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Autore: fearlesslouis    25/12/2015    2 recensioni
Zayn pensa a Gigi -brillante, intelligente, bellissima e simpatica- che lo sta aspettando a letto.
Poi pensa a Perrie -con gli occhi insonnoliti e i capelli colorati e qualche parolaccia sempre sulla punta della lingua- che lo sta aspettando a casa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Ferg, il mio Zay personale,
perché scrivere è l'unico modo che ho per farti capire quanto ti voglio bene.
Perché tu sei il mio Zay ed io sono la tua Lou
Buon Natale, tigre.
Spero che queste 1468 parole ti piacciano.

 

 

 


Zayn Malik non aveva mai amato gli imprevisti.

Era un tipo tranquillo, piuttosto taciturno, abbastanza timido e totalmente diverso dallo sciupafemmine che descrivevano i giornali. Affettuoso con chi riusciva a rubargli un piccolo pezzo di cuore, scontroso con i restanti 3/4 della popolazione mondiale, e abitudinario. Tremendamente abitudinario. Tanto abitudinario che quando si era innamorato per la prima volta aveva dato di matto.

Ricorda ancora Louis che gli urla “Si può sapere che cazzo ti succede?”, quell'ormai lontano giorno in cui si era reso conto di essere -molto- innamorato, inevitabilmente fottuto, e improvvisamente incapace di proferire parola. Riusciva solo a pensare, incazzato, che tutto quell'amore aveva stravolto la sua intera esistenza e il suo modo di pensare. Lo stile di vita “meglio solo che male accompagnato” non andava più bene, non aveva più ragione d'esistere. Non quando sentiva quell'inspiegabile voglia di condividere tutto se stesso con una ragazza dai capelli colorati e il carattere insopportabilmente cocciuto.

Ora, qualche anno dopo e con più sbagli sulle spalle, Zayn è sempre un tipo tranquillo, taciturno e diverso da ciò che continuano a dire i giornali. Ha ancora l'abitudine di svegliarsi presto e fumare una sigaretta sul balconcino del suo enorme e vuoto appartamento, continua a bere il caffè amaro alle sette in punto di mattina, a rispettare certi orari e certi vizi.

Zayn è ancora innamorato della ragazza dai capelli colorati e il carattere insopportabilmente cocciuto, e anche questa -fino a poco tempo fa- era diventata una piacevole e meravigliosa abitudine.

Ma Zayn Malik è anche un tipo che rovina tutto ciò che di bello gli appartiene.

Specialmente se è qualcuno che cambia colore di capelli una volta al mese, ha un carattere forte e dolce al tempo stesso, ed è capace di sconvolgere abitudini e quotidianità.

Quando Zayn ha lasciato Perrie, era convinto di ciò che aveva fatto e assolutamente intenzionato a rispettare la decisione presa.

Perché Perrie lo spaventa, con tutto l'amore che ha negli occhi e quelle mani piccole che riuscivano sempre a prendersi cura di lui.

Zayn che si sente sbagliato, che non riesce ad essere se stesso neanche ora che per riuscirci ha lasciato i suoi migliori amici, che trascorre il suo tempo con una ragazza bisognosa di un uomo che pensi solo a lei, quando lui è l'ultima persona in grado di prendersi cura di qualcun'altro.

Gigi è bella, simpatica, brillante, capace di ignorare gli insulti e di mettere da parte le sue necessità per quelle di Zayn.

Eppure in questo momento sullo schermo del suo iPhone c'è scritto “Pez”, e Zayn si è appena reso conto che ancora conosce a memoria il suo numero. Alla fine Perrie non l'ha cambiato.

Sto per fare una cazzata, pensa, prima di premere il dito sulla cornetta verde ed avviare la chiamata.

Mentre parte il fastidioso tu tu del cellulare, Zayn decide che le augurerà solo un buon Natale, poi la saluterà civilmente e tornerà a letto, perché Gigi sta ancora dormendo e lui non vuole che si svegli da sola.

Zayn ricorda che Perrie fosse solita dormire fino a tardi solo quando il suo “pronto” gli arriva alle orecchie ancora impastato dal sonno. Stupido stupido stupido.

“Zayn?”

Pez sembra stupita, forse anche un po' scocciata -non può davvero biasimarla. Il moro capisce dal suo sospiro che sta per chiudere la chiamata -Perrie sospira sempre quando finisce di parlare al telefono-, quindi si affretta a parlare.

“Ciao, Pez.”

Lei rimane zitta per qualche secondo, e si sentono dei rumori dall'altra parte della cornetta prima che dica qualcosa.

“Cosa vuoi, Zayn?”

Il moro non sa in che modo classificare il suo tono di voce. Sembra solo... stanca. E può capirla, Zayn, perché loro hanno sempre avuto questa sintonia, e lui si sente stanco da tanto tempo.

“Solo augurarti un buon Natale.”

“Bene, grazie e anche a te. Ciao.”

Zayn sa che Perrie non chiuderà la chiamata, perché la conosce e lei dice sempre “preferisco che lo facciano gli altri, mi sento maleducata ad attaccare per prima”. Quindi rimane in silenzio ed aspetta che la ragazza dai capelli colorati risponda. Si chiede che tinta abbia usato di recente, ma poi ricorda che nell'ultima foto su Instagram i suoi capelli erano solo biondi senza traccia di rosa o blu.
Sospira, gli piaceva da morire con quelle pettinature vivaci che la rispecchiavano in pieno.

“Puoi attaccare, per favore?”

“Mi sento maleducato ad attaccare per primo.”

“Idiota.”

Il suo tono è serio, ma Zayn può sentire il sorriso che nasconde nascere anche sulle sue labbra.

Gli manca Perrie. Gli manca davvero tanto. Gli mancano i suoi occhi stanchi la mattina e il profumo di quotidianità che aveva il loro appartamento. Gli mancano il suo nasino arricciato e le sue mani calde e i suoi capelli morbidi. Gli mancano i regali da fare a Natale e le liste della spesa con la sua calligrafia tonda ed elegante.

E Zayn non è un tipo che sa mettere freno alle parole -non ha mai saputo se considerarlo un pregio o un difetto.

“Mi manchi, Pez.”

Perrie sospira, ma questa volta non è sul punto di chiudere la chiamata.

“Dovresti andare a dormire, Zay. Sono le sei del mattino e non vuoi che Gigi si svegli da sola.”

E Zayn vorrebbe dirgli che Gigi al mattino è sempre pimpante e i suoi occhi blu non sono mai stanchi. Che il loro -suo- appartamento ora odora di Chanel e non di quotidianità. Che a Gigi dà fastidio quando lui arriccia il naso perché “ti vengono le rughe, Z”. Che le sue mani sono fredde e i suoi capelli troppo biondi. Che non hanno fatto insieme i regali di Natale e che lei non sa mai cosa comprare quando vanno al supermercato. Ma alla fine non le dice nulla di tutto ciò.

“Tu ti svegli da sola la mattina?”

“Ti importa?”

“Sai meglio di me quanto mi importi.”

“In effetti di te stesso non c'hai mai capito un cazzo.”

Zayn ride, perché è sempre la solita Perrie, e perché non sentiva la sua voce da troppo tempo e adesso la mancanza è diminuita un po'.

“Come ti va la vita, Pez?”

“Va” si limita a dire, e Zayn sente che il suo sorriso è appena scomparso “E la tua?”

Il moro sospira.

Lui non sa neanche cosa ne sta facendo, della sua vita.

“La mia è un po' vuota, ultimamente.”

“La stai svuotando tu, Zayn. Sai che potresti evitarlo.”

Lui sa di essere l'unico colpevole del senso di nostalgia che sente al centro del petto.

Lo sa, ma il suo problema è che ha paura. Perché per quanto possa essere spaventato dai cambiamenti, a volte anche le abitudini hanno il potere di terrorizzarlo.

E Perrie aveva quell'abitudine -o forse era solo capacità- di capire ogni suo stato d'animo, di interpretare ogni sua espressione, di adattarsi alle sue giornatacce, di farsi spazio fra il disordine del suo cuore e rimettere in ordine pensieri e sentimenti.

Zayn si chiede se non abbia già strappato tutte le loro foto e messo via tutti i loro libri. O se ancora ritenga fastidioso che qualcuno le prenda la mano quando è sudata. Glielo diceva sempre, e puntualmente si ritrovavano comunque mano nella mano.

“Mi dispiace tanto, Pez.”

Perrie sospira per la terza volta e- no, Zayn non sta tenendo il conto dei suoi sospiri e non sta tentando di analizzarli, assolutamente.

“Lo so.”

“Mi manchi davvero.”

“Passerà, Zay. Prima o poi troverai una persona che ti faccia innamorare senza metterti paura e che non ti induca a chiuderti in te stesso.”

Perrie sa. Perrie lo conosce e lo capisce meglio di chiunque altro, e lui non sa davvero con quale coraggio sia riuscito a farsela scivolare dalle mani. Con quale forza riuscirà ad andare avanti senza di lei.

Come farà ad abituarsi ad un altro profumo, ad altre braccia, a capelli meno colorati e ad occhi di un colore diverso.
Non lo sa, e in realtà non vuole neanche pensarci.

“Tornerai a casa, tigre”, continua.

Zayn vorrebbe piangere ma non lo fa.

Sorride, invece, e pensa a Gigi -brillante, intelligente, bellissima e simpatica- che lo sta aspettando a letto.

Poi pensa a Perrie -con gli occhi insonnoliti e i capelli colorati e qualche parolaccia sempre sulla punta della lingua- che lo sta aspettando a casa.

“Buon Natale, Pez.”

“Buon Natale a te, Zay.”

Il moro attacca per primo -come sempre- e ridacchia sotto voce.

Tutti, prima o poi, ritrovano la strada di casa.
 





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"I'll make this feel like home."

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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