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Autore: Lellaofgreengables    23/12/2015    2 recensioni
Il Natale della famiglia Castro - Castaneda narrato in tante piccole storie.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maria Castañeda, Martin Castro
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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20 dicembre 1909

 

Collegio di San Sebastian – La Puebla.

 

Martin Castro stava preparando il suo bagaglio . Il ragazzino sistemò le camice dentro una elegante valigia in pelle , posata sul letto. Di tanto in tanto il giovanotto guardava con amore un sacchetto rosa che conteneva qualcosa per lui prezioso. In quel momento nella stanza entrò un giovane scavezzacollo con i capelli neri e lo sguardo penetrante . Era Mateo, il migliore amico di Martin. Il nuovo arrivato si lasciò cadere sul letto vuoto , che del resto era il suo visto che da sempre divideva la stanza con Martin Castro nel dormitorio del collegio. “Come va la preparazione dei bagagli?” chiese Mateo stiracchiandosi e mordendo una mela.

“Tra meno di due ore sarò fuori di qui e i miei genitori mi porteranno in macchina fino a Puente Viejo. Non vedo l'ora, amico mio. Sento tanto la mancanza dei miei fratelli. Chissà come saranno cresciuti Bosco ed Aurora. Non li vedo da due settimane perché a causa degli esami di fine semestre non ho potuto passare il fine settimana a Puente Viejo.” affermò Martin chiudendo la valigia e sognando già le due settimane di vacanze natalizie nel suo paese . Si vide anche consegnare il sacco rosa alla giovane e dolce personcina al quale era destinato.

“Puoi incantare tutti con le tue parole ma non me. La persona di cui tu hai sentito la mancanza è tua cugina Maria. L'adori. Mentre avevi la febbre e deliravi, due mesi fa circa, hai sussurrato il suo nome . Io che ero al tuo fianco in infermeria ho sentito benissimo.” Sorrise Mateo .

Nel momento stesso in cui Mateo aveva pronunciato il nome di Maria, lo sguardo di Martin si era posato sulla sacca rosa che era adagiata con delicatezza sul suo letto. Lo sguardo però non sfuggì a quello attento di Mateo, che si precipitò verso il sacco, afferrandolo prima ancora che Martin potesse fare qualcosa per impedirglielo.

Quando il giovane curioso lo aprì, vi trovò al suo interno una bella bambola bionda, vestita di rosa, con la testa in bisquit. Mateo rimase a bocca aperta, mentre Martin diventava rosso come le mele che Rosario usava per la sua torta .

“Non provare a dirmi che è per Aurora perché altrimenti non ti crederò. Sarebbe un insulto per la mia intelligenza. Questa bambola è per la tua Maria. Caspita, Martin. Ha sei anni. Tu ne hai sette di più. Prima delle vostre nozze dovrà passarne di tempo.” sentenziò Mateo.

“Ma che cosa stai blaterando! La bambola è per Maria, è vero. Però non l'ho acquistata per far felice la mia futura sposa ma per dare una piccola allegria ad una bambina che non ha molti soldi a differenza nostra , e non può comprarsela.” sorrise Martin.

“Se lo dici tu, amico” scherzò il giovanotto tirando il torsolo della mela nel cestino con una abilità da maestro.

 

 

21 dicembre 1909.

 

Puente Viejo – Piazza del Mercato – Davanti alla locanda La posada de Maria.

 

La piccola Maria stava giocando in piazza con il suo vestitino a fiori nero e rosso e le scarpine che la zia Pepa le aveva regalato per il suo sesto compleanno. Le sue trecce nere si alzavano quasi in volo mentre la piccolina correva per la piazza facendo roteare la trottola di legno che le aveva regalato suo cugino Bosco. La bimba era dispiaciuta perché a Natale non avrebbe ricevuto una bambola vera ma un coppotto da indossare per andare alla scuola elementare di Puente Viejo. I suoi genitori non avevano abbastanza soldi per entrambe le cose e per qualche tempo avrebbe dovuto rassegnarsi a giocare con le bambole di pezza che le cuciva nonna Rosario e ad usare di tanto in tanto i bellissimi balocchi di Aurora e Bosco, i suoi cuginetti gemelli. La cosa che più rallegrava Maria era però il ritorno di suo cugino Martin, previsto per quella sera stessa. Maria vedeva in lui il principe azzurro delle fiabe e non riusciva a trattarlo come i gemelli, forse perché Martin era di tanti anni più grande di lei. Proprio mentre la trottola stava girando in direzione dell'emporio Maria vide apparire nella piazza l'oggetto dei suoi sogni di bambina, il giovane Martin Castro, elegante e bello come non mai. La piccola perse ogni forma di decenza e corse tra le braccia del cugino tredicenne, rischiando quasi di farlo cadere con il suo impeto.

“Martin, sei tornato.” affermò stringendo forte il collo del ragazzino.

“Mi sei mancata, Maria” sorrise il ragazzo davanti a quella meravigliosa bambina dal cuore dolce e gentile.

“Non pensavo di vederti fino a domani. “ affermò Maria con un sorriso, giocando con una delle sue trecce.

“Dovevo darti questo.” sorrise il ragazzo tendendole il sacco rosa che aveva portato con sé.

“Che cosa è?” domandò la piccola con un sorriso.

“Un regalo di Natale con qualche giorno di anticipo. Stavo passeggiando nelle vie di La Puebla e quando l'ho vista ho pensato a te.” Martin non capiva il motivo del suo batticuore.

Lo sguardo di Maria si illuminò quando vide apparire la bambola vestita di rosa, con una bellissima cuffietta color confetto e le trecce bionde. Non aveva mai visto nulla di così bello e ringraziò il cugino con un caldo abbraccio.

“Ho deciso di chiamarla Esperanza. “ lo informò la bambina. Maria pensava infatti che il futuro le avrebbe riservato sempre delle sorprese, se non avesse perso la speranza e che quello sarebbe stato uno dei natali più belli della sua vita, anche se aveva solo sei anni e aveva vissuto troppo poco. Mai avrebbe dimenticato quel giorno di dicembre trascorso con Martin e la bambola nella piccola piazza di Puente Viejo.  

   
 
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