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Autore: Lyls    23/12/2015    1 recensioni
Dal primo capitolo:
"Pandemonium?" domando scettica fissando l'insegna con il nome lampeggiante.
"è nuovo aperto da poco" dice euforica, mentre una volta dentro, noto che ci sono fin troppe persone, ammassate come sardine tanto che perdo di vista Sarah mentre mi avvicino al bancone.
"Due long island" dico benedendo il fatto che almeno conosco qualche drink, mi guardo attorno mentre aspetto il mio turno, anche se ad un tratto mi sento osservata e noto un ragazzo biondo, che è anche abbastanza carino, vestito di nero che mette in risalto la carnagione chiara ed i capelli, e dei strani tatuaggi che gli spuntano dal collo che mi fissa ed è vicino al bancone "mai visto una ragazza?".
"mi vedi?" domanda sorpreso ed inarco un sopraciglio.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di una Shadowhunters quasi per caso '
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Cacciatori di Ombre

I cambiamenti a volte non sono visibili, ed altre volte si è ciechi da non volerli vedere.
Partimmo per Idris la mattina seguente, per qualche ragione ha voluto fare tutto di fretta senza avvisare nessuno della nostra partenza, a parte lo stregone scelto per creare il portale che ci avrebbe portato nella terra natia dei Shadowhunters, Sarah non era per nulla contenta di tornarci, anzi voleva rimanere a New York.
Anche se io ero più preoccupata per Jonathan che per lei, visto che doveva tornare a Idris sotto falso nome senza però dirmi per quanto tempo avrebbe dovuto farlo.
Quindi ora eccomi ad aspettarlo alla finestra aperta seduta sul davanzale della camera che divido con Sarah, come è successo nelle ultime due settimane da quando siamo qui.
Solo che è passata un ora e non è ancora arrivato, e mi sento una stupida, anche se rispetto a New York fa caldo, quindi tutte le cose che avevo recuperato da casa si erano rivelate inutile ed avevo dovuto rifarmi il guardaroba da zero.
Anche se fissare intensamente fuori ho il dubbio che non aiuti molto, ma negli ultimi tre giorni non siamo riusciti a vederci, anche se ad un tratto sentendo dei rumori mi sposto per farlo entrare, sperando che sia lui.
Cosa che ha conferma quando mi ritrovo stretta tra le sue braccia mentre mi bacia con fin troppa passione.
Solo dopo mi rendo conto che come pigiama ho una maglia che arriva a malapena alle ginocchia.
"Se è il tuo modo per scusarti, ci stai riuscendo" dico divertita e ringrazio mentalmente Sarah per aver convinto la zia ad uscire.
"Mi sei mancata" lo sento sussurrare al mio orecchio "avrei voluto venirti a trovare prima ma non potevo" dice facendo una smorfia "Sebastian non conosce nessuno ad Idris, quindi sarebbe strano vederlo girare con te"
"Si può sempre dire che ci siamo conosciuti in giro, che Sebastian era a New York, alla fine può essere successo davvero prima che sparisse" dico fissandolo mentre inizia a giocare con una ciocca dei miei capelli "ma il nero ti dona" dico fissandolo faccio per passargli una mano tra i capelli ma mi blocca.
"Ti troveresti con le dita piene d'inchiostro non ti conviene farlo" dice divertito mollando poi la presa sulla mia mano "ma Sebastian ha sempre vissuto a Parigi e stava venendo qua ad Idris, anche volendo non avrebbe potuto" dice sbuffando e scuoto la testa.
"Non è giusto" dico imbronciata mentre mi allontano un pò "perchè devi farlo per forza? tuo padre è un despota"
"Sarà anche un desposta ma se non fosse stato per lui, ora non ci troveremo qui così" dice divertito e mi tocca dargli ragione.
Anche se alla fine mi bacia nuovamente, e nessuno dei due sembra intenzionato a muoversi, soprattutto visto che sposto le braccia intorno al suo collo.
Al momento non mi importa che sia sotto copertura o altro, sono solo contenta che sia qui.
Anche se la cosa è reciproca visto che mi ritrovo con le spalle al muro, letteralmente, sento il muro contro la schiena nonostante la maglia e la sua mano sul limitare della maglia che sto usando come pigiama.
"Se volevi farmi impazzire ci stai riuscendo"dice sarcastico anche se nel dirlo mi da una carezza sui capelli, anche se sappiamo entrambi che vedersi in questo modo è decisamente tremendo, ma non abbiamo altra scelta.
"Oh mi hai scoperto" dico divertita, mentre non mi lascia dire altro che mi ritrovo le labbra impegnate con le sue.
Anche se poi si allontana un pò e mi guarda quasi assorto, come se non mi vedesse davvero e capisco che deve andare, ma noto che non si muove ed inizia a guardarsi intorno.
"Jon?" domando iniziando a preoccuparmi, visto che è diventato serio di colpo.
"Mi è sembrato..." dice ad un tratto, ma poi un rumore forte lo sento anche io, ed un altro che proviene fuori dalla finestra.
"Hai sentito?" domando voltandomi verso di lui che si avvicina alla finestra, mentre a me fa segno di allontanarmi e mi appiattisco di più contro il muro e tira fuori lo stilo, anche se alla fine una mano umana si aggrappa alla finestra e si blocca.
Anche se poi la mano in questione è quella di un ragazzo, e decisamente Jonathan ha un aria omicida, ma ha la prontezza di trascinarmi fuori dalla stanza.
"Era una fata, dannazione pensavo che almeno ad Idris fossi al sicuro" dice scocciato, mentre essere più veloce mi prende in braccio.
"Dobbiamo avvisare mia zia e Sarah di non tornare a casa" anche se mentre dice questo, noto che sta facendo una deviazione su una strada che non conosco.
"Prima ti porto dai Lightwood, e poi vado ad avvisarle" dice andando dritto verso una casa.
"I Lightwood sono qui?" domando sorpresa e scuote la testa.
"Robert Lghtwood mi ha riconosciuto ed ha detto che mi avrebbe smascherato se non gli avessi detto perchè ero qui" dice lasciandosi scappare una smorfia.
"Come ha fatto a riconoscerti? ma se ce lui c'è tutta la famiglia?" domando confusa, da quello che so i Lightwood sono a New York.
"Stavo venendo da te, e mi hai visto dritto in faccia" dice con una smorfia.
Anche se non sono molto convinta ma non dico altro, anche se quando arriviamo davanti ad una casa mi passa la sua giacca, che è abbastanza grande da sembrare quasi un vestito.
Ma di certo quando bussa alla porta, apre l'ultima persona che si aspetta di trovare è Isabel, che sposta lo sguardo da me a Jonathan, e lo sguardo con cui lo guarda non mi piace, tanto che forse per farle capire che non si tocca, lo bacio.
Tanto che dopo scoppia a ridere, e poi mi fa scendere non prima di avermi sussurrato alle orecchie.
Isabel sembra quasi delusa, Jonathan non la guarda neanche cosa che a giudicare dalla sua faccia non sembra esserci abituata, tanto che poi fa entrare entrambi in casa.
"Dov'è tuo padre?" domando guardandomi attorno confusa e vedo che poi guarda Jonathan.
"Mio padre non c'è" dice con aria un pò troppo innocente, anche se Jonathan non sembra prenderla bene, visto che prende Isabel per il collo.
"Che cosa hai fatto?" domanda ringhiando mentre mi aggrappo al suo braccio per farlo smettere.
"Smettila! così la soffochi e non potrà dirti nulla" sbotto incredula per quello scoppio d'ira "e tu" dico rivolta a Isabel "dove è finito tuo padre?" domando fissandola, anche se non da risposte.
"Perchè dovrei?" domanda un Isabel completamente diversa da quella che ricordo di aver lasciato a New York.
"Perchè ne va della sua vita, quindi ti ripeto dove è finito?" domando ma non ricevo risposta e più sta zitta e più mi arrabbio mentre Isabel non dice nulla, Jonathan fa un passo indietro dopo aver mollato la presa.
Ma più mi arrabbio, più sento qualcosa che aumenta dentro di me come se volesse uscire fuori.
"Rispondi!" urlo arrabbiata facendo esplodere alcune stregaluci presenti in casa ed usate come fonti di luce facendo sussultare entrambi, lei sgrana gli occhi, mentre Jonathan ghigna.
"Ti conviene farlo" dice annuendo divertito alle sue stesse parole.
"Non voleva che suo figlio girasse intorno alla sua famiglia, credo stia andando dal Conclave, mi ha detto che saresti passato con qualcuno e mi ha chiesto di trattenerti, ma non sapevo che fossi tu Crys" dice lasciandosi scappare un sospiro.
"O magari a te ha detto così, ma sta facendo altro" dico fissandola e la guardo gelida. "Non guardarmi in quel modo" dice sbuffando Isabel "è mio padre e poi sarà andato davvero da loro è la legge"
"Se succede qualcosa al mio ragazzo, tu per me sei morta" mi fermo e poi le tiro un pugno sul naso, e visto che non se l'aspettava la prendo in pieno, tanto da farle uscire il sangue dal naso.
"Sei impazzita?!" urla incredula mettendosi una mano sul naso, mentre si allontanava sicuramente alla ricerca di uno stilo.
"Oh ricordami di non farti mai arrabbiare" dice divertito Jonathan "ma stare con me ti rende fin troppo aggressiva"
"Non sono aggressiva" dico fissandolo scocciata, anche se lui ride segno che non mi crede.
Anche se non dice altro so che deve andare, si capisce dal fatto che mi da una carezza sul volto con la mano.
Mi sento osservata e vedo Isabel fissarmi con uno sguardo strano.
"Ti sta cambiando" dice quasi delusa mentre il naso andava meglio, ma era rosso pallido, per quanto mi riguardava se lo meritava il pugno.
"Non mi sta cambiando" dico sbuffando mentre lei chiude la porta, ma con la coda dell'occhio noto che annuisce.
"Oh si che sta succedendo" dice divertita "ma si vede che gli piaci ha lo sguardo di chi farabbe qualsiasi cosa, anche uccidere qualcuno" e nel dirlo si passò una mano sul collo, dove un lieve segno rosa aveva lasciato il segno sulla sua pelle.
Quello è un lato di Jonathan che speravo di non vedere, ma l'avevo messo in conto che qualcosa prima o poi del suo lato demoniaco sarebbe emerso, ma non contro una ragazza specialmente qualcuno che io conosce.


Dopo secoli mi rendo conto che alcuni personaggi non hanno ancora un volto, il che è ironico visto che è da un pò che posto questa storia.
Per Jonathan/Sebastian avevo pensato a Ian Sommeholder.
Per Sarah invece avevo pensato a Troian Bellisario.
Per Crystal invece a Emilia Clarke (Versione Daenerys Targaryen).
   
 
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