Cap
n°2: la prima notte
Certo che questo
posto al buio sembra infestato dai fantasmi,
e pensare che dovrebbe essere un luogo per le famiglie. Cerco di non
perdermi
in questi pensieri stupidi e apro il ristorante con le chiavi
consegnatemi dal
capo. Guardo l’orologio, indica le 11:58, meglio se mi sbrigo
ad andare nel mio
ufficio. Questo ristorante di notte mette i brividi, quindi cerco di
incamminarmi il più velocemente possibile verso
l’ufficio. Appena arrivato mi
siedo sulla mia sedia, che devo dire essere molto comoda. Allo scoccare
della
mezzanotte ecco un telefono inizia a squillare. Sorvolato lo spavento
iniziale
io accetto la chiamata, ed ecco che una voce inizia a parlarmi:
<< Ciao,
tu devi essere la nuova guardia notturna, io sono il tuo mentore e ti
darò consigli
per sopravvivere queste notti. Le regole dicono che dovrei presentarti
il
locale, ma non ho tanta voglia, quindi non lo farò, tanto se
sei venuto a
lavorare qua saprai già tutto; allora, il tuo compito
sarà quello di difenderti
dagli animatronici, adesso ti spiego il perché. Loro sono
collegati a una banca
dati per individuare tutti i vari criminali, dopo l’orario di
chiusura però
loro ti scambiano automaticamente per un pericolo, un criminale, quindi
cercheranno di bloccarti e chiamare la polizia, solo che hanno modi u
po’ bruschi,
quindi moriresti quasi sicuramente. Noi dobbiamo tenerli accesi,
perché altrimenti
i loro servomotori si bloccherebbero, un tempo potevano anche rimanere
spenti,
visto che si muovevano durante il giorno, ma dopo il Morso
dell’87 le cose sono
cambiate. Non vorrei dilungarmi troppo su questo discorso, neanche
sembrati
troppo volgare, ma chi è quel fottuto idiota che metterebbe
un bambino dentro
la bocca di un robot, bisogna proprio essere stupidi per farlo
>>.
Normalmente io mi sarei offeso a sentire queste parole, ma lui ha
ragione, sono
solo un fottuto idiota che ha messo un bambino dentro la bocca di un
robot.
<< Comunque tu avrai già visto
com’è il tuo ufficio; hai due porte ai
lati e un corridoio centrale, anch’esso con una porta che si
può chiudere. Fai
attenzione però, le porte consumano molta energia, quella
centrale soprattutto,
quindi usala raramente. Gli animatronici sono attratti dai suoni,
quindi sei
anche in dotazione di un tablet collegato ad una rete di telecamere,
con cui
puoi emettere suoni. Se gli animatronici dovessero avvicinarsi troppo a
te,
sappi che se ne fregheranno dei suoni, quindi in questo caso chiudi le
porte.
Questo era tutto quello che dovevo dirti, ci rivediamo la prossima
notte, ciao
>>.
Non mi sarei mai
immaginato di fare la guardia agli
animatronici, ma forse è meglio così, devo
affrontare i mostri del mio passato
e sconfiggerli. Le prime due ore non succede nulla, quasi sto iniziando
ad
annoiarmi; poi in lontananza ecco sento un suono, prendo subito il
tablet e
controllo la telecamera sul palco, notando con stupore che
Spring-Bonnie è
sparito. In preda al panico controllo subito le telecamere,
è nella sala
principale; sul mio tablet vedo un pulsante con scritto “
Play audio ”.
Immagino sia quello il tasto che emette i suoni, quindi lo premo su
un’altra
telecamera; appena lo faccio si sente la risata di un bambino e
Spring-Bonnie
si fionda lì con una velocità sconcertante.
Stranamente è da un po’ che non si
sta muovendo e sembra che stia fissando la telecamera, e se non si
muovesse perché
io lo sto fissando? Dopo avere pensato questa cosa cambio telecamera.
Poi controllo
di nuovo quella e effettivamente è sparito. Premo di nuovo
il pulsante dell’audio,
ma lui non arriva. Ricordandomi ciò che mi ha detto il tizio
al telefono
controllo subito la porta di destra e per fortuna non
c’è nessuno, poi
controllo quella di sinistra ed è lì che lo vedo.
In preda al panico chiudo
subito la porta e controllo l’ora. Sono le 5:56, perfetto,
manca poco. Riapro
la porta e vedo che se ne è andato via. Appena volto lo
sguardo però lo trovo
davanti a me, evidentemente deve essere passato per il corridoio
centrale senza
che me ne accorgessi. Lui allunga la mano verso di me, già
sento la sua forte
presa sul mio collo, ma un suono mi salva, il suono delle 6:00. Lui
ritorna sul
palco e io, dopo aver tirato un sospiro di sollievo ritorno a casa mia
per
riposarmi. Pensare che anche questa notte dovrò rifarlo. Per
ora però è meglio
lasciare andar via questi pensieri e riposarsi.
Commento
dell’autore
Ciao ragazzi,
sono sempre io. Eccoci con il secondo capitolo
della storia, che spero vi sia piaciuto. Vorrei approfittare
dell’occasione per
augurarvi un buon Natale. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci
rivediamo
alla prossima, ciao ;)