lo sguardo basso fino a che non sento la pesante entrata chiudersi alle mie spalle. Quando alzo gli occhi lo spettacolo a cui assisto mi va spalancare le labbra. La sala è grande, il tetto è incantato e ne scende un leggero nevischio che si posa sul pavimento nero lucido e sui tavoli scolpiti nel ghiaccio sopra i quali sono stese delle morbide tovaglie grigio perla e dei centrotavola con rose bianche, alla fine della stanza c'è quello che sembra essere il palco di un teatro ottocentesco.

In lontananza vedo Harry salutarmi con la mano e mi avvicino a lui leggermente imbarazzata per gli sguardi che gli uomini presenti in sala mi rivolgono.

“Harry!” sorrido al mio miglior amico e gli getto le braccia al collo in quello che più un gesto di affetto per me è una ricerca di protezione e salvezza visto che Ron è sparito dall'esatto momento in cui ha messo piede in questa meravigliosa stanza. “Mi concede l'onore di questo ballo, madame?” chiede Harry con fare disinvolto e prendendomi la mano una volta che mi sono allontanata dal suo corpo. “Oh, con molto piacere!” acconsento con fare aristocratico e subito la mano del ragazzo sopravvissuto si stringe sulla mia e mi porta al centro della pista dove altre coppie di maghi stanno danzando un lento valzer. L'atmosfera è così festosa e altisonante che mentre mi lascio trascinare dai passi incerti di Harry comincio a sentirmi a mio agio nel lusso. Balliamo per minuti, forse ore ed io rido spensierata quando il mio migliore amico mi pesta un piede o tenta di non stringere troppo i miei fianchi imbarazzato, poi la musica si interrompe improvvisamente e lascia spazio ad un'unica melodia proveniente dalle corde di un pianoforte così triste e struggente che mi spinge a posare la mia nuca contro il petto di Harry ed intrecciare le dita tra le sue, poggiandole giunte sulla sua spalla. Le sue labbra si posano a lasciarmi un bacio sulla fronte e poi i nostri corpi attaccati iniziano a muoversi lenti al tempo di quella che sembra l'espressione di un'anima spenta, triste e perduta. Chiudo gli occhi e spingo ancora di più la testa nell'incavo del collo del ragazzo che mi stringe, ma una sensazione di sgomento si impossessa del mio corpo. Quando li riapro ci siamo spostati ed ora posso chiaramente vedere chi sia l'artefice di quella melodia così tormentosa: Draco Malfoy. Il suo sguardo incontra il mio e vi si incatena. Anche da questa lontananza riesco a notare lo scintillio dei suoi occhi grigi e lentamente mi ci perdo dentro, scivolando nell'oblio più profondo e ritrovandoci la stessa mia insoddisfazione e perdizione.

Mi stacco velocemente da Harry spingendolo in malo modo e scappo verso il giardino. Ginny cerca di fermarmi ed inseguirmi, ma la prego di lasciarmi sola e mi accontenta. Sotto una siepe che rappresenta una scultura babbana individuo una panchina e mi ci siedo sopra portandomi la testa tra le mani per poi sospirare. Cos'era quella sensazione che avevo appena provato? Quell'attrazione verso il corpo di quell'uomo? Quell'affinità emotiva? Mi sento stordita e sconcertata, come se avessi effettivamente fatto qualcosa che possa mettere in discussione il mio rapporto con Ronald.

“Mezzosangue!” La voce di Draco mi fa sobbalzare dalla sorpresa. “Malfoy!” sussurro con voce tremante, ma quando mi volto nella direzione della voce non vi è nessuno. “Perfetto Hermione, adesso abbiamo anche le allucinazioni!” sputo con rabbia contro me stessa, ma poi la sento nuovamente la sua voce calda che mi chiama e si è fatta più lontana. Mi alzo ed in preda a non so quale artificio magico mi dirigo nella direzione delle chiamate, che invece di farsi più vicine si fanno sempre più lontane. Arrivo in un luogo remoto del giardino meno curato rispetto all'altro e dove si erge una dependance alquanto inquietante, sul quale tetto sorgono diverse guglie e pinnacoli che danno un effetto ottico di slancio alla struttura pesante e nera. “Granger!” emetto un piccolo urlo acuto nel sentire ora la voce vicina e il respiro di Draco contro il mio collo “Mal-Malfoy!” bisbiglio ancora un po' spaventata e rivedendo gli occhi persi ed immobili del ragazzo in quella maledetta giornata . “Ero sicuro che avresti seguito la mia voce, sai?” dice avvicinandosi al mio corpo per poi piegarsi, posizionare la sua mano sotto la mia e portarsela contro le labbra per lasciarvi un bacio freddo ed umido sul dorso . Rabbrividisco a quel contatto e con mia sorpresa un appena accennato sospiro esce dalla mia gola quando il ragazzo lo interrompe. “C-come facevi ad esserne così certo?” chiedo cercando di non portare i miei occhi nei suoi che prima mi sono sembrati così magnetici e invitanti, ma lui sembra capirlo e mi prende il mento tra l'indice e il pollice alzando il mio viso ed obbligandomi così a guardarlo. Gli occhi sono cambiati, non sono più del grigio cristallino di poco prima che nascondeva tristezza e disperazione, ma di una tonalità di grigio più scuro con piccole luci bianche che sembravano disegnare una costellazione. “Perché ho sentito la stessa cosa che hai sentito tu quando ci siamo guardati .” Il suo sguardo si fa più teso e le pupille si dilatano inghiottendo le luci come un buco nero. “Sembravi così indifesa tra le braccia dello sfregiato!” sussurra con voce roca facendo scorrere l'indice dal mio mento, lungo il collo fino a poco prima dell'incavo dei seni per poi ritirarlo ed io vorrei scansarlo, vorrei dirgli di non provare ad utilizzare ancora quegli insulti contro il mio amico, ma la voce mi muore in gola assieme al respiro e mi abbandono ai brividi che l'avanzare del suo dito mi provoca. Per un attimo mi trovo a sperare che indugi sul mio seno, che ne descriva le curve appena accennate come se fossi caduta in un apparente torpore che si interrompe nell'esatto istante in cui il suo polpastrello si stacca dalla mia pelle. Lo fisso con sguardo d'odio e i suoi occhi sono nuovamente cambiati: le pupille si sono limitate a due fessure e le stelle si sono ingrandite diventando pianeti, conferendogli mistero e fascino. “Allontananti, Malfoy!” affermo con voce imperiosa, ma lui non si muove di un millimetro, anzi se possibile si avvicina di più facendo infrangere il suo alito che sa di menta e fumo contro la mia bocca “Sei sicura di volerlo davvero, mezzosangue?”mormora sfiorando le sue labbra contro la mia guancia, io resto immobile e tento di non lasciar trapelare le emozioni che iniziano a scaldarmi le membra. “Rispondimi!” e la sua voce è quasi un urlo “Io, sì, ne sono sicura almeno al 110%” Si disegna un ghigno sul suo viso “Quindi” sussurra con voce roca e tremendamente calda da far vibrare la mia eccitazione “Se io ora provassi, non so, ad assaggiare quelle tue deliziose labbra tinte di rosso, tu mi respingeresti, giusto?” Trattengo il respiro nel sentire quelle parole e cerco di combattere con tutta me stessa l'istinto che mi spinge ad assaggiare le sue così fine eppure così invitanti. Mi soffermo ad osservarle, sono di una tonalità rosea particolare, che fa contrasto con la freddezza di quella pelle così bianca e spigolosa. Si schiudono appena e lasciano uscire la lingua rossa che lentamente accarezza con la punta il labbro superiore lasciando alla mia immaginazione pensieri tutt'altro che casti. “Come immaginavo!” afferma infine e imprigiona i miei fianchi nelle sue mani, facendomi scontare con il suo corpo slanciato ed esile. Pochi secondi dopo sento il suo sapore su di me e il calore delle sue labbra sulle mie. Chiudo gli occhi e lascio che la menta inebri i miei sensi, poi schiudo le labbra per lasciare spazio alla sua lingua e poterla toccare con la mia, ma un 'clap' mi arriva alle orecchie e quando apro gli occhi Draco è svanito. “Figlio di puttana!” urlo contro il punto dove si trovata “colpita e annientata” bisbiglio infine e torno alla caoticità del ballo nella speranza di non incontrare Ronald.

“Ma cosa mi è saltato in mente?”

 

Angolo autrice: Salve a tutti, questa storia era nata come una long poi abbandonata, ma il primo capitolo mi piaceva particolamrmente così ho deciso di farne una oneshot, sperando che per voi abbia senso. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio

Alexie. 

 

 

 

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Heartless