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Autore: Lonely Tales    25/12/2015    1 recensioni
“Non prendo mai ispirazione da eventi realmente accaduti o persone che conosco. Mi limito a descrivere i luoghi che vedo quotidianamente ed in essi posiziono i miei personaggi. Se ci pensiamo, tutte le nostre azioni sono condizionate da dove ci troviamo, no?”
Una scrittrice italiana, all'alba dei trent'anni, che vuole solo arrivare a fine giornata e scrivere. I suoi libri sono apprezzati da molti lettori in tutto il mondo, dall'Asia all'Europa. Ma c'è un pezzo mancante, che lei cerca disperatamente. Vittoria si sente sfiorire e desidera sbocciare di nuovo.
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"Scoppio a ridere, è una scena troppo divertente. La sua risata arriva in ritardo ma almeno arriva.
Sembra quasi una melodia. E’ un suono piacevole, così tanto che quando finisce inizio a sentirne la mancanza.
La voglio risentire, altre mille volte ancora."
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(Note: apparizioni di altri idol al di fuori degli EXO)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
Il vento soffia indisturbato e i miei piedi sprofondano appena sulla neve. Una mascherina mi copre il viso per non dare a vedere le mie guance arrossate dal freddo e un cappello di lana protegge il mio capo. Le mie mani gridano perché ho dimenticato di nuovo i guanti. Le muovo in continuazione perché non le sento più.
L’unico pensiero che mi da conforto è la busta piena di cibo che sto trasportando, sbircio al suo interno per odorare i fantastici manicaretti della signora Kim.
Allungo il passo, ho troppa fame per aspettare ancora. Prego di non incontrare nessuno, ma ahimè, è quello che succede.
Una ragazza sui quindici anni mi punta il dito addosso e io annuisco con aria stanca.
Lei impazzisce di gioia ed inizia a saltellare, accenno un sorriso.
“Amo i suoi libri, signora Vittoria!”
“Chiamami solo Vittoria, sono contenta che ti piacciano.” Rispondo.
Nonostante viva in Corea da molto tempo, continuo a comportarmi ‘all’italiana’. Chiedo a tutti di chiamarmi per nome. All’inizio il pubblico era un po’ scioccato ma poi ci ha fatto l’abitudine.
La ragazza tira fuori il mio primo libro, dev’essere una grande fan.
 
‘Lampioni Spenti’ fu la mia prima opera seria, che scrissi durante il mio primo anno in Corea. La storia d’amore tormentata di Joseline, studentessa francese, innamorata persa del suo vicino di casa Haneul. Riscosse discreto successo, ma non la considero la mia opera migliore.
 
“E’ il mio libro preferito! L’avrò letto almeno dieci volte!”
“Ne sono lieta. Qual è la tua scena preferita?” Amo fare questa domanda. Mi diverto sentendo la risposta.
“Vediamo… Ah, si! Quando Joseline assiste alla sparatoria, ho pianto tantissimo!”
Continuiamo la nostra breve conversazione e poi mi chiede il tanto atteso autografo.
Sposto i capelli dal viso e mi abbasso per scrivere.
Scrivo un dedica in italiano e poi la traduco in coreano.
 
Sono felice di avere lettori come te.
Grazie mille.
Ti voglio bene.
Vittoria
 
 
 Lei sembra apprezzare il mio gesto, poiché saltella via felicemente.
Per il resto del tragitto penso a come avrei reagito se avessi incontrato i miei scrittori preferiti. Probabilmente non sarei stata calma come quella ragazza. Tutto d’un tratto mi sento vecchia.
 
Finalmente arrivo a casa.  Per fortuna lo stufato non si è raffreddato.
Appoggio le mie deliziose pietanze sul tavolino prima di prendere le posate.
Mentre mangio il mio sguardo cade sull’orologio. Sono le undici passate, non mi ero accorta di aver fatto così tardi in redazione.
Corro a cercare il cellulare nella tasca della giacca, ma non è lì. Capisco di averlo lasciato a casa perché lo sento squillare in cucina.
Kim Ye Rim, leggo sullo schermo. Una paura immensa mi assale. Accetto la chiamata.
 
“P-pronto?”
Sento diversi urli ed imprecazioni contro di me.
“Scusa, ho perso la cognizione del tempo in redazione e poi ho lasciato il cellulare a casa, io..”
“Non me ne frega niente Vittoria! Avevi promesso che mi avresti aiutato stavolta! Ed invece mi hai lasciato sola…”
Continuo a ripetere che mi dispiace ma Yeri non mi da ascolto.
“Mi sono sentita uno schifo, capisci?! Poi uno dei tuoi amici era ubriaco fradicio ed ha cominciato a fare il cretino con me..” capisco che sta arrossendo.
 
Yeri, la mia migliore amica, la prima persona che ho incontrato quando sono arrivata in Corea all’età di diciotto anni, ha un piccolo problema..
Ha difficoltà a relazionarsi con il sesso opposto.
Quando vede un ragazzo che le piace diventa di ghiaccio e arrossisce così tanto da sembrare un vulcano.
Ci conosciamo dai tempi dell’università ed io ho sempre cercato di aiutarla, ma finiva sempre male.
Una volta era riuscita ad uscire con un ragazzo. Sembrava che andasse tutto per il meglio, lei stava cominciando ad uscire dal suo guscio, ma poi lui la tradì con una ragazza più grande. L’accaduto annullò tutta la fiducia in se stessa che aveva accumulato.
Stasera avrei dovuto presentarla ad alcuni miei amici ma dovevo urgentemente finire un articolo e mi sono scordata di avvertirla. Mi sento davvero una cattiva persona.
 
“Chi era il ragazzo che ti importunava?” domando.
“Non ne ho idea… capelli castano chiaro, abbastanza corti, occhi grandi…Ah! E poi gli altri continuavano a dire ‘Baozi, dai smettila’, che razza di nome è Baozi?!”
Mi scappa un risata pensando alla scena.
“Era Kim Minseok!” esclamo ridendo. “E’ un bravo ragazzo, ma non regge molto bene l’alcol… tranquilla,  sicuramente non ricorderà niente dell’accaduto.”
Yeri mi spiega di essere scappata via senza salutare e che non ha assolutamente intenzione di rivedere quei ragazzi.
Dopo una buona mezz’ora però la convinco a darmi un’altra possibilità.
“Non ti lascerò più sola la prossima volta, okay?”
 
La mattina seguente ci vediamo per prendere il nostro caffè quotidiano.
Io prendo un cappuccino e lei un americano. Il barista ormai ci conosce bene, non serve neanche dire cosa vogliamo.
Yeri ha l’aria stanca, stamattina ha rifiutato di truccarsi.
“Che tutti vedano le mie occhiaie, non mi interessa un accidente!” dice girando il cucchiaino nel caffè. Poi mi chiede dell’articolo.
Annuisco. “Sono soddisfatta, però da quando lavoro per questa rubrica non ho più tempo per scrivere.” Sospiro. Mi sento affogare nel lavoro. Amo lavorare per una rivista sul turismo ed amo scrivere del mio paese natale ma riduce il mio tempo libero per darmi alla fantasia.
“Di cosa parla l’articolo?”
“Le 10 cose da visitare a Roma, il tema del mese è… Oh mio Dio.”
Non finisco la frase per la sorpresa che mi si presenta davanti agli occhi.
 
Kim Jong Dae ha appena passato la soglia del bar e ricambia il mio sguardo.
Sui nostri visi nasce un grande sorriso. Mi alzo immediatamente e corro ad abbracciarlo.
“Vittoria, oh mio Dio!” esclama. La sua voce è rimasta uguale, acuta e piena di vita.
Mi sento ringiovanire.






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La mia prima storia, wow... allora, ho scritto quasi di getto presa dalla noia. Spero vi piaccia.
Eh si, ho inserito Yeri delle Red Velvet perchè la amo,troppo. Sicuramente vedrete altri membri delle Red Velvet e altri gruppi che amo ahaha.


A presto ^_^
 
   
 
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