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Autore: Fancy_Fondente    25/12/2015    6 recensioni
Il Natale è magico e questo Rose lo sapeva bene.
Fu magico quando James e Dominique tornarono da Hogwarst.
Fu magico quando vide per la prima volta la sala grande addobbata.
Fu magico quando suo padre le regalò la nuova Firebolt.
Fu magico quando alla tana nonna Molly non le regaló il solito maglione perché “ne aveva cuciti già troppi”.
Fu magico quando ricevette la prima lettera senza mittente.
E adesso Rose aspettava solo di scoprire perché sarebbe stato magico anche questo Natale.
Glielo aveva scritto, al suo corrispondente misterioso, che il Natale è magico.
Lui le aveva risposto che lo sapeva bene.
{Christmas challenge }
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Aberforth Silente, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto, Dopo la II guerra magica/Pace
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Spaccio di Magia


Il Natale è magico e questo Rose lo sapeva bene.

Fu magico quando James e Dominique tornarono da Hogwarst.
Fu magico quando vide per la prima volta la sala grande addobbata.
Fu magico quando suo padre le regalò la nuova Firebolt.
Fu magico quando alla tana nonna Molly non le regaló il solito maglione perché “ne aveva cuciti già troppi”.
Fu  magico quando ricevette la prima lettera senza mittente.
E adesso Rose aspettava solo di scoprire perché sarebbe stato magico anche questo Natale.
Glielo aveva scritto, al suo corrispondente misterioso, che il Natale è magico.
Lui le aveva risposto che lo sapeva bene.

Semplice, una sola frase in quel suo corsivo dritto e ordinato sulla pergamena bianca.
“So bene che il Natale è magico”
Ma per Godric, che razza di risposta era, la credeva forse stupida? Non le aveva mai risposto in questo modo.
 All’ inizio aveva pensato ci fosse applicato sopra qualche incantesimo, ma aveva provato con tutto quello che conosceva e aveva pure cercato tra i volumi della biblioteca, ma quella pergamena non presentava nulla di “magico”.
Era puro inchiostro nero che impregnava un rotolo di carta, ormai sgualcito dato il tempo che la rossa de lo rigirava tra le mani e Rose ci era rimasta male.

Tanto male perché dopo un’ anno di corrispondenza non si era mai riscontrata più confusa di così.
 Non un indizio su chi fosse, a che casa appartenesse, se la conoscesse, ma tante belle parole, brillanti idee e umorismo niente male che ormai le avevano catturato il cuore. Stava lì che batteva tra virgole e punti come non aveva fatto neanche nel suo libro preferito.
 Era diventato il suo più grande confidente nonché mistero e segreto.

I corridoi di Hogwarst erano pressoché vuoti, tutti stavano finendo di preparare i propri bagagli per tornare a casa. L’aria era fredda e Rose che come ogni anno aveva già preparato tutto, era di ritorno da una delle tante " ultime"  ricerche in biblioteca, e stava camminando  senza meta, accompagnata dalla neve fuori dalle finestre e i suoi pensieri.

Tra le mani teneva ancora quel foglio, come se così potesse ancora acquisire qualche mistica utilità.
Si sentiva delusa, forse più da se stessa per le aspettative immaginarie.

Viaggiava troppo con l’ immaginazione, era una sognatrice senza speranze, lo sapeva da tempo, doveva imparare ad accettare le cose così come si presentavano senza farci girare troppe fantasie attorno. Avrebbe dovuto imparare di più da sua madre ed essere più pragmatica, altrimenti sarebbe finita sempre ad essere turbata per cose inesistenti.

Sbuffò e svoltò l’ angolo intenta a tornare al dormitori non si aspettava di certo di trovare suo cugino Albus e il suo migliore amico nel pieno di una discussione.
I due Serpeverde erano, a memoria di Rose, sempre stati assieme. Non  si poteva parlare di suo cugino Al senza considerare la sua costante, ovvero il biondo ossigenato, che in quel momento stava subendo una ramanzina stile Potter, Scorpius Malfoy.
Un po’ come associare Weasly e capelli Rossi o James Potter ad uno scherzo perfetto.

<< Per la barba di Merlino! Questa pagliacciata è durata fin troppo per i miei gusti, credi a me che ho mezzo Grifondoro in famiglia, sii coraggioso e fallo! >> stava infatti dicendo un Albus, all’ apparenza anche un po’ arrabbiato, in quella che doveva essere la conclusione di un grande discorso.

<< Fare cosa? >> Chiese allora Rose, pentendosi subito di essersi impicciata nella questione.
<< Porco Salazar! >> esclamò Scorpius sorpreso notandola.
Albus invece con uno strano sorriso soddisfatto salutò allegramente la cugina e diede una pacca sulla spalla all’amico prima di dirigersi verso i sotterranei.
<< Ciao >> rispose flebilmente Rose un po’ scioccata dal suo comportamento. Certo che chi lo capiva è bravo- pensò.

Scorpius Malfoy intanto era lì immobile davanti a lei e la fissava esprimendo solo la parvenza del respiro. 
Rose si annotò mentalmente di non interrompere mai più i due durante le loro crisi di coppia perché ne andava della loro e anche della sua sanità mentale. 
Fece quindi per superare il ragazzo e proseguire verso la Torre Grifondoro quando << Ehi Rose >> il ragazzo parve riprendersi da un Pietrificus Totalus.
<< Malfoy >> si girò per rispondere al saluto, ma nel gesto le cadde dalle mani la pergamena.
 L’ aveva quasi dimenticata, probabilmente una volta arrivata in camera l’ avrebbe buttata, giusto per la soddisfazione personale di  vedere una delle sue rogne finalmente nel cestino della spazzatura.

Si chinò per raccoglierlo ma il ragazzo fu più veloce di lei. Lo prese in uno scatto non permettendo neanche alla carta di aderire completamente al pavimento.
Si rialzò in piedi aspettando che il ragazzo le desse ciò che era suo, ma lui si era nuovamente bloccato, questa volta con lo sguardo sulla sua pergamena. Si, doveva prestare più attenzione la prossima volta, gli stati post-litigio con Potter erano mutevoli.

Se ci trovava qualcosa di interessante in quel pezzo di carta Rose glielo avrebbe ceduto volentieri.
<< Io ehm..io >> iniziò il ragazzo. Rose pensava  infatti le stesse per chiedere qualcosa come: “Non è che me la dai? Ho finito le pergamene nuove.”
mentre Rose si preparava al suo : "Si tienila pure, ne ho altre, non mi serve”, Scorpius fece un grande respiro e continuò << Io volevo dirti perché il Natale è magico >>.

Rose lo guardava allibita << Se ti serve la pergamena prendila >> gli disse perdendosi tra le proprie parole mentre le pronunciava.
Il ragazzo sorrise intenerito, come se quella strana fosse lei adesso.
<< Il Natale è magico perché è  rosso e tu insomma..hai i capelli rossi >> proseguì lui ignorando il suo commento. 
Di solito si ignora chi parla senza senso, come i discorsi sui nargilli e le altre  strane creature dei fratelli Scamandro, loro si potevano ignorare, non di certo Rose Weasly. E di certo non poteva un Malfoy che per primo decantava insensatezze.
A Rose venne il dubbio che suo cugino avesse incentivato l' amico all' utilizzo di qualche sostanza di dubbia provenienza. Avrebbe dovuto parlare con Albus e in caso di resistenza avrebbe scatenato su di lui la furia di Zia Ginny.

Scorpius notando lo sguardo di Rose cercò di correggersi<< No, ehm cioè è magico perché è stato due anni fa che l' ho capito >>

Rose ancora più allibita allora gli disse<< grazie Malfoy, ma non mi serve la tua spiegazione >> o la sostanza che hai assunto continuò mentalmente.
Era oramai più che decisa a lasciarlo lì tra i suoi pensieri e affrettò il passo quando fu fermata per un braccio.
Il ragazzo la teneva con forza e aveva quasi il respiro affannato. Era meglio schiantarlo e chiamare direttamente Zia Ginny-pensó Rose.

Scorpius inserì poi la mano libera nella tasca.
Rose stava ragionando su quale tipo di strana sostanza sarebbe potuta essere e su come darsela a gambe velocemente quando poi Scorpius  la liberò dalla sua presa e le porse un altro rotolo di pergamena accuratamente piegato su se stesso e ripose al suo posto quello che aveva appena raccolto.
Ed ecco come Rose Weasly prese parte dei loschi scambi di pergamene di Hogwarst, auto ironizzò la rossa, che dire fosse confusa era paragonare la bravura di suo padre a scacchi con quella di un Ungaro spinato.
Il ragazzo le si avvicinò, Rose avvertiva il suo respiro sull' orecchio << Non avevo il coraggio di farlo di persona >> le sussurrò per poi lasciarla in mezzo al corridoio con solo i rintocchi dei suoi passi nel' aria.

Aveva provato tante volte lei ad andarsene e alla fine era stato lui.
Avrebbe potuto finalmente rallegrasi e tornare in stanza, ma la verità è che quel nuovo pezzo di pergamena bruciava più dell'altro.
Si sedette sul pavimento freddo e lesse la vera risposta del suo abituale corrispondente misterioso.

Con le lacrime agli occhi e un sorriso sulle labbra Rose capì perché quel Natale fosse magico.

E Rose studiava da tutta la vita per fare magie.







  
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