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Autore: Ilee404    24/12/2015    2 recensioni
Un viaggio alla scoperta di un'isola misteriosa, ricco di avventura e colpi di scena. Una ciurma inaspettata, che raggruppa più fandom. Un'unica missione. Siete pronti a salpare a bordo della BiasList?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donghae, Eunhyuk, Sorpresa
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo 2
 
“Sapevi che sarebbe successo. Sapevi che le cose sarebbero cambiate. Ma non ti è importato. Hai preferito avere me al tuo fianco.”
Gong gi era ferma in piedi, con le braccia incrociate sul petto, come per difendersi da un pericolo invisibile.
"Probabilmente avrete tutti una vaga idea del perché vi ho riuniti qui." Iniziò. La voce tremolante tradiva il suo atteggiamento rilassato.
Seguì un silenzio assordante. Nessuno della ciurma aveva il coraggio di guardarla negli occhi o di rispondere a quella domanda.
"È per Jiyong, vero?" rispose Suzy, tagliando il silenzio.
Tutti sapevano che la ragione era lui. Gong gi annuì. Il suo sguardo si fece cupo.
"Esatto. Da quando l'isola ha preso Jiyong, io e le Fedeli non abbiamo mai smesso di cercarlo. Abbiamo solcato ogni onda degli oceani, attraccato ad ogni porto, senza alcun risultato. Zero. In un anno non abbiamo trovato un minimo indizio per raggiungere l'isola, nessuna traccia, il nulla più totale. Fino a qualche giorno fa. Siamo giunte al porto di Entland ed abbiamo ottenuto informazioni fondamentali per la nostra ricerca." 
Zico scoppiò in una risata, che smorzò la tensione. 
"Immagino che sia stata CL a far sputare il rospo a quei viscidi di Entland" disse.
"Sono molto persuasiva, lo sai" rispose la bionda, ghignando. 
"Eccome. Spero che tu non gli abbia fatto troppo male."
CL non riuscì a trattenere una risata. 
"Lo stretto necessario"
CL era così. Quando voleva una cosa la otteneva. Sempre, a qualsiasi costo.
"A modo nostro abbiamo scoperto come raggiungere l'isola" Gong gi riprese il discorso "ma non possiamo intraprendere questo viaggio da sole. L'isola si materializza nel momento in cui tutti i bias si trovano a bordo della Biaslist. Vi abbiamo riuniti per questo motivo. L'isola era introvabile perché eravamo sole a bordo. I bias, tutti, sono la chiave per attraccare sull'isola." 
A quelle parole seguì un trambusto assordante. Ognuno gridava la sua opinione, erano spaventati, l'idea di inoltrarsi nell'isola li terrorizzava.
"FATE SILENZIO!" strillò CL, battendo i pugni sul tavolo. 
Fu inutile, il caos regnava. C'era chi era pronto a salpare immediatamente, chi non aveva intenzione di prendere parte alla missione e chi era talmente impaurito da non riuscire a proferire parola. Gong gi assisteva in silenzio alla scena. Sapeva che avrebbero reagito in quel modo. 
Zico improvvisamente salì sul tavolo, posizionandosi proprio al centro, in modo da attirare l'attenzione di tutti. Guardò gli altri, uno per uno, zittendoli col pensiero. Posò infine lo sguardo sul suo capitano, ghignando.
"Quando si parte baby?"
Gong gi sorrise spontaneamente. 
"Non è così semplice Zico." si limitò a rispondergli.
“Non è affatto semplice” tuonò Jun.k “nessuno ha mai raggiunto l’isola, e tu sai meglio di me che non ne usciremo mai vivi.”
Gong gi abbassò lo sguardo. Jun.k aveva dannatamente ragione, nessuno prima di lei aveva avuto la malsana idea di cercare l’Isola dei Bias Traditi. Quella stessa isola aveva portato con sé molti componenti della vecchia ciurma, e Gong gi non aveva fatto nulla per impedirlo. Non aveva potuto fare nulla. Ma con Jiyong l’isola si era sbagliata. L’aveva preso con se senza alcun valido motivo, e per questo era intenzionata ad andare a riprenderselo. Ma senza tutti i suoi bias avrebbe continuato a vagare alla ricerca di un’isola che non sarebbe nemmeno apparsa sul binocolo.
“Dov’è il tuo spirito d’avventura, Jun.k?” Himchan diede inizio al confronto.
“Non è un’avventura” Taeyeon prese le sue difese, uscendo dal suo guscio “è una missione stupida, che porterà solo morte e dolore.” Le parole le uscirono a fatica.
“E quindi proponi di infischiarcene di Jiyong e proseguire le nostre inutili vite come se nulla fosse?” Jonghyun rigirò le carte in tavola.
“E’ da un anno che ce ne infischiamo di lui” aggiunse a denti stretti LE “penso che ora sia arrivato il momento di fare qualcosa.”
Gong gi e le Fedeli assistevano in silenzio alla discusione.
“Preferisco una coscienza sporca ad una morte certa.” Namjoon trafisse tutti con le sue parole.
Nessuno ebbe il coraggio di ribattere. Zico fece un giro su se stesso. Dall’alto della sua posizione poteva vedere chiaramente le espressioni di tutti loro, leggeva la paura nei loro occhi ma allo stesso tempo la voglia di tornare alla loro vecchia vita da pirati nella BiasList. Era rimasto in silenzio, a fissarli, ad ascoltare parola per parola le loro opinioni, ma ora era arrivato il momento di prendere in mano la situazione. Alzò indice e medio al cielo, tenendo leggermente piegato il gomito, aspettando che il suo capitano gli desse il permesso di parlare. Con un cenno, Gong gi gli concesse il suo turno. Zico abbassò il braccio, si sistemò la cintura dei pantaloni, fece schioccare la lingua ed iniziò.
“Sapete cosa siete?” il silenzio.
“Siete degli stronzi. Degli stronzi fifoni. Ecco cosa siete.”
Jun.k scattò in piedi, lanciandogli contro un valanga di insulti, provocando in Zico un fastidioso solletico. Quest’ultimo portò l’indice davanti alle labbra, zittendo cosi il suo interlocutore. E proseguì.
“E sapete perché siete degli stronzi fifoni? Perché state qui a discutere sul nulla, quando dovreste essere scattati in piedi, aver afferrato le vostre armi ed aver fatto scorta di rum. Jiyong era uno di voi, di noi. Quando è stato preso eravate tutti sconvolti, ed ora non vi interessa nemmeno sapere se è vivo oppure no. Questa donna” proseguì, indicando Gong gi “questa donna vi ha raccolti dai porti luridi in cui vi trovavate e vi ha cambiato la vita. Vi ha reso le persone che siete oggi, vi ha reso pirati senza paura, vi ha reso uomini e donne di mare. Lei e Jiyong vi hanno guidati attraverso mari calmi ed impetuosi, insegnandovi ad affrontare la vita. E il modo in cui dimostrate la vostra riconoscenza è…questo? Abbandonarli entrambi? Per questo siete stronzi.”
Ora Zico poteva vedere ancora più chiaramente chi era con lui e chi no. Jun.k , Taeyeon e Namjoon erano gli unici a tenere chino il capo, evitando il suo sguardo.
“E vi dirò di più” riprese “vi è bastato un anno per perdere la vostra voglia di avventura, di pericolo, di vivere. Preferite restare seduti alla locanda a guardar scorrere le vite degli altri piuttosto di prendere in mano la vostra e farne qualcosa di epico. Per questo siete fifoni.”
Bam bam fece partire un fioco applauso dall’angolo buio in cui era seduto. Applauso a cui nessuno si aggiunse e che Suzy interruppe, chiudendogli strette le mani.
Per qualche minuto regnò il silenzio.
“Non posso che essere d’accordo con te” Sehun si alzò lemtamente in piedi, portò la mano aperta e leggermente inclinata alla fronte, rimanendo poi immobile nel suo saluto militare. Dopo di lui, LE, Niel e Jonghyun fecero lo stesso. Dall’angolo, Suzy si alzò lentamente, eseguì il saluto trattenendo a forza un sorriso spontaneo. Dopo di lei, Himchan scattò in piedi, fece un inchino e fermò la sua mano nella stessa posizione del resto della ciurma.
“Forse sarò stronzo” Namjoon ruppe il silenzio “ma di certo non sono fifone.”
Al suo saluto seguì il sorriso di Gong gi. Timidamente, Taeyeon fece lo stesso. Era spaventata a morte, ma sapeva che i suoi compagni l’avrebbero protetta. E poi a Gong gi serviva la presenza di tutti.
“Anche se io, Bam Bam e Dowoon non siamo la chiave” iniziò Jooheon “non ci perderemmo questo viaggio per nulla al mondo.” I tre, seduti in differenti lati del tavolo, si alzarono e fecero simultaneamente il saluto. Nel vederli, Gong gi trattenne a forza le lacrime.
“Non sono convinto di questa cosa” Jun.k era l’ultimo rimasto. Si poteva leggere chiaramente la rabbia e la paura nel suo sguardo. Era da solo ora. “Non sono convinto, e mai lo sarò. Ma avete bisogno anche di me, vero?”
Gong gi annuì. Se lui non fosse salpato con loro, l’isola non si sarebbe materializzata.
Jun.k sbuffò, e con un filo di voce disse che si sarebbe unito a loro. “Se morirò, verrò a tormentarvi nei sogni, sappiatelo.”

Zico, rimasto sopra al tavolo in legno, incrociò le gambe e si voltò verso il suo capitano. Si inchinò come fosse un maestro d’orchestra, scostando leggermente la pelliccia nera che indossava. Eseguì il saluto, stampandosi in faccia un sorriso che mostrava tutti i suoi denti.
A quel punto, Gong gi si voltò verso le Fedeli, che prontamente eseguirono il saluto.
“Ci siamo sempre state” concluse CL “e sempre ci saremo.”
Gong gi sentiva il cuore esplodergli nel petto. La ciurma era finalmente riunita.
O quasi.
  
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