28/12/2015
1 recensioniCapitolo 2
Non vedo Jongdae da sei anni, ci conoscemmo quando passò un’estate a Seul.
Mi disse che voleva diventare uno scrittore. Gli facevo leggere i miei racconti brevi e io leggevo i suoi. La magia era un elemento costante nelle sue storie. Nonostante non apprezzassi molto le opere di fantasia le sue opere erano eccezionali. Aveva un talento innato, ne ero sicura. Gli dissi di seguire il suo sogno perché lo avrebbe portato lontano.
Non ci vedemmo più dopo quell’estate, ma ogni tanto mi mandava qualche email con dei suoi manoscritti, o a volte commentando i miei libri. Non gli sembrava vero quando gli dissi che avrebbero pubblicato il mio primo libro, soprattutto perché ero più piccola di lui.
Quando sciolgo l’abbraccio mi accorgo di aver versato qualche lacrima.
“Non fare così, oppure piango anch’io!” esclama toccandosi gli angoli degli occhi.
“Scusa è che…Diamine! Perché non mi hai avvertito che saresti tornato?”
Lui mi sorride e prende un libro dal suo zaino, me lo porge.
“Nari e il cerbiatto di vetro” di Kim Jong Dae.
Porto la mano alla bocca. Ce l’ha fatta. Lo abbraccio di nuovo mugolando un fiume di parole su quanto io sia fiera di lui.
“Ho deciso di cimentarmi nei racconti per bambini, non avrei mai immaginato di esserne così soddisfatto!”
“Lo sapevo, lo sapevo!” continuo a ripetere.
Lo invito a sedersi con me e Yeri. La mia amica sbianca e scuote leggermente la testa quando mi giro a guardarla.
Decido di spiegare in poche parole a Jongdae il problemino di Yeri. Lui sorride.
“Oh, che carina.” Sussurra. Questa reazione mi sorprende. Quando ci incamminiamo verso di lei le rivolgo un piccolo occhiolino. La sua risposta è uno sguardo confuso, sembra proprio una bambina.
Cerchiamo di riassumere questi ultimi anni delle nostre vite. Jongdae mi confessa di aver letto tutti i miei libri. Tira fuori un altro libro dallo zaino.
“Questo è quello che preferisco.”
“Quel che resta di me” è il mio scritto più recente. E’ la storia di Seong un omosessuale, la cui vita è stata costellata da molte sofferenze per questo. Giura che finchè avrà respiro combatterà per ciò che ama e per chi ama.
Ho ricevuto diverse critiche per gli argomenti trattati, ma poco importa. Il pubblico giovanile lo ha amato e ne vado fiera.
“Sai descrivere così bene! E’ incredibile!” dice il mio amico entusiasta. Sfoglia tra le illustrazioni del libro.
“E poi.. questi disegni sono fantastici, chi li ha fatti?”
Indico con lo sguardo l’esile ragazza che ho davanti e lei arrossisce. Proprio così: Yeri è un’illustratrice professionista ed i suoi disegni sono molto richiesti.
Lei fu la prima a leggere il libro, una volta finito corse a prende il blocco da disegno. Disse che le immagini che avevo creato erano così belle che meritavano di essere rappresentate. Quando portai il libro dall’editore espressi chiaramente che volevo quei disegni all’interno delle copie.
“Sei.. sei bravissima, complimenti.” Sospira Jongdae accennando un sorriso.
“G-grazie…” è la prima parola che esce dalle labbra di Yeri dopo dieci minuti.
“Mi piace moltissimo il disegno della veranda di Seong… è il mio preferito.”
Non credo a quello che vedo. Kim Jong Dae sta arrossendo?
Yeri non risponde, si limita a tirare fuori un blocco da disegno ed inizia a ricopiare il disegno. Finisce in poco tempo, strappa la pagina e la allunga a Jongdae che ha uno sguardo incantato.
“Tieni…s-se ti p-piace puoi averlo…”
Jongdae è felicissimo, non smette di sorridere. La mia amica ricambia il sorriso.
Guardandoli mi sento bene, ritorna in me quella sensazione di giovinezza.
Quando ci stiamo per salutare decidiamo di rivederci.
“Ho un’idea!” annuncio.
“Dimmi.”
“Io e lei lavoriamo entrambe per la rivista Worldwide(세계적인), sabato ci sarà un aperitivo per il personale e possono partecipare anche esterni, ti va di venire?”
Jongdae sembra aver trovato il pezzo mancante di puzzle che aveva perso.
“Che coincidenza! Anche un mio amico lavora per quella rivista, ed ero stato invitato proprio oggi!”
Esultiamo per quest’incredibile concomitanza. Ci diamo appuntamento alle otto.
Quando il nostro amico se ne va noto come il sorriso di Yeri non si sia ancora spento, è persa nei suoi pensieri. Un rosso vivo colora le sue guance.
Non dico niente. So che qualsiasi commento la farebbe esplodere. Mi limito ad osservare la sua felicità, come se potessimo condividerla.
Lei si accorge del mio sguardo, ma non sembra arrabbiata. Continua a sorridere, si avvicina e mi abbraccia. La sua figura minuta sembra perdersi nella mia.
“Meglio sbrigarsi o faremo tardi.” Mi limito a dire.
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Eccomi qua! ^_^
Comincio a pensare che non sarò mai in grado di scrivere
qualcosa di intelligente qui sotto...
Insomma... spero vi piaccia, anche perchè è molto difficile
scrivere con un braccio ingessato, sapete?
A presto! <3