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Autore: _Brandy_    25/12/2015    1 recensioni
Clarisse ha un nuovo spasimante e Chris non ci sta proprio.
Una nuova profezia, una nuova avventura e un nuovo pericolo attendono i nostri eroi del Campo Mezzo-Sangue.
Un trio (o forse due) molto improbabile partirà per una difficile prova.
Si parla di amore, passione e di uno spietato omicidio .... (ah no, quella era un'altra storia -.-') comunque non mancheranno intrighi, tradimenti e tanto, tanto, tanto Chrisse *^*... in tutte le forme possibili ed immaginabili *^*.
Speriamo (storia a 4 mani) che questa introduzione vi invogli a leggere il nostro racconto ... in caso contrario leggetelo lo stesso ... fidatevi, merita ;)
Tratto dal capitolo 5 ... finalmente, l'avventura sta per cominciare *^*
"Un nuovo vecchio nemico nel buio giungerà
e l’impresa degli eroi, nell'ombra seguirà
...
Per trovarlo, nel principio dovran cercare
raggiungendo in fine, la lama del male."
Ok ... ci abbiamo messo un po' per ingranare e far partire i nostri eroi per la loro impresa, ma alla fine ce l'abbiamo fatta ^^
Tratto dal capitolo 6
Con una risata stridula si avvicino alla semidea disarmata. -Sei in mio potere.- la sollevò da terra con una mano artigliata alla gola. -Un ultimo desidero?-
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Rodriguez, Clarisse La Rue, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Talia Grace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo in Alto delle Autrici
 
Letterina a Babbo Natale
 
Caro Babbo Natale,
siamo _Brandy_ e I-chan, quest’anno siamo state buone, ma proprio buone, ma buone buone buone, quindi il regalo che volevamo chiederti per questo Natale era ricevere tante recensioni, sia su quest’ultimo capitolo, ma anche quelli a venire, perché no! Tu sei Babbo Natale siamo certe che tu possa mettere una mano sul cuore ai nostri lettori semidivini e guidare le loro dita sulla tastiera del computer, tablet o cellulare da cui leggono le nostre fantasie (*mettono le mani avanti* non intendiamo niente di sconcio … forse un po’ piccante, ma appena appena, quel tanto che basta per dire “Ne voglio ancora! *^* …. Beh! Questo è quello che speriamo noi ^^ ^^).
Bene, riassumendo per quest’anno vorremmo tante tante recensioni ^^ ^^
Grazie ^^ ^^ stacci bene Babbo Natale ^^ ^^
 
 
Pavone, cinghiale, cavallo
 
-… Trova la Falce di Crono e consegnarla all’Olimpo …- così aveva parlato il Padre degli dei.
La mensa era calata in un silenzio inverosimile, Henry era ancora davanti al focolare, a fissare il cielo ormai sgombro di nubi, mentre gli astanti si guardavano tra di loro.
-Nessuno sa dove possa essere andata la falce di Crono dopo essere caduta dall’Olimpo!- bisbigliò qualcuno.
-Questa è un’impresa impossibile!- bisbigliò qualcun altro.
Il signor D. si schiarì la voce -Bene ragazzo, ora che sai come morirai, puoi pure tornare a sederti o se preferisci resta pure lì, per quel che mi riguarda!- minimizzò con un gesto della mano.
-Henry!- si fece avanti Chirone -Più tardi andrai da Rachel,- indicando la ragazza -che ti rivelerà la tua profezia.-
Henry spostò per un istante lo sguardo sulla ragazza, poi tornò a prestare attenzione a Chirone e annuì, tornando a sedersi e a consumare il suo pasto.
Chris, seduto in disparte, al tavolo di Ermes, notò che Rachel stava guardando di sottecchi Henry con sguardo indagatore “Forse neanche a lei piace!?”
 
Finito di cenare Rachel si avvicinò velocemente al figlio di Era -Ti aspetto alla mia grotta.- e senza dargli tempo di rispondere, velocemente se ne andò.
Prima che Henry potesse seguirla Chirone lo chiamò.
-Henry, prima che tu vada da Rachel volevo dirti che, in caso avessi bisogno d’aiuto mi puoi trovare alla Casa Grande e che qualunque cosa ti dirà l’oracolo, potrai portare con te altri due compagni per affrontare la tua missione, non uno di meno, non uno di più. Sceglili con molta cura ed attenzione. Sia da te, che da loro, potrebbe dipendere la riuscita della missione. -
 
Dopo essersi congedato da Chirone, Henry si diresse alla grotta dell’oracolo. Non c’era mai stato prima, ma dato che era la residenza di un oracolo avrebbe probabilmente avuto cadaveri di uccelli morti appesi al soffitto, teste rimpicciolite che pendevano dai candelabri e tante altre cianfrusaglie appese in giro con magari anche un pentolone che bolliva sul fuoco una densa brodaglia puzzolente e dal colore strano. Ma quando arrivò alla grotta di Rachel rimase a bocca aperta. Non era minimamente come se l’aspettava, anzi, era fantastica, aveva un non so che di Wright. L’ingresso era fiancheggiato da torce e per entrare si dovevano attraversare delle sottili tende verde foglia, che se non ci fossero stati più strati alternati si sarebbe potuto benissimo vedere all’interno. Una volta superati i tendaggi si trovò in un arioso spazio, dove si trovavano tele dipinte in un angolo, altre bianche vicine e un cavalletto con una tela intonsa, pronta ad essere riempita alla prima ispirazione. Al centro della stanza c’era un tavolino basso con dei comodi cuscini sparsi qua e là e sulle pareti c’erano delle mensole con libri e oggettistica varia. Una parte della parete era libera e vi sgorgava una piccola cascata dando un che di feng shui all’ambiente, dietro delle altre candide tende c’era un altro spazio probabilmente adibito a stanza da letto.
Rachel era seduta al tavolino basso che leggeva un libro sull’arte, forse su Andy Warhol, e lo stava aspettando.
-Bene, sei arrivato!- chiuse il libro e lo spostò di lato.
Sì era proprio su Andy Warhol.
-Siediti, accomodati.-
Henry un po’ titubante si siede a gambe incrociate su un comodo cuscino bordeaux davanti a lei, dalla parte opposta del tavolino.
-Ora presentati.- gli intimò la ragazza.
Henry la guardò un po’ confuso -Ma, come, mi conosci. Mi hai già visto per il campo, insomma…-
-Presentati.- lo guardò con gli occhi che sembravano due fessure. -Qui dentro sono io il boss. Se vuoi una profezia, presentati.- ripeté la ragazza autoritaria.
-Sono Henry E. White figlio di Era …-
All’improvviso Rachel si piegò in due, come se qualcuno le avesse dato un pugno nello stomaco. Poi drizzò la schiena e i suoi occhi brillarono di una luce verde smeraldo luminescente.
Quando parlò, la sua voce sembrò come triplicata - come se ci fossero tre
Rachel che parlavano in contemporanea e un denso fumo verde la avvolse come spire di serpente -Io sono lo spirito di Delfi, portavoce delle profezie di Febo Apollo, uccisore del possente Pitone. Avvicinati, cercatore, e chiedi.-
-Qual è la mia profezia?-
-Un nuovo vecchio nemico nel buio giungerà
e l’impresa degli eroi, nell’ombra seguirà
il vero servo di chi il padre uccise,
figlio del tradimento che nell’odio, il cuore intrise.
Per mano sua, gli dei, in schiavi si vedran finire,
con una chiave il mondo potrà perire.
Se spargerà il sangue dell’animale della Luna,
di vite non ne rimarrà nessuna
e se il Padrone, nel sangue dorato si bagnerà
nessuno più lo sconfiggerà.
 
Pavone, cinghiale, cavallo
una bianca cerva braccheranno.
Servi e vendicatori li potran squartare,
ma il metallo maledetto, sangue, non dovrà toccare.
Quando il traditore si mostrerà
per quel che è, nella notte di tenebra mal farà.
Per trovarlo, nel principio dovran cercare
raggiungendo in fine, la lama del male.-
 
La coda del serpente di vapore scomparve nella bocca di Rachel, chiudendosi. La ragazza reclinò la testa in avanti chiudendo gli occhi. Un istante dopo inspirò come se avesse una crisi asmatica e si riprese. La fronte imperlata di sudore e le mani aperte sul tavolo. Rachel aveva il fiatone. Dopo un attimo, riprendendo fiato, si umettò le labbra e deglutì.
-Hai ricevuto la tua profezia?- chiese ad Henry, anche se conosceva già la risposta dato che si sentiva stravolta.
Il ragazzo annuì ancora con gli occhi sbarrati.
-Bene. Ora spero che mi scuserai se ti chiedo di uscire. Mi devo riposare un po’.-
Rachel aspettò che Henry uscisse dalla stanza e quando lo vide sparire, dietro le tende, portandosi con se il rumore dei suoi passi, posò una mano sul telefono e premette il pulsante stop del registratore. Prese le cuffie e ascoltò la registrazione. -Certo che devo fare davvero paura quando entro in trans! Henry aveva una faccia!- Rachel sorrise e rinominò il file come “Profezia Henry E. White”. E lentamente, con fatica, si alzò dal tavolino e si diresse verso i tendaggi bianchi, li scostò e si lasciò cadere sul letto ad una piazza e mezza, addormentandosi.
 
Una volta uscito dalla grotta dell’oracolo, Henry si diresse alla Casa Grande, dove trovò il saggio centauro che era … incastrato in una sedia a rotelle nella veranda a giocare a scacchi in una partita solitaria. Quando lo vide rimase un attimo imbambolato a bocca aperta.
-Oh Henry!- lo accolse con un sorriso Chirone. -Ah, questa?- spostò lo sguardo dove stava guardando quello del ragazzo. -Questa la uso per spostarmi negli spazi stretti, sai … sono piuttosto ingombrante!- sorrise -Ma dimmi piuttosto, com’è andata?-
-Sì! Ehm … Rachel è entrata in una specie di trans e un fumo verte le è uscito dalla bocca e …-
-Sì, le succede sempre quando viene posseduta dall’oracolo di Delfi. Ebbene, cosa ti ha detto? Qual è la profezia?-
- Un nuovo vecchio nemico nel buio giungerà
e l’impresa degli eroi, nell’ombra seguirà
il vero servo di chi il padre uccise,
figlio del tradimento che nell’odio, il cuore intrise.
Per mano sua, gli dei, in schiavi si vedran finire,
con una chiave il mondo potrà perire.
Se spargerà il sangue dell’animale della Luna,
di vite non ne rimarrà nessuna
e se il Padrone, nel sangue dorato si bagnerà
nessuno più lo sconfiggerà.
 
Pavone, cinghiale, cavallo
una bianca cerva braccheranno.
Servi e vendicatori li potran squartare,
ma il metallo maledetto, sangue, non dovrà toccare.
Quando il traditore si mostrerà
per quel che è e nella notte di tenebra mal farà.
Per fermarlo, nel principio dovran cercare
raggiungendo in fine, la lama del male.-
 
-Mmm … interessante e davvero, molto poco rassicurante.- disse fra se e se con voce cupa e preoccupata.
-Eh, Chirone senti, il pavone è l’animale sacro a mia madre, giusto?! In fondo, sulle porte della mia cabina ci sono incisi due enormi pavoni. Quindi il pavone della profezia dovrebbe riferirsi a me, ma … il cinghiale e il cavallo? A chi si riferiscono?-
-Come? Ah, sì, giusto!- Chirone sembrò destarsi dai suoi pensieri. -Durante tutta questa settimana ti sei solo allenato e probabilmente non lo sai, ma anche gli altri dei hanno uno o più animali a loro sacri. Per esempio, come hai già detto tu, il pavone è un animale sacro a tua madre, la divina Era. Mentre il cinghiale è l’animale sacro ad Ares, il dio della guerra e il cavallo, nato dalla cresta delle onde è un animale sacro a Poseidone. Quindi, dovrai essere accompagnato da un figlio di Ares e da uno di Poseidone. Per quanto riguarda il primo caso, hai una vasta scelta di valenti guerrieri, mentre nel secondo, l’unico figlio di Poseidone è Percy Jackson. Del resto della profezia non posso dirti niente, perché le profezie non vanno interpretate, e nemmeno tu devi provare a farlo, perché non si realizzano mai come ti saresti aspettato.-
Henry ascoltò la spiegazione del centauro in silenzio e con grande attenzione, annuendo di quando in quando, per fargli capire che lo stava seguendo e di continuare. Una volta terminata la spiegazione di Chirone, Henry gli disse che sarebbe andato a cercare Percy e che poi avrebbe pensato al figlio di Ares.
-Buona fortuna, figliolo.- Chirone lo salutò dandogli un’incoraggiante pacca sulle spalle.
 
Henry dopo il confronto con il centauro si diresse verso le case. Nel tragitto s’imbatté proprio in Percy che stava tornando alla sua cabina con Annabeth.
-Percy!- lo chiamò forte il ragazzo avvicinandosi di corsa alla coppia, che si fermò e si voltò in direzione della sua voce.
-Oh Henry! Com’è andata con Rachel?- gli chiese Percy quando il ragazzo fu più vicino.
-Bene, bene! Anzi, ti volevo giusto parlare di questo!- il ragazzo gli recitò la profezia e quello di cui aveva parlato con Chirone e quando ebbe finito la faccia dei due ragazzi era seria e cupa.
-Male!- esclamò Annabeth torturandosi il labbro inferiore tra le dita -Non mi piace! Non mi piace per niente!-
-Neanche a me, ma devo andare, sono l’unico figlio di Poseidone.- poi si rivolse ad Henry -Hai già pensato a qualcuno per i figli di Ares?-
-Pensavo di chiedere a Clarisse, in fondo è l’unica che conosco … più o meno!-
“Chris non sarà contento … come non lo sono io!” pensò Annabeth sospirando. -Questa potrebbe essere la missione che passerà alla storia dove ci saranno i semidei che si uccideranno tra di loro ancor prima di partire dal campo!-
-Perché?- le chiese Henry confuso.
-Perché Percy e Clarisse sono come l’acqua e il fuoco … sono assolutamente incompatibili!- spiegò la ragazza.
-Tranquilla, sarà divertente! Dovrò difendermi dai mostri e da Clarisse … da Clarisse e dai mostri … decisamente più da Clarisse.-
-Comunque, accetti?- gli chiese in fine Il figlio di Era.
-Ci troviamo domattina all’alba, all’albero di Talia.-
Detto questo Henry si diresse verso la cabina 5.
 
Alla Casa 5, come ormai era una consuetudine, quando Clarisse entrò nella sua stanza, Chris entrò dalla finestra.
-Senti, ma come diavolo fai ad evitare le mine?- gli chiese la ragazza puntellando le mani sui fianchi.
Chris le sorrise malizioso -Questo è un segreto! Piuttosto, dobbiamo festeggiare!- le sorrise raggiante alzandosi dal davanzale, andandole incontro e sollevandola per i fianchi e facendola girare in aria.
-Chris, razza di idiota, mettimi giù!- il ragazzo la posò a terra. -Per cosa dovremmo festeggiare?- lo guardò con la fronte corrucciata.
-Perché ci siamo finalmente tolti la gatta-morta dai piedi ed ora tu sei tutta mia!- le sorrise malizioso baciandola e anche se lei cercava di fare la seria si vedeva che ne era felice.
 
La casa di Ares era di colore rosso acceso, il tetto era rivestito di filo spinato e con probabilmente delle mine sotterrate tutt’intorno. Henry, sperando di non finire proprio sopra ad una di queste ultime, prese il coraggio a due mani e si diresse verso l’ingresso. Bussò deciso alla porta e dopo qualche istante un ragazzone nerboruto con i capelli rasati, la aprì con un ringhio.
-Chi sei? Che vuoi?-
-Ciao, sono Henry, c’è Clarisse?-
-Ah!- sogghignò -Sei la nuova carne da macello! Clarisse è di sopra. Vieni.- grugnì.
Henry deglutì e lo seguì dentro la cabina di Ares, si sentiva come un topolino che entrava nella tana dei leoni più feroci e cattivi che potessero esistere sulla faccia della terra. Silenziosamente il ragazzo seguì il fratello di Clarisse su per le scale, fino ad una porta chiusa dove vi bussò violentemente.
-Clarisse.- ruggì il ragazzone.
 
Clarisse e Chris si erano appena lasciati andare ad uno di quei baci appassionati che ti lasciano senza respiro, quando la ragazza sentì la voce roboante del fratello da dietro la porta e con una forza brutale diede una spinta tale al suo ragazzo da scaraventarlo sul letto.
-Cazzo! Chris va nell’armadio, muoviti.- gli bisbigliò
-Cosa?!- bisbigliando a sua volta.
 
-Che vuoi Sherman?- tuonò la ragazza dall’altra parte della porta.
-C’è … ?-
-Henry.- urlò il figlio di Era.
-C’è la nuova carne da macello.-
-Arrivo.-
Sherman non aspettò di sentire la risposta che se n’era già andato.
 
-Cosa? Perché la gatta-morta è qui? Che vuole?- le disse Chris in tono arrabbiato, ma sempre bisbigliando.
-E che ne so! Ora lo scopro! Va nell’armadio.-
-E dovrei lasciarti sola nella tua stanza da letto con lui?-
-Di Immortales, Chris non mi lascerai sola, sarai nell’armadio e poi credi che non mi sappia difendere?-
-N-no non intendevo…-
-Chris, dannazione, muoviti ed entra nell’armadio e fai silenzio, altrimenti ti butto fuori dalla finestra.-
Il ragazzo contrariato entrò nell’armadio dall’altra parte della stanza, di fronte al letto.
Clarisse sospirò profondamente e gli chiuse la porta senza dargli la possibilità di fare altre lamentele.
Chris per tutta risposta socchiuse le porte per poter vedere e sentire meglio ciò che dicevano.
 
Qualche istante dopo Clarisse aprì la porta, dopo aver girato due mandate di chiave.
-Che vuoi?-
-Posso entrare?-
Clarisse sospirò e lo lasciò passare.
Per un istante i due si guardarono.
-Sarebbe una cosa privata, quindi … sì, insomma, non è che potresti chiudere la porta?-
La ragazza alzò gli occhi al cielo e chiuse la porta.
-Posso sedermi?-
-Prego!-
Henry si stava per sedere sul letto quando Clarisse lo bloccò. -Sulla sedia!-
-Sì certo!- si spostò velocemente sulla sedia alla scrivania vicino alla finestra.
 
“Sì. Vai così Clarisse, non farlo sedere sul letto. Il letto è solo mio … cioè nostro.” Pensava Chris mentre li guardava dalla piccola fessura tra le ante dell’armadio.
 
-Bene. Parla.- incrociò le braccia li dov’era, in attesa di una spiegazione per quell’intrusione poco gradita.
-Tu non ti siedi?-
-No.-
Henry si schiarì la voce. -Ok! Beh! Tu sai che sono andato da Rachel per ricevere una profezia per affrontare questa impresa, giusto!? Bene, ecco vorrei-che-tu-partecipassi-all’impresa-con-me!-
Clarisse sgranò gli occhi. -Cosa?-
 
-Cosa?- bisbigliò Chris nell’armadio.
 
-Cosa?- chiese a sua volta Henry girandosi verso l’armadio da cui gli sembrava aver sentito venuto un rumore.
-Cosa l’ho detto io. Non farmi il veso.- “Cazzo, Chris c’è mancato poco!”
-Sì, insomma la profezia dice che con me ci deve essere un figlio di Ares, quindi ho pensato a te! Cioè, non che non avrei pensato a te se non ci fossero state delle richieste specifiche da rispettare.-
-Wo wo wo! Frena. Quali richieste? Cosa dice la profezia?-
Il figlio di Era gliela recitò ed in ogni punto che sembrava farsi più pericolosa gli occhi di Clarisse s’illuminavano di sete di sangue e di gloria.
-Ci stai?-
-Fantastico. Ci sto. Sono tutta tua. Quando partiamo?-
 
“Clarisse!? Tutta tua un corno!” *^*
 
-Grandioso!- Henry la guardò raggiante. -L’appuntamento è per domattina all’alba, all’albero di Talia.-
-Perfetto. Ci vediamo domani. Ora smamma che devo affilare le mie armi.-
-Ok, allora, a domani!?- Henry si alzò dalla sedia visibilmente felice per la risposta della guerriera che velocemente gli aprì la porta e lo spinse fuori.
-Certo, certo. La strada la conosci vero? Bene.- e richiuse la porta alle sue spalle.
 
Clarisse presa dall’eccitazione per la nuova impresa, sorrideva raggiante per la stanza. -Un’impresa, finalmente. Ero stufa di stare in panchina. In questi lunghi periodi di pace rischio di rammollirmi.-
Si diresse velocemente verso l’armadio per prendere lo zaino. Quando aprì le porte trovò Chris che giocava con un suo reggiseno. -Che cosa stai facendo?-
-Aaaaaah … niente! Controllavo solo …- iniziò a tirarlo come fosse un elastico -Controllavo solo l’elasticità del tuo reggiseno. Sai, quando combatti devi essere comoda nei movimenti.-
Clarisse glielo strappò dalle mani. -Piantala idiota. Dai dammi una mano a fare i bagagli.-
-Oh, sì! I bagagli!- si alzò ed uscì dall’armadio -Per andare in missione con Henry.- disse disgustato -Per fortuna che con voi ci sarà anche Percy.-
-Prissy? No! Henry non ha detto niente riguardo a Jackson.-
-“Pavone cinghiale cavallo”- le ricordò il ragazzo. -Il cavallo è un animale sacro a Poseidone, quindi si riferisce a Percy.-
-Oh! Che palle.-
-Bene!- le sorrise Chris -Credo che dovresti dire alla gatta-morta che ci hai ripensato.-
-Cosa? No. Neanche per sogno. Vuoi che credano tutti che abbia paura?- gli chiese contrariata.
-Nessuno crederebbe mai che hai paura … a meno che non cerchi la morte!-
-Non mi farò spodestare da Percy Prissy Jackson. Intesi?-
-Intesi!- rispose il figlio di Ermes contrariar mente rassegnato.
-Bene! Allora?! Prima di tutto lo zaino e poi …- continuò concitata e pensierosa Clarisse mentre faceva mente locale su cosa prendere.
-Comunque quel tipo non mi piace! Ti ronza continuamente intorno e poi ci prova spudoratamente e tu, cosa fai? “Certo, sono tutta tua!”, in preda all’euforia.-

-Clarisse, mi stai ascoltando?-
-Mhn, ah, sì!- gli rispose distrattamente lei.
“Sì come no!” -_- pensò scettico il ragazzo.
-Ah, senti tesoro, posso chiamarti tesoro?- di schiarì la voce Chris incrociando le braccia al petto.
-Sì, sì.- gli rispose senza neanche ascoltarlo e aprendo il baule delle armi.
Il ragazzo, dopo un attimo, sorrise divertito. -Clarisse, quando torni dalla missione, mi vuoi sposare?-
-Sì, certo!-
 “Se mi stesse ascoltano davvero, questa non sarebbe di certo la sua reazione!”
Chris rassegnatosi ormai ad essere ignorato sospirò profondamente -Ti dispiace se ti lascio preparare i bagagli da sola? Aspetta, ti ricorderai di prendere tutto il necessario e non solo le armi, vero?- rifletté preoccupato.
-Sì, sì!-
“Avrei una conversazione più stimolante con una pianta grassa!” -_-‘
 
Il figlio di Ermes uscì dalla finestra della stanza di Clarisse come se fosse l’abitudine … sì, ormai era decisamente un’abitudine … e si diresse alla fucina dei figli di Efesto. Ormai era da almeno tre settimane che ci andava di nascosto. Beh! Di nascosto da Clarisse, non dai figli di Efesto, loro praticamente vivevano lì quindi faceva fatica a non farsi notare e poi aveva chiesto il loro aiuto per un progetto molto particolare. Certo non tutti ragazzi della cabina 9 erano felici di vederlo, ma il progetto che aveva in mente aveva appassionato alcuni di loro che, decisero di aiutarlo solo per il guasto della sfida.
Harley, il ragazzo più piccolo della casa di Efesto, non aveva neanche otto anni ed era un tornado di iperattività si fiondò subito da Chris non appena entrò nelle fucine.
-Chris, Chris, Chris è arrivato un pacco per te, ma era indirizzato qui, quindi non sapevo se te lo dovevo dire, così ho chiesto a ai ragazzi cosa fare e Nyssa mi ha detto “Che si arrangi!”- imitando una voce grossa e profonda -così ho deciso di aspettare che arrivassi e se entro oggi non fossi venuto domani mattina ti avrei avvisato.-
Chris gli sorrise e gli scompigliò i capelli castani -Grazie campione! Se non ci fossi tu sarei proprio nei guai! Dov’è il pacco?-
-È sul mio tavolo vieni!-
-Attento, potrebbe essere una bomba, lacche di Crono!- intervenne Nyssa seguendo ogni loro movimento con lo sguardo.
-Allora credo sia il caso tu esca!- la canzonò Chris per poi tornare al piccolo pacco sul tavolo da lavoro del ragazzino.
-C’è anche un biglietto!-
-Lo hai letto?- s’informò sornione il ragazzo.
-No!- scosse la testa Harley iniziando a giocherellare con qualche bullone che aveva in mano.
Chris lo prese, lo lesse e sorrise. “Ecco quello che mi hai chiesto. Ange ;3”
-Chi è Ange?- chiese il ragazzino.
-Ma non avevi detto di non averlo letto?-
Harley abbassò gli occhi. -Scusa.-
-Scherzavo! Non importa!- gli sorrise il ragazzo arruffandogli ancora i capelli -Ange … è il mio angelo!-
Harley corrugò la fronte. -Ma Clarisse? Se Clarisse scopre che frequenti un’altra ragazza, ti ucciderà!- esclamò preoccupato e terrorizzato.
Chris scoppiò in una fragorosa risata. -No! Stai tranquillo, non sto frequentando un’altra ragazza e poi io e Ange non abbiamo quel tipo di relazione.-
-Ma allora ...?-
-Segreto!- gli sorrise divertito.
-Mmm! Allora?- Harley decise di spostare la sua attenzione da un'altra parte. -Che cosa c'è li dentro?- indicando il pacchetto che il figlio di Ermes aveva ricevuto.
-Oh! Questo è una bomba!-
Tutti si voltarono verso di loro all'unisono.
-Intendevo in senso figurato.- come se fosse ovvio e poi prese il pacchetto e cominciò a scartarlo.
La scatola era piccola, stava in una mano. Velocemente sciolse il nodo fatto con uno spago e strappò la carta da imballaggio beige, rivelando una scatola marrone scuro, sollevò il coperchio e dentro, tra il rivestimento protettivo in morbida e soffice spugna, c'era un piccolo congegno metallico cilindrico delle dimensioni di un'unghia.
-E quello che cos'è?-
-Solo ... un dispositivo di sicurezza.-
 
-Bene! Dovrei aver preso tutto. Cosa ne dici Chris? Chris?- Clarisse si guardò intorno, ma del suo ragazzo neanche l'ombra. -Ma dove si è cacciato?!- guardò fuori dalla finestra, ormai il sole era calato, diede un'occhiata alla sveglia sul comodino erano le 10.00 -Dato che domani devo alzarmi presto credo sia il caso di andare a dormire!- sospirò tra se -Spero che non se la sia presa perché vado in missione, quando ci si mette diventa proprio una principessa gelosa!- sorrise "Però è davvero carino quando mette il broncio!"
-Ma se domani mattina non viene a salutarmi mi sentirà quando ritorno!- tornò seria e scontrosa mentre s'infilava sotto le coperte.
 
-Ehi! Guarda che noi ce ne andiamo!- esordì Nyssa con la sua solita gentilezza.
-Ho quasi finito, posso restare a completare gli ultimi ritocchi? É ... urgente, per favore.-
-Dai Nyssa, per favore?- gli chiese Harley.
-É Jack il capo chiedi a lui.- si voltò e se ne andò.
Chris ed Harley si voltarono verso il capocabina.
Jack si rivolse a Chris -Una volta che avrai finito te ne andrai senza più rimettere piede qui dentro?-
-Sì, a meno che non mi chiediate di tornare!- esclamò sorridendo, ma Jack non sorrideva affatto.
-Sì, non metterò più piede qui dentro.-
-Bene! Allora puoi rimanere fino a quando non hai finito, poi chiudi e metti la chiave sotto lo zerbino.-
-Sotto lo zerbino? Scherzi vero?!-
-No. Harley, tu a letto forza.-
-No!- piagnucolò -Io non ho sonno!- esclamò sbadigliando.
- Harley, facciamo così,- cominciò Chris -non appena finisco il progetto te lo vengo a mostrare, anche se starai dormendo. Quindi preparati ad essere svegliato. Ok?!-
-Me lo prometti?-
-Lo giuro sullo Stige.-
Harley gli regalò il suo sorriso più grande ed assonato che aveva. -Ok, allora ti aspetto!- e sbadigliando se ne andò con gli altri ragazzi.
Chris si voltò verso il tavolo dove vi era il suo progetto, doveva solo assemblarlo nel modo corretto e aggiungere il piccolo cilindro che gli era stato recapitato e se avesse sbagliato, nessun problema, gli sarebbe solo esploso in faccia, molto probabilmente.
Ci lavorò su ancora tre ore buone e una volta completato sembrava perfetto, insomma, non ne era avanzato neanche un pezzo.
-Se ti avanza qualcosa vuol dire che probabilmente esploderà!- gli aveva detto Harley quando avevano cominciato a lavorarci quella sera.
“Per quel ragazzino poteva esplodere qualsiasi cosa anche una banana con la panna era passibile di esplosione. Beh! Essendo figlio di Ermes so per esperienza personale che ogni cosa è passibile di esplosione!” sorrise divertito.
-Bene vediamo se funziona!- fece un respiro profondo e fece scattare il meccanismo del piccolo oggetto che teneva in mano. Un leggero sfrigolio metallico risuonò nella buia fucina del campo e come per magia, eccolo. Splendido. Perfetto. Rifece scattare il meccanismo per riportarlo allo stato iniziale e … non esplose.
-E vai!- Chris gridò e saltò di gioia. -Funziona, funziona, funziona.-
Spense le luci, chiuse la porta della fucina-laboratorio e nascose la chiave sotto lo zerbino. “Ma chi lo fa più!?” -_-‘ Poi, silenziosamente, sfruttando il buio delle ombre, senza farsi vedere dalle arpie, si diresse verso la cabina 9, doveva mantenere la sua promessa, d’altronde era il minimo, senza quel ragazzino non sarebbe mai riuscito a realizzare il suo progetto.
 
 
 


Angolo in Basso delle Autrici
Buon Natale a tutti ^^ ^^ *Brandy scappa col Pandoro …. Purtroppo però I-chan ha già sigillato tutte le uscite*
B: Nuuuuuooooooooooo T^T
I: ah ah
B: Ma a Natale non dovremmo essere tutti più buoni?
I: Io no.
B: Ma se fai così non ci arriveranno recensioni!
I: … -_- … O_O … Nuuuuuooooooooooo |OoO|
B: -_-
I: Allora facciamo a metà del Pandoro.
B: … -_- … O_O … Nuuuuuooooooooooo |OoO|
I: -_-
B: Ok T^T
Tornando serie (sì, si fa per dire -_-) volevamo augurarvi a tutti Buon Natale e Buone Feste ^^ ^^ e ringraziare tutti coloro che ci hanno recensito cianfri e una new entry Martina710 *scattano gli applausi registrati*
B: O.O Da quando abbiamo gli applausi registrati?
I: ???
B: Mah! La magia del Natale *^*
I: Oooh
E poi volevamo ringraziare tutti coloro che hanno messo la nostra storia tra le preferite, seguite e ricordate ^^ ^^ ci fa tanto piacere.
Ancora Buon Natale è Buone Feste. Alla prossima ^^ ^^ CIAO
 
P.S. Qui è Brandy, se volete, andate anche a dare un occhio all’altra storia che sto scrivendo OUAT in the Castle in the Wind sulle serie tv Once Upon A Time ;3
 
 
   
 
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