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Autore: Vanya Imyarek    24/12/2015    1 recensioni
Chad e Penelope sono finalmente riusciti nel loro intento: rubare la corona di Tolomeo e portarla al sicuro nella Piramide Arena. Ma questo non significa certo che il loro compito è finito: dovranno impedire, al contempo, che Setne risorga e che la giustizia faccia il suo corso, e questo implicherà un viaggio nel luogo più pericoloso del mondo greco.
Dopo una corona contesa tra più parti, i nostri eroi saranno alle prese, come da profezia, con uno spettro da fermare e, al contempo, non fermare.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Servi del Kosmos'
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                                           CHAD



SCOPRIAMO  CHE  QUALCUNO  CI  HA  TIRATO  UN  BEL  PO'  DI  ACCIDENTI







Ma seriamente non ci aveva pensato nessuno che quella profezia implicava il fallimento della nostra missione?
 Se ci sarebbe stato un qualunque dissidio o caos tra i due eserciti nell'immediato, sarebbe stato decisamente strano se Setne non fosse stato coinvolto. E noi eravamo lì a viaggiare per il Tartaro proprio per impedirgli di uscire ... a rigor di logica, non ci saremmo riusciti. E sì, avevo anche fatto il ragionamento 'ma non può riferirsi a qualche altra faida in un futuro più o meno remoto', e l'avevo trovato fallimentare. 
Ricordate la profezia precedente, quella che ci aveva preparati alla possibilità che Setne provasse a fare una scampagnata nel Tartaro? Ecco, tra le altre cose diceva anche 'si distruggerà da sè la parte avversa'. Il tutto in mezzo a linee riferite alla situazione attuale. E la nuova profezia non si riferiva appunto a un dissidio interno tra noi? Bene, possibilità che potessimo in qualche modo scamparla fallita.
 Bene, ora che il dio della sfiga aveva visto e previsto che avremmo preso una sonora mazzata, come regolarci di conseguenza? Be', anzitutto, per motivi simili a quelli spiegati da Penelope nello scorso capitolo ritenevo meglio non illuminare Carter e Sadie. Meglio non apparire troppo svegli o troppo pronti a evidenziare le cose, anche perchè questo avrebbe aumentato la nostra credibilità presso l'esercito di Setne.
 Allora, secondo me sarebbe stato il caso di avvertire Thoth. In questo modo, il nostro capo avrebbe potuto iniziare a elaborare un piano B, di cui probabilmente avremmo saputo solo quando fossimo usciti dal Tartaro. Niente di anomalo: di solito era lui a preparare gli schemi generali da seguire, che noi poi adattavamo alle situazioni particolari e agli imprevisti che ci trovavamo davanti. Sì, come linea d'azione mi pareva di gran lunga la migliore (anche perchè l'altra, non avvertire Thoth e sforzarci di impedire che la profezia si avverasse, non aveva molto senso. Era stata dettata da Moros, sarebbe sfuggita al nostro controllo di sicuro). 
Solo, prima dovevo preoccuparmi di cos'altro avrebbe implicato il concetto di 'questa missione fallirà'. Noi quattro le avremmo prese sonoramente ma saremmo tornati comunque al Campo? Avremmo molto più semplicemente avuto uno spettacolare ritardo contro il fantasma, e saremmo tornati a casa relativamente illesi? Oppure ci saremmo direttamente rimasti secchi lì? Oppure alcuni sarebbero morti e altri sarebbero tornati?
 Non potevo esserne sicuro: come ho già dovuto spiegare al Campo a fin troppi appassionati di Death Note, io posso conoscere le cause di morte, non le date. E con le cause, potevo solo fare un po' di supposizioni. Penelope sarebbe stata trafitta da una lancia: quante possibilità c'erano di trovare lance nel Tartaro? Le stesse che c'erano di trovarci un gigante armato di mazza, probabilmente. Evidentemente, Zeus non si curava di disarmare la gente prima di buttarla lì sotto, con buona pace di eventuali disgraziati che dovessero compiervi un'impresa.
 Carter e Sadie non mi hanno mai chiesto la causa della loro morte, quindi non mi sento autorizzato a divulgarla; dirò soltanto che per il primo era quasi completamente escluso il decesso in quel luogo, mentre per la seconda le possibilità erano già decisamente più alte. Per quanto riguarda il sottoscritto ... non ne avevo la più pallida idea. Sul serio, ero l'unico su cui il mio potere non funzionava. Evidentemente non aveva lo stesso effetto sulle immagini specchiate. 
Quindi, avremmo potuto considerare che almeno Carter sarebbe riuscito a tornare in superficie. Scusa se lo dico, ma per la causa del kosmos questo non era molto esaltante. Cosa avrebbe fatto Thoth se io e Penelope non fossimo tornati? Avrebbe interrotto tutto e lasciato che le cose andassero come dovevano andare? Avrebbe scelto dei nuovi aiutanti? Avrebbe fatto tutto da solo, con l'aiuto di ibis e babbuini, o trovandosi qualcuno all'interno delle varie fazioni da manipolare?
 Mah. A pensarci bene, non sarebbe stato proprio malaccio se almeno uno di noi due fosse sopravvissuto. Almeno avremmo avuto una certezza su come sarebbero andate avanti le cose.
 Questi lieti pensieri furono interrotti da una sorta di fischio proveniente da qualunque cosa avessimo per soffitto in quel momento. Sollevammo tutti lo sguardo, e Sadie commentò "Che schifo"
 Sadie, questo non è il modo in cui ti riferisci alle vecchiette di solito, vero? Perchè anche se quelle avevano ali da pipistrello e qualche genere di arma mortale in mano, i volti e i corpi erano quelli di vecchiette.
 "Oh ... quelle sono le Furie, giusto?" mormorò Carter, sollevando il suo khopesh. 
"Un altro idiota che ci confonde!" lo gratificò una delle vecchiette, compiendo un giro in tondo sopra di lui. "Noi siamo Arai! Arai, dannazione!"
 "Cosa sono?" bisbigliò Carter, prudentemente rivolto a noi. Io non ne avevo la più pallida idea ('Maledizioni'? Non sembrava promettere bene, ma non mi diceva nulla), Penelope nemmeno, e a Sadie non importava direttamente.
 "Ha-di!" gridò, attaccando direttamente senza curarsi della parte informativa. Grazie agli dei, la vecchietta non esplose in brandelli di cadavere. Meno grazie agli dei, si trasformò in un'ammasso di cosini colorati che assalirono Sadie in massa. 
"Ottimo! Quella era da parte di una dea!" gongolò un'altra delle Arai. Sadie stava improvvisando una sorta di balletto per liberarsi dei cosini, ma quelli le rimanevano appiccicati addosso, e parevano semmai procedere verso il viso. 
"Sono Orsetti Gommosi!" strillò lei sconvolta.
 Che?! Per qualunque ragione una dea dovesse aver inviato a Sadie Orsetti Gommosi assassini, o qualunque cosa stesse succedendo, sia Carter che Penelope parvero comprenderla, a giudicare dalle loro espressioni.
 "Sono serve di Moros, o qualcosa del genere?" si interrogò la seconda. Le Arai fecero versi schifati per tutta risposta. 
"Ma per pietà!" brontolò una. "E voi, che aspettate ad attaccarci? Ne abbiamo ancora un sacco, per voi egizi!"
 "E una a testa per voi greci! Che sfigati" dichiarò un'altra. 
Continuavo a non capire cosa stesse succedendo, ma avevo colto il messaggio che probabilmente non era un'idea saggia attaccare le Arai, perlomeno non nel modo tradizionale. Quelle, però, ci si buttarono addosso in massa, costringendoci a usare le rispettive armi almeno per autodifesa. Fu un macello.
 Sadie si fece eliminare dai giochi quasi subito: ne ammazzò un'altra, e fu investita da un vento gelido che la racchiuse in un blocco di ghiaccio, Orsetti Gommosi e tutto. 
"Ma cosa fai tu alle dee?" sghignazzò un'altra Ara. "Ne ho viste ben poche maledire in due o più la stessa persona!" 
Maledire ... ah. Forse avevo capito come funzionavano le Arai. Qualcuno malediceva qualcun altro, gli augurava le peggio cose, e le Arai avevano il compito di far avverare la maledizione. Quando una veniva colpita, rilasciava la sua. Ecco perchè Penelope aveva chiesto se c'era un collegamento con Moros ... quelle cose portavano sfiga.
 Ah, e giusto a questo proposito: Sadie non sarebbe sopravvissuta molto all'interno di quel blocco di ghiaccio. Se non fosse morta per ipotermia, l'avrebbe fatto per mancanza d'aria. Come cavolo facevo a risolvere quella situazione? Se avessi mandato in pezzi il blocco di ghiaccio, avrei mandato in pezzi anche lei, come succedeva in libri e film? Non ne sapevo abbastanza di fisica per poterlo dire. 
Mi sembrava improbabile, però: lei non era fatta della stessa consistenza del ghiaccio. E se avessi trasformato il ghiaccio in polvere? Lei ne avrebbe risentito in qualche modo?
 Penelope risolse questi problemi prima di me. Dribblò le Arai e si scagliò contro il blocco di ghiaccio, mandandolo in pezzi. Funzionò, grazie agli dei: Sadie riprese una gran boccata d'aria, tremando come una foglia, ma per il resto sembrava stare bene. Certo, aveva ancora del ghiaccio attaccato addosso, con orsetti annessi, ma perlomeno era viva.
 Fantastico. Adesso dovevamo capire come sistemare queste vecchiette malefiche senza rimanerci ammazzati a nostra volta.
 "Non uccidetele!" gridai, perchè, l'avevo notato solo in quel momento, sia a Carter che a Penelope sembrava essere sfuggito il concetto. Il primo sembrava terribilmente malconcio, pieno così di ferite e ansimante come se gli mancasse l'aria; la seconda indossava un abito vittoriano. Ma che razza di maledizione le avevano rifilato?! 
"E' una parola" brontolò lei. "Queste schifose stanno cercando di farsi eliminare apposta. E noi dobbiamo pur difenderci in qualche modo, e terminare questo combattimento per procedere, in ogni caso"
 In effetti, dovevo ammettere che era vero. Anch'io, dopo aver giocato di sola difesa per qualche minuto, trafissi per sbaglio quell'unica Ara che mi stava addosso. Il risultato fu che i miei coltelli iniziarono a vivere di vita propria, schizzandomi via dalla giacca e mettendosi a sfrecciare attorno a random. 
Non avevo la più pallida idea di chi fosse lo stronzo che mi aveva rifilato quella maledizione; sospettavo un figlio di Apollo. Intanto, la definizione di 'random' di cui sopra dimostrava di poter comprendere sia il sottoscritto, sia i miei compagni di viaggio, sia le altre Arai. Mi trovai a correre qua e là come un pazzo nel tentativo di recuperarli.
 Intanto, anche le Arai colpite dalle mie armi rilasciavano i propri effetti sulle vittime designate: il risultato erano due fratelli Kane praticamente moribondi. Cavolo, cavolo, se non avessimo trovato il modo di sbarazzarci di quelle maledette senza ucciderle, saremmo stati finiti. 
Forse Penelope, con le sue doti di iettatrice, avrebbe potuto fare qualcosa. Avendo afferrato il concetto di non uccidere le Arai, tutto qello che aveva saputo fare era mettersi in disparte e osservare i Kane che cercavano di resistere a tutto quello che si abbatteva su di loro. Feci per correre da lei a dirgliene quattro,  ma ero a metà strada, che una Arai strillò "Evvai, questa è la migliore!" 
Carter e Sadie sparirono. Riuscii a intravederli per un istante sprofondare nel terreno, e poi via, non c'erano più.
 "Che cos'era quello?" chiese Penelope, fissando inorridita il punto in cui i due erano stati fino a un momento prima. 
"Una maledizione da parte di Apophis, nientemeno" gongolò una delle poche Arai rimaste. "Sprofondare nel Caos per l'eternità. Era l'ultima, purtroppo ..." schivò un coltello vagabondo. "Certo che questa mi sta piacendo molto meno rispetto all'inizio!"
 "Uhm, sbaglio o voi qui non avete più niente da fare?" chiese Penelope. Oh, finalmente la signorina si stava dando una svegliata? Tempismo impeccabile, non si poteva dire altro! 
"No" borbottarono le Arai in un coro deluso e annoiato.
 "Benissimo" rispose lei, con un sorrisetto a dir poco nervoso. Pessima prova attoriale, oltre a tutto il resto. "Allora vi dispiacerebbe mandare una maledizione a Setne da parte mia?"
 "Qualcosa che tu non puoi augurargli con i tuoi poteri?" rispose una Arai, aggrottando la fronte già raggrinzita. 
"Ma per carità, non scambiateli per qualcosa di potente" replicai io. "Finora, ha tirato solo sfighe ridicole. Qui abbiamo bisogno di qualcosa di molto più tosto"
 Ma i mostri greci sono tutti così vanagloriosi per contratto? No, sul serio, è una cosa che non viene mai spiegata ai novellini del Campo, ma enfatizzare la loro importanza aiuta sempre. Le Arai furono d'un tratto molto più interessate, e di questo ero l'unico che bisognava ringraziare.
 "Assolutamente" continuò Penelope. "Vogliamo fare qualcosa di una certa estensione: gli auguriamo che tutto ciò che può o vuole ostacolarlo abbia tutte le possibilità per farlo"
 "Più di larga scala che impressionante" commentò la Ara. "Ma okay, penso di poterlo fare io. Scusatemi, vado a recapitare ..." 
Sparì. Le altre la seguirono, e noi ci ritrovammo da soli.
 "Sei sicura che fosse la cosa migliore da fare?"
 "Formulata così, è la cosa che ci garantisce le migliori possibilità di riottenere i Kane"
  Sbuffai. Bello, adesso andavamo di possibilità. Cosa cavolo voleva dire 'sprofondare nel Caos per l'eternità'? Una specie di eterna caduta, senza nulla dove atterrare, finchè non fossero morti? Oppure in questo modo avrebbero ottenuto anche l'immortalità? Certo era che difficilmente sarebbero potuti andare avanti con la missione, o tornare al loro Nomo dai loro amici. Bella cosa. 
E ce la saremmo anche potuta evitare, se qualcuno a caso si fosse deciso un po' prima a uscirsene con un piano per debellare le Arai senza causarne la morte! Non potevo certo non farglielo sapere.
 "Complimenti per il tempismo, tra l'altro. Il tuo modo di allontanare le Aria senza fare loro danno è stato perfetto, giusto in tempo per evitare guai seri ..."
 "Ma sta' zitto" scattò subito lei. Che praticamente mi stava dando ragione. "Se la cosa era tanto facile, perchè non mi hai suggerito tu un piano per levarcele di torno? Del resto, non è consigliabile aspettarsi che gli idioti facciano i piani, no?"
 "Sottoscrivo sull'ultima parte, ma sai com'è, avevo il vago sospetto che non sarebbe stata una gran cosa da fare dirlo davanti alle Arai. O forse essendo vecchiette erano anche sorde, ma non mi sembrava il caso di corr ..." 
Qualcosa atterrò sulla roccia. Erano i Kane. Ancora mezzi morti, ma non stavano precipitando da nessuna parte.
 "Hai visto?" ululò Penelope. 
"E tira fuori una qualche medicina!" sbottai, iniziando a cercare nelle borse dei due. Bella roba, erano piene di cose che non conoscevamo. 
Finimmo per ficcare in gola ai Kane praticamente qualunque cosa, alla faccia della possibile controindicazione 'medicina a uso solo cutaneo, non ingerire'. Scusateci, ma non avevamo la più pallida idea di cosa fossero quegli intrugli, e non ci fidavamo a dare loro nettare e ambrosia. Dopotutto, non erano semidei, non avevamo nessuna garanzia che il fatto di essere maghi avrebbe permesso loro di sopravvivere. 
Comunque, miracolosamente la cosa sembrò funzionare: i due iniziarono a dare segni di vita. 
"Perchè sento sapore di Ribena?" farfugliò Sadie, cercando di sollevarsi da terra. 
"E' una medicina egizia?" chiese Penelope, aiutandola a rialzarsi.
 "L'ultima volta che ho controllato, era una bibita inglese" rispose Carter, tirandosi su da sè. "Cosa ci siamo persi?" 
"Costei che mandava una Ara a Setne, con un messaggio del tipo 'possa tutto ciò che ti ha ostacolato tornare all'attivo' ... scusatela per il tempismo, davvero non riusciva a far funzionare la testa"
 "Sì, ma questo sottintende che almeno io l'abbia fatta funzionare"
 "La volete finire? Pensate al lato positivo: avete idea di quante cose si saranno messe a ostacolare Setne ora, con quella maledizione?!" 
Penelope mi guardò con un sorrisetto odioso. Tanto lo sapevamo tutti che Sadie lo diceva solo perchè era sua amica!






Ladies & Gentlemen,
questo capitolo è praticamente l'equivalente dei filler degli anime: dovevo pur metterci un combattimento, e mi è uscita questa roba. Non mi soddisfa per niente ... ma per fortuna credo che sarà l'unico. Gli altri scontri che ho in programma saranno più significativi e sostanziosi ... o almeno saranno dei riempitivi decorosi. Per farmi perdonare, nel prossimo capitolo i nostri eroi dovranno gestire una rivelazione piuttosto scottante, che potrebbe sia rovinare il fidanzamento di Sadie, sia avere una certa importanza strategica.


  
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