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Autore: CrisAndree    23/12/2015    4 recensioni
Arriva un momento in cui tutti dobbiamo maturare. Non tanto, ma almeno un pochino! Bisogna tirare le somme e capire dove si vuol andare! E' il caso di questa mia FF. Come sempre, le femminucce sembrano maturare prima dei maschietti. Akane sembra prendere un pò più di coscienza di sé stessa, ma Ranma?
Riguardo il titolo "Unconventional Days" l'ho dato più che altro per segnalare che i personaggi potrebbero risultare leggermente diversi, ma io non sono la Takashi ;)
Buona lettura!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Ingoiò un boccone di okonomiyaki con mal celata frustrazione, avventandosi su quel pezzo di cibo immaginandosi di poter mordere Ranma alla giugulare.

Fortunatamente Ukyo era troppo impegnata a servire altri clienti per accorgersi del suo stato d'animo. Fissando la parete davanti a lei, Akane analizzò il comportamento immaturo del proprio fidanzato: a Shampoo aveva promesso un'uscita a due, ma ormai quella scusa era vecchia quasi quanto Happosai, fastidiosa sì ma sempre attuale; con Ukyo invece era stato leggermente più subdolo.

Invece di prometterle chissà quali uscite, approfittando della maggiore diplomazia dell'amica d’infanzia, Ranma le aveva detto che il biglietto per la palestra lo aveva già offerto a Ryoga, che lui già sapeva di quelle attività e aveva preventivamente invitato l' "Amico", in modo che Ryoga avesse tutto il tempo sia per perdersi, sia raggiungere il luogo dell'appuntamento.

Sebbene ritenesse che la scusa reggeva, Akane non poté fare a meno di sentirsi un po’ presa in giro.

La cosa che più la infastidì però non fu tanto la stupidaggine detta da Ranma, ma piuttosto la sicurezza che fosse andata proprio così!

Pensò a una situazione normale: una pretendente del proprio fidanzato racconta una cattiveria con la subdola intenzione di far litigare la coppia e approfittare dell'incrinatura. Possibile.

Peccato che nel loro gruppo non ce ne fosse uno normale, e che le sue avversarie risultassero alle volte talmente ingenue da farle tenerezza, proprio come in quel caso: Ukyo non ebbe il minimo dubbio sulla lealtà di Ranma nel dirle quella bugia.

Sulle sue gambe anche il piccolo P-chan, incontrato lungo la strada per andare verso il negozio di Okonomiyaki, mangiò il pezzettino di omelette offertagli con una certa furia.

Interiormente Ryoga fremette all'idea che Ranma lo avesse usato come scusa per scappare da una ragazza in modo tanto vigliacco.

Ukyo tornò da lei una volta terminato il servizio.

-E dunque, Ranma in realtà sarebbe dovuto andare con te alla palestra? ... Chissà perché ha deciso di non dire la verità..

Akane la guardò perplessa e infastidita.

-Mi sembra ovvio. Perché si vergognava!

Ukyo alzò gli occhi al cielo trasognante.

-Si vergognava! Oh, che dolce, non voleva farmi soffrire per aver preso un impegno senza sapere quello che stavo preparando per lui. Che idea tenera!!!!

Akane non seppe se piangere disperata dall'idiozia di quella fantasia o mettersi a ridere.

Si domandò come avrebbe potuto mai vivere tranquilla con tutta quella gente così poco incline alla verità. Abbassò la testa sconsolata.

-Non ho neanche la forza per commentare...

Possibile che l'unica possibilità fosse accettare la situazione così com'era? Che la vita sarebbe trascosta fra piccole bugie e continue negazioni della realtà?

Spostò indietro la sedia appoggiando le braccia incrociate sul tavolo e poggiandovi sopra la nuca. Chiuse gli occhi. Non proprio in una posizione graziosa ma sicuramente adeguata al suo stato d'animo, a metà fra la rassegnazione e la disperazione. Espirò esausta, P-chan che ne osservava il volto in ombra da sopra le gambe.

Stette così per un po’.

Seppur distratta, la voce di Ucchan le arrivò forte e chiara.

-Buongiorno e benvenuti. In cosa posso servirvi? Oh, è lei Signor Yamashita. Bentornato. Le preparo le solite due okonomiyaki?

Akane riaprì gli occhi di scatto e altrettanto di scatto sollevò la testa.

-Come KYAAAAI?!

Per la posizione che aveva assunto il suo movimento fu troppo brusco: nell'alzarsi la sedia le scivolò via da sotto il sedere facendola finire per terra, attirando su di sé l'attenzione di Ukyo e dell'intera clientela.

-Akane! Si può sapere che cosa combini?!

Ukyo si sporse dal bancone per guardarla mentre si massaggiava il fondoschiena.

-Ahi ahi ahi, sono scivolata giù dalla sedia...

-Lo vedo...

Aprì gli occhi prima girandosi per osservarsi la schiena, quindi spostando l'attenzione per incrociare lo sguardo di Jean che la guardava dall'alto al basso. Da terra lui le parve davvero un gigante.

Rimase inchiodata allo sguardo di ghiaccio del pasticcere: non seppe interpretarne appieno l'espressione, ma le parve di intuirvi un accenno di curiosità e sorpresa molto simile a quello che aveva provato lei nel sentire il suo nome. Di sicuro, la reazione non era stata la stessa!

Si guardarono per alcuni secondi senza muoversi. Fu un cliente vicino ad Akane a offrirle la mano per alzarsi, distraendola dagli occhi di Jean.

Lei accettò diventando porpora per la vergogna, sorridendo e inchinandosi per ringraziare e scusarsi del suo comportamento scomposto. Si scusò con chi l'aveva aiutata, con gli altri avventori, con Ukyo, il tutto sorridendo e agitandosi un po’ troppo.

-Akane, abbiamo capito... ora calmati, per favore...

Ukyo le parlò con calma, anche lei in imbarazzo per il comportamento della compagna di scuola e già all'opera sulle okonomiyaki ordinate da Jean non si sa bene quando. Infatti non le parve che dalle sue labbra fosse uscita alcuna parola.

-Scusami.

Sollevò la sedia e si sedette facendo meno rumore possibile, chiudendosi nelle spalle e prendendo in braccio P-chan quasi a farsi da scudo con lui.

Tenne lo sguardo basso per un po’, quindi di soppiatto spiò Jean alla sua sinistra. Lui non la guardava più, aspettando in silenzio il suo taciturno ordine.

Che cosa ci faceva lì il fratello di Midori?

"Perchè dovrebbe esserci!" le urlò una parte razionale del suo cervello.

Quello era un negozio di okonomiyaki, e chi ha detto che i giappo-americani alti, mori, con gli occhi chiari e  con nomi apprezzare le okonomiyaki?!

E ancora, che cosa poteva mai importargliene a lei dei fatti di Jean?

Immobile e indecisa se guardare lui o guardare P-chan, Akane passò così tutto il tempo servito a Ukyo per cuocere e impacchettare quanto richiesto.

Sorrise al cliente e consegnò il tutto.

-Ecco a lei, Signor Yamashita. Le auguro buona giornata e torni a trovarci.

Jean prese le omelette e s’inchinò apparentemente senza una parola, con i suoi soliti due secondi di fermo; raddrizzò la schiena e si voltò per andarsene.

Nel farlo, ad Akane non sfuggì quel millesimo di secondo in cui si fermò  a guardarla prima di uscire definitivamente dal negozio. Lo vide sparire svoltando sulla destra.

Ukyo notò che Akane fosse rimasta a fissare l'entrata del negozio: si affacciò da dietro il banco per spiare il viso di Akane.

-Akane?... Ci sei?

Le passò una mano davanti agli occhi cercando di attirarne l'attenzione ma nulla.

Anche P-chan, dalla sua posizione, cercò di attirare l'attenzione della "padroncina" senza troppi risultati: infastidito, saltò via dalle gambe di Akane e corse dietro il banco osservato da Ukyo.

"Sarà andato a cercare dell'acqua calda?"

Ucchan tornò su Akane, ritenendola molto simile a un cane che abbia fiutato qualcosa di interessante o sia in attesa di vedere una pallina saltargli davanti per correre a catturarla.

Dopo qualche attimo, all'improvviso Akane si alzò dalla sedia, stavolta senza caracollare per terra.

-Ucchan, grazie per l'okonomiyaki! Devo scappare, ciao!

Uscì di corsa dal locale lasciando i soldi sul bancone e Ukyo con una sensazione di dejà vu. Con una gocciolona sulla fronte e la spallina scesa per la perplessità, Ucchan non poté negarsi di pensare che Ranma e Akane sembrassero essere fatti della stessa pasta, visto il modo in cui scappavano dal locale negli ultimi giorni.

Guardò i soldi che lei le aveva lasciato, già pronta a conteggiare il denaro mancante ma si trovò davanti al doppio del dovuto.

Batté le palpebre, pensierosa. Sorrise soddisfatta.

-Oh bè, vorrà dire che coprirà i soldi mancanti di Ranma! Così non ci andrò in perdita!

Canticchiando serenamente portò i soldi in cassa tornando quindi al suo mestiere di cuoca.

-Buongiorno e benvenuti. In cosa posso servirvi?

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Ranma si avviò rapidamente verso il negozio di Ukyo, l'espressione imbronciata e i capelli arruffati.

-Maledetta Shampoo, possibile che sia sempre così appiccicosa! Peggio della colla!

Era riuscito a liberarsene dopo una bella dose di salti a destra e a manca per i tetti di Nerima, fingendo l'atterraggio su uno di questi andando invece a nascondersi dietro l'angolo di un vicolo.

A ben guardare, gli anni trascorsi a scappare dalle sue ammiratrici e da vari padri, zii, nonne, cugini e animali delle stesse, sicuramente avevano migliorato la sua velocitàdi fuga capacità di nascondersi. Chissà che non dovesse addirittura ringraziarli per tutte quelle grane che gli procuravano.

Rallentò il passo, ormai quasi arrivato a destinazione. Passando davanti ad una vetrina diede un'occhiata al proprio riflesso, avvicinandosi per sistemarsi i capelli sfuggiti al codino a causa della folle corsa.

Chibi 2 guardò maliziosamente Chibi 1 che si sistemava i capelli.

-Ti fai bello?

-Fatti i fatti tuoi...

Chibi 1 sciolse i capelli e se li ingellò... se li scompigliò di nuovo e fece la cresta... mosse la testa e si fece la frangia da emo...

Chibi 2 gli si appoggiò alla spalla con espressione di chi la sa lunga e un sorriso sghembo.

-Ti fai bello per Akanuccia?

Chibi 2 tacque guardando altrove.

-Su, non fare il timido, parla con il tuo amichetto Ranma.

-Chi ha detto che tu ed io siamo amici?

-Non puoi mentirmi... tu ed io siamo la stessa persona.

-Non posso mentirti ma posso ignorarti...

-Ah! Allora ho ragione!

-Stai zitto!!!!

-Ho ragione!!!!!

Chibi 1 cercò di strozzare un divertito e maligno Chibi 2; intanto Ranma terminò di sistemarsi i capelli nel consueto codino.

Inspirò dandosi dello stupido, infilò le mani in tasca e si avviò.

Camminando, ammise a se stesso che fu piacevole sapere esattamente dove andare, una volta liberatosi della rogna cinese, invece di mettersi a girare per tutta la città. E forse, a ben sperare, avrebbe persino trovato Akane non infuriata con lui.

L'idea gli fu estranea e immaginarla fu ancora più impensabile, eppure analizzando quello che era successo poco più di un'ora prima, la possibilità non era da scartare.

Mancavano pochi passi per arrivare al negozio di Okonomiyaki.

Akane gli aveva chiesto se avrebbe preferito che si arrabbiasse.

Ovviamente no, non voleva che fosse arrabbiata, ma era altrettanto vero che quella mancanza di furia da parte sua gli era un po’ dispiaciuta.

-Ti rendi conto di quanti "un po’", "ma", "eppure" e tempi condizionali usi? Se fossi più sincero e diretto faresti meno fatica!

-Fai silenzio.....

Chibi 1 cercò di strozzare Chibi 2, con gli occhi iniettati di sangue,  nel tentativo di non farsi analizzare ancora.

"Non è da Akane rimanere calma... forse stava fingendo... però mi ha detto dove stava andando, invece di prendermi a calci. Che stia iniziando a fidarsi almeno un pochino? ... Forse dovrei smetterla di mentire a tutte e cercare di essere un po’ più concreto..."

-Esatto!

-Taci, ho detto!!!

Chibi 2 espirò svenendo strozzato da una corda da accappatoio.

Con quei pensieri in testa  Ranma arrivò definitivamente da Ukyo.

Spostando le tendine sopra l'entrata guardò all'interno già alla ricerca della compagna.

La moretta si illuminò vedendolo entrare e gli sorrise da dietro il bancone.

-Oh, buongiorno Ranchan! Che bella sorpresa!!!

-Buongiorno Ucchan.. Akane è qui, per caso?

-Ma come... vieni a trovarmi e la prima cosa che mi domandi è dove sitrova Akane? Sei cattivo.

Ranma le sorrise.

-Avanti Ucchan, ti ho fatto solo una domanda...

-RANMAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!

Giusto il tempo di entrare e avvicinarsi all'amica che da dietro il banco comparve Ryoga, ancora umido e fumante per l'acqua calda. Gli prese il colletto della casacca con entrambe le mani.

-Ryoga, ma sei impazzito!

Lui gli avvicinò il viso tanto da far toccare le fronti.

-Ranma, maledetto... come ti sei permesso di usarmi come sporca copertura per mentire a Ukyo e riprenderti il regalo che la dolce Akane aveva comprato per il tuo compleanno??? Sprecare così un gesto tanto generoso...

Le guance di Ryoga si bagnarono di lascime dolci amare al pensiero della gentilezza di Akane purtroppo non rivolta verso di lui.

Ranma sorrise sollevando le mani in segno di resa.

-Ma cosa ti viene in mente, Ryoga. Non lo farei mai..

-Non prendermi in giro!!! Akane e Ukyo ne hanno parlato non più di mezz'ora fa!!!

-E tu ci hai messo mezz'ora per tornare normale?

Domandò con perplessità. Ryoga strinse maggiormente sul colletto, l'espressione indemoniata.

-Hai la vaga idea di cosa significhi riscaldare dell'acqua in una teiera trasformato in un porcellino, razza di delinquente?

-Ahahahahaa, si, forse hai ragione. Comunque..

Ranma riuscì a penetrare l'attacco di Ryoga infilando le mani all'interno delle sue braccia, separandogliele con un gesto secco per separarlo dal suo colletto e dunque saltandogli in testa, facendogli sbattere la faccia contro il pavimento. Rimanendogli sopra la nuca portò la mano destra alla fronte e si guardò in giro, simile a un marinaio che scruti l'orizzonte.

-... Dunque Akane era qui. E adesso dove è andata?

Ukyo incrociò le braccia mettendo lo stesso broncio poco credibile usato da Shampoo.

- E' uscita poco fa. Credo che abbia seguito il signor Yamashita.

-Eh? E chi sarebbe questo Signor Yamashita?

Nella mente di Ranma si formò l'immagine di un vecchio signore bassino col bastone e gli occhiali, bisognoso di aiuto nel portare le borse per tornarsene a casa.
-Maledetto, ti vuoi togliere da sopra la mia testa?
Ryoga fu palesemente ignorato.
-Un tizio alto, moro, con gli occhi azzurri che lavora in una basticceria qui intorno... Non so di preciso che pasticceria sia ma ho sentito alcune clienti che ne parlavano molto bene! Ho sentito parlare molto bene anche di lui... sembra che tutte le donne se ne innamorino a prima vista.

Sciolse l'intreccio delle braccia e dimenticò di tenere il muso a Ranma: sollevò l'indice verso le labbra e si fece pensierosa.

-In effetti, devo ammettere che è un gran bel ragazzo... non fatico a credere che che possa frare strage di cuori... sembra un divo del cinema...

Tornò a guardare Ranma, sorridendogli nuovamente innamorata  e civettuola.

-Però non sarà mai affascinante quanto te, Ranchan!

Ranma però non la stava più acoltando, la sua attenzione volata da tutt'altra parte.

-Ranma... dannato... ti vuoi... togliere!!!!

Ryoga riuscì finalmente a sollevare la testa da sotto i piedi di Ranma, cercando di colpirlo subito dopo con un pugno abilmente schivato; cercò di colpirlo con un calcio ma niente anche in quel caso.

Ranma gli diede le spalle senza colpo ferire e uscì rapidamente dal locale.

-Maledetto vigliacco! Torna qui!!!

-Ma, Ranma!!! Si può sapere che ti prende???

Ryoga inseguì Ranma fuori dal locale riuscendo per un istante a non perderlo di vista e rischiare quindi di perdersi chissà dove; Ukyo fece lo stesso affacciandosi fuori dalla porta.

-Accidenti, non mi piace proprio questo suoatteggiamento! Non ci si comporta così con la propria fidanzata! Konatsu, pensa tu al locale!

-Come desidera, Signorina Ukyo!!!!

Detto questo, anche Ukyo uscì dal negozio all'inseguimento di Ranma.

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Akane ritrovò Jean dopo pochi vicoli. Per istinto si era diretta verso la Bakery e, fortunatamente, poteva vantare un senso dell'orientamento migliore di quello di Ryoga.

Svoltato un angolo a sinistra, si era scoperta alle spalle del ragazzo. Come un fulmine tornò indietro e si mise a spiarlo prima da dietro l'angolo stesso, poi lungo le strade. Lui non sembrò essersi accorto di nulla.

Mentre passava da un muro all'alto, celandosi dietro ai lampioni o scivolando contro le pareti neanche fosse uno 007 giapponese contro la yakuza, Akane si rese conto di comportarsi in maniera stupida. Eppure sembrò non poterne farne a meno!

"Ma guarda che razza di idiozie mi tocca fare... e perché poi?!!

S’interrogò ma non ricevette risposta: il cervello continuava a muovere il corpo all'inseguimento senza curarsi di darle una spiegazione logica.

Alla fine, costretta a doverci riflettere da sola per raggiungere una soluzione, lasciò vagare i pensieri.

Cos'è che la stava attirando tanto di quello strano ragazzo?

A ben guardarlo, proprio come la prima volta, ad eccezione dell'altezza non le sembrò che avesse tanto altro d’interessante.

Sì, era indubbiamente carino... anche se a detta di tutto lo squadrone femminile visto alla pasticceria, definirlo "carino" sarebbe stato un insulto ad un Dio!

Lo trovava affascinante? Forse. Era attratta dal colore dei suoi occhi? Mh.... no... fin troppo azzurri, a suo parere!!! A lei piacevano di un azzurro un po’ più intenso e profondo.

Formulando quello specifico pensiero, per un momento la schiena di Jean che stava seguendo fu nascosta dall'immagine di Ranma.

Si fermò a riflettere: intanto Jean si fermò a osservare un banco di libri di qualche tipo.

Akane tornò con la mente alla mattina, quando Ranma era rientrato in camera con i capelli ancora sciolti e umidi per la doccia.

Era abbastanza sicura che lui non se ne fosse accorto, ma mentre che si accomodava sul letto con le gambe incrociate, lei l'aveva osservato: l'aveva spiato mentre si pettinava i capelli con le dita della mano destra, ne aveva studiato il viso e l'espressione imbronciata.

Si soffermò su quella.

Chissà, magari non lo avrebbe mai ammesso, o forse non ne fu consapevole fino a quell'esatto momento, ma l'espressione imbronciata di Ranma le piaceva da impazzire.

Certo, il più delle volte avrebbe voluto prenderlo a schiaffi per quella dannata espressione, però al contempo lo rendeva così tenero... e in alcune situazioni persono impacciato... in altre ancora sembrava un bambino capriccioso.

Si scoprì a pensare che i suoi occhi, quando s’imbronciava, assumevano un colore più scuro e penetrante... quando invece arrivava qualche sfida, o combattimento, si trasformandosi in un azzurro sereno e luminoso. E quando gli capitava di essere soli? Non erano forse ancora diversi, di un pacato colore ceruleo, privo di sfaccettature violente e capaci di trasmetterle un senso di intimità?

Sì, decisamente il colore di occhi di Ranma le piaceva di più.

Arrossendo e abbandonando la sua posizione da spia, poggiò la schiena contro il muro.

Si scoprì a mordersi il labbro inferiore. Sollevò la mano destra e si sfiorò la bocca con le dita.

Interrogò di nuovo il subconscio: a cosa stava pensando, ancora?

Per tutta risposta le ricomparve l'immagine di Ranma seduto sul letto ma l'attenzione le si focalizzò sulle sue labbra, sempre imbronciate: scoprì di avere perfettamente in testa il loro colore, l'aspetto e, purtroppo per lei, scoprì di avere in mente anche l'idea che fossero morbide e appetitose.

Sorpresa da quei pensieri nascose la bocca con mano piena: che le fosse venuto in mente di volerle baciare, quelle labbra imbronciate?

Fucsia e fumante dalla vergogna iniziò a scuotere la testa a destra e sinistra.

-NONONONONONO!!! Io non ho assolutamente intenzione di baciare Ranma!!!

Lo disse a voce alta, con le mani entrambe strette davanti al petto, quasi dovesse difendersi da qualcosa.

Smise di scuotere la testa solo quando un'ombra oscurò la luce dietro le palpebre.

Aprendo di colpo gli occhi si trovò davanti Jean, di nuovo, che la guardava dall'alto del suo metro e ottanta con occhi color brina d'inverno.

___________________

Salve a tutti e ben arrivati fin qui!!! ^ò^//

Oggi è il mio compleanno e lo festeggio postando un nuovo capitolo!

In realtà, avrei voluto postarne due, come evento per le Feste di Natale, ma il secondo scritto in fretta e furia stava venendo una bella schifezza... e visto che l'intero gruppo di protagonisti incontrerà per la prima volta i personaggi originali, non mi sembrava il caso di offrirvi un prodotto scadente ;D

Ringrazio come sempre chi ha semplicemnte letto e ovviamente chi ha commentato:


PolpettinaFritta e Gabele11: Akane e io ringraziamo per il sostegno!

Pazzadilui: grazie per il commento sull'allenamento di Ranma! Mi ha divertito scriverlo, lo ammetto XD

Miss Hinako: ringrazio sempre la sincerità sulle aspettative, che mi aiutano a puntare bene la bussola fra le mie idee originali e l'impegno a non distaccarmi eccessivamente dai personaggi della takashi!

LadyChiara93: prometto checercherò di mettere più carne al fuoco, oppure di aggiornare con maggiore velocità!!! ^à^//


A tutti quanti buonissime feste!!!!!! Un abbraccio!!!!!
   
 
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